landmax ha scritto:gp ha scritto:Sfottere uno in vari thread di questo forum dandogli del "vate dell'interpretazione", come fa l'amico tuo Landmax, perché su un altro blog si è rimasti a corto di argomenti in una discussione è profondamente scorretto.
Caro Gp, non ero (e non sono) affatto rimasto a corto di argomenti, è solo che tu, nella risposta precedente al mio "Vate", mi avevi pesantemente provocato sul piano personale (
"chi è avvezzo alla rete e ai sofismi che vengono usati a piene mani capisce la differenza tra uno che cita letteralmente i testi e uno che evita accuratamente di farlo *, per propinare a chi legge la sua lettura arbitraria" ed altre amenità del genere), per cui di fronte ad un muro di incomunicabilità, condito da pesanti provocazioni alla mia buona fede (che è la cosa che fa più male a chi, come me, col mondo del vino ci ha a che fare solo per passione
disinteressata), non mi restava che l'arma dell'ironia.
Cosa che ha funzionato egregiamente, devo ammettere.
Dopo di allora, se hai notato, non ho più argomentato un bel nulla, nemmeno qui sul blog, perché, francamente, di discutere con chi mostra disprezzo e mette in dubbio la buona fede dell'interlocutore non mi interessa. Punto.
* Tra l'altro, sia detto per inciso, qui ti sbagli pesantemente (altro motivo che mi ha fatto molto incaz...), vatti a leggere il mio post precedente, dove facevo espresso riferimento all'ultima parte dell'articolo di Bettane (
"io ci leggo un ragionamento finalizzato ad un ripensamento critico dell’idea di terroir, senza tuttavia voler affatto demolire tale concetto (vedi l’ultima parte del suddetto articolo)".
gp ha scritto:Oltretutto a me dello sfottò frega fino a un certo punto, la cosa che non accetto è che mette in cattiva luce una persona a prescindere dal valore delle sue argomentazioni..
Su questo sono perfettamente d'accordo.
Se ritenevi di avere argomenti a favore della tua interpretazione del testo di Bettane, che porterebbe alla conclusione che lui ha dimostrato quello che voleva dimostrare, demolendo l’idea di terroir in Borgogna, hai fatto male a non proseguire la discussione su Intravino. La (presunta) “incomunicabilità” con l’interlocutore conta poco o nulla: una discussione pubblica non è una telefonata, si scrive innanzitutto per chi legge. Alla tua cosiddetta ironia (a quanto pare non conosci la differenza tra ironia e sarcasmo) non ho risposto perché non c’era proprio nulla a cui rispondere, cosa che mi sembrava sufficientemente chiara per chi leggeva, ma visto che adesso sostieni di non essere affatto rimasto a corto di argomenti sentiamoli.
Per parlare del testo di Bettane bisogna analizzarlo in dettaglio, non si può fare i vaghi. Questa è la frase che ho citato come espressione della tesi che vuole demolire nel suo articolo: “But it’s quite a stretch to claim (…) that every Burgundian cru always demonstrates the signature characteristics of the place where it was produced.”.
http://www.worldoffinewine.com/news/our ... ir-4310035In questa frase giustamente si parla di cru, che d’altra è parte la base dell’idea borgognona di terroir. A questa frase non ne hai contrapposta nessuna, hai solo cercato di renderla inutilizzabile dicendo che si tratta di una provocazione, senza neanche spiegare perché.
Peccato che Bettane continui immediatamente così: “That "typicity," they say, will be obvious to any wine expert worthy of the name. It can be tested and proved to exist (reassuring consumers they are buying the genuine article). Really? The whole theory is so absurd that it deserved to be debunked” e continua introducendo la sua “verifica” e spiegando che “(…) Our aim was not to try to identify each premier cru (a foolish enterprise indeed [sic!]) but at least the village of origin.” Peccato che questo spostamento di focus dal cru al comune sia incoerente con la tesi “assurda” che si vuole smentire, che si riferisce ai cru, e implichi il passaggio da una mappatura dettagliata a un generico stereotipo, per forza di cose impreciso (altrimenti i poveri benedettini non avrebbero perso tutto quel tempo appresso ai singoli cru e si sarebbero limitati a confermare la suddivisione amministrativa, ove preesistente, ovvero ad anticiparla), nonché contrario al buonsenso se si pensa ai cru vicini ma collocati in comuni diversi, per non parlare di quelli a cavallo dei comuni.
Ma il vero e proprio autogol di Bettane è quando descrive due dei tre vini secondo lui più irriconoscibili (sempre rispetto al comune al di appartenenza, non al cru) usando praticamente le stesse parole usate da Coates in un libro che molti citano come la Bibbia della Borgogna per descrivere le caratteristiche dei vini figli di quel cru (Beaumonts nel comune di Vosne-Romanée)! E’ come se uno citasse tre testimoni a carico dell’imputato, e due di questi lo scagionassero completamente. Questo incidentalmente conferma che Bettane è un bravo assaggiatore, come universalmente riconosciuto: in questo caso il suo palato ha visto più lontano del suo cervello.
Da qui la mia conclusione: “Ripeto: quello che Bettane pretendeva di dimostrare non l’ha dimostrato, e anzi per due su tre dei vini che ha nominato ha dimostrato esattamente il contrario senza accorgersene”, alla quale hai ritenuto di rispondere “Ecco a voi il Vate dell’Interpretazione Suprema”, invece di rispondere con delle argomentazioni. Adesso puoi farlo, visto che siamo nel thread giusto.