...qualche considerazione "cumulativa" della doppia giornata , sempre a livello personale , senza mediare le varie fonti degli amici delle giornate, variegate ma sempre su semitoni di grande soddisfazione, dove il gusto personale ha fatto propendere molte volte le lancette della preferenza senza mai disprezzare il resto , anzi.
Premetto solo che vent'anni fa sarebbe stato difficile godere appieno di tali prelibatezze per il fatto che le caratteristiche di fruibilità erano completamente diverse , associando come analogia a quanto avviene a Bordeaux . I profumi sono decisamente più aperti e le asperità , positive e virili, meno marcate rispetto ad un passato non così lontanissimo . Tecniche nuove , agronomicamente evoluzioni stabilizzanti ( con minori differenze fra annate cattive e buone) , interpretazioni straordinarie in annate poco favorevoli ( 2014 per il freddo , 2017 per il caldo) . Venendo al focus nebbiolesco e le mie impressioni:
- Roagna sta scalando i vertici vorticosamente : Asili Vecchie Viti 2016 non era inferiore ad un caterpillar sensoriale come Asili 2016 di Giacosa ( mio personale e unico 100/100 nella Guida Essenziale) . Crichet Pajé , in entrambe le giornate messo ai vertici della giornata da quasi tutti i presenti... tutto ciò ha un perchè...
- Monfortino è carico all'inverosimile di materia : forse la 2015 ... ma , mi sembra , tutti i vini di Conterno (compreso il Arione 2017 della prima , così il Cerretta della seconda) hanno una estrazione o , meglio , concentrazione particolarissima , con compressioni energiche e , probabilmente , i più prospettici in assoluto . Monfortino 2015 consiglio vivamente di berlo , per goderlo appieno , in un intervallo fra il 2045 e 2110 .
- Impressionante il cambio di gradimento fra Bartolo 2017 e Rinaldi 2017 inversando le considerazioni: prima giornata Rinaldi , seconda giornata Bartolo , fra i più poetici della giornata , di finezza ma energia unici .
- Burlotto , anch'esso , si sta incamminando verso i vertici .Per me lo è sempre stato . Non c'è un'annata sbagliata , con diverse amplificazioni ( i 2016 davvero da sballo) , 2017 ciclopici . Da riempirsi la cantina , altroché palle . Ma così era anche nelle 2015 e non parliamo della vituperata 2014 e poi ... ecc , ecc andando indietro di qualche lustro...
- Vigna Rionda Massolino sta cambiando registro : la mano di Dante ( ... pardon ... la consulenza amichevole se non il suo giudizio spassionato ) stanno dando una eleganza almeno apparente , per questo leviatano , anche da subito . La 2016 , vi anticipo, sarà una bomba nucleare
- Ester Canale ormai ai vertici , con la bevibilità del Nebbiolo ormai rasentante un Premier di Chambolle Musigny , mentre il Barolo da genuflettersi .
- Mascarello Mauro : Dio lo benedica e ne salvaguardi salute e voglia di fare grande vino , compresa la discendenza che non ne disperda il verbo . Il fraseggio del suo CàD'Morissio rimane da letteratura del vino , così come il suo Monprivato . Ma non è che Villero e Perno...
- I franciosi : nasi superiori ( soprattutto il 2013 di Rousseau) rispetto ai nebbioloni ... ma quando arriva la bocca , solo un grande Premier di Bordeaux o un sommo Rodano possono avvicinarsi . Comunque Trapet da urlo e Rousseau da endovena ... questa è la Borgogna che mi piace ...
- Chinato Cappellano .... ma perchè mi piaceva più 20 anni fa? Forse la nota "medicinale" è eccessiva o , semplicemente , lo sto bevendo troppo giovane mentre prima aspettavo mediamente 20 anni ...
- Montemarzino Roagna : grande materia , da lavorarci ancora sopra . Posizionamento economico da ... parlarne...