Novembre bevute da paura

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zampaflex
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Re: Novembre bevute da paura

Messaggioda zampaflex » 01 dic 2021 19:29

Ludi ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Ludi ha scritto:In generale, la Valtellina è stupenda, e si compra ancora bene.


Giuliano, sei passato da Ciapponi a Morbegno?


no, meritava? Purtroppo il tempo era poco...


E' un posto SUBLIME per l'atmosfera da negozio di cent'anni fa, e hanno notevolissimi formaggi (tra cui del Bitto affinato da loro per dieci anni, strepitoso).

http://www.ciapponi.com/la-bottega/
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zampaflex
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Re: Novembre bevute da paura

Messaggioda zampaflex » 01 dic 2021 20:15

Daje.
Per il compleanno di un amico, riunione allegra. Nonostante il giorno radice, molti vini con performance strabilianti (o meglio, strabuzzanti dato che abbiamo visto cose davvero insolite). Una volta tanto, niente pinot e niente nebbiolo. Viva.

Pol Roger - Brut Sir Winston Churchill 2008
Naso non intenso ma intrigante, sorso da subito ruvido di bolla e di acidità sbattuta in faccia, perle nascoste come aliti di mela verde e di gesso. Sempre trovato piacione, questa boccia invece era da attendere per farla sviluppare appieno. Corpo e lunghezza però solo medio-alti.
:D :D :D :D

Valentini - Trebbiano d'Abruzzo 2010
Ogni tanto capita la boccia meno performante. Questo, tra accenni birrari e sorso fluidissimo con toni mentolati, pareva ad un certo punto una malvasia ecletticamente macerata. La trama educatissima del sorso però dovrebbe sempre fare venire in mente quel nome...
:D :D :D :) ++

Chateau de Fonsalette . Cotes du Rhone Réserve 2005
La mano Di Reynaud è sempre riconoscibile, un imprimatur di grandezza e nobiltà che riesce anche dove altri si fermano al vin de soif. Ma per i miracoli ancora non si è attrezzato. Naso potentissimo e mobile, tipico di oliva, fruttone pulito, garrigue; bocca che fatica appena si alzano i gradi.
:D :D :D :D ++

Hodgson - VdF O Galarneau! 2020
Il vino più strano degli ultimi anni. Un Cabernet Franc loirese che sembra il fratello gaio e vanesio della Lacrima di Morro d'Alba. Profumato come una sciantosa, agrumatissimo d'arancia bionda, corrispondente al sorso che ha agilità e grazia da vin de soif e angoli di lettura più cerebrali. Ha scadenza corta, occhio.
:D :D :D :) ++

Castello di Monsanto - Chianti Classico GS Il Poggio 2016
(Odio dovere scrivere Gran Selezione, che brutta idea dei produttori)
Se esiste una dimostrazione della approcciabilità di questa annata, Poggio è il campione rappresentativo. Di una facilità, di una ampiezza, di una nitidezza illuminanti. Molto frutto chiaro, solare, agrumato, su una stoffa finissima dai tannini ripuliti e di integrazione sovranamente facile (ma non credo che sarà un vino a corta gittata, piuttosto un vino da godere in qualunque momento lo si stapperà). Un merletto.
:D :D :D :D ++

Dard et Ribo - Hermitage 2010
Altro gioiello inaspettato forse pure dai produttori stessi. Una botta di fiori da negozio Interflora a maggio ...i tratti più canonici del Syrah sono levigati e messi in secondo piano da questa ondata di sapori tardo primaverili. Per qualcuno il migliore della serata, io ci ho visto i limiti strutturali di una materia prima non all'altezza dei modelli di riferimento e che ha preso una strada diversa per farsi notare. Non che non ci sia riuscito.
:D :D :D :D

Montevertine - Le Pergole Torte 2010
Scontroso e accigliato, non ha voluto scomodarsi più di tanto, ha bisogno di anni per liberare le proprie ali, sempre che ci riesca pienamente. 2010 annata eternamente da attendere? Però, che muscoli.
:D :D :D :D +

Chateau Léoville Las Cases - Saint-Julien 1998
Secondo me aperto troppo tardi, era chiuso e non c'era la password per sbloccare il livello successivo. Giusta consistenza, sfumature non opportunamente espresse.
:D :D :D :D sulla fiducia

Vada - Moscato d'Asti Camp Bianc 2020
Gioca su un semitono inferiore rispetto a Saracco e Ca' d' Gal; sembra la versione per signore anche se già il moscato di per sé lo sarebbe. Gradevole, comunque.
:D :D :D :) ++
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Re: Novembre bevute da paura

Messaggioda Veltliner » 02 dic 2021 21:23

zampaflex ha scritto:
Ziliovino ha scritto:CENTRE DE LA VAL DE LOIRE



Complimenti, bella gita e gran lavoro.
Per la mia esperienza, Vouvray che era il centro storico della produzione dello chenin, non ha più nessuna spinta da anni, basti pensare che hanno cacciato Chidaine, che esce solo come Montlouis o VdF. Huet è tradizionale ma anche antiquato.

Bene Morgat che sta lavorando con metodo, Fidès è un vino importante ma rispetto ai prezzi che si stanno vedendo su certi nomi, risulta tutto sommato abbordabile (Leroy e Bernaudeau 300 euro, Collier 100...).

Joguet, come Alliet e Baudry, è un must per i rossi.

Yvonne ed Ecotard sono nomi recenti, partiti da vigne vecchie come tanti altri perché in Loira chi ha voglia di cominciare e pochi soldi trova facilmente dove mettere le mani. Stanno crescendo, vediamo dove arriveranno.


Del Domaine de la Taille aux Loups che ne pensate?
Ho aperto domenica a pranzo il loro Clos du Mosny 2018 e seppur ancora molto giovane mi è sembrato un bel vino che coniuga bene struttura e freschezza agrumata.
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Re: Novembre bevute da paura

Messaggioda zampaflex » 03 dic 2021 10:14

Veltliner ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Ziliovino ha scritto:CENTRE DE LA VAL DE LOIRE



Complimenti, bella gita e gran lavoro.
Per la mia esperienza, Vouvray che era il centro storico della produzione dello chenin, non ha più nessuna spinta da anni, basti pensare che hanno cacciato Chidaine, che esce solo come Montlouis o VdF. Huet è tradizionale ma anche antiquato.

Bene Morgat che sta lavorando con metodo, Fidès è un vino importante ma rispetto ai prezzi che si stanno vedendo su certi nomi, risulta tutto sommato abbordabile (Leroy e Bernaudeau 300 euro, Collier 100...).

Joguet, come Alliet e Baudry, è un must per i rossi.

Yvonne ed Ecotard sono nomi recenti, partiti da vigne vecchie come tanti altri perché in Loira chi ha voglia di cominciare e pochi soldi trova facilmente dove mettere le mani. Stanno crescendo, vediamo dove arriveranno.


Del Domaine de la Taille aux Loups che ne pensate?
Ho aperto domenica a pranzo il loro Clos du Mosny 2018 e seppur ancora molto giovane mi è sembrato un bel vino che coniuga bene struttura e freschezza agrumata.


Bevuto una sola volta il Clos de Venise una vita fa, mi piacque ma dovrei risentirlo per validare il giudizio.
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