Messaggioda Wineduck » 28 dic 2020 00:10
A causa di varie vicissitudini ed ovviamente le restrizioni anti-covid non ero riuscito da quasi ter mesi ad organizzare delle bevute (e mangiate) di totale soddisfazione. Sono orfano da mesi dei ragazzacci con cui ci incontriamo regolarmente (paperofranco, hag, percarlo1992, ecc.) ma in attesa della nostra prossima reunion ho colto l'occasione delle festività natalizie e della possibilità di ospitare/essere ospitati da due amici per stappare qualche bella bottiglia.
Cominciamo da giorno di Natale:
- Champagne Extra Brut Lieu-dit Les Genevraux 2008 Dehours & Fils: munier in purezza e si sente! Un trionfo di frutta gialla ma anche creme profumate di vaniglia e anice, la frutta è polposa e fresca, talmente fresca da essere talvota un tantino eccessiva. Nel complesso si fa godere grazie alla tanta materia che si regge bene sulle onde di un'acidità veramente elevata.
- Champagne Brut Chemin du Bois 2008 R. Pouillon: terza bottiglia che bevo di questo fuoriclasse, che mi parsa decisamente la migliore. Champagne che sta trovando adesso la sua quadratura con un naso di stampo borgognone (fruttini rossi e neri, affumicatura lieve e salmastra) ed un bocca affilata ma decisamente molto equilibrata. Se il precedente era un'eplosione di "tanta roba" questo è più aristocratico, al sorso più moderato ma che nel palato mostra la sua energia senza spintonamenti: bollicina sottilissima ma persistente e mineralità montana per un finale decisamente lungo e piacevole. Bella bottiglia!
- Champagne Brut Rosé n. 3 S.A. André Clouet: cipria, fragoline, acqua di rose....un fioretto in mezzo a spadoni e sciabole. Abbinato con i tortellini del Picchi (Il Cibreo di Firenze) nel brodo di cappone (cotto a fuoco lento per quasi sei ore) ha fatto un figurone. E' un tipo di vino che definirei "Panda", un vino da proteggere e tutelare, ad esempio con abbinamenti adeguati ovvero altrettanto leggiadri e delicati.
- Barbera d'Alba 2016 G. Rinaldi: voi con il bollito misto di manzo (tenerone, lingua, scaramella, testina, ecc.) cosa ci avreste abbinato? Io avevo solo il dubbio se Rinaldi o GB Burlotto ma alla fine ho optato per uno dei gioiellini delle sorelle Rinaldi. E' stato un abbinamento perfetto con la prugna che addolcisce e l'acidità che sgrassa. Bella anche la punta di cenere e fiori secchi che si inzia a percepire fa naso e palato e che lo renderanno un vino sempre più complesso ed interessante.
- Cote Rotie Chateau d'Ampuis 2006 E. Guigal: potevo rimanere ancora lontano dal mio Rodano? Ovviamente no ed è stato un bel ritorno. Il classico "rientro a casa" dopo molto tempo con il vino più classicone di quella zona, un piccolo monumento alla classicità della Cote Rotie. Dentro c'è l'oliva didascalica, il pepe, la carne finemente arrostita e tanta mentuccia. C'è una bocca bella materica a confermare che la 2006 sia stata un'annata tutt'altro che debole (come molti continuano a pensare) e con un finale dolce, speziato e lunghissimo che mi ha quasi commosso. Chateau d'Ampuis sta alla Cote Rotie come "Una poltrona per due" sta al Natale: non se ne può fare a meno.
Dopo la giornata di sabato tutta tisane e detox, oggi si è stappato di nuovo.... (rimanete sintonizzati per la prossima puntata)
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
Peter Frampton