Wineduck ha scritto:Quando un vino è dominato dalla struttura verticale parliamo di un vino impostato sulle durezze: acidità, spigolosità, volendo anche tannino "tagliagengive". Avrai una sensazione di velocità nella deglutizione, facilitata dalla salivazione (grazie all'acidità), di grande scorrevolezza ma raramente di durata ed espansione della fase post deglutizione. Normalmente piacciono molto a degustatori con "boccuccia di rosa", di palato molto fine e delicato, con una visione efebica e globalista del vino (infatti sono spesso fissati con l'asse enologico franco-tedesco, in particolare Borgognon-Moselliano). Su questo forum questi vini vengono anche accompagnati dal commento "bevibilità assassina" oppure "da berne a secchi".
Personalmente li classifico come "vini bibita".
Quando un vino è dominato dalla struttura orizzontale prevalgono invece le componenti morbide e piacevoli: soprattutto alcool, glicerine e tannini "celoduristi". Il sorso si fa più possente, decisamente virile, si erge la dinamica (anche in regime Bio, senza chimica), al naso possono risultare più compressi ma in bocca danno il meglio di sé lasciando grandi ricordi e forti emozioni. Sono i preferiti dai degustatori che non si lasciano intimorire dalle estrazioni generose, sebbene sempre di grande equilibrio, e che sanno distinguere l'apporto polifenolico dell'uva da quello dei contenitori di affinamento. Normalmente sono individui che hanno nelle loro corde una gamma di più ampia di stili di allevamento della vite e di affinamento dei vini: non hanno in mente il "modello unico" che ci vorrebbe tutti globalmente ed acriticamente borgognofili. Difficilmente infatti cadono nel "tunnel della Borgogna" con il quale molti (della categoria di cui sopra) si rovinano peggio che con un pulman di Moldave. Sono vini di stampo sovranista che tendono a riportare in alto la grandezza dei vitigni autoctoni senza minimamente scimmiottare le "sciacquature di botte" pinotteggianti.
Personalmente li classifico come "vini alimento".
Al di là della polemica celodurista, del resto di gran moda di questi tempi grami al di fuori di questo recinto di consapevolezza enologica, non sono propriamente d'accordo con te, Ale, quantomeno sul bias che hai dato alle definizioni.
"Orizzontale" e "verticale" sono ambedue delle limitazioni, per me.
La sintesi, un vino che abbia sia espansione sul palato che dinamica e durata, deve essere l'obiettivo di ogni produttore (salvo per i pasdaran bionaturalcheccazzo con i loro vin de soif, autentiche risciacquature di botte - che se li tengano).