Non sono riuscito e seguire tutto, periodo tosto e sono appena rientrato.
Nel frattempo
Guido ha dato dell'asino a De Sousa, ci sta tutto, come sempre, però insomma
Sempre nel frattempo a Bouzy ho bevuto i vini di una ragazza, Maud Plener ( jean Plener), vigne solo a Bouzy.
Il brut è goloso, maggioritario ovviamente il pn, gesso puro, bolla corroborante ( eufemismo) ma mi piace tanto.
Prezzo di assoluta ragionevolezza per un grand cru da Bouzy ben svolto.
Cambia marcia col suo 0 dosage. 6 anni sui lieviti, presa di spuma perfetta, unisce ,gesso ,sale , frutta e fiori.
La materia gli conferisce bella rotondità. Imbattibile nella sua fascia, di quelli, anche blasonati bevuti da tempo. Lei mi piace tanto ed i suoi vini le assomigliano. Molto brava.
Dormo sempre in una casetta ad Avize. A dieci metri c'è un produttore, Paul Sugot. Non ha sito internet, nessuno scrive di lui nella letteratura che conta, dalle penne che contano.
Entro , accolto da una buffa coppia: scusi, non vi conosco , avete per caso delle esclusive in Italia? Dormo da anni qui vicino a voi ed ero curioso.
Sorride e mi guarda come un ufo.
5 ettari, scarsi. due li fa per lui, 3 conferisce.
E' mattina presto e non ho voglia di bere o di fare gargarismi. Chiedo di spiegare.
Tutti parcellari, azz, in Avize...
Il brut viene da vecchie vigne, 5 anni sui lieviti, spara fiori e carisma, entrata di gamma di carattere
Apro oggi il vecchie vigne ( intuisco dai 70 ai 100 anni), ovvio grand cru, dosa sui 5, limite basso per un brut. Champagne di altri tempi, 10 anni sui lieviti...denso e dal volume perfetto. Siccome ero nel mio locale mi permetto di chiedere una toma grassa di alpeggio. Ho visto matrimoni finiti peggio. Mi piace e mi affascina la signora in ciabatte che mi rincorre fino a casa, zoppicando anche un pochino, per darmi le schede tecniche e la superflua fattura.
Ho un paio di millesimi 2008, 12 anni sui lieviti, di recente sboccatura.
Lo devo bere e riferisco a breve.
Ma questo signore fa champagne seri, e per fortuna lontano dai riflettori di vari ciabattoni.
Tornando a casa mi fermo a Carema
Il Carema 18 dei produttori, imbottigliato ad Aprile, mi incanta. Fiori e roccia. Fine, si lascia alle spalle la complicata 17, cmq buona.
Non commento qui, ma lo ho fatto in sede la selezione 2016, passata in barrique. Io boh...
In terra toscana ho fatto dei giretti per svariati motivi in zona Montalcino.
Potazzine rosso mi piace, succoso e croccante e faccio volentieri degli scambi di vini a casa loro.
Prezzi ormai assurdi in linea generale per la doc, questo quello che penso.
Ma se lo vendono fanno bene. Vedo rossi a 40/50 piu iva, che significa a 100 in carta. Hic sunt leones.
Una scellerata gara a rialzo ma questa è la mia opinione.
Condivido l'opinione che , specie in Borgogna, tornerà di moda la vinificazione a graspo intero, seppur parziale sui villages e regionals.
Ma lì ci vuole il manico ( orecchio) immerso dentro al secchio. E severa table de tri.
I pommard (19)di Joillot nella loro nuova veste dedicata al padre ( Georges), in combutta con la figliola, sono buonissimi, giovani e belli e faranno strada.
Il lieu dit Pommard les Noizons, Village,è goloso.
I prezzi nel 22 avranno impennate in alcuni casi fuori controllo in Borgogna, complici le basse rese del 20/21.
Per molti meno di 1/3, ci sta.
Il chianti Monsanto 19/20 a pochi euro è buonissimo ed ha stoffa e classe. Perlomeno io lo bevo sempre con grande piacere.
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.