SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

[Beppekk]

Si il fatto è che sono sempre di più i vini come il PG40, quindi c'è da chiedersi cosa stia diventando la Valtellina. Attualmente bevo con molta gioia i vini di Menegola, finché rimarranno come sono attualmente...

[Veltliner]

Si il fatto è che sono sempre di più i vini come il PG40, quindi c'è da chiedersi cosa stia diventando la Valtellina. Attualmente bevo con molta gioia i vini di Menegola, finché rimarranno come sono attualmente...

Be oddio sempre più vini come il PG40 mi sembra un po' ingeneroso verso i bravi vignaioli che abbiamo in valle.
C'è una maggiore ricerca del frutto, questo è indubbio e le annate calde non stanno aiutando a produrre i vini tesi e caratteriali come nel passato.

Però a mio avviso Arpepe, pur nel rinnovato stile, Rainoldi, Fay, Terrazzi Alti, Menegola da te citato, Coperativa di Triasso, Mozzi, Dirupi, La Tena...e ne avrò dimenticati altri di sicuro, sfornano tutti vini legati al loro territorio, poi ognuno scelga i suoi preferiti a seconda dei propri gusti.

Poi che la nouvelle vague andrà più verso prodotti come il PG40 potrà essere peró un rifugio sicuro ci sarà sempre, altrimenti smetteremo di bere Valtellina..non sarà un problema

[zampaflex]

A forza di togliere, smetteremo di bere Valtellina modernista...
Smetteremo di bere Valtellina...
Smetteremo di bere...

[zampaflex]

Marchetti - Valt Sup Valgella Sant'Eufemia 2017

Mai visto prima, perciò si compra e si assaggia.
Vino con le scarpe grosse, non è rustico né ingombrante ma solido, di stoffa robusta, senza fronzoli. Gli manca quella dimensione più elegante del floreale, del tocco lieve. Qui c'è materia abbondante per gestire bene i piatti della tradizione. Da annata calda esce con un profilo più sul fruttato mantenendo freschezza di gusto e tecnica. Pulito.

++

[landmax]

Qualcuno ha provato il Sassella Riserva 2016 di Terrazzi Alti? Vale la pena acquistarlo?

Ne ho appena letto on-line un'ottima recensione di Andrea Li Calzi (forumista anche lui se non erro):
https://www.acquabuona.it/2022/01/siro- ... tato-puro/

Ho un ricordo poetico del Sassella 2016 non riserva...

[zampaflex]

Qualcuno ha provato il Sassella Riserva 2016 di Terrazzi Alti? Vale la pena acquistarlo?

Ne ho appena letto on-line un'ottima recensione di Andrea Li Calzi (forumista anche lui se non erro):
https://www.acquabuona.it/2022/01/siro- ... tato-puro/

Ho un ricordo poetico del Sassella 2016 non riserva...

Ciao Massimo. Costa, costa. 50 euro mi pare, e questo potrebbe essere un forte freno. Ne ho messo in cantina una bottiglia per la curiosità, mai provato però, neanche in giro per qualche banco.

[Nebbiolino]

Qualcuno ha provato il Sassella Riserva 2016 di Terrazzi Alti? Vale la pena acquistarlo?

Ne ho appena letto on-line un'ottima recensione di Andrea Li Calzi (forumista anche lui se non erro):
https://www.acquabuona.it/2022/01/siro- ... tato-puro/

Ho un ricordo poetico del Sassella 2016 non riserva...

E' tanto buono... Rispetto al "base", lo ricordo (bevuto un anno e passa fa) con più struttura e molto frutto. Mi diede l'impressione di un vino con tanta vita davanti.

[landmax]

Grazie mille a entrambi, credo che lo acquisterò a questo punto.

[Fabrizio_l]

Marchetti - Valt Sup Valgella Sant'Eufemia 2017

Mai visto prima, perciò si compra e si assaggia.
Vino con le scarpe grosse, non è rustico né ingombrante ma solido, di stoffa robusta, senza fronzoli. Gli manca quella dimensione più elegante del floreale, del tocco lieve. Qui c'è materia abbondante per gestire bene i piatti della tradizione. Da annata calda esce con un profilo più sul fruttato mantenendo freschezza di gusto e tecnica. Pulito.

++

Ottimo vino, rappresenta in pienoquesto territorio per come la penso io. Un vino abbinabile perfettamente a qualunque piatto valtellinese. È stato un piacere berlo e per me, se resta ancora sugli 11 euro a bottiglia, è una di quelle bottiglie d stappare ogni tanto con pizzoccheri o taroz. Un vino fatto da viticoltori esperti ma che non seguono le logiche e le mode. Un vino fedele a se stesso e a chi lo beve.

[landmax]

Ieri sera, seguendo i consigli dell'amico giodiui, che suggerisce di mettere a confronto vini della stessa zona/annata, ho aperto, in contemporanea, questi due:

Valtellina Superiore Sassella Stella Retica 2017 - ARPEPE 13,5%

Lo avevo assaggiato a novembre scorso alla fiera di Piacenza e mi era parso il vino più centrato, in rapporto q/p, dell'intera degustazione.
Confermo il giudizio positivo ed anzi il vino si è fatto ancor più sfaccettato e armonico.
Colore rosso granato tendente al mattone, molto trasparente, tanto da poter essere scambiato per un rosato.
Profumi davvero ammalianti e complessi, di assoluta nobiltà.
All'assaggio il vino è aggraziato, sottile e già molto pronto, dai tannini fini e per nulla invadenti.
L'annata calda qui si sente come una sfumatura di solarità, ma non vi è nulla di surmaturo.
Nel complesso, piaciuto molto.
Voto: 16,5/20 (metro "espressico")

Valtellina Superiore Sassella 2017 - Terrazzi Alti 13,5%

Di questo vino serbavo un ricordo magnifico della precedente annata (2016) e, prima di stappare i due vini, lo pronosticavo vincitore della serata.
Invece, al momento, il vino appare ancora leggermente contratto, si avverte un po' di elevage e ci mette più tempo a distendersi.
Anche il colore è più intenso del precedente, di un rubino granato di media trasparenza.
I profumi sono più contratti ed anche lievemente più caldi del vino precedente, migliorano comunque molto con l'ossigenazione.
La bocca è più piena, ricca e tannica, il frutto leggermente più caldo, pur mantenendo una buona armonia complessiva (nessuno sbuffo alcolico).
Il vino è comunque molto buono, ma da attendere.
Voto: 16/20

Vi terrò comunque aggiornati nei prossimi giorni, al riassaggio le distanze potrebbero assottigliarsi (o al contrario ampliarsi).

P.s. Assaggiati entrambi nei miei nuovi Spiegelau Definition Burgundy (praticamente degli Zalto Burgundy, a 1/3 del prezzo), con cui mi trovo benissimo.

[zampaflex]

Menegola - Sassella riserva 2013

Mai abbastanza lodata l'opera di questo produttore, che ha trovato da tempo e persegue senza tentennamenti una strada fatta di attualizzazione della tradizione, in linea con i nuovi produttori affacciatisi in valle nell'ultimo decennio. Qui c'è subito molta frutta rossa, quasi troppa per le abitudini, uscendo dal canone floreal/minerale della chiavennasca. E' un profilo che riscontro spesso in produzioni che allungano un poco i tempi di maturazione o fanno selezione mirata delle uve (esempio il Grisone riserva). Se questo può spiazzare, il riscatto avviene in bocca con una scansione ed un equilibrio dei componenti davvero belli. C'è forza, eleganza, resistenza. Piaciuto con gusto.

++

[Beppekk]

Menegola - Sassella riserva 2013

Mai abbastanza lodata l'opera di questo produttore, che ha trovato da tempo e persegue senza tentennamenti una strada fatta di attualizzazione della tradizione, in linea con i nuovi produttori affacciatisi in valle nell'ultimo decennio. Qui c'è subito molta frutta rossa, quasi troppa per le abitudini, uscendo dal canone floreal/minerale della chiavennasca. E' un profilo che riscontro spesso in produzioni che allungano un poco i tempi di maturazione o fanno selezione mirata delle uve (esempio il Grisone riserva). Se questo può spiazzare, il riscatto avviene in bocca con una scansione ed un equilibrio dei componenti davvero belli. C'è forza, eleganza, resistenza. Piaciuto con gusto.

++

Pe me la miglior 2013 prodotta in valle. Spero di riuscire a tenere qualche anno le poche bottiglie che mi restano in cantina, per poterne testare la longevità. Aspettando la 2015 di cui mi parlano molto bene...

[brontosauro]

Buonasera a tutti, questo è il mio primo post tematico...

Bergamasco, ultracinquantenne, ma astemio fino a quasi trent'anni. Ho cercato di recuperare... più che altro provando a capire e apprezzare quello che ho nel bicchiere (e nel piatto). Zero titoli (nel senso che non sono sommelier o altro), ma un po' curioso sì.

A Pasquetta, su un piatto di pizzoccheri, con mio fratello ho aperto un Mamete Prevostini Valtellina Superiore Riserva 2013. Vendemmia tardiva, 30 mesi di affinamento in fusti di rovere. Annata da quattro stelle e mezzo nella zona, così leggo. Bottiglia presa anni fa a una fiera, poi coricata accuratamente in cantina. Pensavo che avrebbe potuto essere il momento di aprirla, né troppo presto né tardi. Tappo integro, sembrava appena uscito dal macchinario. Colore nebbiolesco da manuale. Il naso pareva a posto, con i sentori di confettura di frutti rossi e di rosa bene in evidenza.

Però all'assaggio.... Asciutto, abbastanza vuoto di corpo, nemmeno tanto "lungo", finanche aggressivo all'inizio. Senz'altro caldo: ma un calore asciugante, non corroborante. Persistente, certo: ma, più che altro, faticoso. Riprovato la sera, aveva mitigato i suoi graffi ma era rimasto - come dire? - opaco. Difficile descriverlo: un po' di frutto c'era, ma dava riferimenti vaghi (forse sono io che non so trovarli!). Sembrava più vecchio dei suoi anni. Mi ricordava certi Barbaresco di poco prezzo (rigidi, arcigni) che compravo al supermercato qualche anno fa. Poca soddisfazione, nessun vero piacere. Il fratello è stato anche più categorico.

Per fortuna i pizzoccheri erano molto buoni.... Però, quella che pensavo (e credo ancora) un'eccellenza del territorio... beh, mi ha un po' deluso.
Cosa ho sbagliato? Troppo presto per aprirlo? Andava ossigenato a lungo? Aveva bisogno di un piatto più sostanzioso? Semplicemente, non l'ho capito?

[Veltliner]

quote="brontosauro"]Però, quella che pensavo (e credo ancora) un'eccellenza del territorio... beh, mi ha un po' deluso. [/quote]

Secondo me non hai sbagliato niente, l'unico problema è il produttore che, a mio parere, non è tra quelli di eccellenza anzi...

[Veltliner]

Ar.Pe.Pe. - Grumello Riserva Buon Consiglio 1999
Colore rosso granato di bella brillantezza e non eccessivamente scarico.
Al naso è delizioso, un sottofondo di petali di rosa che vengono supportati via via da note di fruttini rossi, incenso, the, note ematiche, scorza d'arancia e tanto altro che non avrò decifrato nella sua delicatezza espositiva.
Ormai sto già salivando come un bulldog ma purtroppo la bocca non si rivela al livello di quanto mi stavo immaginando.
Me l'aspettavo sicuramente delicata e giocata sulle sfumature, come nello stile aziendale e come già riscontrato su altre 99, però qui la magrezza sconfina in anoressia lasciando solamente acidità e sale.
Peccato le premesse di una grande bevuta c'erano tutte.

Fay - Valgella Cà Morei 2012
Qui invece ogni cosa è al suo posto.
Il profilo del nebbiolo valtellinese è espresso nella sua classicità segno che non è il contenitore per forza a fare la differenza ma soprattutto la mano di chi lo interpreta e quella di Marco è sicuramente una mano che sa il fatto suo.
Sicuramente in bocca ci si trova una maggiore rotondità di sorso e dei tannini più dolci, un po' è anche la Valgella a dare i vini più aggraziati tra le sottozone valtellinesi, ma non manca una bella spinta acida a donare tensione e scorrevolezza.
Un vino dalla beva straordinaria.

Antoniolo - Gattinara 2010
Non è valtellinese ma essendo stato aperto nella medesima giornata aiuta a fare un confronto.
Il profilo aromatico è abbastanza allineato a quello del Cà Morei però è molto più intenso, la frutta rossa risulta più dolce e meno acidula, l'arancia più succosa, una speziatura in particolare di chiodi di garofano ben presente, insomma c'è tanto e da divertirsi.
Anche in bocca mette l'asticella dell'intensità del sapore qualche livello sopra.
Un sorso aristocratico, impettito, di chi ha carattere e lo vuol mostrare con fierezza.
I tannini sono ancora ben presenti ma per nulla asciuganti, stratificano la beva sorretta da una viva acidità e da una nota rocciosa che lo accompagna nel lungo finale.
Sarà l'annata 2010 ad aver regalato tale magnificenza ma questo Gattinara base è da sballo.

[zampaflex]

Assaggiato ieri la new entry valligiana, opera dell'unione di Giulio Gorelli (si, lui) con un imprenditore del posto.
Vigna in località Dossi Salati, zona Grumello.


I Vitari - Grumello So 2018

La mano è evidentissima. Quasi trasparente, sussurra e gioca su altre aspirazioni rispetto al resto della produzione locale. Macedonia, balsamico già esposti e pochissima florealità. Sorso leggero dal tannino fine e chiusura salata a ricordare il perché del nome del lieu-dit.
Ho preso una bottiglia da testare.

Mi cito perché ho aperto l'altro ieri la bottiglia che avevo comprato.
E' sorprendente.
Se uno se ne fottesse della tipicità a tutti i costi sarebbe un vino con una aromatica da vivace e pronta, tra macedonia fresca, agrume rosso, fiori tropicali; un mix tra Chianti solare, Langa nobile, Valtellina moderna.
In bocca riconosci subito un tocco leggero e calibrato, una bella misura su tutto, una partita giocata più sui suggerimenti che sulle dimostrazioni.
Avrà portato con sé dei lieviti toscani, il Giulio? Ci sarà la ricetta segreta dell'Ing. Quiller a modificare così tanto le sorti di una vasca? Boh, mah.
Però è buono. Mio malgrado, devo ammetterlo.

++

[zampaflex]

Giovedì partenza ritardata per la montagna e quindi sosta alla Roncaiola, sopra Tirano. Molto sopra...

https://www.mollotuttoevado.it/wp-content/uploads/2020/06/La-Roncaiola-Tirano-vista.jpg

Posizione strepitosa (mica come quelle così scontate dell'amico villeggiante cicladico); piatti meno, un po' furbetti, ma già la vista sazia.
Ne ho approfittato per provare l'annata 2015 del Pinot Nero "In Anfora" di Marcel Zanolari.

China, scorza d'arancia essiccata, echi di spezie orientali.
Corpo esile, pure troppo, che mai diresti sia un PN italiano.
Tannino lieve e docile, acidità proporzionata alla magrezza della struttura.
Un po' troppo in levare a mio gusto, ma ben eseguito e di personalità.

[maxer]

https://www.mollotuttoevado.it/wp-content/uploads/2020/06/La-Roncaiola-Tirano-vista.jpg

..... ma in basso, il mare dov' è ?

[zampaflex]

https://www.mollotuttoevado.it/wp-content/uploads/2020/06/La-Roncaiola-Tirano-vista.jpg

..... ma in basso, il mare dov' è ?

Se guardi bene, vedrai il mare magnum delle umane miserie

[zampaflex]

Recente aggiunta alla linea dei cru aziendali:

Barbacan - Valt. Sup. Valgella Jazmépi 2019

In realtà è l'anagramma di Pizaméj, già uscito per loro da qualche anno, ma pare che questa versione sia vinificata diversamente dall'altra, o forse sono diverse anche le uve (da altri appezzamenti nella stessa sottozona, chi lo sappia confermi please).
E' un vino ammaliante, pienamente dotato di quella vituperata e qui bandita virtù che è la bevibilità in versione "a secchi".
Spiazza, giocando tra ciliegia da giovane Barbera e fragolina giacosiana; si appoggia delicatamente sulle papille inebriandole di carezze, e nasconde ad un primo sguardo ogni cenno di durezze, che però ci sono e sostengono il sorso.
Poche volte mi è capitato di rabboccare in continuazione come con questo vino. Ho dovuto fermare la mano, dacché altrimenti mi scolavo mezza bottiglia così, d'amblé, aspettando la cena.
Saranno così tutte le 2019?

per facilità e coccolamento.

[Trabateo]

Sentenza - Valtellina Superiore - 2018 - Coop. Soc. Agricola Il Gabbiano
Per citare Zampaflex, è un vino da berne a secchi.
Il profumo è intenso con note di fiori (rosa, viola...) ma anche cipria, incenso e ciliegia...e pure un po' di "roccia".
Sorso fresco che non stanca (13,5%), tannino vellutato (un guanto) e ben integrato con l'acidità, ritorna la ciliegia.
Non si allarga tantissimo ma è bello morbido e invoglia a riempire bicchiere...pecca solo in lunghezza, ma va oltre le aspettative.
Buono il rapporto qualità/prezzo.

[Beppekk]

Recente aggiunta alla linea dei cru aziendali:

Barbacan - Valt. Sup. Valgella Jazmépi 2019

In realtà è l'anagramma di Pizaméj, già uscito per loro da qualche anno, ma pare che questa versione sia vinificata diversamente dall'altra, o forse sono diverse anche le uve (da altri appezzamenti nella stessa sottozona, chi lo sappia confermi please).
E' un vino ammaliante, pienamente dotato di quella vituperata e qui bandita virtù che è la bevibilità in versione "a secchi".
Spiazza, giocando tra ciliegia da giovane Barbera e fragolina giacosiana; si appoggia delicatamente sulle papille inebriandole di carezze, e nasconde ad un primo sguardo ogni cenno di durezze, che però ci sono e sostengono il sorso.
Poche volte mi è capitato di rabboccare in continuazione come con questo vino. Ho dovuto fermare la mano, dacché altrimenti mi scolavo mezza bottiglia così, d'amblé, aspettando la cena.
Saranno così tutte le 2019?

per facilità e coccolamento.

Peccato per i prezzi dei loro vini..

[zampaflex]

Recente aggiunta alla linea dei cru aziendali:

Barbacan - Valt. Sup. Valgella Jazmépi 2019

In realtà è l'anagramma di Pizaméj, già uscito per loro da qualche anno, ma pare che questa versione sia vinificata diversamente dall'altra, o forse sono diverse anche le uve (da altri appezzamenti nella stessa sottozona, chi lo sappia confermi please).
E' un vino ammaliante, pienamente dotato di quella vituperata e qui bandita virtù che è la bevibilità in versione "a secchi".
Spiazza, giocando tra ciliegia da giovane Barbera e fragolina giacosiana; si appoggia delicatamente sulle papille inebriandole di carezze, e nasconde ad un primo sguardo ogni cenno di durezze, che però ci sono e sostengono il sorso.
Poche volte mi è capitato di rabboccare in continuazione come con questo vino. Ho dovuto fermare la mano, dacché altrimenti mi scolavo mezza bottiglia così, d'amblé, aspettando la cena.
Saranno così tutte le 2019?

per facilità e coccolamento.

Peccato per i prezzi dei loro vini..

In costante ascesa, ma mai come quelli raggiunti da ArPePe, del resto.
Tu i loro 19 li hai provati?

[Beppekk]

Recente aggiunta alla linea dei cru aziendali:

Barbacan - Valt. Sup. Valgella Jazmépi 2019

In realtà è l'anagramma di Pizaméj, già uscito per loro da qualche anno, ma pare che questa versione sia vinificata diversamente dall'altra, o forse sono diverse anche le uve (da altri appezzamenti nella stessa sottozona, chi lo sappia confermi please).
E' un vino ammaliante, pienamente dotato di quella vituperata e qui bandita virtù che è la bevibilità in versione "a secchi".
Spiazza, giocando tra ciliegia da giovane Barbera e fragolina giacosiana; si appoggia delicatamente sulle papille inebriandole di carezze, e nasconde ad un primo sguardo ogni cenno di durezze, che però ci sono e sostengono il sorso.
Poche volte mi è capitato di rabboccare in continuazione come con questo vino. Ho dovuto fermare la mano, dacché altrimenti mi scolavo mezza bottiglia così, d'amblé, aspettando la cena.
Saranno così tutte le 2019?

per facilità e coccolamento.

Peccato per i prezzi dei loro vini..

In costante ascesa, ma mai come quelli raggiunti da ArPePe, del resto.
Tu i loro 19 li hai provati?

Solo il rosso 2019, buono, ma 20€...

[Fabrizio_l]

Buonasera a tutti, questo è il mio primo post tematico...

Bergamasco, ultracinquantenne, ma astemio fino a quasi trent'anni. Ho cercato di recuperare... più che altro provando a capire e apprezzare quello che ho nel bicchiere (e nel piatto). Zero titoli (nel senso che non sono sommelier o altro), ma un po' curioso sì.

A Pasquetta, su un piatto di pizzoccheri, con mio fratello ho aperto un Mamete Prevostini Valtellina Superiore Riserva 2013. Vendemmia tardiva, 30 mesi di affinamento in fusti di rovere. Annata da quattro stelle e mezzo nella zona, così leggo. Bottiglia presa anni fa a una fiera, poi coricata accuratamente in cantina. Pensavo che avrebbe potuto essere il momento di aprirla, né troppo presto né tardi. Tappo integro, sembrava appena uscito dal macchinario. Colore nebbiolesco da manuale. Il naso pareva a posto, con i sentori di confettura di frutti rossi e di rosa bene in evidenza.

Però all'assaggio.... Asciutto, abbastanza vuoto di corpo, nemmeno tanto "lungo", finanche aggressivo all'inizio. Senz'altro caldo: ma un calore asciugante, non corroborante. Persistente, certo: ma, più che altro, faticoso. Riprovato la sera, aveva mitigato i suoi graffi ma era rimasto - come dire? - opaco. Difficile descriverlo: un po' di frutto c'era, ma dava riferimenti vaghi (forse sono io che non so trovarli!). Sembrava più vecchio dei suoi anni. Mi ricordava certi Barbaresco di poco prezzo (rigidi, arcigni) che compravo al supermercato qualche anno fa. Poca soddisfazione, nessun vero piacere. Il fratello è stato anche più categorico.

Per fortuna i pizzoccheri erano molto buoni.... Però, quella che pensavo (e credo ancora) un'eccellenza del territorio... beh, mi ha un po' deluso.
Cosa ho sbagliato? Troppo presto per aprirlo? Andava ossigenato a lungo? Aveva bisogno di un piatto più sostanzioso? Semplicemente, non l'ho capito?

Di Mamete anni fa ho provato il santa rita, vino base che mi è piaciuto molto. Poi a salire con i valtellina superiore parecchie delusioni. Il riserva non mi aveva convinto . Paradossalmente sulla sulla stessa fascia di prezzo preferisco Rainoldi