LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

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ZEL WINE
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda ZEL WINE » 16 mag 2022 20:45

Truffa, borsa … ecc ecc per 4 bottiglie di champagne mi sembra un iperbole piuttosto azzardata.
fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
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zampaflex
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda zampaflex » 16 mag 2022 21:32

giodiui ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Ziliovino ha scritto:
Champagne L'Appel de la Foret 2015 Extra Brut - Pascal Henin. Intermezzo a sorpresa. Mi dicono (perchè frequento poco...) che sia lo champagne più social del momento. Mai sentito nominare fino a qualche mese fa, e senza pregiudizi vi dirò che nel bicchiere è una buona bevuta, senza particolari sussulti però, e senza neanche troppo carattere. Comunque: gioca le sue carte sull'eleganza, misurato sia al naso che in bocca, bollicina carezzevole, fragrante di mela fresca e fiori. A 50€ lo ricomprerei, magari 60, se di più lo lascio volentieri a chi è più pratico di me nei selfie ed hashtag con bottiglie speculative...



Sarebbe una allegra barzelletta se non fossimo nel campo della truffa.
Due simpatici (contiene ironia) influencers instagrammiani hanno cominciato a parlarne alla grande, e postarlo qui e là.
La domanda si è rizzata fallicamente come panna montata con compressore.
Bottiglie comprate a 40 euro sono state rivendute oltre i 150.
Lo stesso produttore ha dedicato più di un post a sfottere i compratori nostrani.


Ma perchè truffa? Se il mondo di propria scelta va in quella direzione (quella della vita virtuale da social), bene così...
La maggioranza delle persone in circolazione sembra trovare il proprio appagamento personale in questa dimensione fittizia, fatta di mode fulminee e continui esercizi di apparenza. In questa prospettiva, pagare 160 euro una bottiglia di champagne che ne vale un quarto non è un male, vista la soddisfazione di apparire in un certo modo.
Non ti dico di condividere (in vita mia, Linkedin a parte, non mi sono mai iscritto ad alcun SM), ma se i diretti interessati sono contenti... beh... a quel punto, saranno 160 euro spesi bene.


Truffa perché:
- scopri uno sconosciuto con bassa tiratura
- ti procuri una discreta quantità di sue bottiglie
- lo pompi a manetta sui tuoi canali sociali
- crei una domanda fasulla fatta dai flippatori e dai followers
- rivendi il tutto e ti godi la plusvalenza.

In borsa si chiama "pump and dump", gonfia e scarica. ed è un comportamento punito, essendo un mercato regolamentato.
Questa del vino invece è ancora la terra del possibile, per cui chiunque si inventa nuovi modi per fare soldi sulle spalle del consumatore finale.

Siamo quasi a Totò e la fontana di Trevi.


Si però se vogliamo fare un discorso serio e cirstanziato ed evitare le chiacchiere da risentiti, dovresti fornire le prove, che peraltro mi interessano, per curiosità.
Perché detta così sembra la solita tiritera complottista.
Sarebbe interessante sapere chi sono quei due, e se è vero che hanno fatto come dici tu. Ovvero, tu lo sai con evidenza? Oppure semplicemente lo immagini perché plausibile?
Perchè se fosse così facile lo farebbero tutti. scopri, ti procuri, pompi, crei, rivendi. Un po' facile, non trovi?
Senza polemica, ma sono davvero interessato a capire le dinamiche, che secondo me sono più complesse di come le descrivi (anche perchè altrimenti, come detto, sarebbero alla portata di tutti, e saremmo tutti ricchi).

C'è una sequenza temporale di post sui social, ci sono azioni compiute dai followers, c'è un riproporre il metodo.
Evito querele fermandomi qui ma di prove sparse in rete ce ne sono abbastanza.
Non progredi est regredi
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda giodiui » 16 mag 2022 21:50

zampaflex ha scritto:
giodiui ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Sarebbe una allegra barzelletta se non fossimo nel campo della truffa.
Due simpatici (contiene ironia) influencers instagrammiani hanno cominciato a parlarne alla grande, e postarlo qui e là.
La domanda si è rizzata fallicamente come panna montata con compressore.
Bottiglie comprate a 40 euro sono state rivendute oltre i 150.
Lo stesso produttore ha dedicato più di un post a sfottere i compratori nostrani.


Ma perchè truffa? Se il mondo di propria scelta va in quella direzione (quella della vita virtuale da social), bene così...
La maggioranza delle persone in circolazione sembra trovare il proprio appagamento personale in questa dimensione fittizia, fatta di mode fulminee e continui esercizi di apparenza. In questa prospettiva, pagare 160 euro una bottiglia di champagne che ne vale un quarto non è un male, vista la soddisfazione di apparire in un certo modo.
Non ti dico di condividere (in vita mia, Linkedin a parte, non mi sono mai iscritto ad alcun SM), ma se i diretti interessati sono contenti... beh... a quel punto, saranno 160 euro spesi bene.


Truffa perché:
- scopri uno sconosciuto con bassa tiratura
- ti procuri una discreta quantità di sue bottiglie
- lo pompi a manetta sui tuoi canali sociali
- crei una domanda fasulla fatta dai flippatori e dai followers
- rivendi il tutto e ti godi la plusvalenza.

In borsa si chiama "pump and dump", gonfia e scarica. ed è un comportamento punito, essendo un mercato regolamentato.
Questa del vino invece è ancora la terra del possibile, per cui chiunque si inventa nuovi modi per fare soldi sulle spalle del consumatore finale.

Siamo quasi a Totò e la fontana di Trevi.


Si però se vogliamo fare un discorso serio e cirstanziato ed evitare le chiacchiere da risentiti, dovresti fornire le prove, che peraltro mi interessano, per curiosità.
Perché detta così sembra la solita tiritera complottista.
Sarebbe interessante sapere chi sono quei due, e se è vero che hanno fatto come dici tu. Ovvero, tu lo sai con evidenza? Oppure semplicemente lo immagini perché plausibile?
Perchè se fosse così facile lo farebbero tutti. scopri, ti procuri, pompi, crei, rivendi. Un po' facile, non trovi?
Senza polemica, ma sono davvero interessato a capire le dinamiche, che secondo me sono più complesse di come le descrivi (anche perchè altrimenti, come detto, sarebbero alla portata di tutti, e saremmo tutti ricchi).

C'è una sequenza temporale di post sui social, ci sono azioni compiute dai followers, c'è un riproporre il metodo.
Evito querele fermandomi qui ma di prove sparse in rete ce ne sono abbastanza.


No, dai troppo facile. Qui non querela nessuno. Sarebbe un utile contributo per scienza e conoscenza.

Altrimenti è come dire, e lo pensano in molti, che le guide internazionali prima di dare i 100/100 si assicurano laute assegnazioni. O che la rivista che dà il nome al forum che ci ospita prende ricompense per premiare i vini (questa sì che è un'affermazione a rischio censura, ma non l'ho detto....)
Però o hai qualche argomento solido oppure sono infondate illazioni.
E poi, senza farla troppo lunga, mi sono guardato tutti i suoi post su Instagram delle scorse settimane, pochissimi a essere onesti, e della polemica che evochi io non ho visto traccia. Per questo ti sarei grato di qualche indicazione tangibile, sarebbe davvero utile a tutti.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda zampaflex » 16 mag 2022 23:08

giodiui ha scritto:
zampaflex ha scritto:
giodiui ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
Ma perchè truffa? Se il mondo di propria scelta va in quella direzione (quella della vita virtuale da social), bene così...
La maggioranza delle persone in circolazione sembra trovare il proprio appagamento personale in questa dimensione fittizia, fatta di mode fulminee e continui esercizi di apparenza. In questa prospettiva, pagare 160 euro una bottiglia di champagne che ne vale un quarto non è un male, vista la soddisfazione di apparire in un certo modo.
Non ti dico di condividere (in vita mia, Linkedin a parte, non mi sono mai iscritto ad alcun SM), ma se i diretti interessati sono contenti... beh... a quel punto, saranno 160 euro spesi bene.


Truffa perché:
- scopri uno sconosciuto con bassa tiratura
- ti procuri una discreta quantità di sue bottiglie
- lo pompi a manetta sui tuoi canali sociali
- crei una domanda fasulla fatta dai flippatori e dai followers
- rivendi il tutto e ti godi la plusvalenza.

In borsa si chiama "pump and dump", gonfia e scarica. ed è un comportamento punito, essendo un mercato regolamentato.
Questa del vino invece è ancora la terra del possibile, per cui chiunque si inventa nuovi modi per fare soldi sulle spalle del consumatore finale.

Siamo quasi a Totò e la fontana di Trevi.


Si però se vogliamo fare un discorso serio e cirstanziato ed evitare le chiacchiere da risentiti, dovresti fornire le prove, che peraltro mi interessano, per curiosità.
Perché detta così sembra la solita tiritera complottista.
Sarebbe interessante sapere chi sono quei due, e se è vero che hanno fatto come dici tu. Ovvero, tu lo sai con evidenza? Oppure semplicemente lo immagini perché plausibile?
Perchè se fosse così facile lo farebbero tutti. scopri, ti procuri, pompi, crei, rivendi. Un po' facile, non trovi?
Senza polemica, ma sono davvero interessato a capire le dinamiche, che secondo me sono più complesse di come le descrivi (anche perchè altrimenti, come detto, sarebbero alla portata di tutti, e saremmo tutti ricchi).

C'è una sequenza temporale di post sui social, ci sono azioni compiute dai followers, c'è un riproporre il metodo.
Evito querele fermandomi qui ma di prove sparse in rete ce ne sono abbastanza.


No, dai troppo facile. Qui non querela nessuno. Sarebbe un utile contributo per scienza e conoscenza.

Altrimenti è come dire, e lo pensano in molti, che le guide internazionali prima di dare i 100/100 si assicurano laute assegnazioni. O che la rivista che dà il nome al forum che ci ospita prende ricompense per premiare i vini (questa sì che è un'affermazione a rischio censura, ma non l'ho detto....)
Però o hai qualche argomento solido oppure sono infondate illazioni.
E poi, senza farla troppo lunga, mi sono guardato tutti i suoi post su Instagram delle scorse settimane, pochissimi a essere onesti, e della polemica che evochi io non ho visto traccia. Per questo ti sarei grato di qualche indicazione tangibile, sarebbe davvero utile a tutti.


Non sono iscritto a quel social (a nessuno, per inciso), ma ho visto diverse immagini ripostate da altre persone. La sequenza temporale e l'insistenza dei messaggi, nonché certe affermazioni di terzi, mi fanno pensare così.
Di sicuro hanno creato una moda solo italiana.
E di sicuro il prezzo è quadruplicato in pochi mesi.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda Trabateo » 18 mag 2022 21:10

Xose Lois Sebio - Largo Camino a La Cima - 2015 (Verdejo)
Etichetta a parte...qui sul marketing proprio non ci siamo, no, no, no... ancora un'altra gradevole sorpresa targata Roland.
Un bel giallo dorato nel bicchiere, naso idrocarburico e bocca molto sapida ma con un'acidità bella agrumata e/o di mela verde che sorregge il tutto e prolunga il sorso fino a una gradevole nota amaricante finale.
La morte sua con acciughe sotto sale, magari del Cantabrico.
Sti bianchi spagnoli mi stanno piacevolmente sorprendendo.

PS: 7 anni ma ne ha ancora per un bel po'
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda Alberto » 18 mag 2022 22:06

Oltrepò Pavese Bonarda La Prima (La Mossa Perfetta), Agriamo, 2019 (15%)
Piccola azienda di Oliva Gessi, 20.000 bottiglie in tutto, suddivise in ben 13 etichette. Producono anche birra.
Questa è espressione del progetto La Mossa Perfetta che riunisce 16 produttori oltrepadani, grandi e piccoli e più o meno noti, con le loro Bonarda frizzanti, ed è una croatina strapaesana, viscerale, impeccabilmente eclettica a tavola comme il faut: avvolge col suo frutto scuro buccioso quasi esagerato, pungola con il suo tannino gracchiante ed il leggero pétillant, impegna in giusta misura (non troppo, cioè) il palato e la mente con la sua mineralità quasi catramosa, sgrassa senza ritegno qualsiasi formaggio o salume gli si pari davanti. Beata ignoranza!
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda Henridusud » 21 mag 2022 14:58

Domaine de Montcalmes Terrasses du Larzac Coteaux du Languedoc 2013

Syrah 60%, Grenache 20%, Mourvedre 20%

Profumo di frutti rossi e sentore di liquirizia. Bel volume in bocca dove troviamo frutti neri, spezie. Ben integrato tannino e freschezza nonostante i 14°.
Vino travasato per due ore e che si è spalancato. Può invecchiare senza problemi 4 o 5 anni.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda gianni femminella » 22 mag 2022 20:04

Cinque bottiglie al ristorante Grappolo Blu a Montalcino con degli amici.

Castell'in villa riserva 2010
Poggio 1990
Poggio 2013
Capanna riserva 2010
Les Grand places Cote Rotie 2010 Gerin

Il primo per tutti noi grande vino per opulenza, equilibrio e anche per la grazia con cui porge la sua massa muscolare. Il Poggio 2013 più gioioso e cesellato gli tiene testa, ma non ha la stessa complessità e viene indiscutibilmente battuto. Capanna, che è pur sempre un bel Brunello, ne esce un po' malconcio. Molto meglio Les grand places che però, a detta di chi lo ha portato, non era bottiglia al suo meglio. Il Poggio 1990 purtroppo era andato.
E mo' sentiamo cosa si dice sul monte Olimpo, tanto lì si bevono solo bianchi.
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda Kalosartipos » 22 mag 2022 20:12

gianni femminella ha scritto:E mo' sentiamo cosa si dice sul monte Olimpo, tanto lì si bevono solo bianchi.

What else?
Col caldo che fa.
"La vita è breve e bisogna che uno se la beva tutta".
Osvaldo Soriano - "L'ora senz'ombra"
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda gianni femminella » 22 mag 2022 21:11

gianni femminella ha scritto:Cinque bottiglie al ristorante Grappolo Blu a Montalcino con degli amici.

Castell'in villa riserva 2010
Poggio 1990
Poggio 2013
Capanna riserva 2010
Les Grand places Cote Rotie 2010 Gerin

Il primo per tutti noi grande vino per opulenza, equilibrio e anche per la grazia con cui porge la sua massa muscolare. Il Poggio 2013 più gioioso e cesellato gli tiene testa, ma non ha la stessa complessità e viene indiscutibilmente battuto. Capanna, che è pur sempre un bel Brunello, ne esce un po' malconcio. Molto meglio Les grand places che però, a detta di chi lo ha portato, non era bottiglia al suo meglio. Il Poggio 1990 purtroppo era andato.
E mo' sentiamo cosa si dice sul monte Olimpo, tanto lì si bevono solo bianchi.


A beneficio soprattutto di Luciano aggiungo che Capanna era con tutte le cose a posto, dalla tipicità all'alcool molto contenuto, è che essendo arrivato dopo il Poggio 13 e Il Castell'in Villa riserva non è emerso come avrebbe potuto fare in altro contesto.
Les Grand Places ora chiedo a chi ha memoria migliore della mia per offrire più dettagli. Per me era maturo al punto giusto, ed era buono pure questo, difetti non ne aveva. Siamo sempre lì, è stato travolto dai due precedenti.
Poi integro.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda Alberto » 22 mag 2022 21:14

Con del pollo stile nordafricano (ras el hanout, uvetta e pinoli):
Vino Bianco da Tavola Ararat, Cavalchina, 2009 (12,5%)
L'avventura in territorio orange del compianto Luciano Piona, garganega in purezza vinificata in anfora con 4 mesi di macerazione sulle bucce, prima di andare in bottiglia senza aggiunta di solforosa.
In genere non tiro mai il collo ad un macerato prima che diventi teenager, ma se devo essere sincero questo mi preoccupava un pochino...però la stappatura, seppur con sughero non bello che si spezza in due nell'estrazione, mi tranquillizza: no ossidazioni, no assalti acetici al naso. Colore oro molto brunito, non privo però di limpidezza. Profumi un po' tenui ma precisi, garbati, di vegetale secco, come fieno, camomilla, fibra di cocco. Strutturalmente piuttosto sciolto, come i terreni morenici dai quali provengono le uve, non ha evidentemente la profondità e l'allungo dei migliori macerati ma riesce comunque a far buona presa sul palato grazie all'acidità (volatile e non), anche se poi chiude abbastanza rapido. Gli esiti non sono all'altezza delle ambizioni, ma nel complesso non è un vino fatto male.
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
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For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda Nexus1990 » 23 mag 2022 12:48

gianni femminella ha scritto:Cinque bottiglie al ristorante Grappolo Blu a Montalcino con degli amici.

Castell'in villa riserva 2010
Poggio 1990
Poggio 2013
Capanna riserva 2010
Les Grand places Cote Rotie 2010 Gerin

Il primo per tutti noi grande vino per opulenza, equilibrio e anche per la grazia con cui porge la sua massa muscolare. Il Poggio 2013 più gioioso e cesellato gli tiene testa, ma non ha la stessa complessità e viene indiscutibilmente battuto. Capanna, che è pur sempre un bel Brunello, ne esce un po' malconcio. Molto meglio Les grand places che però, a detta di chi lo ha portato, non era bottiglia al suo meglio. Il Poggio 1990 purtroppo era andato.
E mo' sentiamo cosa si dice sul monte Olimpo, tanto lì si bevono solo bianchi.

Bellissima giornata tra amici e bella bevuta. Integro con qualche impressione personale sui vini:
Poggio 2013 una delle mie versioni preferite di questo vino, grande espressività, spezie dolci e il solito frutto, con un finale che è un compendio di freschezza chiantigiana, il tannino a dir poco vigoroso suggerisce che un po’ di attesa non farà male, comunque molto godibile oggi. Il registro di Castell’in Villa, al netto della freschezza chiantigiana praticamente sovrapponibile (sangue/ferro e agrume), è un po’ diverso, c’è una speziatura più austera (pepe nero), una nota lieve di tabacco, ma in bocca ha il passo del campione, sia per armonia generale che per allungo. Ha tempo davanti sicuramente ma oggi è davvero una goduria, il vino più “compiuto” tra quelli bevuti.
Capanna soffre un po’, in effetti. Scuro e concentrato, nulla fuori posto, anzi anche espressivo e con bei tannini, ma la massa è forse un po’ troppa e la freschezza dei precedenti è un ricordo tropo vivido.
Cote Rotie Gerin 2010 è un vino che, a me che di Rodano ho sentito praticamente nulla, è piaciuto moltissimo. Naso meraviglioso, con freschezza balsamica ed erbe aromatiche (timo ma anche rosmarino) che bilanciano un bel frutto scuro credo abbastanza tipico. La bocca è bella, avvolgente, sicuramente “tanta roba” ma non bolso per i miei gusti. Ma, come diceva Gianni, chi l’ha portato si aspettava una maggiore mobilità, che in bocca non è che manchi ma forse non mantiene quanto di buono il naso prometteva.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda zampaflex » 23 mag 2022 14:05

Nexus1990 ha scritto:
gianni femminella ha scritto:Cinque bottiglie al ristorante Grappolo Blu a Montalcino con degli amici.

Castell'in villa riserva 2010
Poggio 1990
Poggio 2013
Capanna riserva 2010
Les Grand places Cote Rotie 2010 Gerin

Il primo per tutti noi grande vino per opulenza, equilibrio e anche per la grazia con cui porge la sua massa muscolare. Il Poggio 2013 più gioioso e cesellato gli tiene testa, ma non ha la stessa complessità e viene indiscutibilmente battuto. Capanna, che è pur sempre un bel Brunello, ne esce un po' malconcio. Molto meglio Les grand places che però, a detta di chi lo ha portato, non era bottiglia al suo meglio. Il Poggio 1990 purtroppo era andato.
E mo' sentiamo cosa si dice sul monte Olimpo, tanto lì si bevono solo bianchi.

Bellissima giornata tra amici e bella bevuta. Integro con qualche impressione personale sui vini:
Poggio 2013 una delle mie versioni preferite di questo vino, grande espressività, spezie dolci e il solito frutto, con un finale che è un compendio di freschezza chiantigiana, il tannino a dir poco vigoroso suggerisce che un po’ di attesa non farà male, comunque molto godibile oggi. Il registro di Castell’in Villa, al netto della freschezza chiantigiana praticamente sovrapponibile (sangue/ferro e agrume), è un po’ diverso, c’è una speziatura più austera (pepe nero), una nota lieve di tabacco, ma in bocca ha il passo del campione, sia per armonia generale che per allungo. Ha tempo davanti sicuramente ma oggi è davvero una goduria, il vino più “compiuto” tra quelli bevuti.
Capanna soffre un po’, in effetti. Scuro e concentrato, nulla fuori posto, anzi anche espressivo e con bei tannini, ma la massa è forse un po’ troppa e la freschezza dei precedenti è un ricordo tropo vivido.
Cote Rotie Gerin 2010 è un vino che, a me che di Rodano ho sentito praticamente nulla, è piaciuto moltissimo. Naso meraviglioso, con freschezza balsamica ed erbe aromatiche (timo ma anche rosmarino) che bilanciano un bel frutto scuro credo abbastanza tipico. La bocca è bella, avvolgente, sicuramente “tanta roba” ma non bolso per i miei gusti. Ma, come diceva Gianni, chi l’ha portato si aspettava una maggiore mobilità, che in bocca non è che manchi ma forse non mantiene quanto di buono il naso prometteva.


Grandes Places ancora giovane, date almeno quindici anni di cantina ai Cote rotie seri altrimenti non ve li godrete.
Per dire, l'anno scorso ho pensato che una Landonne di Rostaing 2009 o 2010, buonissimo vino sulla carta, fosse toscana...
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda Nexus1990 » 23 mag 2022 14:15

zampaflex ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
gianni femminella ha scritto:Cinque bottiglie al ristorante Grappolo Blu a Montalcino con degli amici.

Castell'in villa riserva 2010
Poggio 1990
Poggio 2013
Capanna riserva 2010
Les Grand places Cote Rotie 2010 Gerin

Il primo per tutti noi grande vino per opulenza, equilibrio e anche per la grazia con cui porge la sua massa muscolare. Il Poggio 2013 più gioioso e cesellato gli tiene testa, ma non ha la stessa complessità e viene indiscutibilmente battuto. Capanna, che è pur sempre un bel Brunello, ne esce un po' malconcio. Molto meglio Les grand places che però, a detta di chi lo ha portato, non era bottiglia al suo meglio. Il Poggio 1990 purtroppo era andato.
E mo' sentiamo cosa si dice sul monte Olimpo, tanto lì si bevono solo bianchi.

Bellissima giornata tra amici e bella bevuta. Integro con qualche impressione personale sui vini:
Poggio 2013 una delle mie versioni preferite di questo vino, grande espressività, spezie dolci e il solito frutto, con un finale che è un compendio di freschezza chiantigiana, il tannino a dir poco vigoroso suggerisce che un po’ di attesa non farà male, comunque molto godibile oggi. Il registro di Castell’in Villa, al netto della freschezza chiantigiana praticamente sovrapponibile (sangue/ferro e agrume), è un po’ diverso, c’è una speziatura più austera (pepe nero), una nota lieve di tabacco, ma in bocca ha il passo del campione, sia per armonia generale che per allungo. Ha tempo davanti sicuramente ma oggi è davvero una goduria, il vino più “compiuto” tra quelli bevuti.
Capanna soffre un po’, in effetti. Scuro e concentrato, nulla fuori posto, anzi anche espressivo e con bei tannini, ma la massa è forse un po’ troppa e la freschezza dei precedenti è un ricordo tropo vivido.
Cote Rotie Gerin 2010 è un vino che, a me che di Rodano ho sentito praticamente nulla, è piaciuto moltissimo. Naso meraviglioso, con freschezza balsamica ed erbe aromatiche (timo ma anche rosmarino) che bilanciano un bel frutto scuro credo abbastanza tipico. La bocca è bella, avvolgente, sicuramente “tanta roba” ma non bolso per i miei gusti. Ma, come diceva Gianni, chi l’ha portato si aspettava una maggiore mobilità, che in bocca non è che manchi ma forse non mantiene quanto di buono il naso prometteva.


Grandes Places ancora giovane, date almeno quindici anni di cantina ai Cote rotie seri altrimenti non ve li godrete.
Per dire, l'anno scorso ho pensato che una Landonne di Rostaing 2009 o 2010, buonissimo vino sulla carta, fosse toscana...

Per me era buonissimo, ripeto. Secondo chi l’ha portato, che lo conosceva, era avanti più che indietro
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda Ludi » 23 mag 2022 14:22

Bel WE di bevute...
Huet, Vouvray Sec Le Mont 2007: ancora bello integro e pimpante; il leggerissimo residuo zuccherino che si percepiva sino a qualche tempo fà è divenuto inavvertibile, ma rimane la nota di mela cotogna e miele.
D. Dagueneau, Pur Sang 2011: rigoroso, glaciale, cartesiano. Netta la nota pirica, le suggestioni erbacee (pompelmo giallo) e una grande acidità che si sovrappone alla vena salina. Non amato da tutti, forse per la sua algidità. A me è molto piaciuto.
Domaine Gauby, Muntada 2006: speziatura terziarizzata importante, curiosamente analoga a quelli dei grandi bordolesi (scatola di sigaro, incenso) ma beva straordinariamente sciolta ed affascinante. Vino da meditazione, da serata con un bel libro.
Barbacarlo 2009: Mah...nota smaltata nettissima che fatica a ripulirsi, tannino scontroso, rusticità un po' faticosa. Con i vini di Maga riesco solo di rado a provare emozioni.
A. Clouet, Un jour de 1911: se picciono gli Champagne ossidativi, non si rimane delusi. Profondamente Pinot Nero, nota biscottosa che ho molto gradito, lunghezza non indifferente. A parte l'abile operazione di marketing della confezione, un bel prodotto.
Collard Picard, Archives 2002: qui siamo su un altro pianeta. Uno Champagne puro, elegantissimo, straordinariamente ricco e profondo, di inusitata lunghezza. Favoloso.
Nikolaihof, Riesling Steiner Hund 2004: tuffare il naso in un serbatoio della benzina fa lo stesso (gradevole) effetto. In bocca stupisce per intensità ed eleganza. Secchissimo e freschissimo, ha ancora molte frecce al proprio arco.
Chateau Lafaurie Peyraguey 2001: la grande annata si fa sentire non tanto nelle classiche note di iodio, zafferano, caramello, quanto nella dolcezza ben supportata da vibrante freschezza. Bottiglia sparita senza difficoltà, nonostante avessimo già ben bevuto.
Chateau de Maltroye, Chassagne Montrachet 1er cru Grandes Ruchottes 2007: bottiglia storta. Era bevibile, ma molto, troppo ossidato rispetto ad una gemella bevuta non molti mesi fa.
Leonardo Bussoletti, Ramici 2014: il Ramici mi piace davvero, con quel suo fare sbarazzino che ammicca ai PN borgognoni nonostante il frutto sia nettamente quello del ciliegiolo.
Il Poggione, BdM 2004: sempre una garanzia, tanto più in una ottima annata come la 2004. Ha ben terziarizzato, e si declina, spigliato, tra speziatura e perdurante amarena.
Clos Cazals 2002: altra grandissima bevuta, tutt'altro che distante dal Collard Picard. Zero ossidazione, ma un frutto intatto e giovanile, che ammicca appena al miele di acacia e a tostature di superba eleganza.
La Scolca, Gavi Etichetta Nera 2002: vent'anni e non dimostrarli. D'accordo, il colore dorato intenso e le note di frutta candita tradiscono un vino non appena imbottigliato, ma la bocca è intatta, così come il nerbo acido.
Chateau Rayas, CdP Blanc Réservé 2007: brivido di emozione, di incredulità, di meraviglia per un vino semplicemente perfetto, uno dei migliori bianchi bevuti negli ultimi anni. Irreale paglierino chiaro, si evolve e muta nel bicchiere ripercorrendo ogni possibile declinazione di mediterraneità, ma anche di eleganza più "nordica". Poterne bere tutti i giorni...
Jamet, Cote Rotie 2010: chiusura col botto per un altro grandissimo vino; potrei dire "il mio vino", tanto si avvicina ai miei canoni di leggiadria, sensualità, eleganza, bevibilità, tra pepe nero e di Szechuan, carcadé, pasta d'olive (appena accennata) fragolina di bosco. I sentori sono quelli del Syrah rodaniano, ma per il resto gioca alla pari con un grandissimo Grand Cru borgognone.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda gianni femminella » 23 mag 2022 18:33

zampaflex ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
gianni femminella ha scritto:

.


Grandes Places ancora giovane, date almeno quindici anni di cantina ai Cote rotie seri altrimenti non ve li godrete.
Per dire, l'anno scorso ho pensato che una Landonne di Rostaing 2009 o 2010, buonissimo vino sulla carta, fosse toscana...


Cioè il Rostaing in quella fase era così poco buono che sembrava Toscana? :shock:
Ho capito bene?
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda zampaflex » 23 mag 2022 19:28

gianni femminella ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
gianni femminella ha scritto:

.


Grandes Places ancora giovane, date almeno quindici anni di cantina ai Cote rotie seri altrimenti non ve li godrete.
Per dire, l'anno scorso ho pensato che una Landonne di Rostaing 2009 o 2010, buonissimo vino sulla carta, fosse toscana...


Cioè il Rostaing in quella fase era così poco buono che sembrava Toscana? :shock:
Ho capito bene?


A me si. Va spiegato, prima che si fraintenda: era più potente, più rotondo, più balsamico del Cote Rotie medio, e soprattutto più alcoolico. Era più grosso dello stile del produttore e rispetto agli altri in batteria, più anziani, quasi un po' goffo e sgraziato.
Non cattivo: sudista. Che è l'effetto che quasi sempre producono i vitigni francesi, abituati a climi più freschi, piantati da noi.
PS: confermo fosse la 2010. Cote Blonde 2009 anche quello mi ha dato impressioni simili, altra annata potente.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda gianni femminella » 23 mag 2022 20:33

@zampaflex
ero fuori strada, non avevo capito che intendevi syrah toscano.
Sollievo :D
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda mattiave » 23 mag 2022 21:22

Pieropan, Calvarino 2009: nonostante tappo e conservazione buona purtroppo scollinato.

Pieropan, Calvarino 2011: meglio del 2009. Ancora un bel colore, profumi maturi, bella intensità al palato e acidità ancora presente. Forse leggermente oltre l’apice ma senza dubbio interessante per la tipologia.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda emigrato » 24 mag 2022 11:28

Nexus1990 ha scritto:
gianni femminella ha scritto:Cinque bottiglie al ristorante Grappolo Blu a Montalcino con degli amici.

Castell'in villa riserva 2010
Poggio 1990
Poggio 2013
Capanna riserva 2010
Les Grand places Cote Rotie 2010 Gerin

Il primo per tutti noi grande vino per opulenza, equilibrio e anche per la grazia con cui porge la sua massa muscolare. Il Poggio 2013 più gioioso e cesellato gli tiene testa, ma non ha la stessa complessità e viene indiscutibilmente battuto. Capanna, che è pur sempre un bel Brunello, ne esce un po' malconcio. Molto meglio Les grand places che però, a detta di chi lo ha portato, non era bottiglia al suo meglio. Il Poggio 1990 purtroppo era andato.
E mo' sentiamo cosa si dice sul monte Olimpo, tanto lì si bevono solo bianchi.

Bellissima giornata tra amici e bella bevuta. Integro con qualche impressione personale sui vini:
Poggio 2013 una delle mie versioni preferite di questo vino, grande espressività, spezie dolci e il solito frutto, con un finale che è un compendio di freschezza chiantigiana, il tannino a dir poco vigoroso suggerisce che un po’ di attesa non farà male, comunque molto godibile oggi. Il registro di Castell’in Villa, al netto della freschezza chiantigiana praticamente sovrapponibile (sangue/ferro e agrume), è un po’ diverso, c’è una speziatura più austera (pepe nero), una nota lieve di tabacco, ma in bocca ha il passo del campione, sia per armonia generale che per allungo. Ha tempo davanti sicuramente ma oggi è davvero una goduria, il vino più “compiuto” tra quelli bevuti.
Capanna soffre un po’, in effetti. Scuro e concentrato, nulla fuori posto, anzi anche espressivo e con bei tannini, ma la massa è forse un po’ troppa e la freschezza dei precedenti è un ricordo tropo vivido.
Cote Rotie Gerin 2010 è un vino che, a me che di Rodano ho sentito praticamente nulla, è piaciuto moltissimo. Naso meraviglioso, con freschezza balsamica ed erbe aromatiche (timo ma anche rosmarino) che bilanciano un bel frutto scuro credo abbastanza tipico. La bocca è bella, avvolgente, sicuramente “tanta roba” ma non bolso per i miei gusti. Ma, come diceva Gianni, chi l’ha portato si aspettava una maggiore mobilità, che in bocca non è che manchi ma forse non mantiene quanto di buono il naso prometteva.

Un grande incontro tra amici e con dei grandi vini, con un Castell'in Villa in forma eccezionale (onestamente me lo sarei aspettato piu' chiuso e quasi non approcciabile) e un Poggio che e' uscito alla distanza come ci si poteva aspettare. Mentre su Capanna si e' detto, per me una bella prima esperienza seria col Rodano, non e' andato sopra ai primi due ma gli mancava poco.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda gianni femminella » 24 mag 2022 18:44

Forse avete letto che domenica tra amici si è stappata una bottiglia di Poggio 1990 riserva che non era bevibile.
Un venditore, convinto di avercela data lui, mi ha contattato in privato e si è offerto di spedircene una in sostituzione.
In realtà si sbagliava, poiché il venditore era un altro, perciò abbiamo declinato la gentile offerta, ma mi hanno colpito la solerzia e la correttezza di questa persona.
Non faccio nomi poiché temo che altri se ne possano approfittare in qualche modo, ma mi piace raccontare questa storia di gentilezza e disponibilità.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda zampaflex » 25 mag 2022 10:17

Abate Nero - Brut Domini nero 2016

Non mi era ancora capitato di provare il produttore, ho rimediato. L'anima pinottesca è molto addolcita dalle temperature nostrane ma presenta ancora echi delle esperienze d'oltralpe. La necessità di mantenere un grado alcoolico contenuto lo spinge comunque verso cenni più agrumati. Il corpo è abbastanza consistente, la presenza sul palato discreta. Sboccatura molto recente quindi un vino tutto da affinarsi, però parte bene.

:D :D :D :)

Scarzello - Barbera d'Alba 2016

Semplicemente radiosa. Tutto un porgersi floreale ed angurioso manco fosse Conterno, ma con leggerezza e grazia. Nascondendo con facilità estrema i consueti gradi alcoolici nonostante sia un vino apparentemente poco estratto.
Per me il loro miglior vino, più dei Barolo.

:D :D :D :D
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda Il Parente » 26 mag 2022 19:03

Petterino Gattinara 2002
Rosso granato scarico, alcun cenno di note terziarie che facciano presagire un declinino ossidativo del vino. Appena tolto il tappo un esplosione di profumi, viola, ginepro, frutta rossa, spezie, odore in continua evoluzione con il tempo la mentuccia a fare capolino. Al palato il bilanciamento tra sapidità, acidità note amaricanti stimolavano la salivazione. Nella zona retronasale note ferrose, amaretto, ribes e tanta freschezza... Un giovincello di vent'anni! Più ne apro di bottiglie di questo Gattinara e più ne berrei. Vista la sua ricchezza aromaticha l'abbiamo bevuto senza nulla accompagnare. L'unico cruccio che me ne restano solo 2 in cantina :cry:... Se penso poi a quanto l'ho pagato!

:D :D :D :D :)
Ziliovino
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda Ziliovino » 27 mag 2022 11:31

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Mosel Urziger Wurzgarten Riesling kabinett 2012 - J.J. Christoffel Erben. Placidamente disteso al sorso grazie al residuo abbondante che lo ammorbisdisce, fragrante e misurato al naso con il classico cedro, un cenno di litchee sullo sfondo ed un po' di frutta candita. Abbinamento riuscito con un bel sigaro cubano.

Alsace Complantation 2018 - Deiss. Interessante e di buona riuscita questo "mischione" di vitigni, che unisce la ricchezza di gew e pinot gris (immagino...) che donano leggera e soffusa aromaticità, pompelmo e litchee, e l'attacco grasso al sorso, a note più fresche a riequilibrare il tutto.

Cortona Syrah 2013 - Stefano Amerighi. Nel panorama nazionale resta per me un'ottima bevuta di syrah, anche visto il prezzo aggiungerei, con la frutta scura, la speziatura soffusa, leggero garofano, al sorso con gli anni si è piuttosto disteso, anche un pelo troppo facendosi larghetto. L'ho preferito in gioventù ma anche oggi si lascia apprezzare.

Rheingau Johannisberger Holle Riesling Kabinett Trocken 2013 - Weingut Johannishof. Si mantiene giovane ed in forma questo gabinet che parte chiuso e sembra magrolino, ma dandogli aria trova l'equilibrio al sorso, nonostante sia bello teso e secco, con un naso classico sul cedro, limone e zenzero fresco appena tagliato. Perfetto con queste prime ondate di caldo, ottimo succedaneo del Polase, da bere sul terrazzo, guardando il tramonto...

Chablis Les Vieilles Vignes de Saint Claire 2011 - Jean Marc Brocard. Non so perché ma non gli davo molta fiducia, ed invece ha tenuto molto bene il tempo e si rivela ancora agrumato, teso q.b. al sorso, e grasso quel tanto che basta. semplice ma efficace.

Rioja Rosado Gran Reserva Vina Tondonia 2008 - Lopez de Heredia. Eclettico e concessivo, ancora incredibilmente giovanile nonostante conceda tamarindo, ruggine e canfora, per poi rinfrescarsi sulla rosa ed acqua di rose, ha trovato l'equilibrio al sorso che dona una buona rotondità sospinta dalla sapidità, mentre la freschezza c'è ma rimane in secondo piano. Grande vino, grandissimo rosato, il migliore direi...
"Il successo di tavernello invita a riflettere"
(Anonimo, bomboletta spray su muro)

"Il vino non lo scegli... è lui che sceglie te"
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2022

Messaggioda fabrizio leone » 28 mag 2022 11:11

H. Goutorbe special club 2008
Buono. Ma mi aspettavo di più

Pascal Robin Chablis 2019
Bella acidità. Freschezza al sorso
Bella bevuta

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