Non invitato occupo il canale più seguito del forum... anche perchè per rimanere sul pezzo in questo forum sgangherato m'è toccato andare in ferie in Grecia per avere un po' di audience
KOS
Isola solo in parte vulcanica, il vulcano che l'ha generata è al largo, ed a marcata vocazione agricola e pastorizia grazie ad un (abbastanza) ampia pianura ed altipiano. I vigneti sono al termine della pianura, proprio al primissimo inizio di collina che poi porta al monte Dikaios, comunque in vista del mare. Siamo più o meno all'altezza di Tunisi per capirci, a pochissimi chilometri dalla costa turca. Nonostante il gloriosissimo passato vinicolo (i vini dolci di Kos, con aggiunta di acqua di mare erano spesso citati dagli antichi, anche per usi medici), tutto si è perduto nei secoli, ed oggi le cantine sono pochissime, 5 o 6 mi dicono, ed ho visitato la più antica: ben del 1929... e la prima, sembra, a ricominciare a produrre e commercializzare vino sull'isola.
Hatziemmanouil Winery
Circa 60mila bottiglie l'anno, tutte interamente commercializzate sull'isola specificano (strano, di solito tutti si vantano dei millemila paesi nel mondo in cui esportano...), la curata e bella sede si trova sulla strada principale che attraversa l'isola, e buona parte dei vigneti gli stanno attorno. Il fondatore cominciò col moscato, concentrandone per bollitura il mosto, con una tecnica ritenuta antica... Oggi coltivano Malagouzia, Assyrtiko, Kydonitsa, Cabernet, grenache e Syrah.
Il miglior assaggio arriverà dal Assyrtiko 2021, 6 mesi in legno fortunatamente non percepiti, profumato, di limone e limoncella, secco ma elegante e sapido. Più "simpatico" l'Assyrtiko-Malagouzia 2021 che grazie all'aromaticità della seconda dona un vino a metà tra un moscato ed un gewurz, con una certa grassezza e morbidità sempre in stile gewurz. Il Kydonitsa 2021 è una antica varietà dell'isola, recuperata dal produttore, e solo alla seconda annata ufficiale: timido al naso, con un bel finocchietto, secco e fresco, questo m'è parso un verdicchio di Matelica se vi piacciono le assonanze. Ultimo assaggio concesso il Syrah 2020, parte puzzettoso, molto speziato con pepe nero e caffè tostato, un po' scomposto al sorso.
Unico altro assaggio della vacanza (se escludiamo qualche litro di un cocktail azzurrino a base di ouzo...) sarà un Sauvignon-Malagouzia 2021 Papakonstantinou, sempre aromatico, ma declinato sul litchee, lime e pompelmo, grasso ma non troppo al sorso.