Ziliovino ha scritto:Curiosità: i vini di "Pizzo Coca" qualcuno li ha ancora assaggiati? io mai sentiti...
Mai assaggiati, e ho qualche resistenza istintiva a farlo. Sentirò cosa mi dice qualcuno in Valle.
Ziliovino ha scritto:Curiosità: i vini di "Pizzo Coca" qualcuno li ha ancora assaggiati? io mai sentiti...
zampaflex ha scritto:l'oste ha scritto:Per capire, chiedo pareri prima di fare spese.
Di Ar.pe.pe ho trovato Rocce Rosse ris. 2007 a 40€, Stella Retica 2012 e Grumello Rocca de Piro ris.2010 a 27€, Inferno Fiamme Antiche (credo 2010) a 29€ e il Rosso di Valtellina a 15.
Che faccio, prendo?
RR 07 tutto quello che puoi
sugli altri, 2010 e 2012, puoi andare più leggero
Se il rosso è 2014 lascia stare, è sciapo
Ziliovino ha scritto:Curiosità: i vini di "Pizzo Coca" qualcuno li ha ancora assaggiati? io mai sentiti...
gp ha scritto:zampaflex ha scritto:l'oste ha scritto:Per capire, chiedo pareri prima di fare spese.
Di Ar.pe.pe ho trovato Rocce Rosse ris. 2007 a 40€, Stella Retica 2012 e Grumello Rocca de Piro ris.2010 a 27€, Inferno Fiamme Antiche (credo 2010) a 29€ e il Rosso di Valtellina a 15.
Che faccio, prendo?
RR 07 tutto quello che puoi
sugli altri, 2010 e 2012, puoi andare più leggero
Se il rosso è 2014 lascia stare, è sciapo
Il Grumello riserva Rocca de Piro 2010 a me è sempre piaciuto particolarmente. Pensavo che col tempo sarebbe stato superato dallo Stella Retica pari annata, ma non è andata così, almeno fino a poco tempo fa.
Il Rosso di Valtellina 2014 è sicuramente ossuto, ma è un esempio interessante di vino da montagna in annata difficile, oltretutto presa di contropelo attraverso una macerazione prolungata. Se ho intuito bene che tipo è l'oste, potrebbe interessarlo più di un'annata normale come per esempio la 2013, in cui il Rosso di Valtellina risultava aggraziato ma un po' superficiale.
benux ha scritto:io invece sarei curioso di assaggiare ultimi raggi di arpepe trovato online a 40 euro, vale la pena?
zampaflex ha scritto:benux ha scritto:io invece sarei curioso di assaggiare ultimi raggi di arpepe trovato online a 40 euro, vale la pena?
A me è sempre piaciuto, anche nelle annate più vecchie, quando lo stile era ancora quello crepuscolare e magro, proprio perché, essendo una vendemmia tardiva, arrotondava il sorso e arricchiva il gusto.
Direi che ne valga sempre la pena; con le ultimissime annate dove lo stile è cambiato, però, non saprei.
Bruciato ha scritto:zampaflex ha scritto:benux ha scritto:io invece sarei curioso di assaggiare ultimi raggi di arpepe trovato online a 40 euro, vale la pena?
A me è sempre piaciuto, anche nelle annate più vecchie, quando lo stile era ancora quello crepuscolare e magro, proprio perché, essendo una vendemmia tardiva, arrotondava il sorso e arricchiva il gusto.
Direi che ne valga sempre la pena; con le ultimissime annate dove lo stile è cambiato, però, non saprei.
io sto cambiamento di stile in Arpeppe non l'ho mai trovato...
intendi in tutti i prodotti o solo nell'Ultimi raggi?
Ziliovino ha scritto:Curiosità: i vini di "Pizzo Coca" qualcuno li ha ancora assaggiati? io mai sentiti...
zampaflex ha scritto:Nelle riserve "classiche". Un Rocce Rosse anni 90 o inizio 2000 era più evoluto, scarno, metallico rispetto al frutto più evidente di oggi. Così come le due nuove riserve prodotte dal 2009 sono più puntate sul godimento frutt(u)oso che sulla cerebralità autunnale.
Bruciato ha scritto:zampaflex ha scritto:Nelle riserve "classiche". Un Rocce Rosse anni 90 o inizio 2000 era più evoluto, scarno, metallico rispetto al frutto più evidente di oggi. Così come le due nuove riserve prodotte dal 2009 sono più puntate sul godimento frutt(u)oso che sulla cerebralità autunnale.
ho la sensazione che sia più dovuto alle annate più calde e al frutto di partenza che ad una decisione della cantina di aumentare la concentrazione e il frutto. anche perchè altrimenti il rosso base non sarebbe così "slavato".
picenum ha scritto:Bella panoramica ieri sera con Marco Vuono (Terra Vino, Sondrio) sceso nella capitale per parlarci di Valtellina.
Questi gli assaggi che segnalerei:
Rocce Rosse 1999. Grande vino.
I Ciaz 2013, già segnalato qui piaciuto molto.
vorrei segnalare infine per l'ottimo rapporto q/p le Urscele di Motalli Renato di cui ho bevuto con goduria un bel 2007.
zampaflex ha scritto:Secondo vino premiato :
Rainoldi - Sassella riserva 2013
Naso molto più identificabile e riconducibile in valle. Colore più scuro, con riflessi granata.
Salinità e freschezza dominano il sorso, veicolando una bella olfazione di ribes, melograno, fiori secchi e umami. Passaggio sul palato graduale, senza discontinuità.
Leggerissime note lattee in chiusura, echi di ferruginosità in acque poco profonde (citazione musicale)
Non un mostro di intensità , ma un vino più classico, razionale non però nel senso di costruito, elegante. Un buon esempio del territorio e del cru e pertanto premiabile in senso relativo a tipologia e zona, con un poco di ottimismo valutativo
pippuz ha scritto:picenum ha scritto:Bella panoramica ieri sera con Marco Vuono (Terra Vino, Sondrio) sceso nella capitale per parlarci di Valtellina.
Questi gli assaggi che segnalerei:
Rocce Rosse 1999. Grande vino.
I Ciaz 2013, già segnalato qui piaciuto molto.
vorrei segnalare infine per l'ottimo rapporto q/p le Urscele di Motalli Renato di cui ho bevuto con goduria un bel 2007.
Li hai assaggiati 2002-2005-2007 ?
nel thread sugli assaggi di novembre, merlotto85 ha scritto:AmoSlade ha scritto:Rocce Rosse 2007 - Arpepe: qualcuno qui forse mi prenderà per matto, ma io preferisco le versioni più affilate e, come si sente dire spesso a proposito di questo vino, "autunnali". In questa annata mi è parso più orizzontale che verticale, con più frutto e meno fiori secchi e radici, più balsamico, più pronto anche in bocca e meno austero. Sia ben chiaro, tutto in un quadro comunque elegante e l'ho apprezzato parecchio anche così.
Chissà che in queste annate più ricche possa essere l'Inferno, che prima trovavo fin troppo austero, a poter incontrare maggiormente i miei gusti...quando avrò l'occasione lo proverò.
Rocce Rosse 2007 Arpepe
al naso frutto e cenni balsamici , bocca setosa , balsamica , fine ed elegante , concordo su quanto scritto precedentemente su un rocce rosse meno affilato e piu morbido , l' assaggio fatto a marzo disegnava un vino con maggiore sapidita e verve....boh forse bott non in piena forma..
gp ha scritto:nel thread sugli assaggi di novembre, merlotto85 ha scritto:AmoSlade ha scritto:Rocce Rosse 2007 - Arpepe: qualcuno qui forse mi prenderà per matto, ma io preferisco le versioni più affilate e, come si sente dire spesso a proposito di questo vino, "autunnali". In questa annata mi è parso più orizzontale che verticale, con più frutto e meno fiori secchi e radici, più balsamico, più pronto anche in bocca e meno austero. Sia ben chiaro, tutto in un quadro comunque elegante e l'ho apprezzato parecchio anche così.
Chissà che in queste annate più ricche possa essere l'Inferno, che prima trovavo fin troppo austero, a poter incontrare maggiormente i miei gusti...quando avrò l'occasione lo proverò.
Rocce Rosse 2007 Arpepe
al naso frutto e cenni balsamici , bocca setosa , balsamica , fine ed elegante , concordo su quanto scritto precedentemente su un rocce rosse meno affilato e piu morbido , l' assaggio fatto a marzo disegnava un vino con maggiore sapidita e verve....boh forse bott non in piena forma..
Concordo sulla preferenza per le versioni più autunnali di questo Sassella riserva. Peraltro, rispetto alle altre riserve di ArPePe della stessa annata risulta meno largo e più riuscito (salvo smentite da riassaggi...).
zampaflex ha scritto:Boffalora - Pietrisco 2013
Ahi.
Risolve la propria componente aromatica in succo di pomodoro e granatina, e fin qui va bene, tutto sommato.
Difetta però di sostanza, in bocca spegne gli entusiasmi con una prestazione piuttosto modesta, fatta di un po' di classiche componenti locali, ma senza forza, senza grinta, senza spessore. Era ben più buono il 2012.
Nota di colore: bottiglia numero 1 di 5000, hovintoquaccheccosa?
pier2559 ha scritto:Fantastico, ho voluto guardare le 3 bottiglie di Pietrisco 2013 che ho in cantina e anche le mie sono tutte numero 1 di 5000...
dc87 ha scritto:Bevuto venerdì scorso RR 2007.
Gran vino, a 40€ un cartoncino me lo comprerei.
pier2559 ha scritto:zampaflex ha scritto:Boffalora - Pietrisco 2013
Ahi.
Risolve la propria componente aromatica in succo di pomodoro e granatina, e fin qui va bene, tutto sommato.
Difetta però di sostanza, in bocca spegne gli entusiasmi con una prestazione piuttosto modesta, fatta di un po' di classiche componenti locali, ma senza forza, senza grinta, senza spessore. Era ben più buono il 2012.
Nota di colore: bottiglia numero 1 di 5000, hovintoquaccheccosa?
Fantastico, ho voluto guardare le 3 bottiglie di Pietrisco 2013 che ho in cantina e anche le mie sono tutte numero 1 di 5000...
A questo punto nel w.e. ne apro una poi ti saprò dire, a me hanno parlato benissimo della 2013
gp ha scritto:Riassaggiato la scorsa estate, a confronto (non programmato) con due vini di produttori... "zampaflexiani" in successione, il Valgella Söl del suo adorato Barbacàn (ma 2014) e il Sassella Del Negus 2013 della sua new entry Leusciatti.
Inutile dire che ha fatto un figurone in entrambe le serate. Rosa d’ordinanza in evidenza, garofano, anice, note minerali (pomodoro non pervenuto: sarà forse il famoso “ciliegino di Dubino”?), in bocca mostra acidità spiccata, tannini duretti / sinceri, sale serio, dolcezza sottile ma infiltrante. Volendo essere pignoli c’è anche un leggero freno vegetale, ma non è in primo piano e non elide i pregi del vino, notevole interpretazione di Nebbiolo valtellinese in buona annata – in relazione all’annata difficile, il suo 2014 mi è sembrato ancora più notevole. Riguardo al 2012, posso dire che l’anno prima il confronto diretto tra il 2013 appena uscito e il 2012 era stato vinto dal primo.
Brevemente sugli altri due: nel Söl 2014 la confettura di frutta stracotta del naso si specchia in una bocca imperniata sul contrasto tra acidità e frutto molto dolce, che vira sulla gelatina di frutti di bosco neri, tannini addomesticati / evanescenti, nota vegetale-silvana magari anche pirazinica.
Il Del Negus 2013 era sul rustico andante, naso con prevalenza di foglie secche e dado da brodo, bocca con carbonica inizialmente in evidenza (una costante di questo vino) e curioso tratto dolce-amaro di tamarindo, anche qui note evolute. Se non avessi assaggiato altre annate di questo vino (alcune delle quali peraltro più riuscite nonostante l’imprecisione) penserei a una bottiglia fallata. Tappo da discount, come al solito per questo vino: nel suo recente restyling il produttore avrà finalmente risolto questo problema o si sarà limitato a cambiare completamente le etichette?
Ah, rispetto all’etichetta del Pietrisco 2013 “1 di 5000” significa “una di cinquemila”, non “la prima di cinquemila”…
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