Messaggioda piergi » 01 giu 2023 17:15
NAPOLI
AGNANUM
Cf piedirosso 021
Sottile e sussurrato, piccoli frutti rossi, spezie dolci, finale salino.
Cf falanghina 022
Equilibrato e gustoso. Susine bianche, mirto, zolfo. Già godibile.
PORTOLANO MARIO
Cf piedirosso 022
Frutto espressivo, arancia rossa matura, zolfo, sangue. Molto interessante, ad oggi il piedirosso più buono uscito da questa cantina.
Cf falanghina 022
Naso e bocca coerentemente viranti su note gessose e iodate, bello il finale di mandarino verde e salvia.
LA SIBILLA
Cf piedirosso vigna madre 021
Naso e bocca al momento appiattite sull’aspetto minerale-sulfureo, il frutto rosso croccante e il corredo di pepe nero stanno sullo sfondo.
Cf falanghina cruna delago 020
Giovanissimo e scalpitante, rieslingheggia assai al naso. L’idrocarburo si ripresenta anche al sorso mitigato però da una bella dose di agrume biondo e macchia mediterranea.
CONTRADA SALANDRA
Cf piedirosso 019
Come sempre il lato oscuro del piedirosso flegreo, terroso, ematico, minerale, sanguinella matura e carne affumicata.
Cf falanghina 020
Al naso pare involuto e chiuso, in bocca pare maltoso, una parte cerealicola quasi masticabile. Finale salino e quasi tannico, lunga pai.
CANTAVITAE
Cf piedirosso ichnos 020
Talmente sussurrato da non averlo sentito.
ASTRONI
Cf falanghina colle imperatrice 022
Naso molto poliedrico ma non ben definito, ancora in divenire. Coerente il sorso, dove la parte idrocarburica (gasolio e zenzero) appare quasi disturbante. Finale lungo su note di mela verde.
Cf falanghina vigna astroni 018
Colore oro antico molto bello, balsamico e mentolato al naso. In bocca la parte idrocarburica è molto importante, ma è corredata da un frutto bianco croccante e un bouquet di erbe spontanee da far invidia a cucine stellate. Finale iodato/petrolifero da angiporto peschereccio.
Cf falanghina strione 017
A mia memoria la più affascinante e completa versione di questa falanghina raccolta tardivamente. Vista e olfatto rimandano a un vino dolce d’oltrereno, la bocca invece tradisce la profonda mediterraneità, con il suo corredo di arancia navel, salvia, origano, sale, crostata di limone. Mirabile l’equilibrio di grassezza e acidità che porta a un finale lunghissimo e pulito.
CANTINE DEL MARE
Cf falanghina luce flegrea 021
Colore giallo dorato, naso che vira sull’idrocarburo. Bocca più sfaccettata, note di ginestra, mirto, clementino maturo, finale lungo e sapido.
Cf falanghina torrefumo 020
Vino proveniente da una spettacolare vigna a anfiteatro. Piacevolmente gourmand, iodato, verticale, ma con una parte di frutta bianca e essenze mediterranee che me mitigano la spinta salata.
BOSCO DE MEDICI
Pompeii rosso 022
Semplicino, lascia veramente pochi ricordi.
Agathos 020
Ematico e profondo al naso, in bocca pepe nero, carne affumicata, tannino giovane e attivo.
Pompeii bianco 022
Piacevole, ginestra, limone, leggera nota sulfurea.
Dressel 19.2 022
Caprettone macerato e affinato in anfora. Colore oro tendente al rame, materico, fibroso, la nota amara è eccessivamente pervasiva.
CASA SETARO
Fuocoallegro 021
Piedirosso vulcanico, sensuale e vellutato, pepe nero e zolfo.
Lac. Cr. Rosso Munazei 022
Semplice e scorrevole, il suo meglio lo da’ sul finale che lascia una piacevole coda salino minerale.
Pietrafumante 020
Versione convincente per questo MC vesuviano da uve caprettone. Crosta di pane, fiori bianchi, mandarino verde e tanto sale sul finale.
Aryete 021
Naso mutarello, bocca squilibrata sulla parte acido/piccante.
C.da bosco del monaco 61.37 020
Taglio di caprettone, falanghina e fiano. Conferma le ottime impressioni che aveva suscitato l’anno scorso. Al netto di una estrema gioventù il vino appare dinamico, alla struttura non esile si contrappone una spina acida di notevole intensità, il tutto trova un suo equilibrio che rende il bicchiere già godibile ora ma che lascia prevedere una bella evoluzione temporale.
CANTINE OLIVELLA
Vesuvio rosso 020
Piacevole nel suo corredo di spezie fresche e agrumate. Semplicino chiude velocemente, un bicchiere da wine bar.
Summa 020
Catalanesca ambiziosa, più espressiva al palato che non al naso. La parte minerale, quasi gessosa in questo momento prevale sul resto, anche sul finale salino.
SORRENTINO
Frupa 016
Leggermente indietro di maturazione, toni vegetali sia al naso che sul finale di bocca inficiano una prestazione pur corredata da un frutto abbastanza carnoso e piacevole.
Benita ’31 022
Caprettone in purezza, espressivo e verticale. Molto giocato sull’idrocarburo e su una scia salina persistente che satura il finale di bocca.
LA PIETRA DI TOMMASONE
Ischia tenuta monte Zunta 020
Salino, minerale, frutta rossa sotto spirito, quasi denso e tattile, chiude con un leggero residuo zuccherino. Il territorio (e la mano) sembra prevalere sul piedirosso.
Ischia spumante dedicato al fondatore 018
Sentivamo la necessità di MC ischitani? La risposta affermativa non ci arriva da questa bottiglia.
SALERNO
MONTEVETRANO
Montevetrano 020
Elegante e misurato, tabacco biondo, frutta rossa, cedro. Nel finale un vivace tannino ricorda che negli anni la percentuale di aglianico è aumentata sensibilmente.
CUOMO MARISA
Furore rosso riserva 019
Taglio paritario di aglianico e piedirosso. Tutto in equilibrio, tannino, frutto, acidità. Nel contempo però manca un guizzo, qualcosa che lo faccia ricordare.
Ravello rosso riserva 019
Al netto di una leggera riduzione il vino è vibrante e succoso. Il tannino asciugante sul finale ci riporta al fatto che la maggior parte delle uve è aglianico, ciò dona al vino una personalità più spiccata rispetto al compagno di costiera.
SAMMARCO ETTORE
Pietre di tramonti 017
Rosso pienamente mediterraneo, frutta rossa sotto spirito, arance rosse, sale, macchia mediterranea, finale quasi ematico e molto persistente.
CANTINA DEI QUINTI
Antece 021
Aglianico in purezza proveniente dalla zona settentrionale del vallo di Diana (Sicignano per chi abbia dimistichezza con la A2). Naso parte maluccio con un deciso sentore di big bubble alla fragola, in bocca la prestazione migliora, tanta frutta rossa, spiccata acidità ma senza disturbo, chiusura salina ma un poco cortina.
TEMPA DI ZOE’
Zero 019
Una versione di Zero giocata sulla levità e sulla sottrazione. Garrigue, polpa di arancia navel, zenzero, spezie dolci. Chiusura lunga e pulitissima.
IL COLLE DEL CORSICANO
Patrinus 021
Vigne quasi in riva al mare, in quel di Castellabate. Altro aglianico giocato sulla piacevolezza di beva. Succoso e mediterraneo nei toni di rosmarino, menta e piccoli frutti rossi.
CASERTA
GALARDI
Terra di lavoro 020
Questo è un vino che da giovane, solitamente, è ingiustificabile. In questa versione lo è particolarmente.
Terra di rosso 020
Naso da bottega di ebanista con poca voglia di lavorare, in bocca va un po’ meglio. Il legnetto nuovo c’è e si sente, ma non copre eccessivamente il corredo silvestre che questo vino solitamente regala.
VIGNE CHIGI
Casavecchia di Pontelatone cretaccio 019
Cupo, ematico, compresso. Finale tannico da aglianico anni ’90.
SCLAVIA
Lucia a Monticelli 020
Pallagrello nero. Spero in bottiglia così così perché sembrava di bere uno sciroppo per la tosse al mentolo.
Calù 022
Pallagrello bianco. E niente, verde pure lui.
MASSERIA PICCIRILLO
Pallagrello nero 020
Scomposto e arruffato, a centro bocca un bel corredo di frutta rossa sotto spirito, toni fumè, chiusura balsamica.
CANTINE DI LISANDRO
Nero di rena 019
Pallagrello nero. Molto piacevole, idrocarburo, sale, arancia rossa, cenere. Chiusura lunga. Promosso.
PAPARELLI LUCA
Funambolo S.A.
Asprinio di Aversa con un saldo di falanghina. Medoto martinotti. Mela golden, limonata, piacevole e divertente.
ALOIS
Caiatì 022
Gelsomino, ginestra, pesca bianca. Tutto eccessivamente sul vegetale.
Morrone 021
Qui ai toni verdi si aggiunge molta fibra e una buona dose di arancia bionda che rende la bevuta molto più stratiforme e piacevole.
BENEVENTO
LA FORTEZZA
Bareglià S.A.
Chiudo gli occhi e mi scende una lacrimuccia di nostalgia. Finalmente, è lui…un autentico “Bue wine”! taglio di camaiola, aglianico e piedirosso. Denso, materico, rotondo senza essere dolce, corredo di cioccolato fondente e macchia mediterranea. Impegnativo ma a dispetto delle dimensioni tutt’altro che ingombrante.
FATTORIA LA RIVOLTA
Simbiosi 020
Taglio di aglianico e piedirosso, affinato in tonneaux. Arioso, frutta bianca sciroppata, menta, finale di media intensità e tannino educato.
A. del Taburno 019
Buon aglianico entry level della denominazione, frutta rossa matura, lieve nota affumicata, tannino rotondeggiante.
FONTANAVECCHIA
A. del Taburno ris. Vigna Cataratte 018
Vino ancora giovanissimo, ha bisogno di tanta aria. In bocca chiusissimo, tannino rigido. Troppo giovane al momento.
A. del Taburno ris. Grave mora 017
Naso molto espressivo, more mature, menta. In bocca la parte balsamica ritorna in maniera molto elegante, arancia rossa, cardamomo, tannino fresco presente ma non invadente.
Sannio falanghina Libero 019
Chiuso al naso, quasi velato. Al palato si avverte innanzi tutto una parte quasi piccante (zenzero fresco), fibroso e dotato di discreta vena acida, chiusura lunga. Edizione di impostazione diversa dal consueto, curioso di vedere come evolverà negli anni questa falanghina da lunga gittata.
LA GUARDIENSE
Sannio ris. Cantari 016
Fa il suo compitino in maniera precisa ma senza sussulti particolari, frutta rossa, arancia dolce e chiusura svelta.
Sannio falanghina senete 022
Versione meno grassa e gourmand rispetto a precedenti annate. Sia al naso che in bocca rimane una noterella verde alla lunga poco piacevole.
Sannio falanghina anima lavica 022
Di contro finora questa mi pare la versione più convincente di questa etichetta. Giocata molto sulla dicotomia frutto bianco/mineralità sulfurea, prova a mimetizzarsi come falanghina flegrea ma il finale più grasso e leggermente seduto ne tradisce la provenienza appenninica.
CANTINE TORA
A. del Taburno ris. Spartiviento 015
Balsamico e affumicato, scatola di sigari, terra bagnata, ematico, buona l’acidità. Raccolta novembrina per un aglianico di indubbia personalità.
Sannio falanghina kissos 018
Al naso tradisce una non prevedibile gioventù, la bocca è molto più definita, giocata su una floreale freschezza, glicine, lime, origano selvatico. Chiusura molto lunga e piacevole.
Cambioluna 017
Colore dorato carico, sbuffi alcolici alla prima snasata, sabbia bagnata (questo ho scritto nelle note immediate e questo vi beccate). In bocca ancora calore alcolico, frutta bianca molto matura, sciroppo alla menta, la struttura è tale da reggere abbastanza e non risultare squilibrato. Vino pieno e rotondeggiante, per amatori del genere.
TORRE DEL PAGUS
Sannio falanghina Macère 021
A dispetto del nome evocativo la fermentazione sulle bucce si riduce a circa 12 ore, il risultato è un vino molto piacevole nella sua semplicità. Mela limoncella, timo, pesca rossa matura.
CANTINA DI SOLOPACA
Sannio falanghina identitas 022
Continuo a non trovare feeling con questa etichetta.
MUSTILLI
Sannio falanghina vigna segreta 021
Confesso che nel giudicare questa etichetta parto con una prevenzione positiva, che come in questa versione è ampiamente confermata dal bicchiere. Fiori bianchi, crema di limone, origano fresco, sale, leggero idrocarburo, finale balsamico e molto lungo