Vinos ha scritto:Grazie della risposta, ho acquistato la 2006 perché in giro avevo letto che é un'annata differente dalle altre,giá abbastanza godibile, ma mi fido più delle esperienze dirette. Non sono un grande bevitore di montepulciano, quindi non so se possa piacermi o meno, l'ho acquistata perché da molti è ritenuto tra i vini migliori italiani.
Secondo la tua esperienza quale sarebbe la finestra per la 2006?
Il discorso sulla famosa "finestra della bevibilità" è una pratica adusa della critica di settore al limite fra la profezia e la chiromanzia. A volte sorrido quando, a seconda che si tratti di un uomo o di una donna a "predirne" l'anticipata bevibilità, si hanno scostamenti (o discordanze che dir si voglia) anche di un ventennio... Il 18 dicembre 2013, nel corso della storica verticale di Montepulciano Valentini presentata da Francesco Paolo e Gabriele a Roma, i fortunati hanno centellinato versioni del 1880, 1890 e 1896 da bottiglioni da 15 litri, salvati da Camillo Valentini alle ingiurie della II Guerra Mondiale e travasati da Edoardo in borgognotte da 0,75; note ossidative e terziarie a go-go, certo che sì, ma vino perfettamente integro ed evoluto nel tempo... La versione 2000, se Ti vai a cercare un post di qualche tempo fa iniziato dal grande vinogodi (se non ricordo male!), è già perfettamente godibile e bevibile, in tutto il suo ventaglio olfattivo e corredo terziario; la 2001, viceversa, è un cavallo imbizzarrito che il tempo deve ancora domare, dunque un vino ancora "chiuso" e "recalcitrante" all'analisi sensoriale... Tu m'insegni che l'evoluzione in bottiglia, ogni singola evoluzione (o involuzione!) in bottiglia, è una storia a sé. Tanti (forse troppi) sono i fattori che concorrono alla maturazione di un vino; la mia personalissima opinione è di procurarsi almeno un cartone da 12 bottiglie, possibilmente dello stesso lotto (dunque dalla stessa botte) e riassaggiare nel tempo: comincerei dall'autunno inoltrato del 2019 in avanti, ed una ogni anno... dal decimo anno di affinamento in vetro in avanti, tanto per capirci. Come mi disse una volta il buon Francesco Paolo, proprio in merito all'evoluzione della 2006, "potrebbe essere ancora bevibile fra vent'anni, così come raggiungere l'acme della parabola evolutiva tra dieci!". Le regole scientifiche o pseudo-tali sul perfetto profilo antocianico di una cultivar valgono esclusivamente dal punto di vista tassonomico; il blasone (o "manico", se preferisci!) è un'altra cosa, ma una lettura sinottica dei registri di casa Valentini (mi riferisco all'andamento climatico stagionale ed alle anticipazioni vendemmiali dal 1800 ad oggi) chiarirebbe molti dubbi e disattenderebbe tante aspettative sulle "vendemmie del secolo" a cui Ornellaia & Co. ci hanno ormai abituato...

Non a caso, forse (e sottolineo "forse") nel marzo 2016, vedremo la versione 2012 del Montepulciano di casa Valentini... subito dopo la 2006! Iperartigianalita' o semplice onestà intellettuale del Maestro lauretano? Senza alcuna polemica da parte mia: questa vuol essere una banale riflessione ad alta voce fra eno-appassionati...
