Qualche piccolo racconto sulla bevuta alle Ragnaie.
Abbiamo bevuto ininterrottamente dalle 19 alle 3,30 del mattino. Fortunatamente Riccardo ci ha fornito una camera ( o per meglio dire un bellissimo appartamento in stile toscano ) dove dormire prima di ripartire.
Già che ci sono una battuta per Riccardo;
me la sposerei anche io una Americana se fossi più giovane
Non ho appunti, se non qualcosina sui Brunelli per cui vado a memoria. Aperitivo con Sancerre mentre preparano con maestria il letto di brace atto alla lenta cottura dell'asado. Poi si scende in una saletta per la sfida dei 1997. Bottiglie stagnolate, due batterie; una da 5 e l'altra da 6. Il numero dei vini scema subito per la evidente "tappatura" di ben 3 bottiglie; Vigna del fiore, Uccelliera, Potazzine. Poi Biondi Santi SE NON RICORDO MALE era cotto, Barbi "normale" abbastanza stanco ( l'unica bottiglia che ho riconosciuto ) mentre a mio personale parere Mastroianni aveva qualcosa di strano. Non l'avrei giudicato un brunello, diciamo così. I migliori sempre a mi avviso Marroneto e Altesino, con una nota di merito a Rennina e Ragnaie. Banfi era stupendamente giovane e qui si potrebbe parlare a lungo del perché e percome.
Poi a tavola ri-aperitivo con magnum di Sadi Malot che ho bevuto senza ritegno. Quindi due brunelli dei Barbi 75' e '77 ( a causa del tasso alcolico già elevato mi sono dimenticato di assaggiare il secondo ) che hanno battuto a detta di alcuni i '97. Fufluns aveva portato una bella scelta di Rossese tra cui ricordo due Anfossi ( Luvaira e Poggio ai pini ) e quello che è stato, sempre tra i rossese, il mio favorito, ovvero Perrino. Poi altri che purtroppo non ricordo. Un brunello '99, un'altra bottiglia di champagne due rossi francesi... a questo punto ero obnubilato da vino e chiacchiere tra gente simpatica. Non so più bene cosa fossero. So che erano etichette interessantissime, anzi se qualcuno me le rammenta mi fa un piacere.
Tra i presenti Raffaella Nelle Nuvole e ovviamente Riccardo Pudepu, Andrea fufluns, mia moglie, un gruppo di Olandesi che si trovano a Montalcino per motivi professionali, una ragazza amica di Riccardo. l'aiutante di Riccardo ( chiedo scusa non ricordo il nome ). Una compagnia davvero simpatica e una serata gradevolissima.
Un ultimo pensiero poco vinoso. Tra gli Olandesi c'era una ragazzina che diceva di fare la sommelier ad Amsterdam. Le abbiamo chiesto che studi specifici avesse e ci ha risposto che è tutto frutto della esperienza ( poca a dire il vero ). Bene, confrontare la nostra gioventù con i giovani del nord europa con cui ho avuto qualche contatto, Norvegia, Danimarca, e per l'appunto Olanda, mi ha dato la misura del divario tra loro e noi. Un divario fatto non solo di numeri, ma di realtà quotidiane che danno spazio a una speranza per il futuro. Una ragazza di poco più di vent'anni può permettersi di inventarsi sommelier. Qui, per le realtà che conosco io, da inventare al momento c'è poco e niente sia per i giovani che per i meno giovani.
Scusate la divagazione.
A un certo punto della serata gli Olandesi che avevano assaggiato vino tutto il santo giorno, e il giorno dopo avrebbero fatto altrettanto, si sono alzati da tavola e ci hanno salutato con una affetto incredibile. E se non fossi stato mezzo ubriaco oserei dire con un rispetto, una gratitudine ( questa semmai era dovuta a Riccardo ) e una ammirazione commovente. Sembravano voler dire "che fortuna essere Italiani". Già, ho pensato io, che fortuna!
viva l'America
Gianni