Grandissima giornata e ottima compagnia.
Sui vini, Taittinger a parte, tutti estremamente vivi ed espressivi, soprattutto i rossi.
Uniche eccezioni il Barolo Oddero 1967 ed il Serpico.
Vino della giornata, per me, il Taurasi del '73, tannino bello, fitto e levigato con note fruttate (arancia in particolare) molto nette.
Chianti Antinori davvero splendido, come anche il Barbaresco Rabajà di Prunotto.
Fra l'altro, mi pare che le uve Prunotto le acquistasse da Bruno Rocca, che fece il primo imbottigliamento del proprio Rabajà a partire dalla vendemmia '82 ma con veramente pochissime bottiglie.
Ottimi i Brunelli, sia il Capanna sia il Poggione. Con note balsamiche e di macchia mediterranea.
Anche Tenuta di Sesta ha fatto un figurone, soprattutto considerando i quasi 50 anni e che non si tratta certo di Biondi Santi.
Insieme al Barolo dei Marchesi 1967 penso siano stati la più bella dimostrazione pratica sulla quanto queste due zone meritino il prestigio di cui godono.
68 annata sulla carta migliore della 67 ma entrambi i vini si sono dimostrati perfettamente integri ed esressivi, magari non particolarmente complessi ma, soprattutto per il Barolo, si trattava pur sempre di un base!
Ottimo, davvero ottimo il Montepulciano di Emidio Pepe. Qualcuno non ci crederà ma il vino era di una pulizia e nitidezza davvero impressionanti.
Un po' troppo segnato dalle dolcezze del legno il Villa Gemma, che comunque ha già riassorbito molto il legno.
Grande Tignanello, mentre il Massolino era il vero intruso della giornata.
Per quanto abbia già imboccato con decisione un virtuoso percorso evolutivo, è decisamente ancora troppo giovane.
I bianchi mi hanno emozionato meno, a parte la Ribolla di Movia che alla prima nasata mi ha fatto pensare ad una Malvasia del Carso e non ad una "semplice" (si fa per dire, eh?) Ribolla. Minerale, complesso, fruttato, con un'acidità vivacissima ma fusa in una struttura assolutamente coesa ed armonica. In bocca solo leggermente "peloso" a ricordo della macerazione.
Bertelli a mio parere davvero troppo segnato dai polisacacridi del rovere, io l'ho percepito proprio dolce.
Un po' meglio il Cervaro, comunque ancora piuttosto boisè e meglio ancora il Marina Cvetic.
Di nuovo un grandissimo ringraziamento a Marco per la generosità dimostrata ed agli amici che hanno allietato l'evento.
Peccato per la passerina che non è stata aperta, avrebbe potuto dare belle emozioni anche quella...
Buon anno a tutti.