littlewood ha scritto:10 febbraio viva Espana!
¿Que pasó entonces?
littlewood ha scritto:10 febbraio viva Espana!
andrea ha scritto:Non so... Io tra i migliori metterei il 2009 al posto del 2015. Sta prendendo la strada dell'evoluzione in modo direi perfetto, mantenendo frutto e mineralità
Trabateo ha scritto:A chi abbiamo tirato il Collio?
Altro evento molto interessante in quel della Littlewood's house dove, alla presenta e sotto la direzione di Renato Keber, si è seguita la linea che demarca il confine italo-sloveno alla ricerca delle caratteristiche del terroir che lascia la propria e significativa impronta nei suoi vini.
Nonostante l'indisciplinata combriccola dei festanti partecipanti, si è bevuto:
Pinot Grigio 2016
Vino che, se servito piuttosto freddo, potrebbe dare una pericolosa assuefazione con conseguenze tutte da verificare.
C'è chi appunto lo pensava come un aperitivo per nulla scontato ma i suoi 14,5% non promettono nulla di buono in questa direzione.
A ogni modo, a un naso con profumi pungenti, potenti e prepotenti risponde un palato di corpo e piuttosto sapido, anzi oserei dire salmastro.
Friulano - Zio Romi - 2017
Qui mi si è accesa la prima spia: questo è bono, ma bono tanto.
Vino che fa solo acciaio (idem per il PG precedente), naso morbido e poliedrico che spazia dalla frutta alla mineralità vulcanica con estrema naturalezza.
Sorso piacevolissimo, fresco, erbaceo e, anche qui, bello salmastro.
Pinot Bianco 2016
Più polpa di frutta e miele in questo che, a differenza dei primi due, fa anche legno, i profumi virano poi in note di pietra focaia e un erbaceo da fieno, il tutto mantenendo sempre una bella rotondità.
Sorso molto elegante e raffinato e, anche qui, il solito salmastro.
Vino da CBCR
Friulano - Zio Romi - 2009
Lo dico senza indugi e/o tentennamenti: vino della serata, senza se e senza ma.
Qui spaziamo dal frutto tropicale alle erbe di campo, dal balsamico al consueto minerale.
L'ingresso in bocca è a dir poco sorprendente con quella nota marcata di anice/finocchietto, sorso che ti fa schioccare la lingua e che ha una beva goduriosa.
Friulano - Zegla - 2016
Dicotomia tra un naso, da vinavil e miele di acacia, e il sorso (forse il migliore della serata) con acidità e corpo ben bilanciati e bevibilità, qualcuno direbbe, assassina.
Peccato per quei profumi non proprio invitanti.
Friulano - Zegla - 2010
Profumi molto balsamici da cui emerge poi la mineralità, as usual, della pietra focaia.
Sorso equilibrato, acido, salmastro, molto lungo che però a me non ha fatto sobbalzare sulla sedia.
Ribolla Gialla - Extreme - 2014
Una Ribolla orange non caricaturale.
Naso quasi da Clos de la Coulée De Serrant con polvere da sparo e nota di affumicatura.
Sorso un po' scoordinato con buccia d'agrume e leggermente tannico. Come ha ben detto Mattia, il bravo e selvadego figliolo di Franco, è mancata la sapidità.
Merlot - Grici - 2012
Unico rosso del tour Keber.
Non dimostra i 10 anni che si porta sul groppone, tanto è il frutto presente sia al naso che in bocca.
Bella la nota ferrosa con cui entra nelle narici e la profondità dei suoi profumi.
Tannino ben saldo e sull'attenti e integrato con l'acidità in modo quasi perfetto.
A me ha dato un po' fastidio la nota glicerica, ma forse sono un po' troppo cagaca**i.
Nel Privéè, invece, si è bevuto:
Riesling - Ak-Arba - 2013
Vigne poste a 1000mt in territorio Kazako di cui si narra che vengano interrate nei mesi invernali.
A ogni modo ha fatto il suo senza salti sulla sedia ma anche senza far storcere il naso a nessuno.
Portato da uno dei bevitori molesti, vino con rapporto q/p direi ben più che discreto (€ 7).
E dopo la Petit Bourgogne, adesso abbiamo scoperto anche la Die Kleine Mosel
Dugat-Py - Gevrey Chambertin - 1° Cru Champeaux - 2011
Sarà anche un'annata minore, ma questo era proprio bono!
Nota animale, mix di frutti neri, viola, zenzero, incenso...senza soluzione di continuità!
Bocca corrispondente, freschissimo e con un'acidità ancora giovanissima.
Qui forse qualcuno direbbe anche... GAC
E poi il valzer dei vini dolci per accompagnare una torta in stile brownie con le nocciole (grazie Fiore!).
Barolo Chinato Cappellano IL barolo chinato
Ma dato che qualcuno ha storto un po' il naso (chissà chi?!), punto sul vivo Franco, da vero sprinteur, ha voluto proporre una Copp(i)a d(e)i Campioni:
Recioto - Quintarelli - 1997 Vino di una gioventù assurda!
Nettare - Dal Forno - 1997 E pure questo non scherzava: albicocca in tutte le sue forme, come se non ci fosse un domani!
E passata la mezzanotte, non vuoi fare un brindisi per i 92 anni del paron de casa?
André Beaufort - Ambonnay Grand Cru Brut 1988 - sb 02/20
Che bel bere! GAC (me lo dico da solo)
Albicocca, scorza di limone anche candito, erbaceo e tanto gessoso
Sorso freschissimissimo, gessoso e con acidità ancora bella limonosa...
AUGURI FRANCOOOOOOOOO!!!!!
markov ha scritto:Certo i valori in gioco oggi sono questi e Barolo può contare su una panchina lunghissima di grandi referenze mentre per Taurasi si fa fatica a mettere insieme la squadra dei titolari.
Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.
markov ha scritto:Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.
zampaflex ha scritto:markov ha scritto:Certo i valori in gioco oggi sono questi e Barolo può contare su una panchina lunghissima di grandi referenze mentre per Taurasi si fa fatica a mettere insieme la squadra dei titolari.
Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.
Mancava Perillo...
markov ha scritto:zampaflex ha scritto:markov ha scritto:Certo i valori in gioco oggi sono questi e Barolo può contare su una panchina lunghissima di grandi referenze mentre per Taurasi si fa fatica a mettere insieme la squadra dei titolari.
Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.
Mancava Perillo...
Perillo 2016 non è ancora uscito.
Non credo uscirà prima del 2026.
markov ha scritto:zampaflex ha scritto:markov ha scritto:Certo i valori in gioco oggi sono questi e Barolo può contare su una panchina lunghissima di grandi referenze mentre per Taurasi si fa fatica a mettere insieme la squadra dei titolari.
Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.
Mancava Perillo...
Perillo 2016 non è ancora uscito.
Non credo uscirà prima del 2026.
zampaflex ha scritto:markov ha scritto:zampaflex ha scritto:markov ha scritto:Certo i valori in gioco oggi sono questi e Barolo può contare su una panchina lunghissima di grandi referenze mentre per Taurasi si fa fatica a mettere insieme la squadra dei titolari.
Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.
Mancava Perillo...
Perillo 2016 non è ancora uscito.
Non credo uscirà prima del 2026.
Se il focus era sull'annata, ok.
Mancava anche Tecce, mi rendo conto ora.
Nexus1990 ha scritto:zampaflex ha scritto:markov ha scritto:zampaflex ha scritto:markov ha scritto:Certo i valori in gioco oggi sono questi e Barolo può contare su una panchina lunghissima di grandi referenze mentre per Taurasi si fa fatica a mettere insieme la squadra dei titolari.
Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.
Mancava Perillo...
Perillo 2016 non è ancora uscito.
Non credo uscirà prima del 2026.
Se il focus era sull'annata, ok.
Mancava anche Tecce, mi rendo conto ora.
Tecce 2016 invece esiste eccome! Secondo il più grande esperto di Taurasi al mondo (peccato non sia più tra noi ) meglio Puro sangue che poliphemo in questa annata
piergi ha scritto:Nexus1990 ha scritto:zampaflex ha scritto:markov ha scritto:zampaflex ha scritto:
Mancava Perillo...
Perillo 2016 non è ancora uscito.
Non credo uscirà prima del 2026.
Se il focus era sull'annata, ok.
Mancava anche Tecce, mi rendo conto ora.
Tecce 2016 invece esiste eccome! Secondo il più grande esperto di Taurasi al mondo (peccato non sia più tra noi ) meglio Puro sangue che poliphemo in questa annata
La vuoi finire che sto consumando il cavallo dei pantaloni!! (Sgratt sgratt)
Comunque gran bella panoramica, molto azzeccata la costruzione delle batterie, con il plus di aver proposto antico castello che è un azienda solida ma tutt'altro che mainstream.
Volendo tirare un sassolino nello stagno di questa discussione (naturalmente nascondendo la mano), facendo un paragone "calcistico" sul valore delle rose in campo, a mo' di transfermarkt, più o meno la compagine piemontese ha un costo di circa 4 o 5 volte quella campana, al netto di speculatori vari. La differenza si è percepita così tanto?
vinogodi ha scritto:markov ha scritto:Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.
Detto questo , vorrei dissentire leggermente dall'affermazione di Markov : li vorrei risentire non fra 10 , ma fra 20 e più anni avendo esperienze di longevità dei 2 vitigni ( chi assaggia oggi i Taurasi del '68 di Mastroberardino che selezionò per area , Castelfranci, Montemarano , e Piano D'Angelo) capirà di cosa parlo: stiamo discutendo di vini fra i più grandi mai prodotti in Italia , così come Barolo e Barbaresco di oltre 50 anni senza fare piega alcuna di produttori storici.
vinogodi ha scritto:
Dissento sulla maggior longevità dell'Aglianico solo perchè è difficilissimo paragonarne la valenza storica e di longevità portata agli estremi , molto più "letteraria" nei Nebbioli
...apro regolarmente Barolo di oltre 50 anni , a volte vicino ai 100...sempre con grande emozione. Taurasi cosi' vecchi non ci sono mai riuscito, quindi non posso che lasciare in sospeso la perentoria affermazione che confermi la tua convinzione...markov ha scritto:vinogodi ha scritto:markov ha scritto:Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.
Detto questo , vorrei dissentire leggermente dall'affermazione di Markov : li vorrei risentire non fra 10 , ma fra 20 e più anni avendo esperienze di longevità dei 2 vitigni ( chi assaggia oggi i Taurasi del '68 di Mastroberardino che selezionò per area , Castelfranci, Montemarano , e Piano D'Angelo) capirà di cosa parlo: stiamo discutendo di vini fra i più grandi mai prodotti in Italia , così come Barolo e Barbaresco di oltre 50 anni senza fare piega alcuna di produttori storici.
Invero siamo d'accordo perchè l'idea è riprovare i stessi vini tra dieci anni concludendo la serata con la considerazione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni, di dieci anni in dieci anni finchè la salute ci sostiene ...vinogodi ha scritto:
Dissento sulla maggior longevità dell'Aglianico solo perchè è difficilissimo paragonarne la valenza storica e di longevità portata agli estremi , molto più "letteraria" nei Nebbioli
Scusa ma non ho compreso le ragioni del dissenso.
littlewood ha scritto:piergi ha scritto:Nexus1990 ha scritto:zampaflex ha scritto:markov ha scritto:
Perillo 2016 non è ancora uscito.
Non credo uscirà prima del 2026.
Se il focus era sull'annata, ok.
Mancava anche Tecce, mi rendo conto ora.
Tecce 2016 invece esiste eccome! Secondo il più grande esperto di Taurasi al mondo (peccato non sia più tra noi ) meglio Puro sangue che poliphemo in questa annata
La vuoi finire che sto consumando il cavallo dei pantaloni!! (Sgratt sgratt)
Comunque gran bella panoramica, molto azzeccata la costruzione delle batterie, con il plus di aver proposto antico castello che è un azienda solida ma tutt'altro che mainstream.
Volendo tirare un sassolino nello stagno di questa discussione (naturalmente nascondendo la mano), facendo un paragone "calcistico" sul valore delle rose in campo, a mo' di transfermarkt, più o meno la compagine piemontese ha un costo di circa 4 o 5 volte quella campana, al netto di speculatori vari. La differenza si è percepita così tanto?
No nn si sentiva .. ma dove pagavano dazio era l' eleganza....pero' pero'....io penso che se il n uno della tipologia e' uscito da meno di un anno con la sua ris 05...forse dico forse il taurasi ha bisogno di anni in piu' per esprimersi al top
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