Messaggioda Messner » 07 giu 2018 19:08
Purtroppo o per fortuna l'etna ha microclimi quasi unici, che possono determinare produzioni ottime su un versante e pessime sull'altro a parità di annata. Non a caso a muntagna viene definita l'isola nell'isola. Nell'ultimo lustro le annate 2013 e 2015 non sono state affatto semplici e i risultati si sono visti in bottiglia, anche sulla mano dei produttori più esperti. Mancano ancora sull'etna il Conterno o il Soldera che nell'annata pessima tirano fuori il capolavoro. Però ci sono dei produttori che non sbagliano quasi mai e anche nelle annate storte fanno dei vini molto interessanti, su tutti annoveriamo Pietradolce. Giuseppe Russo, il pianista, segue a ruota. Alberto Graci è molto bravo ed è uno dei più quotati dalla critica, guarda caso Gaja ha scelto proprio lui per fondare una società e hanno acquistato delle vigne nel versante sud-ovest, zona Biancavilla, che a detta loro pare avere potenzialità straordinarie. Concettualmente ci troviamo nelle langhe, l'idea di cru sta prendendo molto piede da 3 lustri circa ed in effetti i risultati alla mano si hanno e sono forieri di speranze per il futuro. Ma come nelle langhe, se sotto ai piedi hai un cru minore non puoi fare più di tanto, salvo casi eccezionali. Ecco come qui il terreno sia tutto vulcanico ma alquanto differenziato grazie alla presenza di substrati provenienti da colate laviche differenti che come ben sappiamo arricchiscono il terreno con minerali differenti. Il versante Sud ultimamente sta sfornando dei vini rossi interessanti, il San Nicolò di Ciro Biondi (versante Sud-Est) è uno dei migliori assaggi dell'annata 2016, ma anche in altre occasioni è sempre stato ottimo, quindi anche al sud con la mano felice si ottengono ottimi rossi. Resta comunque un territorio meno vocato per il Nerello, il nord ha un microclima differente che garantisce al vino una maggior profondità ed eleganza. Tra le contrade più interessanti ci sono sicuramente quelle d'altura, ovvero Rampante e Barbabecchi. Altre interessantissime con terreni spuri sono la contrada Feudo e San Lorenzo, guarda caso due dei tre cru di Russo vengono proprio da lì. Calderara è l'altra contrada con terreni spuri che restituisce vini molto eleganti. Molto tipica Arcuria, alla ribalta ultimamente non solo con Graci ma anche con Calcagno. Ottima Feudo di Mezzo. Il bianco invece da il massimo a Milo, contrada Caselle, siamo quasi a 1000m. Ci sono ottimi bianchi anche sul versante nord ma non arrivano ad una finezza da versante est.
2012 e 2014 due annate straordinarie per il nerello, vince di poco la 2014, ma hanno caratteristiche differenti.2016 annata molto buona sia per bianchi che rossi, 2017 per i bianchi straordinaria