Diario economico

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beluga
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Re: Diario economico

Messaggioda beluga » 11 lug 2018 10:23

harmattan ha scritto:https://www.istat.it/it/archivio/218556



Non è chiaro come e perché si dovrebbe interrompere questa tendenza. Ogni anno che passa, e in mancanza di investimenti sull’usato, la qualità del patrimonio immobiliare italiano è destinata a peggiorare e gli andamenti demografici, con le nascite al lumicino, sembrano fatte apposta per scoraggiare gli investimenti sul nuovo.
Amen.

Da sempre i flussi migratori hanno compensato i cali demografici.
E' successo ad es. negli USA e in Germania nel dopoguerra.
In questo momento è maggiore il numero di nostri emigrati rispetto agli immigrati verso i quali è in atto questa ridicola cagnara.
Regolando quantità e qualità dell'immigrazione si compensa il calo demografico.
Me ne importo
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Re: Diario economico

Messaggioda Timoteo » 11 lug 2018 12:05

beluga ha scritto:
harmattan ha scritto:https://www.istat.it/it/archivio/218556



Non è chiaro come e perché si dovrebbe interrompere questa tendenza. Ogni anno che passa, e in mancanza di investimenti sull’usato, la qualità del patrimonio immobiliare italiano è destinata a peggiorare e gli andamenti demografici, con le nascite al lumicino, sembrano fatte apposta per scoraggiare gli investimenti sul nuovo.
Amen.

Da sempre i flussi migratori hanno compensato i cali demografici.
E' successo ad es. negli USA e in Germania nel dopoguerra.
In questo momento è maggiore il numero di nostri emigrati rispetto agli immigrati verso i quali è in atto questa ridicola cagnara.
Regolando quantità e qualità dell'immigrazione si compensa il calo demografico.


Oltre tutto da anni stiamo spedendo fuori quella che poteva diventare la futura classe dirigente. Che ha studiato in Italia e, parzialmente, con costi a carico del contribuente.
Frega un cazzo a nessuno.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 11 lug 2018 16:15

beluga ha scritto:
harmattan ha scritto:https://www.istat.it/it/archivio/218556



Non è chiaro come e perché si dovrebbe interrompere questa tendenza. Ogni anno che passa, e in mancanza di investimenti sull’usato, la qualità del patrimonio immobiliare italiano è destinata a peggiorare e gli andamenti demografici, con le nascite al lumicino, sembrano fatte apposta per scoraggiare gli investimenti sul nuovo.
Amen.


Da sempre i flussi migratori hanno compensato i cali demografici.
E' successo ad es. negli USA e in Germania nel dopoguerra.
In questo momento è maggiore il numero di nostri emigrati rispetto agli immigrati verso i quali è in atto questa ridicola cagnara.
Regolando quantità e qualità dell'immigrazione si compensa il calo demografico.


Mala tempora currunt.
I flussi migratori hanno compensato i cali demografici quando l'accoglienza era un'equivalenza costi-benefici, come nel caso dell'emigrazione verso gli USA dello scorso secolo, dove manodopera e carne da macello erano necessarie e soprattutto sostenibili economicamente. Oggi la situazione, sia per la cagnara orchestrata che per le note scelte politiche, ha preso una direzione non favorevole alla cosiddetta compensazione dei cali demografici. Per un'inversione di tendenza si può sperare più in una gran cazzata giudiziaria di questo governo che nel risveglio delle opposizioni, ormai defunte e ammuffite.
Credo che con la compensazione del calo demografico ci attaccheremo al cosiddetto ombrello, giusto per non essere volgare.

in ogni caso, per ritornare all'argomento "investimenti sull'immobiliare", il trend risente anche dei dati macro, che sinceramente fanno cagare; basta guardare lo spread che sfiora i 240 punti da 2 mesi, il che significa che il costo del denaro preso a prestito dalle banche italiane comincia a salire, specie quello per le aziende, non assistito da garanzie reali.
E' il solito tunnell,purtroppo.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 11 lug 2018 16:18

Timoteo ha scritto:Oltre tutto da anni stiamo spedendo fuori quella che poteva diventare la futura classe dirigente. Che ha studiato in Italia e, parzialmente, con costi a carico del contribuente.
Frega un cazzo a nessuno.


Più che stiamo spedendo, molti se ne vogliono andare. Dopo aver studiato, esserti qualificato e specializzato è umiliante lavorare con contrattucoli da due soldi.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 12 lug 2018 15:58

http://iusletter.com/credito-le-banche-la-nuova-sfida-nella-raccolta/


Interessante analisi di Luca Davi che ci segnala quanto le banche italiane hanno un problema di costo della raccolta, cioè di quanto devono pagare per approvvigionarsi di fondi, che poi vengono ovviamente prestati a famiglie ed imprese.
Le determinanti dei citati problemi vengono riassunte in:

a) l’aumento dei tassi d’interesse, conseguenza di due circostanze, una la ripresa economica dell'Eurozona, con il conseguente progressivo ritiro del quantitative easing, e l'altra è il noto aumento dello spread.

b) le norme europee che stabiliscono quali e quante sono le passività bancarie che possono essere sacrificate per assorbire una risoluzione, cioè un bail-in.

Secondo stime di Bankitalia, potrebbe essere necessario emettere titoli del genere tra i 30 e i 60 miliardi. In parallelo a ciò, occorre sapere che stanno arrivando a scadenza i finanziamenti agevolati della Bce alle banche, i cosiddetti Tltro, e che entro il 2020 scadranno obbligazioni bancarie per 150 miliardi di euro :lol:

Per fortuna che abbiamo un governo giallo-verde :lol:
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 lug 2018 10:40

I dati Istat indicano che a maggio il surplus commerciale è diminuito di circa un miliardo di euro (da +4.344 milioni a maggio 2017 a +3.378 milioni a maggio 2018). Nei primi cinque mesi dell'anno l'avanzo commerciale raggiunge +13.895 milioni (+29.644 milioni al netto dei prodotti energetici).
A maggio 2018 l’Istat registra un calo congiunturale per le esportazioni (-1,6%) e un più contenuto aumento per le importazioni (+0,8%). La flessione congiunturale dell'export è da ascrivere prevalentemente alla diminuzione delle vendite verso i mercati extra UE (-3,1%), mentre la riduzione verso l'area UE è più lieve (-0,5%).
A maggio 2018 la flessione dell'export su base annua è pari a -0,8% e coinvolge esclusivamente l'area extra UE (-2,8%) mentre per i paesi UE si registra una crescita (+0,7%).

Trump? Putin?
Comunque vada, le politiche di questi due non possono che farci male, e spero che al Governo giunga voce del rischio che corriamo, mentre la UE marcia tranquillamente.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 16 lug 2018 12:22

zampaflex ha scritto:Trump? Putin?
Comunque vada, le politiche di questi due non possono che farci male, e spero che al Governo giunga voce del rischio che corriamo, mentre la UE marcia tranquillamente.


Io mi preoccuperei più delle politiche interne, incapaci di focalizzare i veri problemi del paese (crescita, tasse sul lavoro, riforme strutturali, burocrazia......) che di Putin e Trump, nonostante le misure protezionistiche made in USA produrranno inevitabilmente degli effetti economici nell'area UE (soprattutto germania e italia) molto severi.
(270 miliardi di disinvestimenti nel 2017 http://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/-/DDN-20180713-1)

Ritornando in casa nostra, e giusto per parlare di economia, un articolo de l'Inkiesta ci regala la triste fotografia di un paese impantanato nelle sabbie mobili:

Disastro crescita: l’Italia è sempre più ultima in Europa, ma non frega niente a nessuno

"Ultimi. Anzi, più che ultimi, con un distacco dalla penultima che aumenta di anno in anno. Ultimi quando tutti crescono e ultimi quando tutti decrescono. Sono i dati del quadro previsionale della Commissione Europea e certificano, nonostante i dati positivi degli ultimi anni, che la nostra economia viaggia davvero a un ritmo diverso da tutte le altre, come se fossimo una macchina col motore in avaria, o con una ruota in meno..........."

https://www.linkiesta.it/it/article/2018/07/13/disastro-crescita-litalia-e-sempre-piu-ultima-in-europa-ma-non-frega-n/38788/

Tutto vecchio, purtroppo, ma ogni tanto è necessario ricordarlo.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 lug 2018 12:46

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:Trump? Putin?
Comunque vada, le politiche di questi due non possono che farci male, e spero che al Governo giunga voce del rischio che corriamo, mentre la UE marcia tranquillamente.


Io mi preoccuperei più delle politiche interne, incapaci di focalizzare i veri problemi del paese (crescita, tasse sul lavoro, riforme strutturali, burocrazia......) che di Putin e Trump, nonostante le misure protezionistiche made in USA produrranno inevitabilmente degli effetti economici nell'area UE (soprattutto germania e italia) molto severi.
(270 miliardi di disinvestimenti nel 2017 http://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/-/DDN-20180713-1)

Ritornando in casa nostra, e giusto per parlare di economia, un articolo de l'Inkiesta ci regala la triste fotografia di un paese impantanato nelle sabbie mobili:

Disastro crescita: l’Italia è sempre più ultima in Europa, ma non frega niente a nessuno

"Ultimi. Anzi, più che ultimi, con un distacco dalla penultima che aumenta di anno in anno. Ultimi quando tutti crescono e ultimi quando tutti decrescono. Sono i dati del quadro previsionale della Commissione Europea e certificano, nonostante i dati positivi degli ultimi anni, che la nostra economia viaggia davvero a un ritmo diverso da tutte le altre, come se fossimo una macchina col motore in avaria, o con una ruota in meno..........."

https://www.linkiesta.it/it/article/2018/07/13/disastro-crescita-litalia-e-sempre-piu-ultima-in-europa-ma-non-frega-n/38788/

Tutto vecchio, purtroppo, ma ogni tanto è necessario ricordarlo.


Nell'ambito del famoso, e famigerato lavoro di Rogoff e Reinhart si sosteneva che oltre il limite (artificioso, ma un valore bisognava pur prenderlo) del 90% del rapporto debito/PIL la crescita calasse in quanto ristretta dai flussi di cassa necessariamente distolti per il rimborso dei debiti.
Ora, lo studio si è basato su pochi dati e sono stati commessi errori. Inoltre la crescita USA e Cina nonostante il debito oltre quel limite ne rappresenta una sconfessione empirica.
Tuttavia, se abbiniamo l'alto debito italiano con l'avanzo primario conseguente e la scarsa propensione agli investimenti del settore privato, non possiamo che accettarne il responso...
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 lug 2018 13:10

Riassunto delle lettere di Mauldin riguardanti il debito mondiale, problema che anche io credo che emergerà con forza in un futuro non tanto lontano.

http://www.mauldineconomics.com/frontlinethoughts/the-debt-train-will-crash

Interessante strumento di McKinsey per visualizzare il debito pubblico + privato (banche escluse) in tutto il mondo, aggiornato a un anno fa.

https://www.mckinsey.com/business-functions/strategy-and-corporate-finance/our-insights/visualizing-global-debt
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 lug 2018 16:18

Questo articolo va letto, essendo a) neutrale e b) ben documentato.
Riporta lo stato delle elucubrazioni soprattutto degli economisti riguardo ai modi di ridurre il peso del debito pubblico in Italia.
Leggerete varie cose, io intanto vi lascio il mio commento:
- Siri è un totale ignorante in materia, non sa cosa dice, e per di più ha finalmente ammesso di avere mentito sulla sua laurea (che non ha mai conseguito). La sua proposta assomiglia molto al lancio della Rendita Irredimibile che obbligò gli italiani a prestare soldi allo Stato a babbo morto negli anni '30;
- Tremonti ribadisce cose già dette in passato anche da lui stesso, e il "fondo ammortamento debito" con i beni dello Stato lo ha già provato quando stava al Governo, senza alcun risultato (non che, in linea teorica, non sia un'idea errata; ma non arriva alle cifre richieste);
- Boldrin ha SEMPRE ragione :D

https://it.businessinsider.com/litalia-neil-debito-pubbll-vicolo-cieco-del-debito-pubblico-e-nessuno-sa-come-uscirne/
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 18 lug 2018 14:35

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 19 lug 2018 11:17

Punto sulle discussioni sulla riforma delle BCC
http://www.startmag.it/economia/bcc-lega-tria/

E' evidente come emergano posizioni diverse tra Lega e M5S, per lo meno sul piano delle competenze:

Fraccaro (M5S): La riforma del credito cooperativo del governo Renzi è “da abolire o quantomeno da riscrivere a fondo” perché “Il decreto ha costretto le banche di credito cooperativo a trasformarsi in spa o a sottomettersi a una capogruppo – sempre società per azioni – che esercita invasivi poteri di controllo su tutte le aderenti. È una riforma che impatterebbe significativamente sulle numerose piccole banche del nostro Paese e di conseguenza sui loro tipici clienti, le famiglie e le piccole e medie imprese”.

Bagnai (Lega): ha proposto una moratoria fino a quando non sarà introdotto in Europa un quadro regolatorio più favorevole alle banche di minori dimensioni (”Si stima che le banche di credito cooperativo saranno costrette a reperire nuovi capitali in misura pari a circa 700 milioni di euro per il gruppo Cassa centrale e 1,8 miliardi per il gruppo Iccrea, o a ridurre sensibilmente l’offerta di credito”, si legge nell’atto ispettivo della Lega presentato in Parlamento).

Quindi, il secondo esprime valutazioni econometriche, confrontandosi con dei dati e dei fatti; il primo argomenta di nuovo con la noiosa storia dei poteri forti che ammazzano i piccoli, bla bla bla...viva lo strapaese...
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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 19 lug 2018 13:08

zampaflex ha scritto:Quindi, il secondo esprime valutazioni econometriche, confrontandosi con dei dati e dei fatti; il primo argomenta di nuovo con la noiosa storia dei poteri forti che ammazzano i piccoli, bla bla bla...viva lo strapaese...

Fortuna che c'è la Lega :lol: :lol: :lol:
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 19 lug 2018 15:53

pippuz ha scritto:
zampaflex ha scritto:Quindi, il secondo esprime valutazioni econometriche, confrontandosi con dei dati e dei fatti; il primo argomenta di nuovo con la noiosa storia dei poteri forti che ammazzano i piccoli, bla bla bla...viva lo strapaese...

Fortuna che c'è la Lega :lol: :lol: :lol:


Tra i due governanti, almeno la Lega ha una cultura di governo e dei quadri formati. A prescindere da come si considerano le loro idee... :|

(d'altronde, non avevo dubbi che si sarebbe dimostrata la pochezza dei grillini. Il vicepremier manco sa che i suoi provvedimenti devono passare dalla Ragioneria, e non si cura di leggere le relazioni che per legge devono essere allegate...BAH [vomit])
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 20 lug 2018 14:28

Per chi volesse farsi un'idea delle opzioni a nostra disposizione per abbattere il debito pubblico, c'è questa ottima intervista a Cottarelli
https://it.businessinsider.com/debito-pubblico-la-ricetta-di-cottarelli-per-uscire-dal-tunnel-bisogna-portare-lavanzo-primario-al-35-4/

Questa cosa sulle commissioni intascate sui rimborsi dell'IVA agli stranieri non la conoscevo. Bene che si prendano iniziative (in parte già avvenute per opera del precedente governo, in parte da pensare ed attuare a cura di questo).
https://it.businessinsider.com/il-tax-free-e-un-buco-da-1-miliardo-ecco-come-m5s-e-lega-vogliono-risolverlo/
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 21 lug 2018 19:12

Ma guarda un po'...

Chi ha la memoria lunga si ricorderà di Nerio Nesi o di Roberto Mazzotta, storici capifila di interi reggimenti di politici italiani prestati alle banche o, viceversa, banchieri prolungatisi in politica. Il grande big bang degli anni '90, firmato Amato-Ciampi-Draghi, con la creazione delle Fondazioni e la privatizzazione delle Casse di risparmio fu un evento traumatico, reso probabilmente possibile solo dall'implosione dei partiti storici con Tangentopoli e che, peraltro, si è rivelato insufficiente ad evitare clientelismo, favoritismi, crediti azzardati come si è appena visto, ad esempio, con le banche venete. Ma, almeno, si è evitato che il cerchio si chiudesse con la politica.

Basta alzare lo sguardo, tuttavia, per fare un balzo indietro di vent'anni. Bisogna guardare in Germania e al potente sistema delle Sparkassen, le locali Casse di risparmio. Qui, la commistione fra politici e banche è portata all'estremo, con conseguenze che vanno al di là del mondo del credito e della politica locale e investono la società e la politica nazionale. Di fatto, se non si capiscono le Sparkassen, non si capisce la Germania di oggi.

Le 400 Casse di risparmio tedesche - enti pubblici, controllati dai governi locali del territorio in cui si trovano (che però non ne sono giuridicamente responsabili) - rappresentano una fetta cospicua, anche se poco vistosa, del mondo bancario nazionale: il 15 per cento di tutti gli attivi bancari nazionali è raccolto nei loro bilanci. In altre parole, ogni sei euro di prestiti, almeno uno è passato per i loro sportelli. Un autorevole think-tank europeo, Bruegel, ha fatto un censimento dei loro vertici e il quadro che ne viene fuori non ha confronti, nel resto d'Europa, neanche con l'Italia di una volta.

Fra il 16 e il 18 per cento dei membri dei consigli di amministrazione delle Sparkassen sono politici locali. Stiamo parlando dei vertici operativi degli istituti di credito, non come in Italia, eventualmente delle fondazioni che stanno dietro. Soprattutto, sono sindaci o presidenti di provincia fra l'82 e l'84 per cento dei presidenti di quei consigli di amministrazione. E' una media, comunque: in Baviera, ad esempio, il 35 per cento dei consiglieri di amministrazione delle Casse è di estrazione politica e i presidenti sono, nel 100 per cento dei casi, i capi dei governi locali. Dal conto sono esclusi i semplici consiglieri comunali o provinciali e, in particolare, tutti gli ex. Di fatto, insomma, la commistione fra politica e Casse è sottovalutata e il nodo è la rete di rapporti, di relazioni che un ruolo del genere garantisce, soprattutto a livello locale. Il problema, tuttavia, non è la trasparenza e l'affidabilità che possono o meno esistere nella politica del credito delle Sparkassen. Il problema è la tenuta del sistema in caso di crisi. E quello che ci dice del ruolo e dell'atteggiamento tedesco in Europa.

Berlino ha combattuto - e vinto, ancora una volta - una battaglia durissima per sottrarre al controllo della Bce le sue Casse di risparmio. Ci pensa la Bundesbank e, solo indirettamente, in seconda battuta, le istituzioni europee. Nei rapporti e nelle prese di posizione della banca centrale, come dell'Fmi, traspare facilmente la sensazione di disagio verso questa zona "off limits". Oggi, con l'economia tedesca che va a gonfie vele, non ci sono allarmi, ma una crisi potrebbe portare alla superficie situazioni scivolose. Berlino, tuttavia, è stata irremovibile nell'attribuirsi tutti i poteri di controllo su questo delicato ingranaggio credito-politica e assolutamente impermeabile alle critiche di chi fa notare che una situazione analoga in Italia o in Spagna avrebbe già mobilitato una crociata da parte tedesca. Più in profondità, questa sorta di corto circuito fra politica e banche spiega anche l'acuta sensibilità della classe politica in generale ai temi del risparmio e del credito: dai bassi tassi di interesse imposti dalla Bce alla rivolta contro le ipotesi, seppur remote, di un intervento dei sistemi bancari in aiuto ad altre banche europee in difficoltà. Dubbi e paure dei risparmiatori i politici tedeschi li vivono - letteralmente - sulla loro pelle.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 lug 2018 14:51

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 lug 2018 15:53

ROMA. Come previsto la spesa della Camera per il 2018 salirà di 18,8 milioni di euro (quasi il 2%), sia per le maggiori uscite connesse alla fine della XVII legislatura che per l'annullamento, dopo i ricorsi, dei tagli alle indennità dei dirigenti. Ma dal bilancio di previsione 2018-2020, che sarà votato tra pochi giorni dall'aula, emerge anche che nel quinquennio appena trascorso tutte le spese di funzionamento della Camera (escluse quelle previdenziali) hanno registrato una consistente riduzione. Il risparmio più vistoso, confrontando il bilancio del 2012 (ultimo anno della XVI legislatura) con l'anno in corso, è quello nella spesa per beni è servizi, pari al 43,2 per cento. Un risultato dovuto principalmente alla disdetta anticipata, a partire dal 2015, dei cosiddetti "affitti d'oro", quelli dei palazzi Marini di proprietà dell'immobiliarista Sergio Scarpellini, che da soli costavano all'amministrazione 27 milioni l'anno.

La spesa per il personale dipendente, sempre nello stesso periodo è scesa del 24,9 per cento, quella per il personale non dipendente del 20,7 per cento, mentre i trasferimenti in favore dei gruppi parlamentari fanno registrare un meno 14 per cento. Inoltre il congelamento dell'indennità parlamentare e dei rimborsi spese, prorogato ogni anno a partire dal 2012, ha evitato aumenti per oltre 40 milioni annui. In tutto la spesa corrente è scesa del 23,4%, passando da oltre 699 milioni a quasi 536. Complessivamente invece, cioè calcolando anche gli oneri previdenziali, il risparmio è stato del 10,8% (da oltre un miliardo e 87 milioni a 969,294 milioni).

Non scenderà invece per il momento la spesa per le pensioni dei parlamentari, nonostante l'approvazione della delibera che ha cancellato i vitalizi. Il collegio dei questori ha infatti deciso di accantonare i 43 milioni di euro annui stimati come risparmi (a partire dal 2019) per affrontare eventuali ricorsi degli ex parlamentari, che si ritiene avverranno con "elevata probabilità" e il possibile annullamento della stessa delibera. Complessivamente quest'anno la Camera spenderà oltre 969,2 milioni di euro contro i 950,4 del 2017.

Confermato invece che grazie agli altri risparmi già introdotti negli anni precedenti, quest'anno la Camera restituirà allo Stato 85 milioni di euro, la cifra più alta tra le restituzioni fin qui effettuate da Montecitorio.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 25 lug 2018 12:07

Qualche giorno fa Eurostat ha pubblicato una statistica piuttosto interessante sulla percentuale dei dipendenti pubblici impiegati, fra amministrazione centrale e locale, sul totale del mercato del lavoro nell’Ue. I risultati sono a dir poco sorprendenti, in quanto l'Itajetta, presunta patria dei statali fancazzisti :lol: risulta essere un paese "parco e morigerato" su questo aspetto.

In ogni caso il duo comico dovrebbe ispirarsi alla norvegia, e nulla esclude che presto sarà così. Siamo sulla buona strada.

Immagine

http://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/-/WDN-20170723-1?inheritRedirect=true&redirect=%2Feurostat%2F
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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 25 lug 2018 12:37

Possiamo sempre ispirarci alla Grecia che grazie alla benevolenza europea non ha manco più pompieri e protezione civile.

Strano che Saviano non si sia dato fuoco per protesta. :lol:
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 25 lug 2018 15:45

pippuz ha scritto:Possiamo sempre ispirarci alla Grecia che grazie alla benevolenza europea non ha manco più pompieri e protezione civile.

Strano che Saviano non si sia dato fuoco per protesta. :lol:

Grazie alla benevolenza europea ne ha ancora qualcuno, vorrai dire.
Se fossero falliti avrebbero solo gli occhi per piangere.
:?
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 25 lug 2018 23:56

Dati @EU_Eurostat (serie gov_10a_exp) mostrano che spesa per Servizi antincendio (categoria COFOG99 n. GF0302) in Grecia è passata:

1) dallo 0.2% del PIL nel 2011 allo 0.3% nel 2016

2) da 456 milioni euro nel 2011 a 510 milioni euro nel 2016
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 25 lug 2018 23:58

la grande quantità di vittime è dovuta anche a un'edilizia scellerata che ha costruito a ridosso del mare
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")
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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 26 lug 2018 10:44

Ho anche letto che la cementificazione dell'Attica è sempre stata fatta con gli incendi dolosi.
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Re: Diario economico

Messaggioda Timoteo » 26 lug 2018 11:05

pippuz ha scritto:Ho anche letto che la cementificazione dell'Attica è sempre stata fatta con gli incendi dolosi.


Molte similitudini con l'Italia, come al solito. Corruzione, disorganizzazione, sanatorie, condoni.
The economist:
Because Greece still lacks a land registry covering the whole country—a programme to put this right paid for by the European Union is moving at snail's pace—it is easy to have burned land reclassified as farmland, which can then be sold for development. And in many places local officials are open to bribery to ease the issuing of planning permits without asking too many questions. Politicians often declare an amnesty for illegal buildings ahead of an election.

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