Qualche nota sui vini che mi sono piaciuti di più:
Chames chambertin Thibault liger belair: da infarto, esplosivo e cangiante come pochi,tè nero ,china, incenso, la dolcezza del frutto in ingresso dà goleria, ma la parte maschile è lì, c’è sale e l’acidità fa salivare, un gioco di equilibri perfetto,lungo, dinamico,un bomba.... l’annata gioca a suo favore, da poco ho assaggiato un 2011 ed era più grezzo e rustico, parente lontano del vino di ieri.
Clos saint jacques rousseau 2006
Vino di eleganza sopraffina, dal dettaglio aromatico di infinita classe, dove fiori, fragole, e gelatina di frutta di bosco, solleticano la mente , e ci ricordano il motivo per cui appassionati di tutto il mondo cercano il santo graal in cote de nuit. Stesse sensazioni percepite al sorso, per cui corrispondenza naso bocca da lode... danza sul palato, la trama tannica è ineccepibile, grande la persistenza...un vino che ha tutto e non teme il confronto con qualsiasi grand cru di tutta la borgogna.
Liquido del cuore che ho avuto la fortuna di incontrare più volte e in varie annate grazie anche all’amico Marco Manzoli...
Clos saint jacques Fourrier: intossicante per intensitá olfattiva, quasi barocco, spezie a iosa , lamponi, fiori, olive nere, ampio, anomalo per un 2011 perchè buono da matti. Con ancora tanto margine, siamo al 50 % delle potenzialità, per ora vino di impatto e dimostrativo
Chapelle chambertin trapet 2011: floreale, etereo e angurioso, ricorda nei profumi un monfortino 2008 in versione light... la mancanza di ciccia mette in risalto un’acidità che dà spinta e invoglia il sorso, ma si rimpiange quel plus di materia assente che avrebbe contribuito dando spessore e pressione palatale.
Bottiglia comunque che potrebbe finire in poco meno di 30 minuti in un tavolo con due coperti apparecchiati di cui uno privo di bicchiere
Charmes chambertin rousseau 2008: Rousseau nel 2008 ha prodotto dei vini di grazia unica( se penso a csj e clos de beze mi vengono i brividi) scarico nel colore, gioca in sottrazione, lo charmes più femminile e leggero della batteria, dal frutto rosso, ferroso, bellissimo l’agrume e con un principio sottile di sottobosco, è il bicchiere più fluido e scorrevole di tutta la degustazione. Per me all’apice adesso ma senza fretta,piaciuto molto.
Ps se vinogodi e landmax vogliono aggiungere qualcosa...