nelle ultime 2 settimane
non necessariamente in ordine di bevuta
chianti classico 2009, buondonno: discrete aspettative già parzialmente deluse dalla prima roteata nel bicchiere. Al primo impatto visivo si fa strada un sospetto di diluizione, naso chiuso, criptico… diluizione purtroppo confermata al palato… acidità appena percepibile con una nota amarognola di ritorno per nulla gradevole… bottiglia sfortunata? piaciuto poco poco
chianti riserva 2008, san donato in perano: rosso cupo, naso impreciso con sentori di cuoio, straccio bagnato che non lasciano presagire nulla di buono… al palato conferma tali difetti con in più una dolcezza stucchevole e un legno chiaramente maldosato… me ne restano 5 bt. ... speriamo non siano tutte così…
chianti riserva 2009, castello di ama: decisamente troppo giovane e pulito… frutti rossi in evidenza persino eccessiva… ma ripensandoci poteva trattarsi anche di palato alterato da eccesso di cibo-vino… da aspettare e ritestare in altro contesto… se possibile meno ignorante…
chianti 2009, la porta di vertine: mi è parso il più centrato della tipologia… unico appunto acidità abbastanza penalizzata dal legno chiaramente percepibile…
aglianico del vulture la firma 2001, cantine del notaio: sfacciatamente giovane… rosso scuro impenetrabile… concentrazione e dolcezza da tipico vino del sud… prevedibile ma piaciuto considerato il decennio abbondante sulle spalle…
duca d’aragona 2003, candido: gran vino con profumi ed aromi intatti senza concessioni di sorta ad inutile muscolarità… piaciuto molto!
BdM Biondi Santi 2001: purtroppo la mia seconda delusione dopo un 2003 aspettato per un paio d’ore, ma ineluttabilmente lavandinato. vino scomposto questo 2001… dapprima leggermente diluito, con componente alcol slegata, per poi finire pastoso quasi grumoso… decisamente sul filo dello scollinamento ….. fanculo la malaconservazione (entrambe bottiglie prese recentemente da frequentatori forum)
BdM vigna spuntali 2006, ten. Angelini: boh… parsomi fin troppo standard… da palati inerti, quiescenti… ovviamente vino top per buona parte degli altri commensali…
Le cruste 2008 alberto longo: ecco una interpretazione di vino del sud che non concepisco… concentrazione al limite dell’estremo… tannino selvaggio ulteriormente appesantito da principi di ossidazione malcelati… esito: lingua asciugata, impastata, allappata, prosciugata… vino ai limiti del bevibile...altra delusione! mille volte meglio il cacc’e mitt base
Barolo ravera 2003 elvio cogno: marsala pieno… defunto, trapassato senza possibilità alcuna di appello. commensali che non esitano a trangugiare damigiane di vinaccio sfuso hanno dovuto desistere. Quanto può esser stato maltrattato?
