Wineduck ha scritto:Smarco ha scritto:conosco abbastanza bene le dinamiche di mercato ma secondo me il mercato qua non c'entra una mazza, con 320/400/4000 bottiglie che mercato vogliamo mettere? se la bottiglia in questione aveva come immagine un etichetta di merda, secondo me, non se la inculava nessuno... ma si sa, instagram si basa sulle immagini e ormai buona parte della popolazione mondiale si basa su quello, SU QUELLO CHE VEDE, se dentro ci facessi pisciare il cane secondo me si venderebbe ugualmente (se avessero quell'etichetta)
quello che mi fa pensare è come faccia uno che per 4 anni non ha mai raccolto nulla, in solo due anni riesca a fare uno champagne fantastico... secondo me selosse si sta cagando sotto
Hai un'idea romantica ma totalmente anacronistica del mercato contemporaneo. Parli di contenuti, paragoni con grandi produttori, storia dell'azienda....
ti assicuro che la psicologia della vendita è cambiata totalmente negli ultimi 10 anni. I social hanno rivoluzionato tutto, ma in modo totale e radicale. E le criptovalute inietteranno un cambiamento ancora più radicale. Stanno per arrivare soluzioni tecnologiche ancora più innovative nel rapporto prodotto-mercato che "voi umani" neppure riuscireste ad immaginare anche se vi mettessero la mascherina di Meta-verso.
Tutto questo ci può piacere o non piacere ma tanto è così e la direzione per il futuro sarà questa.
Sforziamoci di cogliere il meglio, come in tutti i cambiamenti.
Ciao Ale, applaudo anche se girano i cojoni, analisi cinicamente reale, la fotografia è questa, può piacere meno ai non
digital native (cit. che rubo a giodiui) o ai romantici, come non piacciono la trap e l'autotune agli
zeppelin native.
Il mercato strigni strigni come dice timoteo ha una sola regola che è il numero di consumatori interessati a pagare, a seconda della fresca che hanno, il resto sono solo numeri in varie valute (sulle cripto, nft, start up rivoluzionarie non sono scettico ma hanno la velocità fluttuante di un ascensore iper techno di Tokyo, temo serva mirare bene, essere veloci, fiuto e bucio de culo).
Ma la fotografia è questa anche se proprio perché figlia di tempi rapidi e digitali, questa fotografia cambia molto più rapidamente alle abitudini degli ultimi decenni, più difficile fare previsioni, anticipare le bolle. La rete accelera, aumenta, manda alle stelle e dimentica con identica cinica logica da algoritmo. Competenze e scelte produttive che tanto piacciono ai romantici riachiano di avere meno peso delle note di un bontempi, della coda di followers, mischione di furbi veri e allocchi prescelti.
È sempre più il presente altro che futuro, piaccia o no, dentro o fuori perché la storia durerà e aumenterà.
Il contagio è più agevole, si può controllare con i numeri che diventano consenso, grazie al mix potente e immediato di parole, immagini, video, citazioni, all in one, un format ormai usuale per chi fa numeri sulla rete, dal giornalista trendy alla influencer selfie made. Essere bravi a cogliere i cambiamenti e sentire dove tira il vento, aveva ragione Dylan, the answer is blowing.
Consolerà i romantici sapere che mentre tra ventanni il 90% degli enoappassionati sarà in metaverso facendo degustazioni che sembrano vere (remember Matrix?) da qualche parte nel pianeta ci saranno sempre un folle, un non allineato per fede, un nostalgico del passato rivoluzionario che faranno il vino per pochi irriducibili romantici, fottendosene del mercato, dell'etichetta e dei nuovi guru del vino, che già i vecchi hanno fatto tanta ma tanta fortuna e forse qualche danno.