Ziliovino ha scritto:Apprezzo sempre il modo di vedere le cose di Wineduck, a prescindere dal fatto di essere d'accordo o meno, danno comunque modo di riflettere, in questo caso però non capisco cosa gli piacerebbe leggere su queste pagine:
Appassionato pezzente: "evvai, un altro italico vino che può competere per blasone e prezzo con i più grandi vini mondiali, un altro produttore storico e che ha fatto la storia finalmente valorizzato come si deve, sono felicissimo di aver comprato fino a ieri tutte le annate, pagandole anni fa 20.000 lire, fino a qualche anno fa 40/50 euro, e da oggi potrò solo guardare gli altri che le stappano, ed al massimo trastullarmi davanti a qualche nota di degustazione, evvai"
appassionato ricco sfondato: "evvai, un altro italico vino che può competere per blasone e prezzo con i più grandi vini mondiali, un altro produttore storico e che ha fatto la storia finalmente valorizzato come si deve, finalmente non dovrò più nascondermi in cantina a tracannare pergole torte come un pezzente, sfoggiando invece P3 e Petrus con gli amici per fare bella figura, da oggi potrò portarlo sullo Yacht e sciabolarlo senza vergogna..."
qui se non sbaglio siamo tutti appassionati di vino, credo che nessuno sia felice di non poter comprare ed assaggiare questo vino, cosa dovremmo mai scrivere?
Ricambio l'apprezzamento per il tuo stile di scrivere e per molti tuoi contenuti. Ragionare con persone come te è decisamente più facile e tendenzialmente costruttivo.
I miei toni sono talvolta duri ma sono indirizzati a comportamenti consolidati e reiterati, non certo a situazioni estemporanee ed occasionali. Alì65 sono anni che batte su questo tasto "lamentoso" dei vini che costano sempre di più e che lui non si può permettere. Arrivare a fare i conti in tasca a Manetti, Conterno ed altri produttori (a cui il movimento enologico italiano dovrebbe soltanto dire "Grazie"), mi sembra veramente meschino e di pessimo gusto. Una volta qui lo si faceva solo contro Gaja che è stato il capostipite di una nuova generazione ed un "grande visionario" a cui oggi, finalmente, molti si ispirano.
Lamentarsi è pienamente lecito (per rispondere anche al buon Luciano-Zampa) ma quando il lamento è l'unico contributo alla comunità, non ti devi sorprendere di essere perculato o additato come uno sfigato, no? A me piacerebbe leggere il contributo di persone che, non potendosi più permettere di bere vini "blasonati" ne vanno a cercare altri, scoprono zone nuove e prodotti nuovi. Anche a me, ad esempio, piacerebbe aprire più spesso degli champagne rosè ma non potendomeli permettere, ultimamente mi sono dato ai Lambrusco di Sorbara, rimangiandomi gli sfottò che avevo lanciato lo scorso inverno a Marco Vinogodi ed altri forumisti che avevano tessuto le lodi di prodotti che, devo ammettere, avevo ampiamente sottovalutato (per pura ignoranza ed ottuso pregiudizio). Da chi ha cultura enoica, passione per il vino e voglia di condividerla, c'è sempre tantissimo da imparare. Ultimamente il mio contributo al Forum è scarso, lo so, ma non potendo contribuire in modo proattivo, almeno evito di assumere toni da eterno perdente o da maestrino dei miei zebedei che insegna a tutti "gli acquisti intelligenti" (senza mai scucire neppure il nome di un produttore) come l'altro eterno sfigato "magnagati" che sta facendo il contro-canto (senza essere minimamente cagato).
Quando mi sono affacciato su questo forum, nel 2002, era appena entrata in circolazione la moneta unica con l'ondata speculativa che ne seguì (che la maggioranza degli italiani accettò in totale complicità): i chianti base base passarono da L. 10.000 a € 9,90 nell'arco di 2 settimane (mi ricordo benissimo il cambio di cartellini con i prezzi nella sezione vini del supermercato che frequentavo settimanalmente). All'epoca c'erano tante persone che avevano le cantine piene di Sassicaia, Ornellaia, Massseto, ecc. comprati in lire che cominciarono (giustamente) a vendere in euro a prezzi letteralmente raddoppiati. Qualcuno di noi "neofiti" si lamentò ma anche se le nostre cantine erano vuote (la mia era tutta una ragnatela) ed i soldi in tasca pochissimi (causa la caduta del potere d'acquisto), la passione era tanta e la voglia di migliorarsi altrettanta. Risultato: abbiamo trascorso 15 anni di passione, molte rinunce, qualche vacanza in giro per le cantine d'Europa e d'America, tante buone bevute e qualche bottiglia in cantina. Adesso "la festa è finita": il mondo è più complesso ma, paradossalmente, offre ancora più opportunità a chi si vuole mettere in discussione, vuole acquisire competenze nuove e vuole uscire dal "guscio" del conservatorismo che da sempre ci contraddistingue. Serve però uno spirito diverso, totalmente opposto a quello che si legge, in prevalenza, su questo forum. Per esperienza personale posso dire che il modo migliore per "cambiare marcia" è allontanarsi dai negativi, gli sfigati, i lamentosi, gli invidiosi ed i perdenti cronici.
Serve energia vitale e le persone che vivono "succhiando energia agli altri" devono essere evitate, meglio se "rinchiuse nelle cantine" come se fossero dei pericolosi vampiri.
Tornerete così a vedere la "luce" ed a respirare un'aria di ottimismo assolutamente corroborante.
Spero che i giovani che stanno nuovamente tornando a frequentare quasto forum siano animati da questa energia. Non seguite l'esempio di una certa generazione di 40-50enni che hanno "perso il treno" e tentano di "abbattere il tempio con tutti i Filistei". Abbandonateli al loro destino che si sono costruiti con i loro errori. Voi meritate di meglio.