AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

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george7179
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda george7179 » 01 feb 2015 19:19

Cristianmark ha scritto:
vinogodi ha scritto:
Chicco76 ha scritto:
Smarco ha scritto:
Chicco76 ha scritto: Quello che fanno in cantina lo sanno solo loro ...


Sono giorni che cerco di ricordarlo... C'è un detto in Abruzzo che dice: in cantina si sa quel che si dice e non si sa quel che si fa :D


Ma è una cosa risaputa da anni e anni ... basta pensare al contrario, ovvero: se esistono e vendono soluzioni acide, tartariche, sali minerali, tannini in polvere, glicerina e co ... ma qualcuno li comprerà sti prodotti per l'enologia o no ? Poi con gli addetti ai lavori e le indiscrezioni si vengono a sapere cose assurde, che fanno rabbrividire ... cosa vuoi che sia un po' di saccarosio, se è pure naturale e se ci fosse solo quello, sarebbe veramente il male minore.
... si, chicco, proprio così...



Roba simile a questa ?... http://www.oenobrands.com
O no?

Mamma mia, mi è bastato, nella pagina iniziale, leggere le novità per farmi venire i brividi.... :shock: :?
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FiloBianco
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda FiloBianco » 03 feb 2015 15:59

Giusto una nota sul terroir al limite. In genere i vini migliori vengono proprio da questi terroirs: la Borgogna e' spesso considerata il limite Nord per il PN, la Champagne per le uve bianche, Bordeaux per il CabSav (i blend derivano dal fatto che non tutte le uve maturano allo stesso modo), la Loira per tutto quello che c'e' in Loira potrei andare avanti. Dire che in tali zone converrebbe produrre NV potrebbe essere un'idea MA allora riclassifichiamo anche altri territori secondo le stesse caratteristiche... Aggiungo che anche in territori caldi e continui del vecchio mondo come il Sud della Francia i vini migliori vengono fuori da Terroirs al limite (Roussillon...)...
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda gp » 03 feb 2015 16:21

Bravo! :wink: Ragionamento raffinato e di spessore, in controtendenza rispetto alla deriva superficiale e appena appena rozzona del forum.
Peccato per il partito dello "spezzeremo le reni alla Francia", sarà per un'altra volta.
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda zampaflex » 03 feb 2015 17:27

Gp, ma che c'entra il fatto che la Francia sia una intera nazione al limite di maturazione delle singole varietà (climaticamente, in questi ultimi due decenni un po' meno), con la riconoscibilità del terroir e l'intervista di bettane?

Nulla. Stay focused! :D
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda gp » 03 feb 2015 17:58

zampaflex ha scritto:Gp, ma che c'entra il fatto che la Francia sia una intera nazione al limite di maturazione delle singole varietà (climaticamente, in questi ultimi due decenni un po' meno), con la riconoscibilità del terroir e l'intervista di bettane?

Nulla. Stay focused! :D

Ti vedo a dir poco distratto.

Buona parte del thread è stata dedicata alla questione zuccheraggio ecc., un mezzo OT basato su un riferimento del tutto incidentale di Bettane: d'altronde, questo fa parte dei sentieri che può imboccare un thread, quindi né io né altri abbiamo obiettato (pur continuando a intervenire sul filone più IT). In quel contesto si è parlato della Borgogna come territorio al limite, da cui l'ultimo notevole intervento di FiloBianco.

Stay concentrated! :D
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda Chicco76 » 03 feb 2015 18:41

Allora rimaniano in topic, sentiamo che ne pensano i forumisti.

Quanto conta il terroir e quanto conta il manico ?

Premetto che ritengo tutte le guide assolutamente marginali, compresi i loro degustatori, quindi mi fido come buona parte delle persone che conosco del mio gusto, anzi del mio "attuale momento di comprensione", in quanto il gusto cambia soprattutto in base al proprio numero di assaggi e da li la propria capacità di comprensione di un vino. Questo a supporto di una teoria già affrontata qui sul GR, ma non usciamo dal seminato. Solo per dire che ho già fatto anni che furono esperimenti col gusto altrui, quindi non discutendo la professionalità di certi personaggi di calibro mondiale, ritengo che abbiano un loro gusto che può a volte non collimare con quello del degustatore che legge.

Io credo che il manico conti ben più del terroir, a parità di terroir ovviamente. A volte anche con Cru minori si ottengono risultati ben più lusinghieri di blasonati Gran Cru. il manico fa il 70-75% del risultato finale, per il mio modo di vedere le cose. A parte l'ovvietà del ragionamento, i vari Coates prima e Bettane dopo "sono" o "non sono" influenzati nel parlare di terroir da caratteristiche nel vino che hanno trovato negli stessi che taluni vigneron hanno creato. Se fossero stati creati da tutt'altri vigneron lo stesso concetto di terroir sarebbe molto diverso.
Ergo, il vigneron stravolge il terroir con il proprio stile ... :wink:
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Bordolese78
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda Bordolese78 » 04 feb 2015 00:30

Pur considerando il terroir distintivo ed importantissimo per un vino sono però convinto anche io che il "manico" (o meno :D ) del vigneron faccia la differenza in termini di stile e qualità generale di un vino...
Uno dei più grandi vini Italiani dell'era moderna , per esempio, è nato in un territorio che prima non era considerato in ambito vitivinicolo; ebbene li la mano dell'uomo ha "creato" un vino che a sua volta ha dato il via a quello che oggi viene riconosciuto come "terroir"...

Riallacciandomi al discorso zuccheraggio noto simpaticamente e assolutissimamente senza polemica alcuna come, nel thread dedicato al Montiano, si siano scaldati gli animi e apostrofato tale vino, reo di essere "costruito" per impressionare e per essere piacione...
In questo, invece, sembra "passare" il concetto che in Borgogna la pratica dello zuccheraggio sia necessaria-auspicabile-non sia un problema-non ci interessi...
O non ci ho capito io oppure si usano parametri diversi (come lo sono i vini in questione) per giudicare l'intervento dell'uomo...
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda filvas » 04 feb 2015 07:01

Bordolese78 ha scritto:
Riallacciandomi al discorso zuccheraggio noto simpaticamente e assolutissimamente senza polemica alcuna come, nel thread dedicato al Montiano, si siano scaldati gli animi e apostrofato tale vino, reo di essere "costruito" per impressionare e per essere piacione...
In questo, invece, sembra "passare" il concetto che in Borgogna la pratica dello zuccheraggio sia necessaria-auspicabile-non sia un problema-non ci interessi...
O non ci ho capito io oppure si usano parametri diversi (come lo sono i vini in questione) per giudicare l'intervento dell'uomo...


...evidentemente al blasone si "perdona" tutto....senza polemica..... :mrgreen:
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda vinogodi » 04 feb 2015 09:26

Bordolese78 ha scritto:Pur considerando il terroir distintivo ed importantissimo per un vino sono però convinto anche io che il "manico" (o meno :D ) del vigneron faccia la differenza in termini di stile e qualità generale di un vino...
Uno dei più grandi vini Italiani dell'era moderna , per esempio, è nato in un territorio che prima non era considerato in ambito vitivinicolo; ebbene li la mano dell'uomo ha "creato" un vino che a sua volta ha dato il via a quello che oggi viene riconosciuto come "terroir"...

Riallacciandomi al discorso zuccheraggio noto simpaticamente e assolutissimamente senza polemica alcuna come, nel thread dedicato al Montiano, si siano scaldati gli animi e apostrofato tale vino, reo di essere "costruito" per impressionare e per essere piacione...
In questo, invece, sembra "passare" il concetto che in Borgogna la pratica dello zuccheraggio sia necessaria-auspicabile-non sia un problema-non ci interessi...
O non ci ho capito io oppure si usano parametri diversi (come lo sono i vini in questione) per giudicare l'intervento dell'uomo...

...pensa che dove c'è ora Aux Cros Parantoux , fino a qualche decennio fa si coltivavano cereali e solanacee (patate)... 8)
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda Nebbiolino » 04 feb 2015 09:49

vinogodi ha scritto:...pensa che dove c'è ora Aux Cros Parantoux , fino a qualche decennio fa si coltivavano cereali e solanacee (patate)... 8)


Han provato a fare la stessa cosa in Franciacorta! :D
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda gp » 04 feb 2015 13:09

filvas ha scritto:
Bordolese78 ha scritto:
Riallacciandomi al discorso zuccheraggio noto simpaticamente e assolutissimamente senza polemica alcuna come, nel thread dedicato al Montiano, si siano scaldati gli animi e apostrofato tale vino, reo di essere "costruito" per impressionare e per essere piacione...
In questo, invece, sembra "passare" il concetto che in Borgogna la pratica dello zuccheraggio sia necessaria-auspicabile-non sia un problema-non ci interessi...
O non ci ho capito io oppure si usano parametri diversi (come lo sono i vini in questione) per giudicare l'intervento dell'uomo...


...evidentemente al blasone si "perdona" tutto....senza polemica..... :mrgreen:

Beh, il discorso si potrebbe rovesciare, nel senso che c'è chi considera scandaloso e inaccettabile lo zuccheraggio in un Borgogna e poi magari non ha nulla da obiettare al Montiano che fa il 20% di salasso (sta scritto nella scheda sul sito aziendale).

La costruzione del Montiano è inoltre molto più radicale, a partire dalla scelta del luogo e del vitigno, di quanto può essere un singolo intervento su vini frutto di una tradizione centenaria, quindi il paragone è suggestivo ma non proprio a prova di bomba. Poi magari incoccio in un Borgogna alla Michel Rolland e mi ricredo...
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda Alberto » 04 feb 2015 16:33

gp ha scritto:
filvas ha scritto:
Bordolese78 ha scritto:
Riallacciandomi al discorso zuccheraggio noto simpaticamente e assolutissimamente senza polemica alcuna come, nel thread dedicato al Montiano, si siano scaldati gli animi e apostrofato tale vino, reo di essere "costruito" per impressionare e per essere piacione...
In questo, invece, sembra "passare" il concetto che in Borgogna la pratica dello zuccheraggio sia necessaria-auspicabile-non sia un problema-non ci interessi...
O non ci ho capito io oppure si usano parametri diversi (come lo sono i vini in questione) per giudicare l'intervento dell'uomo...


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Beh, il discorso si potrebbe rovesciare, nel senso che c'è chi considera scandaloso e inaccettabile lo zuccheraggio in un Borgogna e poi magari non ha nulla da obiettare al Montiano che fa il 20% di salasso (sta scritto nella scheda sul sito aziendale).

La costruzione del Montiano è inoltre molto più radicale, a partire dalla scelta del luogo e del vitigno, di quanto può essere un singolo intervento su vini frutto di una tradizione centenaria, quindi il paragone è suggestivo ma non proprio a prova di bomba. Poi magari incoccio in un Borgogna alla Michel Rolland e mi ricredo...

Un salasso non fa "doping" sull'uva, è una tecnica di cantina volta a plasmare certe caratteristiche del vino credo rispettosa come possono essere tante altre simili...aggiungere zucchero o peggio MCR ed altre porcherie varie invece è un barare plateale sulla base di partenza delle uve, ripeto se la vigna così come viene condotta non riesce a dare abbastanza zuccheri per poter estrarre decentemente dalle bucce, allora vuol dire che una o più d'una delle variabili (terreno, microclima, andamento climatico generale dell'annata, qualità degli impianti, manico) o non sono all'altezza, o semplicemente hanno fatto cilecca nel frangente specifico.
Onestà intellettuale vorrebbe che si saltasse l'annata o che si vendesse un prodotto non all'altezza dello standard come "petit vin", a prezzi conseguenti.
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
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For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda gp » 04 feb 2015 16:52

Mah, credo che molti ritengano un salasso del 20% un intervento un tantinello invasivo, che tende a cambiare i connotati di un vino.
Sullo zuccheraggio in Borgogna ovviamente ci sono limiti precisi, credo graduati per livello del cru, altrimenti sembra che si può passare dai 9° ai 13°. Oltretutto, chi ricorre alla chaptalization non necessariamente usa tutti i margini disponibili, né ricorre a questa tecnica per salvare vini altrimenti imbevibili.
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda zampaflex » 04 feb 2015 17:41

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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda gp » 04 feb 2015 17:54

landmax ha scritto:
gp ha scritto:Sfottere uno in vari thread di questo forum dandogli del "vate dell'interpretazione", come fa l'amico tuo Landmax, perché su un altro blog si è rimasti a corto di argomenti in una discussione è profondamente scorretto.

Caro Gp, non ero (e non sono) affatto rimasto a corto di argomenti, è solo che tu, nella risposta precedente al mio "Vate", mi avevi pesantemente provocato sul piano personale ("chi è avvezzo alla rete e ai sofismi che vengono usati a piene mani capisce la differenza tra uno che cita letteralmente i testi e uno che evita accuratamente di farlo *, per propinare a chi legge la sua lettura arbitraria" ed altre amenità del genere), per cui di fronte ad un muro di incomunicabilità, condito da pesanti provocazioni alla mia buona fede (che è la cosa che fa più male a chi, come me, col mondo del vino ci ha a che fare solo per passione disinteressata), non mi restava che l'arma dell'ironia.
Cosa che ha funzionato egregiamente, devo ammettere.
Dopo di allora, se hai notato, non ho più argomentato un bel nulla, nemmeno qui sul blog, perché, francamente, di discutere con chi mostra disprezzo e mette in dubbio la buona fede dell'interlocutore non mi interessa. Punto.
* Tra l'altro, sia detto per inciso, qui ti sbagli pesantemente (altro motivo che mi ha fatto molto incaz...), vatti a leggere il mio post precedente, dove facevo espresso riferimento all'ultima parte dell'articolo di Bettane ("io ci leggo un ragionamento finalizzato ad un ripensamento critico dell’idea di terroir, senza tuttavia voler affatto demolire tale concetto (vedi l’ultima parte del suddetto articolo)".
gp ha scritto:Oltretutto a me dello sfottò frega fino a un certo punto, la cosa che non accetto è che mette in cattiva luce una persona a prescindere dal valore delle sue argomentazioni..

Su questo sono perfettamente d'accordo.

Se ritenevi di avere argomenti a favore della tua interpretazione del testo di Bettane, che porterebbe alla conclusione che lui ha dimostrato quello che voleva dimostrare, demolendo l’idea di terroir in Borgogna, hai fatto male a non proseguire la discussione su Intravino. La (presunta) “incomunicabilità” con l’interlocutore conta poco o nulla: una discussione pubblica non è una telefonata, si scrive innanzitutto per chi legge. Alla tua cosiddetta ironia (a quanto pare non conosci la differenza tra ironia e sarcasmo) non ho risposto perché non c’era proprio nulla a cui rispondere, cosa che mi sembrava sufficientemente chiara per chi leggeva, ma visto che adesso sostieni di non essere affatto rimasto a corto di argomenti sentiamoli.

Per parlare del testo di Bettane bisogna analizzarlo in dettaglio, non si può fare i vaghi. Questa è la frase che ho citato come espressione della tesi che vuole demolire nel suo articolo: “But it’s quite a stretch to claim (…) that every Burgundian cru always demonstrates the signature characteristics of the place where it was produced.”.
http://www.worldoffinewine.com/news/our ... ir-4310035
In questa frase giustamente si parla di cru, che d’altra è parte la base dell’idea borgognona di terroir. A questa frase non ne hai contrapposta nessuna, hai solo cercato di renderla inutilizzabile dicendo che si tratta di una provocazione, senza neanche spiegare perché.

Peccato che Bettane continui immediatamente così: “That "typicity," they say, will be obvious to any wine expert worthy of the name. It can be tested and proved to exist (reassuring consumers they are buying the genuine article). Really? The whole theory is so absurd that it deserved to be debunked” e continua introducendo la sua “verifica” e spiegando che “(…) Our aim was not to try to identify each premier cru (a foolish enterprise indeed [sic!]) but at least the village of origin.” Peccato che questo spostamento di focus dal cru al comune sia incoerente con la tesi “assurda” che si vuole smentire, che si riferisce ai cru, e implichi il passaggio da una mappatura dettagliata a un generico stereotipo, per forza di cose impreciso (altrimenti i poveri benedettini non avrebbero perso tutto quel tempo appresso ai singoli cru e si sarebbero limitati a confermare la suddivisione amministrativa, ove preesistente, ovvero ad anticiparla), nonché contrario al buonsenso se si pensa ai cru vicini ma collocati in comuni diversi, per non parlare di quelli a cavallo dei comuni.

Ma il vero e proprio autogol di Bettane è quando descrive due dei tre vini secondo lui più irriconoscibili (sempre rispetto al comune al di appartenenza, non al cru) usando praticamente le stesse parole usate da Coates in un libro che molti citano come la Bibbia della Borgogna per descrivere le caratteristiche dei vini figli di quel cru (Beaumonts nel comune di Vosne-Romanée)! E’ come se uno citasse tre testimoni a carico dell’imputato, e due di questi lo scagionassero completamente. Questo incidentalmente conferma che Bettane è un bravo assaggiatore, come universalmente riconosciuto: in questo caso il suo palato ha visto più lontano del suo cervello.

Da qui la mia conclusione: “Ripeto: quello che Bettane pretendeva di dimostrare non l’ha dimostrato, e anzi per due su tre dei vini che ha nominato ha dimostrato esattamente il contrario senza accorgersene”, alla quale hai ritenuto di rispondere “Ecco a voi il Vate dell’Interpretazione Suprema”, invece di rispondere con delle argomentazioni. Adesso puoi farlo, visto che siamo nel thread giusto.
Ultima modifica di gp il 04 feb 2015 17:59, modificato 2 volte in totale.
gp
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda vinogodi » 04 feb 2015 20:15

...ennò, adesso tornate di là...
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda Bordolese78 » 05 feb 2015 01:15

Alberto ha scritto:
gp ha scritto:
filvas ha scritto:
Bordolese78 ha scritto:
Riallacciandomi al discorso zuccheraggio noto simpaticamente e assolutissimamente senza polemica alcuna come, nel thread dedicato al Montiano, si siano scaldati gli animi e apostrofato tale vino, reo di essere "costruito" per impressionare e per essere piacione...
In questo, invece, sembra "passare" il concetto che in Borgogna la pratica dello zuccheraggio sia necessaria-auspicabile-non sia un problema-non ci interessi...
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...evidentemente al blasone si "perdona" tutto....senza polemica..... :mrgreen:

Beh, il discorso si potrebbe rovesciare, nel senso che c'è chi considera scandaloso e inaccettabile lo zuccheraggio in un Borgogna e poi magari non ha nulla da obiettare al Montiano che fa il 20% di salasso (sta scritto nella scheda sul sito aziendale).

La costruzione del Montiano è inoltre molto più radicale, a partire dalla scelta del luogo e del vitigno, di quanto può essere un singolo intervento su vini frutto di una tradizione centenaria, quindi il paragone è suggestivo ma non proprio a prova di bomba. Poi magari incoccio in un Borgogna alla Michel Rolland e mi ricredo...

Un salasso non fa "doping" sull'uva, è una tecnica di cantina volta a plasmare certe caratteristiche del vino credo rispettosa come possono essere tante altre simili...aggiungere zucchero o peggio MCR ed altre porcherie varie invece è un barare plateale sulla base di partenza delle uve, ripeto se la vigna così come viene condotta non riesce a dare abbastanza zuccheri per poter estrarre decentemente dalle bucce, allora vuol dire che una o più d'una delle variabili (terreno, microclima, andamento climatico generale dell'annata, qualità degli impianti, manico) o non sono all'altezza, o semplicemente hanno fatto cilecca nel frangente specifico.
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Chapeau!
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda pil44 » 05 feb 2015 11:57

bellissima discussione.... :D

io posso solo dire che le rare volte che mi è capitato di bere DRc ( poche...) ho sempre trovato nel bicchiere delle magie incredibili....
se poi lo fanno con lo zucchero....beh la cosa un pò perplime ma di fronte a certe vette enologiche credo che più di qualcuno è disposto a perdonare...... 8)

e che dire de homage a jaques Perrin??....che è un vino pastorizzato??
e in cantina te lo dicono pure come un vento.....

anche qua spesso perdoniamo.....ma la pastorizzazione sinceramente mi indispettisce di più dello zuccheraggio.... :oops: :oops: :twisted:
Massimo Arsie
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda FiloBianco » 05 feb 2015 14:09

Alberto ha scritto:Un salasso non fa "doping" sull'uva, è una tecnica di cantina volta a plasmare certe caratteristiche del vino credo rispettosa come possono essere tante altre simili...aggiungere zucchero o peggio MCR ed altre porcherie varie invece è un barare plateale sulla base di partenza delle uve, ripeto se la vigna così come viene condotta non riesce a dare abbastanza zuccheri per poter estrarre decentemente dalle bucce, allora vuol dire che una o più d'una delle variabili (terreno, microclima, andamento climatico generale dell'annata, qualità degli impianti, manico) o non sono all'altezza, o semplicemente hanno fatto cilecca nel frangente specifico.
Onestà intellettuale vorrebbe che si saltasse l'annata o che si vendesse un prodotto non all'altezza dello standard come "petit vin", a prezzi conseguenti.


Quindi in TUTTE le zone e per TUTTI gli anni in cui non si raggiunge un grado alcolico sufficiente, i produttori dovrebbero passare a NV oppure distillare tutto ? Quindi in Borgogna ci becchiamo un paio di anni ogni 5 ? Quindi dobbiamo bandire il dosage sullo Champagne perche' anche quello e' zuccheraggio o no ? E se no, l'expedition non e' zuccheraggio pure quello ? Oppure dobbiamo interrompere la fermentazione come fanno in Germania ?

E per estensione tutti i metodi di fining andrebbero banditi perche' rimuovono colore, proteine (gelatina e bentonite) ? Dico se hai problemi di ossidazione (minimi) non usi Caseina ? E come consideri la Solforosa ?

Alberto capisco l'integralismo ma ci sono molte situationi intermedie...

AGGIUNTA: Capisco abbiamo visioni diverse ma, davvero, non voglio fare polemica ma quello che scrivi (o quantomeno un suo corollario) sa molto di "vino naturale" e dintorni che come sappiamo in molti non funziona sempre... Credo che anche in Borgogna e persino in champagne si augurino di non zuccherare piu'.... Discorso piu' complesso per chi comunque sceglie di zuccherare a prescindere tipo le sorelle (e almeno il 50% dei Domaine) ma anche li' se il vino e' valido ovvero migliore tramite uso di zuccheraggio (per la sensibilita' del produttore s'intenda) mi sento in difficolta' a condannare la pratica... Quando Jeremy a Dujac mi dice che zucchera per far partire piu' in fretta la fermentazione, gli devo credere cosi' come quando le sorelle mi fanno il riferimento al sale...
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda andrea » 05 feb 2015 15:23

gp ha scritto:Poi magari incoccio in un Borgogna alla Michel Rolland e mi ricredo...

citofonare Dugat-Py :P :mrgreen:
Ti amo Licia!!!
mangè mangè nu sèi chi ve mangià

Spedisco entro 5 giorni lavorativi, sempre che riesca a trovare i vini nel casino della mia cantina
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda Nebbiolino » 05 feb 2015 15:39

FiloBianco ha scritto:
Alberto ha scritto:Un salasso non fa "doping" sull'uva, è una tecnica di cantina volta a plasmare certe caratteristiche del vino credo rispettosa come possono essere tante altre simili...aggiungere zucchero o peggio MCR ed altre porcherie varie invece è un barare plateale sulla base di partenza delle uve, ripeto se la vigna così come viene condotta non riesce a dare abbastanza zuccheri per poter estrarre decentemente dalle bucce, allora vuol dire che una o più d'una delle variabili (terreno, microclima, andamento climatico generale dell'annata, qualità degli impianti, manico) o non sono all'altezza, o semplicemente hanno fatto cilecca nel frangente specifico.
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Quindi in TUTTE le zone e per TUTTI gli anni in cui non si raggiunge un grado alcolico sufficiente, i produttori dovrebbero passare a NV oppure distillare tutto ? Quindi in Borgogna ci becchiamo un paio di anni ogni 5 ? Quindi dobbiamo bandire il dosage sullo Champagne perche' anche quello e' zuccheraggio o no ? E se no, l'expedition non e' zuccheraggio pure quello ? Oppure dobbiamo interrompere la fermentazione come fanno in Germania ?

E per estensione tutti i metodi di fining andrebbero banditi perche' rimuovono colore, proteine (gelatina e bentonite) ? Dico se hai problemi di ossidazione (minimi) non usi Caseina ? E come consideri la Solforosa ?

Alberto capisco l'integralismo ma ci sono molte situationi intermedie...

AGGIUNTA: Capisco abbiamo visioni diverse ma, davvero, non voglio fare polemica ma quello che scrivi (o quantomeno un suo corollario) sa molto di "vino naturale" e dintorni che come sappiamo in molti non funziona sempre... Credo che anche in Borgogna e persino in champagne si augurino di non zuccherare piu'.... Discorso piu' complesso per chi comunque sceglie di zuccherare a prescindere tipo le sorelle (e almeno il 50% dei Domaine) ma anche li' se il vino e' valido ovvero migliore tramite uso di zuccheraggio (per la sensibilita' del produttore s'intenda) mi sento in difficolta' a condannare la pratica... Quando Jeremy a Dujac mi dice che zucchera per far partire piu' in fretta la fermentazione, gli devo credere cosi' come quando le sorelle mi fanno il riferimento al sale...


Capisco il tuo punto di vista, e con approccio laico mi sento di condividerlo almeno in parte.

Però il discorso di Alberto, nel suo nocciolo, è assolutamente sposabile: l'eccellenza dichiarata, non dovrebbe aver bisogno di zuccheri aggiunti, solforose eccessive, pratiche "importanti" di cantina, ecc...
E sì, penso che le punte di diamante delle selezioni dei più grandi Domaine andrebbero prodotte solo in annate perfette, in modo da dover intervenire poco o nulla in cantina, dopo aver svolto un lavoro perfetto in vigna.

Ovviamente è solo teoria, poi sappiamo bene che alla fine è il mercato a dettare le regole del gioco.
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Alberto
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda Alberto » 05 feb 2015 16:18

Rispondendo a FiloBianco:

Il dosaggio sullo Champagne e sui MC in genere fa "parte del gioco", tant'è vero che chi non dosa in linea di massima lo dichiara in etichetta (anche perché lo vuole far sapere, per distinguersi dalla grande maggioranza), e comunque se è scritto brut chiunque (vabbè...) sa che dentro c'è dello zucchero e della liqueur...mentre chi chaptalizza i mosti di solito non è proprio propenso a farlo sapere...magari te lo dice apertamente se glielo lo chiedi, ma di sicuro non lo scrive nero su bianco in etichetta. Pratiche perfettamente legali entrambe, ma vissute credo diversamente...

Solforosa, caseina, albumina, bentonite sono tutti "mali necessari" della vinificazione, sono io il primo a non ritenermi un oltranzista...però zuccherare anche sui Grand Cru, e pure in annate buone (come fanno ancora tanti, l'hai ammesso tu fra le righe...o no?)...dai, se non è "barare", poco ci manca! Scusate il discorso tagliato con l'accetta...sull'argomento non sono in vena di sottigliezze... :wink:

Discorso a parte le mannoproteine e la gomma arabica che non hanno il loro obiettivo principale nel "ripulire" il vino da qualche elemento non desiderato uscito fuori dalla fermentazione o dall'affinamento, ma sono una chirurgia estetico-enologica bella e buona, per arricchire ed arrotondare il mouthfeel...per non parlare dei tannini artificiali... :? Insomma, non metterei tali porcherie nello stesso paniere delle uova...quelle per la chiarifica, chiaramente! :mrgreen:

P.S.: Le Sorelle sarebbero Anne Gros e Gros F. & S.? Scusa ma non sono "del giro"... :wink:
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda vinogodi » 05 feb 2015 16:29

...quello che vorrei è che tutto si risolvesse in un idilliaco quadretto di bucolica tendenza al filosofico trainante un'estetica del gusto ideale. Faccio invece molta, ma molta fatica, a non inquadrare la realtà di cantina come slegata da un concetto di imprenditoria . Fra i tanti produttori che ci leggono, una sola ammissione di indefessa propensione al masochismo di un "sistema cantina" ideale, avulso dal mercato, slegato da ogni concetto di economicità, tutto sorretto da ancestrale anelito verso un ideale di vino archetipale e incontaminato da logiche di mercato. Ben venga, dico io, Il sopraggiungere della consapevolezza e conoscenza della tecnica che, oggi, ha portato a produrre vini mediamente più buoni rispetto al passato. Conoscenze tecniche come capacità di intervenire e interagire sulle circostanze sfavorevoli climatico/meteorologiche, con azione sia preventiva che correttiva rispetto alla causa - effetto che queste variabili possono produrre sul lavoro dell'uomo e sul suo risultato. Ripeto per l'ennesima volta che la mia estrazione è naturistico/biologica e salutistica. Ma ho vissuto di prima persona, chiaramente mediata da mio padre professionista, la vita di cantina e so cosa significa vanificare lavoro e risorse non solo proprie, di cui sei responsabile, guardando solo il cielo , allargando le braccia e vivere in maniera passiva ciò che minaccia un risultato non solo qualitativo ma anche economico e di relativo rischio d'impresa . Non accetto quindi la conttrapposizione un pò forzata di chi esprime un concetto solo ideale legato all'ineluttabilità dei cicli circadiani che necessariamente condizionino i risultati,così , di contro, come quello delle scorciatoie chimiche , spinte, per ottenere forzatamente risultati lontani da quello che la natura ti permette. Ma la correzione tecnica , quale la pratica "non indiscriminata" ma selettiva e mirata (come lo zuccheraggio) , non capisco perchè debba essere oggetto di così tanto stupore virgineo. Il mio consiglio? Regà, invece di star qui a contare i peli del pube dell'Arcangelo Gabriele di turno, una bella vendemmia in qualche ameno ecosistema vinicolo e un paio di mesi fra fermentazioni , svinamenti e lavorazioni in cantina, forse sortirebbero miglior effetto di qualsiasi congettura sbirciata qui e là sul web o, per i più retrogradi, dalla lettura di qualche libro sul tema... 8)
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda landmax » 05 feb 2015 17:53

Tanto per condividere il parere sul tema "zuccheraggio" di una riconosciuta autorità in materia (dal blog dell'Accademia degli Alterati):

Landmax
5 febbraio 2015 alle 15:33
Prendo spunto dal quadro complessivamente positivo, mi pare, delle annate che lei ha descritto, ed in particolare dalla chiosa iniziale dell’annata 2011 (“Una di quelle annate che venti o trenta anni fa sarebbe stata una tragedia. Le conoscenze moderne e gli strumenti a disposizione hanno consentito …”), per chiederle: quanto incide, se incide, la pratica dello zuccheraggio nell'”aggiustamento” delle annate storte? E’ vero, come taluni sostengono, che in Borgogna questa pratica verrebbe applicata in maniera costante (diciamo in 3 annate su 5) e generalizzata (dai village ai grand cru)? Altri invece sostengono che sia il surriscaldamento globale ad aver contribuito a migliorare le annate più recenti. Ci illumini, per cortesia!

Giancarlo Marino
5 febbraio 2015 alle 16:41
@Landmax, il tema è piuttosto complicato e non bastano poche righe per fare un ragionamento compiuto. Mi limito a qualche spunto, riservandomi magari di parlarne più a fondo in altra occasione e con altri spazi.
1) Secondo me è sbagliato affermare che lo zuccheraggio è utilizzato per “aggiustare” le annate “storte”. La prova di quanto dico sta innanzitutto nel fatto che lo zuccheraggio è operazione in uso anche in annate che storte non lo sono di certo. In secondo luogo, magari fosse sufficiente aggiungere un po’ di zucchero per riuscire a superare i limiti di alcune annate! Io, francamente, non mi sento in grado di dire se le motivazioni addotte dai produttori per l’uso dello zuccheraggio (una delle più in voga, è quella per cui lo zucchero verrebbe inserito nel mosto in fermentazione per prolungare la fermentazione stessa, con l’obbiettivo di avere estrazioni più lunghe e nel contempo più delicate) risponda a verità o sia una bufala bella e buona.
2) Che il surriscaldamento globale abbia contribuito a migliorare le annate più recenti mi sembra affermazione sbagliata. E che sia sbagliata lo dimostra innanzitutto la constatazione che è proprio nelle annate cosi dette “fredde” che escono alcuni dei vini più grandi e più “borgognoni”. Penso che l’annata 2010 (non solo fredda ma quanto mai problematica) sia illuminante per sostenere il mio assunto. Ma illuminante è anche una annata come la 2003, molto ma molto calda, che ha prodotto vini sulla cui grandezza e tipicità deve ancora essere scritta una parola definitiva.
3) La pratica dello zuccheraggio è piuttosto diffusa, anche se non saprei darne una indicazione numerica, sia in termini di percentuale dei produttori che di percentuale di annate. Da un punto di vista “sentimentale” e non razionale, posso capire coloro che si sentono in qualche modo “traditi” dai produttori che ne fanno uso. Preferendo un approccio razionale, credo che si dia fin troppa importanza allo zuccheraggio: come “idea” anche io preferirei vini fatti con l’uva senza aggiunte di nient’altro (tanto per fare un esempio, adoro i vini di Bizot e mi si illuminano gli occhi quanto sulle etichette dei suoi vini leggo gradi 12,5…), ma lo zucchero mi pare che non modifichi più di tanto l’impianto del vino. Assai peggio, anzi molto più che assai, è la acidificazione (ricordo ancora oggi i sacchetti di acido tartarico che riempivano le cantine di certi produttori dopo la vendemmia 2003!!!) o la deacidificazione dei vini: qui si che l’impianto del vino viene trasfigurato. Ecco, a volte mi chiedo perché ci si fissi sulla pratica dello zuccheraggio e non si prendano in considerazione, con la stessa enfasi, anche altre pratiche che, come ho accennato, sono da considerare ben più dannose per il vino.
In conclusione (anche se mi rendo conto che la mia è tutt’altro che una conclusione) ammesso e non concesso che la pratica dello zuccheraggio sia un “peccato” (ogni opinione è lecita, secondo me), per me sarebbe comunque uno di quei peccati che tenderei a perdonare, a cuor leggero. Sempre che, ovviamente, il risultato finale sia un grande vino, come capita spesso di trovare.
Nebbiolino
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Re: AHHH...IL TERROIR....LA BOURGOGNE.....

Messaggioda Nebbiolino » 05 feb 2015 19:33

vinogodi ha scritto:...quello che vorrei è che tutto si risolvesse in un idilliaco quadretto di bucolica tendenza al filosofico trainante un'estetica del gusto ideale. Faccio invece molta, ma molta fatica, a non inquadrare la realtà di cantina come slegata da un concetto di imprenditoria . Fra i tanti produttori che ci leggono, una sola ammissione di indefessa propensione al masochismo di una "sistema" cantina ideale, avulsa dal mercato, slegata da ogni concetto di economicità, tutta sorretta da ancestrale anelito all'ideale di vino supremo e incontaminato da logiche di mercato . Ben venga, dico io, Il sopraggiungere della consapevolezza e conoscenza della tecnica che, oggi, ha portato a produrre vini mediamente più buoni rispetto al passato. Conoscenze tecniche come capacità di intervenire e interagire sulle circostanze sfavorevoli climatico/meteorologiche, con azione sia preventiva che correttiva rispetto alla causa - effetto che queste variabili possono produrre sul lavoro dell'uomo e sul suo risultato. Ripeto per l'ennesima volta che la mia estrazione è naturistico/biologica e salutistica. Ma ho vissuto di prima persona, chiaramente mediata da mio padre professionista, la vita di cantina e so cosa significa vanificare lavoro e risorse non solo proprie, di cui sei responsabile, guardando solo il cielo , allargando le braccia e vivere in maniera passiva ciò che minaccia un risultato non solo qualitativo ma anche economico e di relativo rischio d'impresa . Non accetto quindi la conttrapposizione un pò forzata di chi esprime un concetto solo ideale legato all'ineluttabilità dei cicli circadiani che necessariamente condizionino i risultati,così , di contro, come quello delle scorciatoie chimiche , spinte, per ottenere forzatamente risultati lontani da quello che la natura ti permette. Ma la correzione tecnica , quale la pratica "non indiscriminata" ma selettiva e mirata (come lo zuccheraggio) , non capisco perchè debba essere oggetto di così tanto stupore virgineo. Il mio consiglio? Regà, invece di star qui a contare i peli del pube dell'Arcangelo Gabriele di turno, una bella vendemmia in qualche ameno ecosistema vinicolo e un paio di mesi fra fermentazioni , svinamenti e lavorazioni in cantina, forse sortirebbero miglior effetto di qualsiasi congettura sbirciata qui e là sul web o, per i più retrogradi, dalla lettura di qualche libro sul tema... 8)



Tutto vero Marco, ma tu fai un discorso assolutamente generale (e generalista).

Qui, a lasciare perplessi, è che vini del calibro di DRC (e simili), dalla fama mitologica e prezzi stellari, si aiutino con lo zucchero per raggiungere quella bontà e struttura che altrimenti, pare, non avrebbero.

Io non penso che questo renda tali vini meno buoni, però trovo giustificatissimi i dubbi e le perplessità di Alberto (e altri).
Sulle punte di eccellenza, ribadisco... Non su tutto ciò che è Borgogna. :wink:
E' che da certe vigne mi aspetterei maggiore "autonomia", se capisci cosa intendo.

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