Campania stories 2023

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piergi
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Campania stories 2023

Messaggioda piergi » 01 giu 2023 17:10

IRPINIA
TENUTA MADRE

Taurasi vigna Carrani 019
Al naso parte piuttosto ridotto e così sembra rimanere. In bocca ancora imbrigliato dalla barrique di elevazione, chiude piuttosto velocemente.
FDA i sognatori 021
Definito nei sentori di mentuccia, salvia, lime. Il tutto ritorna al sorso che difetta solo di un eccesso di cremosità sul finale.
FAMIGLIA PAGANO
Taurasi 019
Agrummentolato quanto basta a rendere il sorso convincente e appagante, tannino abbastanza educato e finale di media intensità.
FDA le pietre 022
Eccessivamente fermentativo, pesca bianca matura, salvia, chiusura amara.
IL CANCELLIERE
Taurasi nero né 018
In questa versione conferma la sua tendenza alla bassa scolarizzazione enologica. Naso e bocca che vanno ognuno per la propria strada e chissà quando si incontreranno.
MASSERIA DELLA PORTA
Taurasi quattro cerri 018
Naso un po’ fuori centro, con un frutto sfocato che ritrova invece la sua dimensione ottimale nel sorso molto ben bilanciato, bicchiere arioso che scoda leggermente sul finale.
MACCHIE SANTA MARIA
Taurasi 017
Naso vermoutheggiante nelle note insistite di cola dolce, molto meglio in bocca, tanta arancia sanguinella e un fondo fumè, soprattutto un finale piacevole e fresco.
FDA ris. Boschi a Lapio 021
Verdino al naso e anche a inizio deglutizione, va meglio a centro bocca con un agrume verde che passa a crema al limone. Finale rovinato da una punta di amaro.
IL CORTIGLIO
Taurasi il cortiglio 017
Molto minerale sia al naso che in bocca, pietra focaia, cenni di zolfo, quindi la parte idrocarburica dell’arancia, un bel tannino che spinge nel finale.
PIETRACUPA
Taurasi 017
Un taurasi giocato in sottrazione e eleganza. Tanta arancia bionda, frutta rossa sotto spirito, acidità e tannino che non prevaricano. Finale non lunghissimo.
Fiano 020
Naso praticamente assente, una leggera sensazione di crema al limone, in bocca molto più incisivo, menta fresca, salvia, limetta. Sorso pieno e finale con un idrocarburico zenzero saturante
Greco 020
Versione di grande eleganza e prontezza. Spezie dolci, resina, mirto, eucalipto sul finale.
FIORENTINO
Taurasi riserva 017
La prima impressione è quella di una crostata di amarene, si ma quella che avete scordato 10 giorni prima nella credenza. In bocca (per fortuna) le cose vanno molto meglio. Tanta frutta rossa sotto spirito, rosmarino, arancia sanguinella. Chiusura sporcata da una scodata alcolica
PERILLO
Taurasi 012
Ci possiamo sforzare ogni volta di cercare novità interessanti, giovani promesse, underdog, ma poi torniamo sempre dove siamo stati bene. Il taurasi di Michele e Felice Perillo è un vino dal tannino cesellato e elegante, già abbastanza disteso. Tanta frutta rossa, arancia Washington, cedro candito e menta. Finale sufficientemente lungo ma non infinito.
FEUDI
FDA pietracalda 022
A forza di diete dimagranti questa new wave dei vini di feudi sta diventando controproducente. Vino eccessivamente magro e verdino.
FDA ris. Campanaro 021
Qui al contrario la forma è ottimale. Il vino è tonico e vibrante, toni di limone verde, piante officinali, “idrocarburante” ma con giudizio… molto equilibrato sul finale.
Serrocielo 022
Falanghina sannitica. Tanta mela renetta, una buona parte finale dai toni cerealicoli. Chiusura caratterizzata da una buona spinta acida che si arresta un po’ repentinamente.
LE OTTO TERRE
FDA saucito 022
Vino di bella dimensione complessiva, più sul frutto che sulla acidità, caratterizzato da un curioso finale salato che ricorda zone meno continentali dell’Irpinia.
TRAERTE
FDA aipierti 021
Vino verticale, squilibrato sulla parte verde-minerale, tanta acidità, tanta pietra focaia, avesse un po’ di frutto in più a supportare il tutto sarebbe stato un gran fiano.
DI PRISCO
FDA vigna Rotole 020
Naso quasi valentiniano tra il cognac e il cereale maltato, in bocca si aggiunge la giusta dote di sale e di mandarino maturo. Chiusura leggermente amara.
GDT Pietra rosa 020
Al netto di un naso non proprio di definizione chirurgica il vino si mostra molto interessante. Sembra un greco d’antan con una parte tannica quasi carnosa che trova equilibrio e si puntella a una acidità non indifferente, che mira a rendere il sorso più agevole. Finale lunghissimo e appagante.
TENUTA SCUOTTO
Oinì 020
Vendemmia tardiva e botte grande. Sicuramente un fiano atipico per i tempi attuali, ma che nelle migliori versioni regala bevute interessanti, anche con qualche anno sulle spalle. C’è tanto di tutto, frutta, acidità e una struttura che regge agevolmente i quasi 15° garantendo un finale lungo ma senza impunture alcoliche.
DE VITO LAURA
FDA Arianiè 020
Voce nuova del panorama fianesco, solo Lapio nelle diverse etichette proposte. Questa viene da Arianello, un cru abbastanza riconosciuto della denominazione. Naso chiuso e compresso, in bocca tanto sale tanto idrocarburo, pompelmo rosa e lime. Chiusura lunghissima
FDA Li Sauruni 020
Vino giocato sul filo di sottili equilibri, c’è grassezza e acidità al contempo. Salvia, mentuccia, agrume verde, ma anche crema pasticcera.
FDA Verzare 020
Dei tre cru proposti al momento mi pare quello meno convincente, soprattutto al naso velato da una nota insistente di peperone verde stile cabernet franc. In bocca molto meglio, ma in chiusura rimane questa sensazione di immaturità.
MASSERIA ALFANO
FDA ris. Il gheppio 020
Tutto molto sussurrato, soprattutto al naso. In bocca vaga tra note mentolate e mandarino cinese senza trovare una strada precisa.
AMARANO
FDA Dulcinea 016
Note quasi marine al naso, rimandi che però non si ritrovano in bocca dove la parte più fruttata e balsamica risalta maggiormente ma sempre all’interno di un quadro poco reattivo. Seduto.
CANTINE DELL’ANGELO
GDT ris. Miniere 021
Abbastanza ingiudicabile in contesti d’assaggio come questi. Naso e bocca classicamente scapigliati, sulfureo e piccante con finale da rosso.
PETILIA
GDT 021
Iodatissimo quasi da sembrare una falanghina costiera. Tanta la parte agrumata ma anche molta fibra e frutto giallo maturo. Lungo il finale
2 20 quattroventi 015
Mela golden, zucchero filato, clementino maturo. Acidità molto viva e sorso dinamico. Chiusura lunga su una nota abbastanza curiosa di mela cotogna.
I FAVATI
GDT ris. Terrantica et. Bianca 020
Tutto in equilibrio, sia il frutto con una bella pesca matura in evidenza che la parte acida iodata con tanto sale che sul finale prende il sopravvento.

VULTURE
FUCCI ELENA

Titolo pink edition 022
Rosato dal colore glam-rock anni ’70, naso “candito” da una ciliegiona disturbante. In bocca cambia decisamente registro, nessuna dolcezza svenevole ma tanto sale e tanta frutta sotto spirito ma il tutto con equilibrio. Divertente.
Agv Sceg 021
Visciola molto matura, arancia amara, tannino abbastanza deciso, una bella spinta minerale ne rende il sorso più lieve.
Agv. Titolo 020
Rispetto al fratello minore la bocca è più stratificata, cupa. La parte minerale e vulcanica (cenni di pietra focaia) è più in evidenza rispetto al frutto. Chiusura molto lunga.
CARBONE VINI
Agv. Stupor Mundi 018
Scorre abbastanza placido, frutta rossa, note mentolate, poco altro.
Agv. Quattrocento some 018
Ben più incisivo, tanta frutta rossa matura, arancia sanguinella, un finale cinerino interessante. Tannino elegante e disteso.
GRIFALCO
Agv. Daginestra 018
Noterelle verdi sia in bocca che al naso. Astringente e veloce in chiusura.
BASILISCO
Agv. Basilisco 016
Penso bottiglia non a postissimo perché il vino lo ricordavo diverso. Qui è verdino, corto, con un curiosissimo finale di mandorla.
Agv. Storico 013
Molto complesso e stratificato, tanta frutta rossa matura, idrocarburo agrumato, carne affumicata, legno di cedro, tannino vivace ma educato. Chiusura lunghissima.
MADONNA DELLE GRAZIE
Agv. Bauccio 016
Vino algido, molto reticente sia in bocca che al naso. Non ha eccessi verdi o sfocature, è proprio chiuso.
MARTINO
Agv. Riserva 015
Al naso è netta la riduzione, in bocca molto meglio. Arancia rossa matura, ferro, finale molto arioso.
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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Re: Campania stories 2023

Messaggioda piergi » 01 giu 2023 17:15

NAPOLI
AGNANUM

Cf piedirosso 021
Sottile e sussurrato, piccoli frutti rossi, spezie dolci, finale salino.
Cf falanghina 022
Equilibrato e gustoso. Susine bianche, mirto, zolfo. Già godibile.
PORTOLANO MARIO
Cf piedirosso 022
Frutto espressivo, arancia rossa matura, zolfo, sangue. Molto interessante, ad oggi il piedirosso più buono uscito da questa cantina.
Cf falanghina 022
Naso e bocca coerentemente viranti su note gessose e iodate, bello il finale di mandarino verde e salvia.
LA SIBILLA
Cf piedirosso vigna madre 021
Naso e bocca al momento appiattite sull’aspetto minerale-sulfureo, il frutto rosso croccante e il corredo di pepe nero stanno sullo sfondo.
Cf falanghina cruna delago 020
Giovanissimo e scalpitante, rieslingheggia assai al naso. L’idrocarburo si ripresenta anche al sorso mitigato però da una bella dose di agrume biondo e macchia mediterranea.
CONTRADA SALANDRA
Cf piedirosso 019
Come sempre il lato oscuro del piedirosso flegreo, terroso, ematico, minerale, sanguinella matura e carne affumicata.
Cf falanghina 020
Al naso pare involuto e chiuso, in bocca pare maltoso, una parte cerealicola quasi masticabile. Finale salino e quasi tannico, lunga pai.
CANTAVITAE
Cf piedirosso ichnos 020
Talmente sussurrato da non averlo sentito.
ASTRONI
Cf falanghina colle imperatrice 022
Naso molto poliedrico ma non ben definito, ancora in divenire. Coerente il sorso, dove la parte idrocarburica (gasolio e zenzero) appare quasi disturbante. Finale lungo su note di mela verde.
Cf falanghina vigna astroni 018
Colore oro antico molto bello, balsamico e mentolato al naso. In bocca la parte idrocarburica è molto importante, ma è corredata da un frutto bianco croccante e un bouquet di erbe spontanee da far invidia a cucine stellate. Finale iodato/petrolifero da angiporto peschereccio.
Cf falanghina strione 017
A mia memoria la più affascinante e completa versione di questa falanghina raccolta tardivamente. Vista e olfatto rimandano a un vino dolce d’oltrereno, la bocca invece tradisce la profonda mediterraneità, con il suo corredo di arancia navel, salvia, origano, sale, crostata di limone. Mirabile l’equilibrio di grassezza e acidità che porta a un finale lunghissimo e pulito.
CANTINE DEL MARE
Cf falanghina luce flegrea 021
Colore giallo dorato, naso che vira sull’idrocarburo. Bocca più sfaccettata, note di ginestra, mirto, clementino maturo, finale lungo e sapido.
Cf falanghina torrefumo 020
Vino proveniente da una spettacolare vigna a anfiteatro. Piacevolmente gourmand, iodato, verticale, ma con una parte di frutta bianca e essenze mediterranee che me mitigano la spinta salata.
BOSCO DE MEDICI
Pompeii rosso 022
Semplicino, lascia veramente pochi ricordi.
Agathos 020
Ematico e profondo al naso, in bocca pepe nero, carne affumicata, tannino giovane e attivo.
Pompeii bianco 022
Piacevole, ginestra, limone, leggera nota sulfurea.
Dressel 19.2 022
Caprettone macerato e affinato in anfora. Colore oro tendente al rame, materico, fibroso, la nota amara è eccessivamente pervasiva.
CASA SETARO
Fuocoallegro 021
Piedirosso vulcanico, sensuale e vellutato, pepe nero e zolfo.
Lac. Cr. Rosso Munazei 022
Semplice e scorrevole, il suo meglio lo da’ sul finale che lascia una piacevole coda salino minerale.
Pietrafumante 020
Versione convincente per questo MC vesuviano da uve caprettone. Crosta di pane, fiori bianchi, mandarino verde e tanto sale sul finale.
Aryete 021
Naso mutarello, bocca squilibrata sulla parte acido/piccante.
C.da bosco del monaco 61.37 020
Taglio di caprettone, falanghina e fiano. Conferma le ottime impressioni che aveva suscitato l’anno scorso. Al netto di una estrema gioventù il vino appare dinamico, alla struttura non esile si contrappone una spina acida di notevole intensità, il tutto trova un suo equilibrio che rende il bicchiere già godibile ora ma che lascia prevedere una bella evoluzione temporale.
CANTINE OLIVELLA
Vesuvio rosso 020
Piacevole nel suo corredo di spezie fresche e agrumate. Semplicino chiude velocemente, un bicchiere da wine bar.
Summa 020
Catalanesca ambiziosa, più espressiva al palato che non al naso. La parte minerale, quasi gessosa in questo momento prevale sul resto, anche sul finale salino.
SORRENTINO
Frupa 016
Leggermente indietro di maturazione, toni vegetali sia al naso che sul finale di bocca inficiano una prestazione pur corredata da un frutto abbastanza carnoso e piacevole.
Benita ’31 022
Caprettone in purezza, espressivo e verticale. Molto giocato sull’idrocarburo e su una scia salina persistente che satura il finale di bocca.
LA PIETRA DI TOMMASONE
Ischia tenuta monte Zunta 020
Salino, minerale, frutta rossa sotto spirito, quasi denso e tattile, chiude con un leggero residuo zuccherino. Il territorio (e la mano) sembra prevalere sul piedirosso.
Ischia spumante dedicato al fondatore 018
Sentivamo la necessità di MC ischitani? La risposta affermativa non ci arriva da questa bottiglia.
SALERNO
MONTEVETRANO

Montevetrano 020
Elegante e misurato, tabacco biondo, frutta rossa, cedro. Nel finale un vivace tannino ricorda che negli anni la percentuale di aglianico è aumentata sensibilmente.
CUOMO MARISA
Furore rosso riserva 019
Taglio paritario di aglianico e piedirosso. Tutto in equilibrio, tannino, frutto, acidità. Nel contempo però manca un guizzo, qualcosa che lo faccia ricordare.
Ravello rosso riserva 019
Al netto di una leggera riduzione il vino è vibrante e succoso. Il tannino asciugante sul finale ci riporta al fatto che la maggior parte delle uve è aglianico, ciò dona al vino una personalità più spiccata rispetto al compagno di costiera.
SAMMARCO ETTORE
Pietre di tramonti 017
Rosso pienamente mediterraneo, frutta rossa sotto spirito, arance rosse, sale, macchia mediterranea, finale quasi ematico e molto persistente.
CANTINA DEI QUINTI
Antece 021
Aglianico in purezza proveniente dalla zona settentrionale del vallo di Diana (Sicignano per chi abbia dimistichezza con la A2). Naso parte maluccio con un deciso sentore di big bubble alla fragola, in bocca la prestazione migliora, tanta frutta rossa, spiccata acidità ma senza disturbo, chiusura salina ma un poco cortina.
TEMPA DI ZOE’
Zero 019
Una versione di Zero giocata sulla levità e sulla sottrazione. Garrigue, polpa di arancia navel, zenzero, spezie dolci. Chiusura lunga e pulitissima.
IL COLLE DEL CORSICANO
Patrinus 021
Vigne quasi in riva al mare, in quel di Castellabate. Altro aglianico giocato sulla piacevolezza di beva. Succoso e mediterraneo nei toni di rosmarino, menta e piccoli frutti rossi.

CASERTA
GALARDI

Terra di lavoro 020
Questo è un vino che da giovane, solitamente, è ingiustificabile. In questa versione lo è particolarmente.
Terra di rosso 020
Naso da bottega di ebanista con poca voglia di lavorare, in bocca va un po’ meglio. Il legnetto nuovo c’è e si sente, ma non copre eccessivamente il corredo silvestre che questo vino solitamente regala.
VIGNE CHIGI
Casavecchia di Pontelatone cretaccio 019
Cupo, ematico, compresso. Finale tannico da aglianico anni ’90.
SCLAVIA
Lucia a Monticelli 020
Pallagrello nero. Spero in bottiglia così così perché sembrava di bere uno sciroppo per la tosse al mentolo.
Calù 022
Pallagrello bianco. E niente, verde pure lui.
MASSERIA PICCIRILLO
Pallagrello nero 020
Scomposto e arruffato, a centro bocca un bel corredo di frutta rossa sotto spirito, toni fumè, chiusura balsamica.
CANTINE DI LISANDRO
Nero di rena 019
Pallagrello nero. Molto piacevole, idrocarburo, sale, arancia rossa, cenere. Chiusura lunga. Promosso.
PAPARELLI LUCA
Funambolo S.A.
Asprinio di Aversa con un saldo di falanghina. Medoto martinotti. Mela golden, limonata, piacevole e divertente.
ALOIS
Caiatì 022
Gelsomino, ginestra, pesca bianca. Tutto eccessivamente sul vegetale.
Morrone 021
Qui ai toni verdi si aggiunge molta fibra e una buona dose di arancia bionda che rende la bevuta molto più stratiforme e piacevole.
BENEVENTO
LA FORTEZZA

Bareglià S.A.
Chiudo gli occhi e mi scende una lacrimuccia di nostalgia. Finalmente, è lui…un autentico “Bue wine”! taglio di camaiola, aglianico e piedirosso. Denso, materico, rotondo senza essere dolce, corredo di cioccolato fondente e macchia mediterranea. Impegnativo ma a dispetto delle dimensioni tutt’altro che ingombrante.
FATTORIA LA RIVOLTA
Simbiosi 020
Taglio di aglianico e piedirosso, affinato in tonneaux. Arioso, frutta bianca sciroppata, menta, finale di media intensità e tannino educato.
A. del Taburno 019
Buon aglianico entry level della denominazione, frutta rossa matura, lieve nota affumicata, tannino rotondeggiante.
FONTANAVECCHIA
A. del Taburno ris. Vigna Cataratte 018
Vino ancora giovanissimo, ha bisogno di tanta aria. In bocca chiusissimo, tannino rigido. Troppo giovane al momento.
A. del Taburno ris. Grave mora 017
Naso molto espressivo, more mature, menta. In bocca la parte balsamica ritorna in maniera molto elegante, arancia rossa, cardamomo, tannino fresco presente ma non invadente.
Sannio falanghina Libero 019
Chiuso al naso, quasi velato. Al palato si avverte innanzi tutto una parte quasi piccante (zenzero fresco), fibroso e dotato di discreta vena acida, chiusura lunga. Edizione di impostazione diversa dal consueto, curioso di vedere come evolverà negli anni questa falanghina da lunga gittata.
LA GUARDIENSE
Sannio ris. Cantari 016
Fa il suo compitino in maniera precisa ma senza sussulti particolari, frutta rossa, arancia dolce e chiusura svelta.
Sannio falanghina senete 022
Versione meno grassa e gourmand rispetto a precedenti annate. Sia al naso che in bocca rimane una noterella verde alla lunga poco piacevole.
Sannio falanghina anima lavica 022
Di contro finora questa mi pare la versione più convincente di questa etichetta. Giocata molto sulla dicotomia frutto bianco/mineralità sulfurea, prova a mimetizzarsi come falanghina flegrea ma il finale più grasso e leggermente seduto ne tradisce la provenienza appenninica.
CANTINE TORA
A. del Taburno ris. Spartiviento 015
Balsamico e affumicato, scatola di sigari, terra bagnata, ematico, buona l’acidità. Raccolta novembrina per un aglianico di indubbia personalità.
Sannio falanghina kissos 018
Al naso tradisce una non prevedibile gioventù, la bocca è molto più definita, giocata su una floreale freschezza, glicine, lime, origano selvatico. Chiusura molto lunga e piacevole.
Cambioluna 017
Colore dorato carico, sbuffi alcolici alla prima snasata, sabbia bagnata (questo ho scritto nelle note immediate e questo vi beccate). In bocca ancora calore alcolico, frutta bianca molto matura, sciroppo alla menta, la struttura è tale da reggere abbastanza e non risultare squilibrato. Vino pieno e rotondeggiante, per amatori del genere.
TORRE DEL PAGUS
Sannio falanghina Macère 021
A dispetto del nome evocativo la fermentazione sulle bucce si riduce a circa 12 ore, il risultato è un vino molto piacevole nella sua semplicità. Mela limoncella, timo, pesca rossa matura.
CANTINA DI SOLOPACA
Sannio falanghina identitas 022
Continuo a non trovare feeling con questa etichetta.
MUSTILLI
Sannio falanghina vigna segreta 021
Confesso che nel giudicare questa etichetta parto con una prevenzione positiva, che come in questa versione è ampiamente confermata dal bicchiere. Fiori bianchi, crema di limone, origano fresco, sale, leggero idrocarburo, finale balsamico e molto lungo
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda Timoteo » 01 giu 2023 17:45

Alimorte'!!!
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda piergi » 01 giu 2023 17:49

Timoteo ha scritto:Alimorte'!!!
Dopo studio ma tu devi fare i Bignami...

Ma se sono appena 20000 battute!! :mrgreen:
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda gianni femminella » 01 giu 2023 18:25

Ho preso nota, grazie.
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda Tex Willer » 01 giu 2023 18:35

Valida testimonianza,prendo nota anche io. Grazie :wink:
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda Kalosartipos » 01 giu 2023 18:57

Brao.
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda Monferrale » 01 giu 2023 19:56

Grazie per il prezioso resoconto!
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda mennella » 01 giu 2023 20:29

Bravo Piergi :lol:
dire che ho preso nota e' riduttivo, ci vorranno diverse letture per sedimentare e trovare
spunti per la prossima discesa in Campania.
Una curiosita' a quale evento hai trovato tante ore per questa mega degustazione?

grazie - gm

ps: lo scorso anno mi sono fermato alla Cantina di Lisandro e ho comprato i loro 4 vini
Molto convinto dal "Nero di rena" e il dal Langella (pallagrello bianco)
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda l'oste » 01 giu 2023 21:16

Con te vado sempre sulla fiducia e non mi sono mai pentito soprattutto per i nomi di produttori a me nuovi o comunque mai bevuti.
Di quelli che mi piacciono già di cui parli, di Contrada Salandra non mi perdo un'annata, sia rossa che bianca, non so se sia sempre in bolla con la tipicità ma se mi piace, stica. Perillo ormai non scende mai sotto l'eccelenza, pure di euri. Mancano un po' di dritte sui fiano, magari nei prossimi post.
Guardiense easy senza troppe menate ma ottimi i prezzi.
Mai provato il Colle del Corsicano ma mi hai fatto venire voglia di berlo, dal secchio, un rosso da estate.
Grazie piergi.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda piergi » 01 giu 2023 21:22

mennella ha scritto:Bravo Piergi :lol:
dire che ho preso nota e' riduttivo, ci vorranno diverse letture per sedimentare e trovare
spunti per la prossima discesa in Campania.
Una curiosita' a quale evento hai trovato tante ore per questa mega degustazione?

grazie - gm

ps: lo scorso anno mi sono fermato alla Cantina di Lisandro e ho comprato i loro 4 vini
Molto convinto dal "Nero di rena" e il dal Langella (pallagrello bianco)

Nero di rena molto convincente!
I vini li ho assaggiati durante una rassegna che si chiama "Campania stories", dove molte aziende presentano le nuove annate.
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda piergi » 01 giu 2023 21:26

l'oste ha scritto:Con te vado sempre sulla fiducia e non mi sono mai pentito soprattutto per i nomi di produttori a me nuovi o comunque mai bevuti.
Di quelli che mi piacciono già di cui parli, di Contrada Salandra non mi perdo un'annata, sia rossa che bianca, non so se sia sempre in bolla con la tipicità ma se mi piace, stica. Perillo ormai non scende mai sotto l'eccelenza, pure di euri. Mancano un po' di dritte sui fiano, magari nei prossimi post.
Guardiense easy senza troppe menate ma ottimi i prezzi.
Mai provato il Colle del Corsicano ma mi hai fatto venire voglia di berlo, dal secchio, un rosso da estate.
Grazie piergi.

Grazie per la fiducia!
I Fiano sono nel primo post ma quest'anno mi sono focalizzato su aziende che non avevo mai provato o che avevo sentito superficialmente. A questo proposito terrei d'occhio Laura de Vivo. Un progetto ambizioso ma che mi pare poggi su gambe piuttosto solide
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda l'oste » 01 giu 2023 21:35

piergi ha scritto:
l'oste ha scritto:Con te vado sempre sulla fiducia e non mi sono mai pentito soprattutto per i nomi di produttori a me nuovi o comunque mai bevuti.
Di quelli che mi piacciono già di cui parli, di Contrada Salandra non mi perdo un'annata, sia rossa che bianca, non so se sia sempre in bolla con la tipicità ma se mi piace, stica. Perillo ormai non scende mai sotto l'eccelenza, pure di euri. Mancano un po' di dritte sui fiano, magari nei prossimi post.
Guardiense easy senza troppe menate ma ottimi i prezzi.
Mai provato il Colle del Corsicano ma mi hai fatto venire voglia di berlo, dal secchio, un rosso da estate.
Grazie piergi.

Grazie per la fiducia!
I Fiano sono nel primo post ma quest'anno mi sono focalizzato su aziende che non avevo mai provato o che avevo sentito superficialmente. A questo proposito terrei d'occhio Laura de Vivo. Un progetto ambizioso ma che mi pare poggi su gambe piuttosto solide

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Re: Campania stories 2023

Messaggioda gianni femminella » 01 giu 2023 21:56

l'oste ha scritto:
piergi ha scritto:
l'oste ha scritto:Con te vado sempre sulla fiducia e non mi sono mai pentito soprattutto per i nomi di produttori a me nuovi o comunque mai bevuti.
Di quelli che mi piacciono già di cui parli, di Contrada Salandra non mi perdo un'annata, sia rossa che bianca, non so se sia sempre in bolla con la tipicità ma se mi piace, stica. Perillo ormai non scende mai sotto l'eccelenza, pure di euri. Mancano un po' di dritte sui fiano, magari nei prossimi post.
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda piergi » 01 giu 2023 22:15

l'oste ha scritto:
piergi ha scritto:
l'oste ha scritto:Con te vado sempre sulla fiducia e non mi sono mai pentito soprattutto per i nomi di produttori a me nuovi o comunque mai bevuti.
Di quelli che mi piacciono già di cui parli, di Contrada Salandra non mi perdo un'annata, sia rossa che bianca, non so se sia sempre in bolla con la tipicità ma se mi piace, stica. Perillo ormai non scende mai sotto l'eccelenza, pure di euri. Mancano un po' di dritte sui fiano, magari nei prossimi post.
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda piergi » 01 giu 2023 22:15

gianni femminella ha scritto:
l'oste ha scritto:
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l'oste ha scritto:Con te vado sempre sulla fiducia e non mi sono mai pentito soprattutto per i nomi di produttori a me nuovi o comunque mai bevuti.
Di quelli che mi piacciono già di cui parli, di Contrada Salandra non mi perdo un'annata, sia rossa che bianca, non so se sia sempre in bolla con la tipicità ma se mi piace, stica. Perillo ormai non scende mai sotto l'eccelenza, pure di euri. Mancano un po' di dritte sui fiano, magari nei prossimi post.
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda l'oste » 01 giu 2023 22:46

piergi ha scritto:
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Seeh il t9, dicci haverithá, è la pronuncia calabra aspirata che cambia ehconsohnahnti...
De Vivo però era più cool.
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda l'oste » 01 giu 2023 22:50

piergi ha scritto:
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Bosco Satrano mi sta nel cuore, buono è buono, in più ho dentro bei ricordi, distorti dal tempo come guardare attraverso la boccia.
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda piergi » 01 giu 2023 23:16

l'oste ha scritto:
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De Vivo però era più cool.

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Re: Campania stories 2023

Messaggioda Spectator » 02 giu 2023 10:06

...Bravo Piergi..lavoro monumentale :shock: :wink: !
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Re: Campania stories 2023

Messaggioda divino59 » 02 giu 2023 18:52

piergi ha scritto:
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gianni femminella ha scritto:
l'oste ha scritto:De Vivo segnata, sperando trovarla al nord.
Raiano non c'era?


Andrea, se sbagli il nome potresti aver difficoltà a trovarla :mrgreen:

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De Vivo però era più cool.

De Vivo è un ottima pasticceria di Pompei :lol:

Confermo Piergi, da qualche anno vendiamo colombe e panettoni De Vivo di Pompei, sono eccellenti.
Complimenti come sempre per le tue note sui vini presentati a Campania Stories.

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