Timoteo ha scritto:i fra cui γαρίδες και φάβα che sarebbero i gamberi con una crema di phava, una specie di cicerchia, che è un legume tipico delle cicladi.
Ma tipo, esiste una ricetta? Ha una bellissima faccia.
Timoteo ha scritto:i fra cui γαρίδες και φάβα che sarebbero i gamberi con una crema di phava, una specie di cicerchia, che è un legume tipico delle cicladi.
Nebbiolino ha scritto:Timoteo ha scritto:i fra cui γαρίδες και φάβα che sarebbero i gamberi con una crema di phava, una specie di cicerchia, che è un legume tipico delle cicladi.
Ma tipo, esiste una ricetta? Ha una bellissima faccia.
Timoteo ha scritto:Nebbiolino ha scritto:Timoteo ha scritto:i fra cui γαρίδες και φάβα che sarebbero i gamberi con una crema di phava, una specie di cicerchia, che è un legume tipico delle cicladi.
Ma tipo, esiste una ricetta? Ha una bellissima faccia.
Figurati se non ti passo la ricetta, dosi come al solito per 4.
- 250/300 gr phava (dipende dalla fame)
- acqua (al momento della cottura il doppio della phava)
- 1 cipolla
- olio, sale, pepe, capperi.
la phava è meglio se gli fai un ammollo di qualche ora e qualche risciacquo.
poi metti in casseruola col doppio dell'acqua e fai bollire schiumando con l'apposito attrezzo, aggiungi sale.
dopo un po' aggiungi la cipolla a pezzi abbassando la fiamma.
quando è cotta (assaggiare) puoi togliere il liquido eventuale in eccesso e la puoi fare grossolana (quella della foto) schiacchiandola a forchetta,oppure una vera crema usando il minipimer o quello che è.
una volta pronta la puoi mettere sui piatti con la cipolla tagliata sottile, olio buono e capperi.
io il perpe non lo metto ma se piace perchè no.
se non la dovessi trovare lì nel profondo nord, la vende on line Ellenikà dell'amico Costas Linardos.
i gamberi li privi del carapace e testa, apri e togli l'intestino poi li metti in una ciotola di acqua salata.
per la cottura un padellino con un goccio di olio.
come al solito il fuoco lo devono quasi solo vedere....
e bonappetito!
Patàta ha scritto:Timoteo ha scritto:Nebbiolino ha scritto:Timoteo ha scritto:i fra cui γαρίδες και φάβα che sarebbero i gamberi con una crema di phava, una specie di cicerchia, che è un legume tipico delle cicladi.
Ma tipo, esiste una ricetta? Ha una bellissima faccia.
Figurati se non ti passo la ricetta, dosi come al solito per 4.
- 250/300 gr phava (dipende dalla fame)
- acqua (al momento della cottura il doppio della phava)
- 1 cipolla
- olio, sale, pepe, capperi.
la phava è meglio se gli fai un ammollo di qualche ora e qualche risciacquo.
poi metti in casseruola col doppio dell'acqua e fai bollire schiumando con l'apposito attrezzo, aggiungi sale.
dopo un po' aggiungi la cipolla a pezzi abbassando la fiamma.
quando è cotta (assaggiare) puoi togliere il liquido eventuale in eccesso e la puoi fare grossolana (quella della foto) schiacchiandola a forchetta,oppure una vera crema usando il minipimer o quello che è.
una volta pronta la puoi mettere sui piatti con la cipolla tagliata sottile, olio buono e capperi.
io il perpe non lo metto ma se piace perchè no.
se non la dovessi trovare lì nel profondo nord, la vende on line Ellenikà dell'amico Costas Linardos.
i gamberi li privi del carapace e testa, apri e togli l'intestino poi li metti in una ciotola di acqua salata.
per la cottura un padellino con un goccio di olio.
come al solito il fuoco lo devono quasi solo vedere....
e bonappetito!
Alla fine non capisco se ti piace di più la phica o la phava...
Timoteo ha scritto:Ziliovino ha scritto:Timoteo ha scritto:Ziliovino ha scritto:Ziliovino ha scritto:Bella questa finestra aperta sulla Grecia...
e già che ci siamo, visto che da queste parti saltano fuori perfino esperti dei vini del monte olimpo, sapete dirmi se c'è qualcosa di interessa nte sull'ISOLA DI KOS? grazie.
NULLA DA SEGNALARE SU KOS?
Mi dispiace, io non ci sono mai stato (il dodecanneso mi manca quasi tutto).
Ho pure chiesto a un amico più esperto di me (facile) ma non ho avuto risposta.
grazie, allora vedrò di indagare io...
e comunque, occhio!
The first historical reference of ancient Greek winemakers adding seawater to wine appears in the writings of the Roman historian, Cato the Elder (234 to 149 BC).
Winemakers of Kos island in the Aegean were known to have added seawater to their wines in order to preserve them.
Cato the Elder gives details of the practice, including the collection of seawater far from the shore when the sea is calm, so that the water has optimal salt content.
Trabateo ha scritto:La terza foto mi fa venire voglia di mandartici...in modalità sibarita, ovviamente
Nebbiolino ha scritto:Comunque un plauso al prode Timoteo, che giorno dopo giorno sfida la noia quotidiana del solito porto e del solito mare, affatica il fegato per scienza enologica e combatte la snervante acidità di stomaco causata da continui pasti... e il tutto, solo per permetterci di conoscere quelle terre lontane e inospitali, che altrimenti ignoreremmo.
Il tuo sacrificio non passa inosservato, davvero...
Trabateo ha scritto:Nebbiolino ha scritto:Comunque un plauso al prode Timoteo, che giorno dopo giorno sfida la noia quotidiana del solito porto e del solito mare, affatica il fegato per scienza enologica e combatte la snervante acidità di stomaco causata da continui pasti... e il tutto, solo per permetterci di conoscere quelle terre lontane e inospitali, che altrimenti ignoreremmo.
Il tuo sacrificio non passa inosservato, davvero...
E' il 301°, il nuovo Leonida
andrea ha scritto:Trabateo ha scritto:Nebbiolino ha scritto:Comunque un plauso al prode Timoteo, che giorno dopo giorno sfida la noia quotidiana del solito porto e del solito mare, affatica il fegato per scienza enologica e combatte la snervante acidità di stomaco causata da continui pasti... e il tutto, solo per permetterci di conoscere quelle terre lontane e inospitali, che altrimenti ignoreremmo.
Il tuo sacrificio non passa inosservato, davvero...
E' il 301°, il nuovo Leonida
Lui è più Ciro
Nebbiolino ha scritto:andrea ha scritto:Trabateo ha scritto:Nebbiolino ha scritto:Comunque un plauso al prode Timoteo, che giorno dopo giorno sfida la noia quotidiana del solito porto e del solito mare, affatica il fegato per scienza enologica e combatte la snervante acidità di stomaco causata da continui pasti... e il tutto, solo per permetterci di conoscere quelle terre lontane e inospitali, che altrimenti ignoreremmo.
Il tuo sacrificio non passa inosservato, davvero...
E' il 301°, il nuovo Leonida
Lui è più Ciro
Questa non la capiscono tutti, però
Nebbiolino ha scritto:Comunque un plauso al prode Timoteo, che giorno dopo giorno sfida la noia quotidiana del solito porto e del solito mare, affatica il fegato per scienza enologica e combatte la snervante acidità di stomaco causata da continui pasti... e il tutto, solo per permetterci di conoscere quelle terre lontane e inospitali, che altrimenti ignoreremmo.
Il tuo sacrificio non passa inosservato, davvero...
Nebbiolino ha scritto:andrea ha scritto:Trabateo ha scritto:Nebbiolino ha scritto:Comunque un plauso al prode Timoteo, che giorno dopo giorno sfida la noia quotidiana del solito porto e del solito mare, affatica il fegato per scienza enologica e combatte la snervante acidità di stomaco causata da continui pasti... e il tutto, solo per permetterci di conoscere quelle terre lontane e inospitali, che altrimenti ignoreremmo.
Il tuo sacrificio non passa inosservato, davvero...
E' il 301°, il nuovo Leonida
Lui è più Ciro
Questa non la capiscono tutti, però
gianni femminella ha scritto:L'Assyrtiko di Pyrgos (se ben ricordo la collocazione dei vigneti) è un gran vino.
Le dolmades fatte artigianalmente non sono facili da trovare, a volte i ristoranti servono quelle in scatola (le aprono e le spacciano per prelibatezze della casa).
Ora che so dove abiti vengo a graffiarti il portone di ingresso. Sibarita.
vinogodi ha scritto:...mò mi hai fatto venir voglia di approfondire ...
...Costas e' la gnocca in foto?Timoteo ha scritto:con Costas Linardos facciamo incontri periodici circa il vino greco.
questo è del 2016.
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