Messaggioda Luca castoldi » 19 set 2021 08:08
Tornato da poco e tiro le linee molto generali di un po di assaggi.
Il domaine Jean Fournier , a Marsannay, ora condotto da Laurent, giovane, simpatico e molto preparato, ha storia risaputa e futuro assicurato. Tutti i marsannay sono buoni, les longeroies et clos du roi ovviamente si confermano lieux dits di pura razza.
Io mi sono scelto per iniziare la collaborazione il marsannay La chapitre, vecchie vigne di un lieu dit meno prestigioso ma che riposa su suoli molto calcarei e quindi bello minerale come mi piace.
Ho ricordo di un vino dalla splendida tattile, lamponi,fragole, venatura marina, goloso. Preso.
Il suo bianco Origines ,pinot bianco e pinot grigio ( ricordo che la bacca bianca storicamente presente in cote d or fu proprio il pinot bianco, poi sostituito) mi ha incantato. Fiori e frutta bianca, una naturale e bella dolcezza dell uva, rinfrancata dal pinot grigio a conferire un po di sprint.
Mi è piaciuto assai e me lo sono preso per il bistrot. Una cosa diversa.
Buono e lontano dagli ormai troppo slavati pinottini che invadono il mercato il suo Bourgogne pinot noir, bello intenso e colorato, credo non diraspato o forse solo in parte, di bella personalità.
Sanguigno e materico.
Tutti bio.
Poi girellavo a piedi per Monthelie ,uno dei più piccoli borghi della cote de Beaune, aoc poco conosciuta e storicamente un po bistrattata ( il dottor Lavalle non si degnó mai di citarla, Rodier e Jasper Morris invece sono stati decisamente piu generosi con questo incantevole village) e con Bouquin Dupont abbiamo deciso di far improvvisata visita a Paul Garaudet, storico personaggio di Monthelie, un simpatico lenone ,a sensazione venderebbe anche qualche familiare se ben pagato.
Ed infatti ha provato ad appiopparci dei Monthelie pinot nero 2014 e 2015 fuori tutti di misura,rustici oltre maniera.
È andata diversamente per il suo chardonnay Borgogna 2017, vigne solo nella piana di Mersault.
Uno dei bianchi della costa nel suo range più buoni e meno banali che ho bevuto ultimamente.
Fiori gialli, un bel frutto pulito, finale lungo,dritto e sapido. Teso ma sorretto da bella materia, anche un filo untuoso. L ho dunque inserito in batteria dove andrà all iperbolico prezzo di 13.50 .
Ho un paio di Monthelie bianchi da riassaggiare.
A Cena a Beaune mi sono imbattuto in un Roussillon che mi ha fulminato. Domaine les Tines, ai confini con la Spagna non disante da Perpignan, posti peraltro bellissimi.
La aoc è Coillure, il rosso è ovviamente un vino del sud, grenache nero, mourvedre a dare tensione, syrah.
Tutto spezie e mirtilli, profumato, la bocca è ricca ma soave, ha grado ma non si percepisce alcol, armonioso e mediterraneo con i soliti sbuffi di garriga.
Mi tocca andarci appena posso.
Poi in cote du Rhone, nella meno nobile rive gauche, ecco Le Syrah a Papà di Stephan Montez , il suo entry level, l unico che peraltro conosco di una bellissima gamma.
Due soldi per un vino franco,dritto,generoso. More,pepe, gourmand. Che bel sorso.
Un vino semplice, anche nei costi ,che mi ricorda come sia sempre possibile bere bene a prezzi ragionevoli. Lo vorrei visitare entro fine anno
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.