all'alba del 2013, forse complice la crisi, mi imbatto in un Barbaresco DOCG a 6,45 euro all'esselunga, ed in macchina sento la pubblicità dell'ancor più competitivo Lidl: Chianti DOCG a 2,15 euro (però solo questo sabato, eh). Posto che tra tappo, etichetta, bottiglia, spedizione.. almeno un'euro-un euro e mezzo se ne va.. a cosa è arrivato il vino DOCG italiano?
all'epoca del discusso topic (rimosso con tutti i miei thread, perchè discutere con certi senatori è letale, per fortuna solo virtualmente parlando) magnificai le denominazioni francesi.. che resistono (praticamente) immutate al trascorrere dei decenni (se non dei SECOLI) e anche lì, critiche di esterofilismo.
ma ve lo immaginate un "grand cru" di borgogna a 2,15 euro?

o un premier grand cru classè.. haha.. scoppio a ridere solo a pensarci.
questa è diventato il "vino di qualità" in Italia.. ci vantiamo di un primato di export, che è solo "di volume" (e ci credo.. il vino a 2,15 euro!) e non ci rendiamo conto che abbiamo privato di qualsiasi valore le più antiche e prestigiose denominazioni d'Italia.
(solo a parlare di toscana bisognerebbe far pagare un euro!)
nell'attesa del barolo in lattina, rigorosamente in versione "bio", o perchè no "diet" (del resto basterebbe rimuovere l'alcol, come dice qualche rinomato commentatore italiano),
i miei migliori saluti
il fu ketto