zonazione chianti classico

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balzac
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zonazione chianti classico

Messaggioda balzac » 20 feb 2014 11:36

incuriosito da numerosi interventi in questa sezione tesi a sottolineare le notevoli differenze tra i vini che si fanno a Radda, a lamole, a Gaiole, a Panzano, Greve, ecc. ecc., ho cercato su google "zonazione chianti"
e ho trovato questo recente articolo con interessanti contributi di alcuni produttori...
http://www.intravino.com/grande-notizia ... e-noantri/
molti di voi lo avranno già letto...
mi interessava sapere, da navigati esegeti della denominazione quali siete 8), cosa ne pensate...
operazione connotata da velleitarismo commerciale o percorso auspicabile in ottica valorizzazione della denominazione?
e soprattutto se ricorrono i presupposti in termini di differenze geologiche, altimetriche, di esposizione, vegetazionali, etno-antropologiche(?), micro-climatiche........
e quali potrebbero essere i limiti di una zonazione del chianti classico...
grazie
Ultima modifica di balzac il 21 feb 2014 09:44, modificato 2 volte in totale.
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda gp » 20 feb 2014 12:33

Se non metti il link non si capisce a cosa ti riferisci :roll:
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda balzac » 20 feb 2014 12:45

gp ha scritto:Se non metti il link non si capisce a cosa ti riferisci :roll:


pure tu c'hai ragione... :oops:
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda balzac » 20 feb 2014 19:36

topic stimolante eh?
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda paperofranco » 20 feb 2014 20:36

balzac ha scritto:topic stimolante eh?


Abbi pazienza, è sicuramente un topic interessante, non liquidabile con due cazzate in croce. Dai solo il tempo di farci sopra un ragionamento :wink: .
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda balzac » 21 feb 2014 11:48

paperofranco ha scritto:
Abbi pazienza, è sicuramente un topic interessante, non liquidabile con due cazzate in croce. Dai solo il tempo di farci sopra un ragionamento :wink: .


attendo fiducioso... :wink:
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda gp » 21 feb 2014 12:52

Più che altro, è che se ne è parlato già parecchio da altre parti (Intravino e Slowine per esempio).
Forse il senso della rete non è esattamente quello di ricominciare da zero in ogni singolo nodo, ripetendo le stesse cose a beneficio dei navigatori pigri o spiaggiati...

Comunque il senso della menzione comunale da aggiungere a "Chianti Classico" (un'iniziativa concreta che sta andando avanti, a quel che risulta) non è ovviamente quello di contrassegnare zone perfettamente omogenee. E' un primo gradino di una distinzione dei diversi territori, un gradino non controverso dato che i confini comunali non lo sono, e che non dovrebbe scontentare nessuno dato che è una zonazione esaustiva (non resta fuori nessuno).
Il gradino successivo sono le frazioni, già più omogenee (fino a un certo punto): per esempio, Panzano, per dire quella più nota. Insieme alla menzione comunale, che copre tutti, nulla vieterebbe di dare da subito la possibilità di aggiungere la frazione (che io sappia, i confini dovrebbe essere certi, e il fatto che le frazioni -- credo -- non coprano tutto il territorio del Chianti Classico non dovrebbe essere un problema), o quantomeno un sottoinsieme iniziale di frazioni su cui c'è un accordo (soprattutto se la questione dei confini non è sempre risolta), da allargare successivamente.
Uno scalino ancora successivo, al momento solo futuribile, potrebbero essere le località (il corrispettivo più o meno esatto dei lieux dits francesi): per esempio la Conca d'oro a Panzano. Qui confini segnati non ce ne sono, quindi è un lavoro complesso da fare negli anni; inoltre è chiaro che ci si allontana dalla semplice zonazione per avvicinarsi a una forma di classificazione (gerarchica).

Concretamente, verrebbe fuori qualcosa come "Chianti Classico di Greve - fraz. Panzano (o Lamole)" o "Chianti Classico di Gaiole - fraz. Monti in Chianti".
Ultima modifica di gp il 21 feb 2014 22:44, modificato 2 volte in totale.
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda balzac » 21 feb 2014 13:32

gp ha scritto:Più che altro, è che se ne è parlato già parecchio da altre parti (Intravino e Slowine per esempio).
Forse il senso della rete non è esattamente quello di ricominciare da zero in ogni singolo nodo, ripetendo le stesse cose a beneficio dei navigatori pigri o spiaggiati...

Comunque il senso della menzione comunale da aggiungere a "Chianti Classico" (un'iniziativa concreta che sta andando avanti, a quel che risulta) non è ovviamente quello di contrassegnare zone perfettamente omogenee. E' un primo gradino di una distinzione dei diversi territori, un gradino non controverso dato che i confini comunali non lo sono, e che non dovrebbe scontentare nessuno dato che è una zonazione esaustiva (non resta fuori nessuno).
Il gradino successivo sono le frazioni, già più omogenee (fino a un certo punto): per esempio, Panzano, per dire quella più nota. Insieme alla menzione comunale, che copre tutti, nulla vieterebbe di dare da subito la possibilità di aggiungere la frazione (che io sappia, i confini dovrebbe essere certi, e il fatto che le frazioni -- credo -- non coprano tutto il territorio del Chianti Classico non dovrebbe essere un problema), o quantomeno un sottoinsieme iniziale di frazioni su cui c'è un accordo (soprattutto se la questione dei confini non è sempre risolta), da allargare successivamente.
Uno scalino ancora successivo, al momento solo futuribile, potrebbero essere le località o lieux dits: per esempio la Conca d'oro a Panzano. Qui confini segnati non ce ne sono, quindi è un lavoro complesso da fare negli anni; inoltre è chiaro che ci si allontana dalla semplice zonazione per avvicinarsi a una forma di classificazione (gerarchica).

Concretamente, verrebbe fuori qualcosa come "Chianti Classico di Greve - fraz. Panzano (o Lamole)" o "Chianti Classico di Gaiole - fraz. Monti in Chianti".


bello beccarsi del pigro/spiaggiato... :shock:
in realtà il senso del 3ad era semplicemente quello di sondare pareri ed opinioni di quei forumisti che frequentano assiduamente quei lidi...
domanda ingenua: quale sarebbe il valore aggiunto dell'indicazione in etichetta del comune di provenienza?
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda paperofranco » 21 feb 2014 14:08

Il solo fatto che si pensi a valorizzare la denominazione è di per sé una cosa buona, non vi è alcun dubbio, qualcuno potrebbe dire meglio tardi che mai, qualcun altro potrebbe dire “potevate pensarci prima e magari evitare di piantare il cabernet”, e così via di seguito.
E’ un intento lodevole, ma a me sinceramente ciò che sfugge è il “come” e spero che qualcuno possa intervenire per spiegarlo, magari il presidente “Brozzi”. Ho letto nell’articolo che si parla di Borgogna, e subito mi viene da chiedere: ma avete presente cos’è la Cote d’Or e cos’è il Chianti Classico?
Per quel poco che ho capito un’ipotesi sarebbe quella di dividere per macrozone comunali e poi in sottozone di riconosciuto valore, identificate forse con la frazione, forse con altro. Esempio: “C.C. Radda in Chianti sottozona Pian d’Albola”, oppure “C.C. Greve sottozona Panzano”, oppure “C.C. Gaiole sottozona Monti”, ecc. Immagino che poi, quelli che hanno le vigne vicine e si vedono escludere dalla sottozona per vari motivi non saranno contenti, ma d’altronde mica si possono accontentare tutti.
E’ una strada percorribile?
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda sbrega » 21 feb 2014 14:53

Ma sbaglio oppure hanno deciso di fare il Chianti Classico GRAN SELEZIONE?

E' solo un discorso di invecchiamento maggiore o dipende anche dalle Zone?
Non esistono brutte donne... esiste solo poco RUM!

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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda alì65 » 21 feb 2014 16:40

sbrega ha scritto:Ma sbaglio oppure hanno deciso di fare il Chianti Classico GRAN SELEZIONE?

E' solo un discorso di invecchiamento maggiore o dipende anche dalle Zone?


solo per ciucciarti qualche euro in più!!!
mi togli il meglio della produzione, nel Chianti base che ci metti, e nella riserva??
il mio pensiero è che sarà la solita automazzata all'italiana atta a fottere il consumatore creando confusione nella denominazione, come se non ce ne fosse a sufficienza... :shock:
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda marcograz » 21 feb 2014 19:24

alì65 ha scritto:
sbrega ha scritto:Ma sbaglio oppure hanno deciso di fare il Chianti Classico GRAN SELEZIONE?

E' solo un discorso di invecchiamento maggiore o dipende anche dalle Zone?


solo per ciucciarti qualche euro in più!!!
mi togli il meglio della produzione, nel Chianti base che ci metti, e nella riserva??
il mio pensiero è che sarà la solita automazzata all'italiana atta a fottere il consumatore creando confusione nella denominazione, come se non ce ne fosse a sufficienza... :shock:

Hanno davvero poco senso le gran selezioni, avrebbero dovuto introdurre la zonazione anziche' fare questa porcata all'italiana..

Sapete con che costo siano state introdotte? ad occhio non meno di una media di 25-30euro
Sono "emigrato"....
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda claudietto » 21 feb 2014 19:46

Certo che quelle della zona del chianti sono proprio le DOC più' confuse d'Italia! Tra Galli Neri,, Colli Aretini, Fiorentini o Senesi, Rufina...
Se ci aggiungiamo anche i comuni non ci si capisce più' niente!
Io la riformulerei accorpando tutte le macroregioni e lasciando solo chianti e chianti riserva aggiungendo a discrezione del produttore il riferimento al comune di origine dei vigneti (Panzano, Radda, Castellina, Greve, etc.). Così si può' andare all estero e promuovere il proprio prodotto con forza e semplicità perché' il mercato non lo fa un manipolo di invasati come noi ma le masse...
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda gp » 21 feb 2014 22:21

Ecco, infatti, a proposito di confusione...
Le docg Chianti e Chianti Classico sono due cose assolutamente distinte e non vanno confuse. In comune c'è solo il nome, che è un eredità degli anni '30: oggi sarebbe semplicemente impensabile creare una denominazione che sfrutti abusivamente il nome di un territorio distante decine di chilometri, come è la Docg Chianti, e l'unica denominazione con questo nome sarebbe il Chianti Classico. Dico di più: se oggi si portasse a Strasburgo la questione di questo abuso, il Chianti Classico vincerebbe a mani basse (si veda la vicenda, logica e prevedibile, del Tokaij ungherese rispetto al Tocai friulano).
Tra le motivazioni a favore dell'aggiunta del comune alla denominazione Chianti Classico, c'è proprio quella di aiutare a distinguere il Chianti Classico, con la sua storia centenaria, e il Chianti tout court, aggregato di zone diverse e distanti che per come è costruito non può e non potrà avere mai un'identità un minimo precisa pur nella diversità, a differenza del Chianti Classico.
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda gp » 21 feb 2014 22:36

alì65 ha scritto:
sbrega ha scritto:Ma sbaglio oppure hanno deciso di fare il Chianti Classico GRAN SELEZIONE?

mi togli il meglio della produzione, nel Chianti base che ci metti, e nella riserva??

Al momento, quello che sta succedendo nella quasi totalità dei casi è che vini già esistenti vengono riclassificati come Gran Selezione. ovviamente ottemperando a quel poco di prescrizioni aggiuntive previste dal disciplinare (per esempio i 30 mesi di invecchiamento contro i 24 previsti dalla Riserva) e sottoponendosi al giudizio di una commissione che a quanto risulta non ha promosso tutti.
E' il caso eclatante della Riserva Ducale Oro di Ruffino, che ha migrato tutte le sue 500.000 imperdibili bottiglie dell'annata 2010 a Gran Selezione, della Riserva Vigna del Sorbo di Fontodi, che invece (se capisco bene) ha migrato solo una coda di 5.000 bottiglie dell'annata 2010 a Gran Selezione, di quell'anima in pena del Chianti Classico di Ama che solo ultimamente era diventato Riserva e che dall'annata 2010 diventa Gran Selezione, eccetera.
Quindi al momento tutto possiamo dire della Gran Selezione, giustamente, ma non che stia terremotando o prosciugando il resto della produzione delle aziende coinvolte.
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda gp » 21 feb 2014 22:59

paperofranco ha scritto:Per quel poco che ho capito un’ipotesi sarebbe quella di dividere per macrozone comunali e poi in sottozone di riconosciuto valore, identificate forse con la frazione, forse con altro. Esempio: “C.C. Radda in Chianti sottozona Pian d’Albola”, oppure “C.C. Greve sottozona Panzano”, oppure “C.C. Gaiole sottozona Monti”, ecc. Immagino che poi, quelli che hanno le vigne vicine e si vedono escludere dalla sottozona per vari motivi non saranno contenti, ma d’altronde mica si possono accontentare tutti.
E’ una strada percorribile?

Come ho scritto sopra, se si tiene veramente a realizzare questo progetto, almeno per il primo stadio bisogna muoversi sul sicuro. Sicuri sono i confini comunali, credo anche sicuri o sufficientemente sicuri sono i confini delle "frazioni", o almeno di alcune frazioni che sarebbe desiderabile includere nel primo stadio dell'introduzione delle menzioni geografiche del disciplinare, prima tra tutti Panzano.
Le "località" o altro di più dettagliato rispetto alle "frazioni" mi sembra logico lasciarle a uno stadio successivo: è qui che si comincia più propriamente a parlare di "riconosciuto valore", quindi a muoversi da una zonazione relativamente neutra a una classificazione, che è cosa più valutativa.
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda marcograz » 21 feb 2014 23:03

gp ha scritto:Ecco, infatti, a proposito di confusione...
Le docg Chianti e Chianti Classico sono due cose assolutamente distinte e non vanno confuse. In comune c'è solo il nome, che è un eredità degli anni '30: oggi sarebbe semplicemente impensabile creare una denominazione che sfrutti abusivamente il nome di un territorio distante decine di chilometri, come è la Docg Chianti, e l'unica denominazione con questo nome sarebbe il Chianti Classico. Dico di più: se oggi si portasse a Strasburgo la questione di questo abuso, il Chianti Classico vincerebbe a mani basse (si veda la vicenda, logica e prevedibile, del Tokaij ungherese rispetto al Tocai friulano).
Tra le motivazioni a favore dell'aggiunta del comune alla denominazione Chianti Classico, c'è proprio quella di aiutare a distinguere il Chianti Classico, con la sua storia centenaria, e il Chianti tout court, aggregato di zone diverse e distanti che per come è costruito non può e non potrà avere mai un'identità un minimo precisa pur nella diversità, a differenza del Chianti Classico.

Infatti per me anche la zona allargata dovrebbe fare una scelta coraggiosa e cambiare nome (o meglio dare un nome diverso a ciascuna sottozona). Peccato che la perdita iniziale sarebbe parecchio elevata...ma quanti chianti fuori dal CC sono di buon livello escludendo Rufina?

Poi cosa frena il CC da portare a Strasburgo la questione?
Sono "emigrato"....
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Re: zonazione chianti classico

Messaggioda claudietto » 22 feb 2014 01:08

marcograz ha scritto:
gp ha scritto:Ecco, infatti, a proposito di confusione...
Le docg Chianti e Chianti Classico sono due cose assolutamente distinte e non vanno confuse. In comune c'è solo il nome, che è un eredità degli anni '30: oggi sarebbe semplicemente impensabile creare una denominazione che sfrutti abusivamente il nome di un territorio distante decine di chilometri, come è la Docg Chianti, e l'unica denominazione con questo nome sarebbe il Chianti Classico. Dico di più: se oggi si portasse a Strasburgo la questione di questo abuso, il Chianti Classico vincerebbe a mani basse (si veda la vicenda, logica e prevedibile, del Tokaij ungherese rispetto al Tocai friulano).
Tra le motivazioni a favore dell'aggiunta del comune alla denominazione Chianti Classico, c'è proprio quella di aiutare a distinguere il Chianti Classico, con la sua storia centenaria, e il Chianti tout court, aggregato di zone diverse e distanti che per come è costruito non può e non potrà avere mai un'identità un minimo precisa pur nella diversità, a differenza del Chianti Classico.

Infatti per me anche la zona allargata dovrebbe fare una scelta coraggiosa e cambiare nome (o meglio dare un nome diverso a ciascuna sottozona). Peccato che la perdita iniziale sarebbe parecchio elevata...ma quanti chianti fuori dal CC sono di buon livello escludendo Rufina?

Poi cosa frena il CC da portare a Strasburgo la questione?


Ma come cosa lo frena???? Stiamo parlando di due zone ITALIANE, ti sembra che dobbiamo andare a farcela risolvere da Strasburgo? Capisco quando si parla di Ungheria e Italia dove ognuno deve tirare l'acqua al suo mulino, ma qui si dovrebbe agire nell'interesse unico del nostro paese nella sua unita'.

Sull altro versante, concordo con quello che scrive GP. Pero' ditemi quanti consumatori "normali" oggi sanno che ci sono diversi chianti? Di cui tra l'altro molte zone NON fanno vini all'altezza di quelli del Chianti Classico! Io credo che il Brunello debba buona parte del suo successo internazionale (che si traduce in prezzi medi più' alti che in altre zone) proprio dalla semplicità' del disciplinare e la scarsa proliferazione di IGT / Supertuscan e via dicendo.
Tutto molto chiaro: Brunello DOCG e Brunello Riserva DOCG, tutti i produttori top dentro la denominazione (lasciamo perdere i recenti deliri di Soldera) e nessuno che sbraca con i prezzi. Oggi il Brunello e' il marchio più' riconosciuto (all'estero ma anche in Italia) tra i vini premium.
A Barolo sono, se si vuole dire così', più' avanti, avendo introdotto una zonazione anche se di difficile interpretazione per il consumatore comune.
Per quanto impraticabile, avrei auspicato una classificazione alla borgognona di Village, Premier Cru e Grand Cru o alla bordolese. Si sente spesso ordinare nei ristoranti francesi uno "chablis premier cru" che per il consumatore e' un prodotto di fascia alta ma non top e di cui e' in grado di prevedere qualità' (con le dovute variabilità' da produttore a produttore) e prezzo.

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