Borgogna 2018

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Mirko77
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Borgogna 2018

Messaggioda Mirko77 » 15 ott 2021 18:08

Com'è andata la 18 in Borgogna(rossa)?
Buona annata o grande annata?
giama
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda giama » 15 ott 2021 18:44

In Borgogna sono sempre più frequenti gelate e grandinate primaverili e/o estive, a macchia di leopardo. E' quindi sempre più difficile dare un giudizio complessivo, valido per tutte le zone. Se poi aggiungi che nelle annate complicate riveste un ruolo più decisivo del solito la bravura del vignaiolo, capirai bene che è meglio non sbilanciarsi nei giudizi.
Posso però dire che i migliori, ancor più nelle zone meno colpite dalle avversità metereologiche, sono riusciti a produrre vini di livello medio alto.
Ho trovato vini molto buoni qua e là in tutte le zone ma soprattutto in Cote de Beaune (Volnay, Pommard, Corton). In Cote de Nuits le cose migliori le ho trovate a Vosne-Romanée, Chambolle-Musigny e a Gevrey-Chambertin.
Se però mi costringi a un giudizio complessivo sulla annata, direi più "media" che "grande". Alla 2018 preferisco la 2017 per la sua leggiadria e grande facilità di beva e, anticipando i tempi ma con assaggi ridotti, la 2019 (straordinario il Volnay 1er cru Champans di Voillot, che alla cieca avrei potuto collocare a Chambolle-Musigny). Inutile dire che alla 2018 preferisco anche 2015 e 2016, e forse perfino la 2014. L'esperienza insegna poi a evitare sentenze inappellabili, perché è un attimo cambiare giudizio dopo qualche anno.

Il consiglio che potrei dare è quello di assaggiare assolutamente tutto prima di acquistare, e non potendo farlo affidarsi alla bravura riconosciuta del produttore piuttosto che alla gerarchia del cru e della zona.
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda Mirko77 » 15 ott 2021 19:01

Grazie mille,molto esaustivo.
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda MCSE » 17 ott 2021 18:29

Il magister ha parlato :!:

Grazie
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda zampaflex » 18 ott 2021 11:59

E poi ricordatevi che nel peggiore dei casi sarà una annata "classica" :mrgreen:
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arnaldo
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda arnaldo » 18 ott 2021 15:32

Una annata cerebrale ????
follow my tasting notes and pics on http://instagram.com/ARNALDO2262/
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda giama » 18 ott 2021 15:51

"Annata classica" è un termine usato originariamente per indicare l'andamento climatico, non la qualità dei vini. Inteso nel modo corretto, sta quindi a significare clima particolarmente umido, con poca insolazione, freddo, e/o con varie traversie (gelate, grandinate...), in quanto si trattava di andamenti climatici "classici" per la zona, nei tempi andati.
L'influenza di simili annate sulla qualità dei vini può variare, e faccio un esempio in positivo. L'annata 2010 potrebbe tranquillamente essere definita "classica", al punto che ben pochi produttori erano fiduciosi di riuscire a vinificare grandi vini. Per motivi difficilmente spiegabili, l'annata "classica" si è invece rivelata una delle migliori degli ultimi 50 anni.
La verità è che "a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca", e quindi se un produttore parla di una annata definendola "classica" viene subito da pensare che voglia nascondere le magagne dei vini di quella annata.

Annata "cerebrale" non l'ho mai sentito dai produttori che frequento. Ma è probabile che Arnaldo abbia usato questo termine con intento puramente perculesco, perché forse qui da noi magari c'è qualcuno che lo usa in alternativo a "annata classica". Ci sta :D
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda giama » 18 ott 2021 15:59

La questione, comunque, si risolve velocemente smettendo (abitudine principalmente italiana) di catalogare le annate per l'intera Borgogna. E' cosa che potrebbe avere un senso solo ed esclusivamente in quelle particolarmente omogenee (nel bene e nel male).
A chi non è capitato di bere emerite schifezze da annate ritenute grandi, e grandi cose da annate reputate minori?
Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda vinogodi » 18 ott 2021 16:43

giama ha scritto:La questione, comunque, si risolve velocemente smettendo (abitudine principalmente italiana) di catalogare le annate per l'intera Borgogna. E' cosa che potrebbe avere un senso solo ed esclusivamente in quelle particolarmente omogenee (nel bene e nel male).
A chi non è capitato di bere emerite schifezze da annate ritenute grandi, e grandi cose da annate reputate minori?
Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
...ti dirò... ho anche sentito vini eccellenti da annate ritenute eccezionali e vini del caz*o da annate considerate del caz*o ... tra l'altro molto spesso ... :lol:
PS: però mi piace farmi un giudizio personale a seconda delle mie inclinazioni ... :wink:
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda pipinello » 18 ott 2021 23:01

Inutile girarci intorno,, i produttori quelli sono e i prezzi ormai pure
Quando si rischiava con i Village a 40 e i premier a 80-100 ci poteva stare di prendersi una sola.
Oggi, con prezzi almeno quintuplicati l'appassionato vero o va alla ricerca dll'Araba fenice a prezzi umani (che vi sia ciascun lo dice, dove ne.sun lo sa) o si rivolge dritto in Rodano o persino in Bordeaux.
La Borgogna non si discute, sono semplicemente i soldi che non bastano più per bere a certi livelli. E uno de ne fa una ragione
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda Wineduck » 19 ott 2021 07:46

Forse sto sognanndo! Una specie di break spazio-temporale....un pezzo di vecchio forum che ricompare dalle nebbie del presente :shock: Grazie Magister :!:
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda vinogodi » 19 ott 2021 08:11

Wineduck ha scritto:Forse sto sognanndo! Una specie di break spazio-temporale....un pezzo di vecchio forum che ricompare dalle nebbie del presente :shock: Grazie Magister :!:
... certo che Giama qualifica un forum , però con un pizzico di buona volontà ( e tempo) si potrebbe tutti dare un bel contributo, anche di integrazione fra diverse generazioni di forumisti . Noto solo una certa idiosincrasia nelle discussioni o di parlare di vino in maniera emozionale . C'era un tempo dove dopo una bicchierata le discussioni si animavano : oggi trovo un atteggiamento un poco più passivo. Non tanto nell'affrontare la bevuta, quanto per scambiarsi opinioni ...
PS: non voglio forzare la mano , ci mancherebbe , la cosa deve sorgere spontanea e non indotta ... 8) ...certo "piccole donne crescono" e , con l'età , si è più affaccendati in altre faccende ...
PPS : mi manca tanto la quota rosa che rianimerebbe qualche sonnolento periodo . Penso proprio che l'animazione di qualche lustro fa , anche nella piazza, fosse dovuto anche e proprio alla presenza di gnocca , spiritosa e partecipe ... :roll:
PPPS : oggi nella piazza impera l'argomento "scacciafiga" : calcio , politica , economia ...
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda FiloBianco » 19 ott 2021 10:19

Quello che ha detto il magister ma vorrei calcare un po' la mano.

Onestamente se non sei andato in cantina corri rischi grossi visti i prezzi. Credo sia una delle annate meno omogenee degli ultimi 20/30 anni. Sicuramente una delle peggiori dal 2005 (quando ho iniziato a visitare di persona). Ci sono variazioni significative tra i singoli cru di ogni produttori. L'anno scorso dalle sorelle il VR base e' stato una delusione ma posso citarti altri 20 vini di produttori famosi che non toccherei.

Con le annate concordo con Giancarlo. Onestamente visto anche il tenore alcolico non secondario, la puoi saltare a pie' pari o concentrarti sui Bourgogne. Se poi hai voglia di fare lavoro di "scoperta" buon per te ma tutte le annate che gli stanno attorno sono potenzialmente meglio.

Utile ricordare che un'annata cosi' ricca ad altri e' piaciuta di piu'.
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda giama » 19 ott 2021 11:06

pipinello ha scritto:Inutile girarci intorno,, i produttori quelli sono e i prezzi ormai pure
Quando si rischiava con i Village a 40 e i premier a 80-100 ci poteva stare di prendersi una sola.
Oggi, con prezzi almeno quintuplicati l'appassionato vero o va alla ricerca dll'Araba fenice a prezzi umani (che vi sia ciascun lo dice, dove ne.sun lo sa) o si rivolge dritto in Rodano o persino in Bordeaux.
La Borgogna non si discute, sono semplicemente i soldi che non bastano più per bere a certi livelli. E uno de ne fa una ragione



Anche oggi ho tempo da perdere e quindi vi appioppo un pippone :D


C'è del ragionevole nel tuo intervento.
Mi permetto solo alcune puntualizzazioni.

Parlare di prezzi "almeno quintuplicati" è corretto solo se si guarda ai vini di alcuni produttori. Senza fare troppi nomi, perché inutile ai fini del ragionamento, si tratta esclusivamente di quei produttori sui quali la speculazione si è focalizzata. Una volta erano pochi (es. Coche-Dury,, difficilmente affrontabile da ormai molti anni), ora sono molti di più. Questo non vuol dire che i prezzi dei vini degli altri produttori non siano aumentati, ma l'aumento è decisamente più contenuto. Preciso comunque che tutti i vini sono aumentati alla fonte, ma si arriva alla "quintuplicazione" solo per la speculazione su alcuni, purtroppo sempre di più, per i quali la speculazione è ai massimi livelli. Ricordo perfettamente quando una ventina di anni fa consigliai di guardarsi intorno alla ricerca di alternative all'altezza, in quanto ero convinto che si potessero trovare vini del valore di quelli di Coche-Dury a prezzi decisamente più abbordabili. Mi riferisco, nel caso specifico, ai vini di Roulot. Purtroppo sappiamo tutti come siamo fatti: si corre dietro all'etichetta più che al valore del vino. Oggi Roulot si è avvicinato alla reputazione di Coche-Dury, e anche lui richiede uno sforzo enorme per acquistare i suoi vini, ma i suoi vini erano grandi vini anche quando costavano un quarto/un quinto! E allora perché non andare alla ricerca dei nuovi Roulot, così come allora andammo alla ricerca dei nuovi Coche-Dury? Esistono, sono sempre esistiti e sempre esisteranno. Magari pochi ma esistono, soprattutto se saremo disposti a uscire dai soliti percorsi.

Il problema dell'aumento dei prezzi, comunque, riguarda ormai non più solo la Borgogna o alcune zone della Francia. Basti pensare alle Langhe, giusto per fare un esempio. E in questo caso cosa abbiamo fatto e continueremo a fare? Cercare alternative ai miti di Barolo e Barbaresco non più affrontabili come prezzo. Ovviamente, se per "godere" avremo bisogno solo ed esclusivamente di un Monfortino, sarà difficile che godremo per un Barolo di un giovane emergente molto valido ma senza, ancora, l'appeal del mito.


"Sono semplicemente i soldi che non bastano più per bere a certi livelli". Se con questo si intende dire che sempre meno appassionati possono permettersi un Corton-Charlemagne di Coche-Dury, un Musigny di Leroy, o un La Tache DRC (non parliamo del Romanée-Conti) o anche uno Chambertin di Rousseau, ovvero alcuni dei miti della Borgogna, come non essere d'accordo? Confesso di non aver ancora trovato altrove in Borgogna alternative a questi vini. Ma se non posso più permettermeli, me ne farò serenamente una ragione, così come mi sono sempre fatto una ragione di non essermi potuto permettere una Ferrari. Il problema, semmai, è che 20/30 anni fa me li potevo permettere e...me li sono permessi. :roll:
Tuttavia, le alternative a village e 1er cru delle solite zone e dei soliti grandi nomi, a prezzi effettivamente esagerati, esistono eccome!!! Sono ormai da tempo nel commercio del vino e quindi evito di fare nomi, ma le alternative esistono.

Anche l'alternativa ai village e ai 1er cru in Borgogna, buoni e a prezzi ragionevoli, esiste. Ognuno ha le sue alternative, e va bene così. Piuttosto che andare in Rodano e a Bordeaux, però, io, ribadisco "io", vado a pescare in alcune zone dove è possibile trovare vini a prezzi ragionevoli e di qualità eccelsa in Italia. Per fare un esempio, io credo che poche zone come il Chianti Classico possano offrire una qualità così alta ai prezzi che sappiamo.

Ultima cosa. Per completezza del discorso, credo che non si possa non tener conto delle nostre personalissime preferenze, che come è evidente cambiano con il passare del tempo. Alcune cose che mi piacevano anni fa, oggi mi piacciono meno; non solo perché sono cambiati i vini, ma anche e soprattutto perché sono cambiato io. Per fare un esempio, così è più facile capire il senso di quello che voglio dire, sempre più spesso preferisco un Rosso di Montalcino all'equivalente Brunello e ancor più a un Brunello riserva, un Chianti annata a un Chianti riserva e così via. E per fare un esempio ancora più preciso perché è esperienza recente, adoro il Montevertine 2018 (per me straordinario) addirittura più del Pergole Torte pari annata (che inserirà la freccia del sorpasso tra qualche anno). Mi domando e vi domando: quanto bisogna spendere in Borgogna per avere un vino a quel prezzo e di quella qualità?
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda giama » 19 ott 2021 11:19

vinogodi ha scritto:
Wineduck ha scritto:Forse sto sognanndo! Una specie di break spazio-temporale....un pezzo di vecchio forum che ricompare dalle nebbie del presente :shock: Grazie Magister :!:
... certo che Giama qualifica un forum , però con un pizzico di buona volontà ( e tempo) si potrebbe tutti dare un bel contributo, anche di integrazione fra diverse generazioni di forumisti . Noto solo una certa idiosincrasia nelle discussioni o di parlare di vino in maniera emozionale . C'era un tempo dove dopo una bicchierata le discussioni si animavano : oggi trovo un atteggiamento un poco più passivo. Non tanto nell'affrontare la bevuta, quanto per scambiarsi opinioni ...
PS: non voglio forzare la mano , ci mancherebbe , la cosa deve sorgere spontanea e non indotta ... 8) ...certo "piccole donne crescono" e , con l'età , si è più affaccendati in altre faccende ...
PPS : mi manca tanto la quota rosa che rianimerebbe qualche sonnolento periodo . Penso proprio che l'animazione di qualche lustro fa , anche nella piazza, fosse dovuto anche e proprio alla presenza di gnocca , spiritosa e partecipe ... :roll:
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Ciao Wineduck, ben trovato.

Marco, a parte la questione delle quote rosa (sono sempre stato contrario alle quote, rosa o di altro colore, da me le donne ci sono sempre state e non per rispettare una quota) un piccolo suggerimento se posso. Sarebbe meglio omettere i giudizi in "faccine". Da un lato, mi sembra che le faccine sia l'equivalente 2.0 dei voti in centesimi: si va sempre di corsa e spesso ci si sofferma solo sul numero delle faccine anche quando queste sono accompagnate da un commento, seppur succinto. Il tempo per mettere le faccine riserviamolo a un commento più ampio, anche emozionale perché no. Vedo che alcuni lo stanno già facendo, e ho letto con grande interesse il racconto dei vini bevuti.
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda giama » 19 ott 2021 11:28

FiloBianco ha scritto:Quello che ha detto il magister ma vorrei calcare un po' la mano.

Onestamente se non sei andato in cantina corri rischi grossi visti i prezzi. Credo sia una delle annate meno omogenee degli ultimi 20/30 anni. Sicuramente una delle peggiori dal 2005 (quando ho iniziato a visitare di persona). Ci sono variazioni significative tra i singoli cru di ogni produttori. L'anno scorso dalle sorelle il VR base e' stato una delusione ma posso citarti altri 20 vini di produttori famosi che non toccherei.

Con le annate concordo con Giancarlo. Onestamente visto anche il tenore alcolico non secondario, la puoi saltare a pie' pari o concentrarti sui Bourgogne. Se poi hai voglia di fare lavoro di "scoperta" buon per te ma tutte le annate che gli stanno attorno sono potenzialmente meglio.

Utile ricordare che un'annata cosi' ricca ad altri e' piaciuta di piu'.



Ciao Filo,
secondo me sei un "filo" troppo pessimista :D , anche se siamo d'accordo sulla "non grandezza assoluta" della annata. Non sono invece d'accordo sul consiglio di concentrarsi sui "Bourgogne". E' vero semmai il contrario. Nelle buone annate la gerarchia tra i vini si assottiglia, ed è facile trovare bourgogne di qualità prossima ai village, village di qualità prossima ai 1er cru, 1er cru di qualità prossima ai grands crus. Nelle annate "complicate" la gerarchia è rispettata rigorosamente.
L'unico consiglio buono per tutte le stagioni è quello di acquistare solo quello che si è potuto assaggiare prima.
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda vinogodi » 19 ott 2021 11:30

giama ha scritto:
pipinello ha scritto:Inutile girarci intorno,, i produttori quelli sono e i prezzi ormai pure
Quando si rischiava con i Village a 40 e i premier a 80-100 ci poteva stare di prendersi una sola.
Oggi, con prezzi almeno quintuplicati l'appassionato vero o va alla ricerca dll'Araba fenice a prezzi umani (che vi sia ciascun lo dice, dove ne.sun lo sa) o si rivolge dritto in Rodano o persino in Bordeaux.
La Borgogna non si discute, sono semplicemente i soldi che non bastano più per bere a certi livelli. E uno de ne fa una ragione



.... E per fare un esempio ancora più preciso perché è esperienza recente, adoro il Montevertine 2018 (per me straordinario) addirittura più del Pergole Torte pari annata (che inserirà la freccia del sorpasso tra qualche anno). Mi domando e vi domando: quanto bisogna spendere in Borgogna per avere un vino a quel prezzo e di quella qualità?...
...Giancà , sacrosanto . Però dopo un certo percorso sensoriale , pur nella democrazia palatale che ci può contraddistinguere ( bevo nel quotidiano ciò che citi) , per avere l'emozione ho da cavalcare la puledra di classe . Perchè "a scendere" nell'ultimo quindicennio l'alternativa l'ho cercata , ma poi ricadi sempre nei soliti luoghi comuni enoici , quando vuoi farti prendere dall'esoterismo enoico e dal brivido rizza - peluria. Ricordo il percorso "di redenzione economica" post Leroy in analogia stilistica, ad esempio , soprattutto guardando ai prezzi dell'ultimo lustro , dove i vini di DRC , una volta sull'olimpo , ormai si possono considerare dei grandi rapporti Q/P a confronto di quelli di Madame ( dove un village Lieu - dits qualunque dei Suoi 11 costa come un Echezaux o Grands Echezaux di DRC) : Leroy -> Engel -> Rayas -> Soldera - > Pergole Torte -> Monvigliero Burlotto...ma non c'è stato nulla da fare ... quando risento Madame ho le lacrimucce e mi emoziono come un bimbo e gli altri , in successione , ad esplodere economicamente nell'ordine di citazione ... ( visto Monvigliero 2016 aggirarsi a 600 Euro...)... 8)
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda zampaflex » 19 ott 2021 11:35

giama ha scritto:
Anche l'alternativa ai village e ai 1er cru in Borgogna, buoni e a prezzi ragionevoli, esiste. Ognuno ha le sue alternative, e va bene così. Piuttosto che andare in Rodano e a Bordeaux, però, io, ribadisco "io", vado a pescare in alcune zone dove è possibile trovare vini a prezzi ragionevoli e di qualità eccelsa in Italia. Per fare un esempio, io credo che poche zone come il Chianti Classico possano offrire una qualità così alta ai prezzi che sappiamo.



Illustrissimo, visto che ieri avevi tempo da spendere, vediamo se riesco a strappartene un poco anche oggi :D
Per chi non ha tempo o voglia di andare in loco ogni anno, come te o come il redivivo Filobianco (che saluto, altro nome riemerso dalle nebbie del passato), può essere un aiuto realmente adeguato la guida della RVF, al netto dei gusti personali da fare collimare? E in questo caso, secondo la tua esperienza, un 96/100 dato ad un vino di denominazione periferica come Rully, Macon, Marsannay, Pouilly, può gareggiare ad armi pari con un voto identico delle zone più vocate (a prezzi molto inferiori, ça va sans dire)?

Poi se si volesse cambiare zona restando in Francia, Languedoc, Roussillon, Savoia, Loira offrono ottimi vini a prezzi onesti.
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda giama » 19 ott 2021 12:26

vinogodi ha scritto: per avere l'emozione ho da cavalcare la puledra di classe


Marco, è legittimo, mi chiedo solo quanto di quella emozione derivi dalla qualità del vino e quanto dalla fama dell'etichetta e, perché no, dal suo prezzo. Tanto per fare uno dei miei esempi scemi :D , Il Meursault Perrieres di Roulot provocava molti meno brividi quando costava 100 euro, scarsi..., rispetto ad oggi che di euro ne servono, se va bene, 500/600.
Ma dando per scontato, nel tuo caso, che l'emozione derivi unicamente dalla inarrivabile qualità di certi vini, credo che tu debba fartene una ragione. Continuerai a comprarli finché potrai. Io (anche se dopo aver bevuto questo mondo e quell'altro) ormai ho smesso. In cantina ho ancora un pò di queste bottiglie e me le farò bastare, fino a che campo :D
Ultima modifica di giama il 19 ott 2021 13:01, modificato 1 volta in totale.
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda giama » 19 ott 2021 13:00

zampaflex ha scritto:
Illustrissimo, visto che ieri avevi tempo da spendere, vediamo se riesco a strappartene un poco anche oggi :D
Per chi non ha tempo o voglia di andare in loco ogni anno, come te o come il redivivo Filobianco (che saluto, altro nome riemerso dalle nebbie del passato), può essere un aiuto realmente adeguato la guida della RVF, al netto dei gusti personali da fare collimare? E in questo caso, secondo la tua esperienza, un 96/100 dato ad un vino di denominazione periferica come Rully, Macon, Marsannay, Pouilly, può gareggiare ad armi pari con un voto identico delle zone più vocate (a prezzi molto inferiori, ça va sans dire)?



E spendiamo un pò di tempo :D
Io sono abbonato da molti anni alla gran parte delle riviste e delle guide esistenti sul mercato. Mi piace leggere i pareri e i giudizi di tutti e, soprattutto, così riesco a coprire zone e produttori che da solo non potrei mai visitare. E' normale che mi senta in sintonia più con alcuni e meno con altri, ma a volte è più utile confrontarsi con chi la pensa diversamente da te.
Cerco di rispondere.
Un 96/100 dato a vini di zone diverse "normalmente" non è comparabile, e credo che sia il caso anche della RVF se a questa rivista intendevi riferirti.
Quanto a possibili riferimenti utili a farsi una idea sulle annate in commercio, quello che posso dirti è quello che penso io (e non è detto che tutti la pensino allo stesso modo).
1) RVF: è mediamente affidabile, anche se con il passaggio ai voti in Centesimi mi pare che la pioggia di voti alti sia più fitta (fenomeno da noi in Italia ormai francamente ridicolo, con centinaia di voti superiori ai 95/96 punti per vini tranquillamente trascurabili). Un pò lenta a leggere le novità sul territorio, quindi poco utile a scoprire nuovi talenti....prima che sia troppo tardi.
2) Jasper Morris con Inside Burgundy. A parte l'autorevolezza del giornalista, fuori di discussione anche se non sempre mi trovo in sintonia, adotta un sistema di valutazione che viene in soccorso alla tua domanda. Oltre al punteggio in centesimi, usa un punteggio in stelle, fino a 5. Succede quindi che se assegna un 92 a un 1er cru di Vosne Romanee, gli assegna anche da 3 a 4 stelle: questo per dire che il livello raggiunto da quel vino è buono ma non ottimo. Se assegna un 92 a un Marsannay, facilmente gli assegna anche 5 stelle, per dire che si tratta di un vino di assoluto livello per la denominazione.
3) Allen Meadows con Burghound. Aggiornatissimo e documentatissimo, ma da alcuni anni mi pare che si stia "appiattendo" nei voti: il 90% si trovano tra 86/87 e 92/93. Mi sembra anche molto prudente, forse troppo, sul cambiamento di giudizio (un "emergente" o anche un singolo vino "ha da trottare" per vedersi riconosciuti i miglioramenti. Consigliatissimo se non guardi troppo ai voti ma piuttosto alle descrizioni, della annata e dei singoli vini.
4) Bill Nanson con Burgundy Report. E' probabilmente quello con cui mi trovo più in sintonia. A parte il fatto che non usa punteggi (anche se indirettamente si può facilmente intuire la valutazione), mi piace l'approccio e il modo di "raccontare" i vini. Quasi sempre mi fa capire se quel vino è o meno nelle mie corde. Nello specifico del mio attuale lavoro, mi fa capire se l'assaggio di un vino o la visita a un produttore che non conosco vale la pena farlo.... Grande battitore libero della Borgogna, con indicazione di produttori difficilmente recensiti da altri. Lo consiglio caldamente.
5) Guida di Bettane e Desseauve. E' forse la guida che "risente" di più dei gusti degli autori. Facile capire cosa piacco loro, più difficile capire se piacerà al lettore. Comunque non la acquisto più di qualche anno, quindi non sono aggiornato sulla sua validità.
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda zampaflex » 19 ott 2021 13:06

giama ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Illustrissimo, visto che ieri avevi tempo da spendere, vediamo se riesco a strappartene un poco anche oggi :D
Per chi non ha tempo o voglia di andare in loco ogni anno, come te o come il redivivo Filobianco (che saluto, altro nome riemerso dalle nebbie del passato), può essere un aiuto realmente adeguato la guida della RVF, al netto dei gusti personali da fare collimare? E in questo caso, secondo la tua esperienza, un 96/100 dato ad un vino di denominazione periferica come Rully, Macon, Marsannay, Pouilly, può gareggiare ad armi pari con un voto identico delle zone più vocate (a prezzi molto inferiori, ça va sans dire)?



E spendiamo un pò di tempo :D


Grazie Giancarlo :wink:
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda vinogodi » 19 ott 2021 13:44

giama ha scritto:E spendiamo un pò di tempo :D ...
... che la pioggia di voti alti sia più fitta (fenomeno da noi in Italia ormai francamente ridicolo, con centinaia di voti superiori ai 95/96 punti per vini tranquillamente trascurabili)...
...qui si apre un capitolo nuovo che meriterebbe un thread a parte , pensandola esattamente come te ed essendo considerato , all'interno di certi contesti , un talebano enoinfoiato e , soprattutto relativamente ai bianchi italiani ...che neppure attingendo a piene mani ai concetti di "parametrizzazione" e "contestualizzazione" assai cari alla cultura "delle guide" in generale , esclusivamente perchè mi sembra un assurdo ideologico ( senza nessuna intenzione di sminuire il valore in degustazione dei colleghi , per l'amor del cielo) elargire dei 98/100 a Cervaro della Sala qualunque, Cuvée Bois d'assalto , Fiano e Greco pittoreschi oppure Terlano - Rarity epigoni di un'attività sessuale dedicata ai dildi o alle bambole gonfiabili sensoriali ( mò mi cacciano dalla guida...). Probabilmente è anche una questione di educazione del palato e del pregresso personale di assaggi. La contestualizzazione è necessaria ma va apertamente dichiarata , magari in una introduzione o come prefazione alla critica, altrimenti chi legge paventa un'assolutezza del giudizio che , come hai bene espresso relativamente ad aree non omogenee di produzione, può assolutamente fuorviare . Per cui sembrerebbe che un 96/100 ben assestato di un Auxey Duresse di alto livello per la tipologia , sia davvero un affare del secolo rispetto all'acquisto di un 93/100 di un Montrachet di Boillot oppure un Marquis de Laguiche di Drohuin ... :lol:
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda giama » 19 ott 2021 14:02

Marco, questo è non l'unico ma uno dei motivi principali per cui credo che sia venuto il momento di farla finita con i punteggi, i bicchieri (nel suo contesto anche le faccine) e via di seguito. Compiuto questo passo, il racconto del vino e sul vino prenderebbe altri sentieri. Ma le guide continueranno finché il pubblico sarà recettivo. Tutti quanti teniamo famiglia.
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda vinogodi » 19 ott 2021 15:14

giama ha scritto:Marco, questo è non l'unico ma uno dei motivi principali per cui credo che sia venuto il momento di farla finita con i punteggi, i bicchieri (nel suo contesto anche le faccine) e via di seguito. Compiuto questo passo, il racconto del vino e sul vino prenderebbe altri sentieri. Ma le guide continueranno finché il pubblico sarà recettivo. Tutti quanti teniamo famiglia.
... ok, fa parte della dialettica e delle correnti di pensiero , quindi mi sta bene il Giama - pensiero sull'argomento accettandolo anche se non pienamente condividendolo. A me l'elemento di sintesi piace assai , oltre che più univoco per catalogare un pensiero altrimenti fumoso . Ci sono giudizi che non riesco a catalogare perchè criptati o falsamente arzigogolati, mentre un valore di sintesi va a collocare meglio il pensiero dello scrivente . Se non tiriamo fuori le pippe della contestualizzazione o se ne assottiglia meglio il contorno , una scala di valori numerica o simbolica è di veloce interpretazione oppure univoca , seppur filtrata dalla sensibilità e gusto personali. Concordo sulla valorizzazione di tale sintesi con elementi che ne spieghino la valenza e trasmettano la sensazione ed emozione , ci mancherebbe . Starei ore e ore a scrvere e descrivere certi vini , ma ancora le ferie non posso permettermele per tale attività in maniera continuativa... 8)
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Re: Borgogna 2018

Messaggioda FiloBianco » 19 ott 2021 15:32

Magister,

concordo e discordo sul discorso Bourgogne. Spiego. Nella 2013 o 2008, annate magre devi salire per trovare polpa ed evitare uve meno pulite che finiscono nelle denominazioni minori. In annate calde come la 2018 (e temo la 2020) salire di denominazione significa andare a prendere vini troppo pieni per le mie corde financo sbragati, mi si perdoni il termine, in termini di grado alcolico (soprattutto nella 2018 dove i 14.5% fanno la nebbia). Quindi forse in medio stat virtus e ci si puo' allineare tra Village e 1er freschi di villaggi freschi tipo Savigny oppure le parti piu' vicine al Combe di Volnay e perfino, udite udite, Santenay. Poi salendo di cru in annata variabile rischi di spendere troppo per trovarti una "sola".

Sul costo della Borgogna e sul resto siamo allineati. C'e' una nuova serie di produttori simil naturali da denominazioni "minori" (?) tipo Haute Cotes) che sta venendo fuori bene. Saranno i nuovi Roulot? Si' ma non faranno vini come Roulot: a ogni generazione di vigneron la propria iconoclastia e la conseguente ridefinizione del gusto prevalente. E' per il meglio.
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