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PS: ma il Monfortino e la Riserva di Biondi santi, sono "vinifalsi?"...
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vinogodi ha scritto:....
...sei il solito polemico...gabriele succi ha scritto:vinogodi ha scritto:...
W I VINI "BUONI" , SE ANCHE "SANI" TANTO MEGLIO ...
Beh, a dire il vero, se rispettano tutti i parametri legislativi, sani dovrebberlo essere tutti i vini, no?
...mio Dio!!!!Francvino ha scritto:E la protesta monta.
"Convegni, incontri, degustazioni a tema, adesso escono pure le guide sul vino biologico… un chiasso di povertà culturale, pur di proporre al consumatore una “eccellente” alternativa. Che non c’è.
E la qualità? Fosse solo questo il dubbio…
Lo abbiamo scritto sull’editoriale della Guida 2013. Lo vogliamo ribadire questo desiderio di far cessare il suono di certi tromboni che sull’altare del “puro e pulito” inventano la favola di un vino migliore confondendo una bio vigna con la cantina, fingendo di non sapere che per eliminare i solfiti dal vino, i diserbanti o i concimi chimici nel terreno non ci azzeccano niente.
Di sicuro, signori, secondo natura il vino è aceto. E, se non si trovano altri sistemi, senza la mano dell’uomo in cantina, proprio non possiamo farne a meno dei solfiti. E chi utilizza i solfiti non può scrivere “vino biologico” sulla bottiglia o sul suo biglietto da visita.
Sia come sia, noi siamo per la qualità. Punto e basta. La ricerca della qualità è il nostro obiettivo e se qualcuno un giorno ci proporrà la massima qualità e in più pure senza solfiti, gli assegneremo senza dubbio il nostro Oscar. Perché sarà allora una grande scoperta, da applaudire come abitanti di questa Terra. Però, dopo l’applauso, torneremo in silenzio a occuparci di vino.
Franco M. Ricci"
fonte: Bibenda 7. http://www.bibenda.it/bibenda7/singolo- ... hp?id=1002
vinogodi ha scritto:...ho leggermente editato il finale così ho tolto buona parte di veemenza ideologica ...
vinogodi ha scritto:]...mio Dio!!!!... giuro che avere qualche analogia col pensiero di Ricci mi inquieta anzichenò...
vinogodi ha scritto:...ma anche "natural" , oppure "bevitorevero" (o ... vero bevitore?) oppure "bevitore biodinamico", ma solo se muniti di cornoletame incorporato alla patta dei pantaloni . Inutile nasconderci, ormai. Se siamo bevitori consapevoli, non possiamo astenerci o esimerci dal "sostenere" il nuovo movimento di bevitori "sostenibili" . Quali dovranno essere i requisiti per definirsi tali? ... beh , è un work in progress la cui teorizzazione avrà bisogno dell'apporto di tutti, perchè il fardello è troppo pesante per portarlo da solo. Intanto l'igiene personale: il bevitore "bio" dev'essere un pò trasandato, la doccia e il sapone non certo compagni di viaggio costante così come l'obbligo di durata dei calzini di lana con le scarpe da ginnastica sempre calzate. Se anche si è soggetti a sudorazione abbondante, tanto meglio. Il bidè il simbolo del male; di contro, quando si può, meglio utilizzare bagni pubblici oppure, meglio ancora, quelli degli autogrill, dove quando esci sei già nella condizione ideale, ad esempio, per affrontare ad armi pari qualdsiasi consesso vinoverista. Mi raccomando l'abbigliamento: mai e poi mai giacca e cravatta, altrimenti si entra subito nell'universo del "convenzionale" , non sia mai . Ora, ben lungi da rendere esaustivo un manifesto programmatico che mi vede esprimere in questo momento solamente qualche concetto confusionario, avrei bisogno del contributo di tutti per esprimere per lo meno idee o dubbi a riguardo...![]()
PS: ma il Monfortino e la Riserva di Biondi santi, sono "vinifalsi?"...
alì65 ha scritto:vinogodi ha scritto:...ma anche "natural" , oppure "bevitorevero"...
Se anche si è soggetti a sudorazione abbondante, tanto meglio. Il bidè il simbolo del male; di contro, quando si può, meglio utilizzare bagni pubblici oppure, meglio ancora, quelli degli autogrill, dove quando esci sei già nella condizione ideale, ad esempio, per affrontare ad armi pari qualdsiasi consesso vinoverista. Mi raccomando l'abbigliamento: mai e poi mai giacca e cravatta, altrimenti si entra subito nell'universo del "convenzionale" , non sia mai . Ora, ben lungi da rendere esaustivo un manifesto programmatico che mi vede esprimere in questo momento solamente qualche concetto confusionario, avrei bisogno del contributo di tutti per esprimere per lo meno idee o dubbi a riguardo...![]()
...
condivido e aggiungo, nella moda attuale del bevitore bio, sciarpa di lana sempre anche d'estate, clarks o all stars ai piedi con o senza calze di lana, barba lunga incolta, cappello di lana enorme dove si nasconde il capello rasta o la cerga giovane e, immancabile, cartine e fumo in tasca.......mi sembra di ritornare negli anni 80 con 2cavalli o renault4 al Taifun...
...hai sbagliato target e sei pure OT. Non si discute il valore morale, salutista e persino psicotropo del vino bio. Il mio interesse è decisamente spostato verso il "bevitore bio" come tutti noi aneliamo di essere, rientrando ,anche, nel target immaginifico che tutti noi ci siamo fatti di questo personaggio a cui tutti dobbiamo tendere. Tenuto conto che in questo caso la "forma" è anche "sostanza" , dobbiamo stabilire un protocollo condiviso sull'atteggiamento,non sempre ecumenico nell'estetica del comportamento e nel proporsi al mondo, che essere bevitore "vero" comporta ...Patatasd ha scritto:Secondo me da entrambe le parti si fa sempre troppa banalizzazione e generalizzazione, quando invece il mondo del vino, sia del naturale/artigianale/comevolete o del convenzionale é molto più eterogeneo.
Ad esempio la "naturalità" é una cosa, i solfiti un'altra... non tutti i vini BIO devono essere necessariamente senza solfiti... come non tutti i produttori BIO vogliono fare vini senza solfiti.
Ad esempio Gravner che é un sostenitore dell'influenza degli astri rispetto all'uomo e al vino ha due punti fissi: l'acidità volatile é il nemico numero uno del vino e il vino non si può fare senza zolfo.
Dall'altra abbiamo gente come Maule molto più scettico sui vari composti biodinamici e sull'influenza degli astri ma invece molto più tollerante sulla volatile e contro i solfiti.
O produttori come Nicolas Joly che usano solfiti a manetta ma sostengono che se si debba usare solo quelli estratti dalle miniere nei vulcani e non invece quelli che si trovano per la maggior parte provenienti da scarti del processo di raffinazione del petrolio.
Questo non é per aprire un dibattito sull'uso o meno dei solfiti ma é solo un'esempio per mostrare come anche all'interno del mondo dei vini naturali ci siano veramente tante correnti di pensiero diverse, e trovo quindi sbagliato e ingiusto banalizzarle e renderle tutte uguali.
Per quanto riguarda il discorso di Ricci (che non godo personalmente, ma per questioni extra-enoiche) non sono d'accordo.
Prima di tutto é un ragionamento che denota ignoranza, proprio perché banalizza dando per scontato che tutti i produttori di vini naturali vogliano eliminare i solfiti e secondo perché chi l'ha detto che il non uso di concimi/diserbanti non porti conseguenze sulla quantità di solfiti che si debbano usare alla fine in cantina? Io non lo so... so solo che sicuramente qualcosa influisce, quindi non posso escludere a priori come fa lui.
Detto questo il discorso della qualità é relativo, siamo d'accordo tutti che un vino debba essere innanzitutto piacevole e buono da bere, ma per il mio punto di vista ci deve essere anche altro, rispetto della natura e del territorio in primis, questo per me rientra come parametro di qualità. Un vino che non ha residui di pesticidi per me ha un valore superiore rispetto ad uno che ne ha... anche se magari le qualità organolettiche del secondo sono sulla carta sarebbero migliori.
Voi direte chissenefrega della natura e di tutte ste seghe mentali, perfetto voi ve ne fregate... ma perché uno che invece ha una reale sensibilità su certi temi non può preoccuparsi di certe questioni e dargli un valore?
vinogodi ha scritto:... per esplicitare quando scritto nel post precedente: se io vado ad una manifestazione di viniveri, oltre all'aspetto igienico, devo curare anche quello relativo all'abbigliamento? Faccio un paio di esempi estremi, come estremi sono i risultati : le camice di Garum (Tiziano) oppure la tenuta degli appartenenti ad un centro sociale?
vinogodi ha scritto:hai sbagliato target e sei pure OT
...ma per l'amor del cielo: con le tue ficcanti considerazioni , essendo un avversario "pericoloso" nella leadership del "mio" thread, cercavo di buttarla in rissa ...Patatasd ha scritto:vinogodi ha scritto:hai sbagliato target e sei pure OT
OT sta cippa... il discorso sui solfiti era per chiarire che non si può banalizzare e appiattire certi argomenti, il resto parlava del vino BIO dal punto di vista del consumatore/bevitore.
Poi se le tue supercazzole sono "In Topic" mentre i miei interventi sono OT pace.
Patatasd ha scritto:vinogodi ha scritto:hai sbagliato target e sei pure OT
OT sta cippa... il discorso sui solfiti era per chiarire che non si può banalizzare e appiattire certi argomenti, il resto parlava del vino BIO dal punto di vista del consumatore/bevitore.
Poi se le tue supercazzole sono "In Topic" mentre i miei interventi sono OT pace.
vinogodi ha scritto:...ma anche "natural" , oppure "bevitorevero" (o ... vero bevitore?) oppure "bevitore biodinamico", ma solo se muniti di cornoletame incorporato alla patta dei pantaloni . Inutile nasconderci, ormai. Se siamo bevitori consapevoli, non possiamo astenerci o esimerci dal "sostenere" il nuovo movimento di bevitori "sostenibili" . Quali dovranno essere i requisiti per definirsi tali? ... beh , è un work in progress la cui teorizzazione avrà bisogno dell'apporto di tutti, perchè il fardello è troppo pesante per portarlo da solo. Intanto l'igiene personale: il bevitore "bio" dev'essere un pò trasandato, la doccia e il sapone non certo compagni di viaggio costante così come l'obbligo di durata dei calzini di lana con le scarpe da ginnastica sempre calzate. Se anche si è soggetti a sudorazione abbondante, tanto meglio. Il bidè il simbolo del male; di contro, quando si può, meglio utilizzare bagni pubblici oppure, meglio ancora, quelli degli autogrill, dove quando esci sei già nella condizione ideale, ad esempio, per affrontare ad armi pari qualdsiasi consesso vinoverista. Mi raccomando l'abbigliamento: mai e poi mai giacca e cravatta, altrimenti si entra subito nell'universo del "convenzionale" , non sia mai . Ora, ben lungi da rendere esaustivo un manifesto programmatico che mi vede esprimere in questo momento solamente qualche concetto confusionario, avrei bisogno del contributo di tutti per esprimere per lo meno idee o dubbi a riguardo...![]()
PS: ma il Monfortino e la Riserva di Biondi santi, sono "vinifalsi?"...
...vedi che parlando saltano fuori alcuni spunti di riflessione assolutamente non prevedibili? Questa selezione all'origine, non è un pò sessista da parte del "movimento"? ...Nelle Nuvole ha scritto:... Quindi, donne, o c'avete le tette vostre o non entrate. Ti scannerizzano subito il silicone. Idem per il botox. Siete avvertite.
...beh, dai ... ho letto di peggio, sia su questo schermo che in altri forum ...Patatasd ha scritto:Ma lo so benissimo che scrivi cazzate a gogo...
Nelle Nuvole ha scritto:Nicolas Joly l'anno scorso durante il Vinatly soggiornava nel mio stesso albergo. Segno indiscutibile del suo vinoverismo, i sandali indossati per tutto il soggiorno, qualsiasi fossero le condizione metereologiche.
Tutta la pappardella sull'abbigliamento comunque non è poi così rispondente. Si può entrare e degustare in luoghi vinoveristi anche vestiti in modo normale, e pure lavati. Ma condizione imprenscindibile è, appunto, evitare qualsiasi genere di falsificazione. Quindi, donne, o c'avete le tette vostre o non entrate. Ti scannerizzano subito il silicone. Idem per il botox. Siete avvertite.
vinogodi ha scritto:beh, dai ... ho letto di peggio, sia su questo schermo che in altri forum ...
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