Francvino ha scritto:Francesco M ha scritto:Francvino ha scritto:Alberto ha scritto:Rossi, anno zero.
non è da quest'anno, purtroppo.
Adesso il vento tira in direzione contraria dei vini materici e il Montepulciano, per le sue caratteristiche, non aiuta.
C'è da dire che alcuni produttori, anche blasonati, sono fermi agli scintillanti primi anni 2000: legno, alcol e concentrazione.
Molti stanno cercando un equilibrio ma non è facile. Ci vuole pazienza, predisposizione mentale e grande competenza (sia agronomica sia enologica). Qualità che non sempre si assommano nella stessa persona.
sì, ma chi decide in quale direzione soffia il vento?
non considero certo la mia regione terra di rossi, ma non si vive di solo montepulciano
La direzione del vento la decide la critica e poi il mercato. Poi ci sono gli spifferi, le nicchie di mercato e lì ognuno fa come gli pare.
Ragioniamo sui rossi.
Tutte queste grandi alternative al montepulciano, in termini di vocazione, non le vedo.
Si potrebbe ragionare sullo storico blend sangiovese/montepulciano ossia Rosso Piceno e Rosso Piceno Superiore ma bene o male sempre lì cadiamo, vini di una certa consistenza.
Lacrima di Morro d'Alba? È un semiaromatico, è ancora tutto da interpretare.
Il Sangiovese nel Pesarese? Lì siamo molto molto indietro e senza grandi prospettive al momento. Io spero nel messia che illumini loro la strada.
Vernaccia di Serrapetrona è rara e impensabile in altri luoghi che non sia il suo terroir.
Il bordò (clone di grenache) sta dando risultati insperati nel Piceno ma gli impianti sono troppo piccoli per farne una produzione che possa far massa critica. Almeno per il momento.
Poi che altro? Gli internazionali?
Tu cosa pensi?
allora, per quanto mi riguarda, il vento non dovrebbe neanche soffiare, ma me lo tengo e cerco di mantenermi il più aderente possibile ai miei gusti, senza lasciarmi troppo influenzare dalle mode.
e sono altresì convinto che non è necessario che una produzione debba fare massa critica per essere presa in considerazione, anzi.
detto ciò:
- Si potrebbe ragionare sullo storico blend sangiovese/montepulciano ossia Rosso Piceno e Rosso Piceno Superiore ma bene o male sempre lì cadiamo, vini di una certa consistenza:
in un certo senso sono d'accordo, anche se chi ha il braccio come al solito si sente, altro che concentrati.
- Lacrima di Morro d'Alba? È un semiaromatico, è ancora tutto da interpretare:
personalmente devo trovare ancora un'interpretazione che possa perlomeno farmi bere un secondo bicchiere
- Il Sangiovese nel Pesarese? Lì siamo molto molto indietro e senza grandi prospettive al momento. Io spero nel messia che illumini loro la strada.
non so, non conosco
- Vernaccia di Serrapetrona è rara e impensabile in altri luoghi che non sia il suo terroir:
devo aggiornarmi, sono rimasto un po' indietro
di bordò e internazionali ho bevuto belle cose, e di sicuro non erano sciroppi di more.
ma, mi ripeto, se il parametro per essere considerati è quello di avere una produzione adeguata per muovere una buona fetta di mercato, allora alzo le mani, francamente.