Miro Siccardi, un uomo saggio come Zampaflex che seguo su FB, scrive:
"Non leggo quasi mai giornali italiani ma questa mattina mi è capitata tra le mani La Stampa. Mentre sfoglio alla ricerca delle pagine locali (quelle che mi interessavano) mi capita sotto gli occhi il titolone "Di Maio: non pugnaliamo gli italiani per stare dietro alle agenzie di rating"
Santo cielo ragazzi di buone speranze ma è proprio fregandovene di quel che pensano gli investitori che state pugnalando alle spalle gli italiani! Il lavoro delle agenzie di rating è quello di stimare la capacità degli stati di servire il debito, di stimare il rischio. Lo fanno sulla base di parametri oggettivi (numeri dei bilanci dello stato, anzitutto deficit e debito e poi livello di disoccupazione e altro) e variabili "politiche" legate agli indirizzi e alla chiarezza nella programmazione economico-finanziaria. Sono parametri quasi sempre dichiarati e quindi di valutabile congruità.
Qua e là si leggono sui social post e commenti che mettono in dubbio la buona fede delle agenzie. Possono le loro essere valutazioni "addomesticate"? Tutto può succedere per chi crede nel piano Kalergi
Se la cupola che governa il mondo (ovviamente si tratta di rettiliani, quelli che ci stanno sterminando con le scie chimiche e i vaccini), decide che le tre maggiori agenzie di rating (del tutto indipendenti tra di loro) devono esprimere valutazioni truccate sull'Italia per favorire il resto del mondo contro il bel paese ..
No, quando le valutazioni delle tre maggiori agenzie di rating coincidono per indirizzo mettere in dubbio il giudizio che ne consegue è da mentecatti.
Di più: mi pare che verso l'Italia stiano utilizzando estrema prudenza: Moody's ha sospeso e rinviato la valutazione dell'Italia a dopo il DEF (altrimenti, credo, sarebbero stati costretti a declassare i titoli italiani a "speculativi", con tutto quel che ne consegue). Certo che l'opera demolitoria della credibilità del paese perseguita attraverso centinaia di post, tweet, ecc. di personaggi di area governativa (gli "spread creators" nell'azzeccatissima definizione che ne da Riccardo Puglisi) pesa mica poco.
Se declassamento ci sarà (com'è probabile) le famiglie italiane lo pagheranno a caro prezzo: maggiori interessi sui titoli di stato (e quindi maggiori tasse), bollette della luce e del gas che salgono, patrimonio di banche e assicurazioni che subisce drastiche diminuzioni, prestiti a tasso variabile, ecc.
Ecco, caro Di Maio, è inutile che lei se la prenda con il "termometro" (le società di rating), deve prendersela con le malattie che causano la febbre, a partire dagli spread creators."
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")