innoz89 ha scritto:Fritto misto EP 2
Quindi, dicevamo:
Antipasti con salumi e formaggi vari, sciampagna:
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Bollinger brut special cuvée dég. boh, manco il QR funzionava Tocco da grande maison immediatamente percepibile, un gioco di pienezze ed equilibri anche forzati volendo, cremoso, presenza dei rossi ben avvertibile, dosaggio d'altri tempi ormai si dovrebbe dire, lunghezza discreta ma trattandosi di base, beh, ovvio.
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François Secondé brut gran cru rosé Sillery dég. anche qui non dichiarato (sul tappo?)Colore chiaro tra rosa e arancio, toni arancioni pure al palato, che però non viene soddisfatto fino in fondo, è un vino abbastanza pastoso ma senza slancio, a me ha lasciato un senso di carenza.
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Acciughe del cantabrico e torte salate, bianchi opposti:
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Dr. Loosen - Wehlener Sonnenhur Spaetlese 2009Il vino non si discute e nemmeno se ne parla, dà dipendenza, qui molto ben integrato, ai limiti del placido; voglio invece dire che l'abbinamento con la forte sapidità e la grassezza delle acciughe (Leonardo, buonissime; italiane, troppo salate) mi ha colpito, non ci avrei mai creso.
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Paillard Bruno - Extra brut Assemblage 2008Il loro vino di punta è fatto anche, a punta. Scorbutico, acidità a tratti viva, ruvido, aromatica compressa. Migliorerà? Mi resta qualche dubbio.
Intermezzo, bituriche freak:
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Oenosapiens R-évolution 2021Primo esperimento di tre giovani enologi italiani in terra càtara, è un Malbec in purezza dotato di carattere (carne frollata, mirtillo, confetture non spinte) su un corpo di buona densità ma secco e minerale, agile e beverino il giusto. Why not?
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Roddolo - Langhe Bricco Appiani 2007 E perciò Cabernet Sauvignon in purezza, puzzolente e rustico dapprima, quasi sugli spinaci bruciati, veloce nell'assestarsi lascia intravedere caratteristiche più prossime a quelle standard, caffé e cacao, ma a fine bicchiere è ancora graffiante, tannico, amaricante. Da riprovare il giorno dopo. Giudizio di stima:
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Agnellazzo al forno con patate, rossi seri:
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Clos Marie - Pic-Saint-Loup les Glorieuses 2011 Grenache e Syrah in parti eguali per maritare in ménage a trois la carne, abbinamento perfetto. Bevuto da solo col Monprivato chiaramente busca ceffoni. Oliva e frutto, un po' di concentrato di pomodoro, vino a metà vita utile ancora leggermente frenato dal tannino e con corpo che si sfina a centro bocca.
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Mascarello G. - Monprivato 2013Io continuo ad avere la sensazione che questi 13 siano un po' perplessi da sé stessi, non trovando una quadra. Però la stoffa c'è, grande mobilità olfattiva (segnalo il cirmolo, ho testimoni, mica come l'acqua da torrente glaciale che fu
). Bocca in preparazione, ha strada da percorrere prima di ritrovarsi.
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Pasticceria con i dolci:
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Clos de la Meslerie - Vouvray moelleux 2015Che ho scoperto essere unico vino prodotto dal domaine, in zuccheraggio variabile annata dopo annata, qui è uscito come moelleux. Mi piacciono sempre più questi chenin col residuo, che arrotonda, costruisce, allarga sia la parte aromatica che quella palpabile, bilanciando quelle acidità che a volte denudano fin quasi all'amaro.
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Ca' d' Gal - Moscato d'Asti Sant'Ilario 2016Per me è stato questo il vino della serata. Delicato come l'annata, un merletto di sensazioni al naso dove le erbe (salvia e menta) donano un tocco aggraziato, e in bocca dove l'integrazione procede bene e la storica sapidità di quel sorì emerge e dona grande profondità gustativa. Non stanca mai, questa edizione poi è esageratamente bevibile.