Esagerazioni

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Langa&Roero
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Re: Esagerazioni

Messaggioda Langa&Roero » 09 mag 2018 15:01

dc87 ha scritto:
Langa&Roero ha scritto:
dc87 ha scritto:
Langa&Roero ha scritto:
Romagna_mia ha scritto:Ma stiamo parlando del Barolo Paiagallo di Canonica? A 40 EUR mi sa che non si trova proprio ... credo che sia molto difficile trovarlo a meno di 60-70 EUR. A 40 EUR (ammesso che si trovi) secondo me non è una bevuta cosi cattiva no?

Ho provato la 2013 di recente in un ristorante e non era proprio male


Mi par di averlo visto in un ristorante a La Morra suin45€, che comunque per me son già troppi. A quelle cifre per i miei gusti bevo molto meglio.


Per esempio?
Posto che non bevo il Barolo di canonica dall’annata 2009.


Ci sarebbe una sfilza di Baroli buoni su quei prezzi. Ad esempio, il primo che mi viene in mente è il Badarina di Bruna Grimaldi. Se non l'hai mai provato te lo consiglio, a me piace sempre un sacco, e costa quella cifra. Oppure se andiamo a Barbaresco il Pora di Musso. Ti ho detto i primi due che mi son venuti in mente a quella cifra, eh :D


Il barolo menzionato non l'ho mai bevuto ma ti sembra che il Barbaresco di Musso sia qualitativamente così superiore (per me non lo è) al Barolo di Canonica?
Tu hai detto che per 45 euro bevi MOLTO meglio :shock:


E per me invece lo è. E non vedo dove stia il problema.
alemusci
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Re: Esagerazioni

Messaggioda alemusci » 10 mag 2018 17:20

Ma qual è oggi, se esiste, il limite di prezzo “qualitativo” di un vino, ovvero dove si finisce di pagare la qualità (valore dei terreni, procedure più o meno sofisticate in vigna, pratiche di cantina, affinamenti etc) e si comincia a pagare la speculazione, che sia questa da parte degli intermediari o anche dei produttori stessi e si sfora quindi nell’esagerazione?
Cioè, scremando gli aspetti emozionali/emotivi e modaiolo/speculativi qual è il prezzo “tecnico” massimo che un vino può avere? Lo so, è una domanda un po’ da bar dello sport, ma è una curiosità che mi attanaglia da un po’...
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Re: Esagerazioni

Messaggioda BarbarEdo » 10 mag 2018 18:48

alemusci ha scritto:Ma qual è oggi, se esiste, il limite di prezzo “qualitativo” di un vino, ovvero dove si finisce di pagare la qualità (valore dei terreni, procedure più o meno sofisticate in vigna, pratiche di cantina, affinamenti etc) e si comincia a pagare la speculazione, che sia questa da parte degli intermediari o anche dei produttori stessi e si sfora quindi nell’esagerazione?
Cioè, scremando gli aspetti emozionali/emotivi e modaiolo/speculativi qual è il prezzo “tecnico” massimo che un vino può avere? Lo so, è una domanda un po’ da bar dello sport, ma è una curiosità che mi attanaglia da un po’...

Cioè, tu vuoi sapere qual è il costo massimo che una bottiglia di vino può avere per il produttore?
Teoricamente qualunque operazione annuale, eseguita in vigna o in cantina, può essere curata con minuzia e qualità indefinitamente alte (che poi questo non incida proporzionalmente sulla qualità del vino ma, a un certo punto, raggiunga un plateau, è un altro discorso...).
Per fare degli esempi: la potatura può essere affidata a operai non specializzati di una cooperativa o a Simonit&Sirch che guardano l'orientamento delle gemme di ciascuna pianta... Due risultati e due costi molto diversi. L'uva raccolta può essere raccolta con la vendemmiatrice e buttata in pigiatrice direttamente da un rimorchio da 100 quintali o può essere selezionata in pianta, raccolta in cassettine, riselezionata su tavolo vibrante, diraspata, nuova selezione degli acini e quindi pigiata. Differenza di costo e qualità enormi.
Per non parlare della resa per ettaro, che può andare da 200 quintali a 20... o di certe vigne vecchie o su pendenze impervie, dove non si può andare coì mezzi...
Le pratiche come queste, tra vigna e cantina, su cui si può intervenire sono boh... 100 ogni anno, forse di più... Per cui la forbice di costi può allargarsi di molto.
Detto questo, a mio parere, è difficile che una conduzione ragionevole, per quanto minuziosa e votata all'eccellenza, porti a un costo per il produttore della singola bottiglia superiore a 30€.
Ultima modifica di BarbarEdo il 10 mag 2018 22:11, modificato 1 volta in totale.
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Re: Esagerazioni

Messaggioda ZEL WINE » 10 mag 2018 19:23

Max 15 euro
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Re: Esagerazioni

Messaggioda Kalosartipos » 10 mag 2018 19:52

ZEL WINE ha scritto:Max 15 euro

Ti quoto.
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Re: Esagerazioni

Messaggioda alemusci » 10 mag 2018 20:29

BarbarEdo ha scritto:
alemusci ha scritto:Ma qual è oggi, se esiste, il limite di prezzo “qualitativo” di un vino, ovvero dove si finisce di pagare la qualità (valore dei terreni, procedure più o meno sofisticate in vigna, pratiche di cantina, affinamenti etc) e si comincia a pagare la speculazione, che sia questa da parte degli intermediari o anche dei produttori stessi e si sfora quindi nell’esagerazione?
Cioè, scremando gli aspetti emozionali/emotivi e modaiolo/speculativi qual è il prezzo “tecnico” massimo che un vino può avere? Lo so, è una domanda un po’ da bar dello sport, ma è una curiosità che mi attanaglia da un po’...

Cioè, tu vuoi sapere qual è il costo massimo che una bottiglia di vino può avere per il produttore?
Teoricamente qualunque operazione annuale, eseguita in vigna o in cantina, può essere curata con minuzia e qualità indefinitamente alte (che poi questo non incida proporzionalmente sulla qualità del vino ma, a un certo punto, raggiunga un plateau, è un altro discorso...).
Per fare degli esempi: la potatura può essere affidata a operai non specializzati di una cooperativa o a Simonit&Sirch che guardano l'orientamento delle gemme di ciascuna pianta... Due risultati e due costi molto diversi. L'uva raccolta può essere raccolta con la vendemmiatrice e buttata in pigiatrice direttamente da un rimorchio da 100 quintali o può essere selezionata in pianta, raccolta in cassettine, riselezionata su tavolo vibrante, diraspata, nuova selezione degli acini e quindi pigiata. Differenza di costo e qualità enormi.
Per non parlare della resa per ettaro, che può andare da 200 quintali a 20... o di certe vigne vecchie o su pendenze impervie, dove non si può andare così mezzi...
Le pratiche come queste, tra vigna e cantina, su cui si può intervenire sono boh... 100 ogni anno, forse di più... Per cui la forbice di costi può allargarsi di molto.
Detto questo, a mio parere, è difficile che una conduzione ragionevole, per quanto minuziosa e votata all'eccellenza, porti a un costo per il produttore della singola bottiglia superiore a 30

Quindi considerando un costo per il produttore compreso tra i 15 e i 30 euro e valutando un fattore moltiplicatore di 3 (anche questo è un ragionamento da bar sport ma da sempre io so che i commercianti in generale applicano la regola: mi costa X lo vendo a 3x) si potrebbe dire che il prezzo massimo pagabile per un vino (al netto lo ripeto di mode, emozioni e speculazioni) oscilla tra i 45 e i 90 euro... per tutto il resto c’è MasterCard... :mrgreen:
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Re: Esagerazioni

Messaggioda Messner » 10 mag 2018 21:33

alemusci ha scritto:
BarbarEdo ha scritto:
alemusci ha scritto:Ma qual è oggi, se esiste, il limite di prezzo “qualitativo” di un vino, ovvero dove si finisce di pagare la qualità (valore dei terreni, procedure più o meno sofisticate in vigna, pratiche di cantina, affinamenti etc) e si comincia a pagare la speculazione, che sia questa da parte degli intermediari o anche dei produttori stessi e si sfora quindi nell’esagerazione?
Cioè, scremando gli aspetti emozionali/emotivi e modaiolo/speculativi qual è il prezzo “tecnico” massimo che un vino può avere? Lo so, è una domanda un po’ da bar dello sport, ma è una curiosità che mi attanaglia da un po’...

Cioè, tu vuoi sapere qual è il costo massimo che una bottiglia di vino può avere per il produttore?
Teoricamente qualunque operazione annuale, eseguita in vigna o in cantina, può essere curata con minuzia e qualità indefinitamente alte (che poi questo non incida proporzionalmente sulla qualità del vino ma, a un certo punto, raggiunga un plateau, è un altro discorso...).
Per fare degli esempi: la potatura può essere affidata a operai non specializzati di una cooperativa o a Simonit&Sirch che guardano l'orientamento delle gemme di ciascuna pianta... Due risultati e due costi molto diversi. L'uva raccolta può essere raccolta con la vendemmiatrice e buttata in pigiatrice direttamente da un rimorchio da 100 quintali o può essere selezionata in pianta, raccolta in cassettine, riselezionata su tavolo vibrante, diraspata, nuova selezione degli acini e quindi pigiata. Differenza di costo e qualità enormi.
Per non parlare della resa per ettaro, che può andare da 200 quintali a 20... o di certe vigne vecchie o su pendenze impervie, dove non si può andare così mezzi...
Le pratiche come queste, tra vigna e cantina, su cui si può intervenire sono boh... 100 ogni anno, forse di più... Per cui la forbice di costi può allargarsi di molto.
Detto questo, a mio parere, è difficile che una conduzione ragionevole, per quanto minuziosa e votata all'eccellenza, porti a un costo per il produttore della singola bottiglia superiore a 30

Quindi considerando un costo per il produttore compreso tra i 15 e i 30 euro e valutando un fattore moltiplicatore di 3 (anche questo è un ragionamento da bar sport ma da sempre io so che i commercianti in generale applicano la regola: mi costa X lo vendo a 3x) si potrebbe dire che il prezzo massimo pagabile per un vino (al netto lo ripeto di mode, emozioni e speculazioni) oscilla tra i 45 e i 90 euro... per tutto il resto c’è MasterCard... :mrgreen:


La RVF dissente completamente dalle cifre da te indicate, anche se il discorso che sta alla base a mio avviso è sensatissimo e correttissimo. La guida qualche biennio fa pubblicò il costo complessivo di produzione di alcuni tra i più grandi vini francesi. Questo è quanto emerso, (riporto dati della rvf, quindi se qualcuno dissente e trova siano delle cagate me lo faccia sapere):
Chateau Petrus, che usciva circa 5 anni fa a 450+iva in cantina aveva un costo di produzione di circa 30 euro a bottiglia
Il Dom Perignon costa circa tra i 17 e i 22 euro
Musigny Grand Cru di Roumier intorno ai 35 euro
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Re: Esagerazioni

Messaggioda Messner » 10 mag 2018 21:43

Tornando al discorso "Esagerazioni" del topic, a mio avviso non hanno assolutamente senso i prezzi che vengono applicati sul 99% dei franciacorta, imbarazzante poi il rapporto qp dell'Annamaria Clementi ( in Francia con 70 euro trovi degli Champagne che lo disintegrano)
Gli amaroni costano troppo per le emozioni che restituiscono, sempre a mio avviso, ma non sono mai stato un particolare amante di questa tipologia di prodotto
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Re: Esagerazioni

Messaggioda Messner » 10 mag 2018 21:57

alì65 ha scritto:oggi tra i peggiori, per me, Borgogna rossa e Barolo
nei medi Franciacorta e Montepulciano (centro Italia in generale)
tutti i bianchi Italici entro i 10/15, inutili; vanno bene solo da sfumare il riso


D'accordo su Borgogna Rossa, su Barolo nì: vini come il Monvigliero di Burlotto e Alessandria ti danno emozioni che non
raggiungi facilmente con altri vini spendendo quei 40-50 euro, magari ne devi spendere il doppio
Franciacorta assolutamente d'accordo, pietoso qp
L'ultima affermazione penso sia proprio esagerata: la campania in quel range di prezzo sforna dei bianchi commoventi, che se la giocano ad armi pari con qualsiasi bianco italico. Sì lo sappiamo che i vini bianchi per eccellenza sono gli Chardonnay della Borgogna, i Sauvignon della Loira e i Riesling Tedeschi, anche a me danno emozioni che un vino bianco italico non da, ma qui si sta parlando di italia. Il greco di Pietracupa, il Fiano di Picariello e quello di Marsella, la Biancolella di Tommasone, i Furore e Ravello della Cuomo, la Falanghina di Cautiero, il Tramonti Bianco di Reale e così via.. sui 10-15 euro bevi dei discreti Riesling, Sancerre assolutamente no, qualche Pouilly Fumè, qualche Chablis, Borgogna Bianca neanche con il lanternino e a quel prezzo mi dispiace ma in Germania e in Francia non sono affatto superiori. Se mi dici 15-30 euro allora sì, comincio a preferire Francia e Germania.
Se non mi credi prova il Fiano Ciro 906 del 2014, è una cosa spettacolare, per avere quelle emozioni a mio avviso non trovi a meno di 30 euro fuori
Ultima modifica di Messner il 10 mag 2018 22:00, modificato 1 volta in totale.
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Re: Esagerazioni

Messaggioda BarbarEdo » 10 mag 2018 22:00

Messner ha scritto:
alemusci ha scritto:
BarbarEdo ha scritto:....
Detto questo, a mio parere, è difficile che una conduzione ragionevole, per quanto minuziosa e votata all'eccellenza, porti a un costo per il produttore della singola bottiglia superiore a 30€.


Quindi considerando un costo per il produttore compreso tra i 15 e i 30 euro e valutando un fattore moltiplicatore di 3 (anche questo è un ragionamento da bar sport ma da sempre io so che i commercianti in generale applicano la regola: mi costa X lo vendo a 3x) si potrebbe dire che il prezzo massimo pagabile per un vino (al netto lo ripeto di mode, emozioni e speculazioni) oscilla tra i 45 e i 90 euro... per tutto il resto c’è MasterCard... :mrgreen:


La RVF dissente completamente dalle cifre da te indicate, anche se il discorso che sta alla base a mio avviso è sensatissimo e correttissimo. La guida qualche biennio fa pubblicò il costo complessivo di produzione di alcuni tra i più grandi vini francesi. Questo è quanto emerso, (riporto dati della rvf, quindi se qualcuno dissente e trova siano delle cagate me lo faccia sapere):
Chateau Petrus, che usciva circa 5 anni fa a 450+iva in cantina aveva un costo di produzione di circa 30 euro a bottiglia
Il Dom Perignon costa circa tra i 17 e i 22 euro
Musigny Grand Cru di Roumier intorno ai 35 euro


...in che senso la RFV dissente completamente? Io dicevo max 30€ e più o meno i costi indicati sono quelli.
A cosa ti riferisci?
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Re: Esagerazioni

Messaggioda Messner » 10 mag 2018 22:02

BarbarEdo ha scritto:
Messner ha scritto:
alemusci ha scritto:
BarbarEdo ha scritto:....
Detto questo, a mio parere, è difficile che una conduzione ragionevole, per quanto minuziosa e votata all'eccellenza, porti a un costo per il produttore della singola bottiglia superiore a 30€.


Quindi considerando un costo per il produttore compreso tra i 15 e i 30 euro e valutando un fattore moltiplicatore di 3 (anche questo è un ragionamento da bar sport ma da sempre io so che i commercianti in generale applicano la regola: mi costa X lo vendo a 3x) si potrebbe dire che il prezzo massimo pagabile per un vino (al netto lo ripeto di mode, emozioni e speculazioni) oscilla tra i 45 e i 90 euro... per tutto il resto c’è MasterCard... :mrgreen:


La RVF dissente completamente dalle cifre da te indicate, anche se il discorso che sta alla base a mio avviso è sensatissimo e correttissimo. La guida qualche biennio fa pubblicò il costo complessivo di produzione di alcuni tra i più grandi vini francesi. Questo è quanto emerso, (riporto dati della rvf, quindi se qualcuno dissente e trova siano delle cagate me lo faccia sapere):
Chateau Petrus, che usciva circa 5 anni fa a 450+iva in cantina aveva un costo di produzione di circa 30 euro a bottiglia
Il Dom Perignon costa circa tra i 17 e i 22 euro
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...in che senso la RFV dissente completamente? Io dicevo max 30€ e più o meno i costi indicati sono quelli.
A cosa ti riferisci?


Hai perfettamente ragione tu, ho letto male l'ultima parte del post, chiedo venia 8)
Comunque sì non più di 30 euro a bottiglia
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Re: Esagerazioni

Messaggioda Unodimille » 12 mag 2018 10:56

vinogodi ha scritto:... sinceramente , non ho alcuna difficoltà a mandare a cagare o non interessarmi , se non fugacemente, dei siti on line di vendita di vino. Quando , però , i loro banner sono peggio delle nutrie o dei pesci siluro, invadendo ogni angolo del web (anche questo forum , senza nessun pudore pur sapendo che qui di vino se ne mastica parecchio ) imponendoti offerte del cazzo e senza senso, allora cominciano a girarmi i coglioni , ma proprio per la loro invadenza incontrollata e incontrollabile , irritante e non gestibile, martellanti, senza soluzione di continuità nell'apparire in ogni anfratto della videata , siano essi Soldera a 950 Euro , Crichet Pajé a 935 euro , Ca,D'Morissio a 656 Euro oppure Tignanelli a 90 Euro , Vietti a 560 Euro ecc , ecc ecc ... tra l'altro invadenti e petulanti , ripeto, in ogni angolo del web , persino you tube o in qualsiasi altro sito di approfondimento poliargomento . Vengo al dunque : secondo voi , quali sono , indipendentemente dalle offerte scellerate di questi siti , i vini più sopravvalutati , oggi, rispetto ad una emozione nel bicchiere? Possono essere anche buonissimi, ma parlo proprio di quelli che sono davvero fuori da una logica di beva di un pover uomo dalle risorse "normali" . Di qualsiasi categoria:
a) Vini economici (o da pasto)
b) Vini medi
c) Top wines

a) Prosecco
B) Bolle rosè
C) Citrico
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Re: Esagerazioni

Messaggioda fr78it » 14 mag 2018 17:30

alemusci ha scritto:Ma qual è oggi, se esiste, il limite di prezzo “qualitativo” di un vino, ovvero dove si finisce di pagare la qualità (valore dei terreni, procedure più o meno sofisticate in vigna, pratiche di cantina, affinamenti etc) e si comincia a pagare la speculazione, che sia questa da parte degli intermediari o anche dei produttori stessi e si sfora quindi nell’esagerazione?
Cioè, scremando gli aspetti emozionali/emotivi e modaiolo/speculativi qual è il prezzo “tecnico” massimo che un vino può avere? Lo so, è una domanda un po’ da bar dello sport, ma è una curiosità che mi attanaglia da un po’...


Non è una domanda da bar, nel senso che è interessante come aspetto, solo che non trovo molto corretto correlare costo e prezzo.
Magari ho inteso male ma perchè parlare di prezzo scremando gli aspetti emozionali/emotivi e modaiolo/speculativi ?
Voglio dire il prezzo non lo fai mai in base al costo. Se tu fai un qualsiasi prodotto senza chiederti prima di produrlo a che prezzo il mercato pagherebbe quel prodotto vuol dire che ti accolli il rischio di vendere sottocosto (o peggio di non vendere), personalmente quello di valutare il prezzo pensando al costo è un approccio che non condivido.

Nel caso del vino condivido pienamente l'idea di legare il prezzo ad una scala emotiva ma il problema sta nel fatto che questo tipo di scala è soggettiva e si forma con l'esperienza e per averne una solida devi averne tanta di esperienza e fortuna di bere certe bottiglie. Credo sia per questo che esistono le scale di punteggi che tentano di dare oggettività alla soggettività andando a codificare alcuni elementi che anche con poca esperienza si possono imparare a riconoscere, ma che non per forza risultano sempre direttamente correlati in modo uguale ad un'emozione nel bicchiere.

Resta il fatto che poi magari ci sono vini che potrebbero risultare i più emozionanti per qualcuno che non può permetterseli ma che vengono bevuti senza alcuna emozione da persone che hanno solo la possibilità economica di acquistarli ..c'est la vie :wink:
vino.curioso
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Re: Esagerazioni

Messaggioda vino.curioso » 14 mag 2018 17:51

fr78it ha scritto: poi magari ci sono vini che potrebbero risultare i più emozionanti per qualcuno che non può permetterseli ma che vengono bevuti senza alcuna emozione da persone che hanno solo la possibilità economica di acquistarli ..c'est la vie :wink:


è la formulazione enoica della prima delle quattro nobili verità buddiste :lol: (verità del dolore :twisted: )
alemusci
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Re: Esagerazioni

Messaggioda alemusci » 14 mag 2018 23:24

fr78it ha scritto:
alemusci ha scritto:Ma qual è oggi, se esiste, il limite di prezzo “qualitativo” di un vino, ovvero dove si finisce di pagare la qualità (valore dei terreni, procedure più o meno sofisticate in vigna, pratiche di cantina, affinamenti etc) e si comincia a pagare la speculazione, che sia questa da parte degli intermediari o anche dei produttori stessi e si sfora quindi nell’esagerazione?
Cioè, scremando gli aspetti emozionali/emotivi e modaiolo/speculativi qual è il prezzo “tecnico” massimo che un vino può avere? Lo so, è una domanda un po’ da bar dello sport, ma è una curiosità che mi attanaglia da un po’...


Non è una domanda da bar, nel senso che è interessante come aspetto, solo che non trovo molto corretto correlare costo e prezzo.
Magari ho inteso male ma perchè parlare di prezzo scremando gli aspetti emozionali/emotivi e modaiolo/speculativi ?
Voglio dire il prezzo non lo fai mai in base al costo. Se tu fai un qualsiasi prodotto senza chiederti prima di produrlo a che prezzo il mercato pagherebbe quel prodotto vuol dire che ti accolli il rischio di vendere sottocosto (o peggio di non vendere), personalmente quello di valutare il prezzo pensando al costo è un approccio che non condivido.

Nel caso del vino condivido pienamente l'idea di legare il prezzo ad una scala emotiva ma il problema sta nel fatto che questo tipo di scala è soggettiva e si forma con l'esperienza e per averne una solida devi averne tanta di esperienza e fortuna di bere certe bottiglie. Credo sia per questo che esistono le scale di punteggi che tentano di dare oggettività alla soggettività andando a codificare alcuni elementi che anche con poca esperienza si possono imparare a riconoscere, ma che non per forza risultano sempre direttamente correlati in modo uguale ad un'emozione nel bicchiere.

Resta il fatto che poi magari ci sono vini che potrebbero risultare i più emozionanti per qualcuno che non può permetterseli ma che vengono bevuti senza alcuna emozione da persone che hanno solo la possibilità economica di acquistarli ..c'est la vie :wink:


È, tra le altre cose, una questione di trasparenza o forse, per meglio dire, di consapevolezza. Quando spendo mi piace sapere cosa sto pagando, così tanto X far finta di spendere i soldi in maniera più consapevole, appunto.
Quindi se compro petrus a 450 + iva so che pago:
-30 euro di lavoro effettivo
-60 euro di sacrosanto ricarico (sempre per la legge della strada: X/3x)
-360 euro di emozione, speculazione, moda, storia etc
-99 euro di iva
È spoetizzante come calcolare quanto ti costa una serata “romantica” tra fiori, benzina, ristorante e goldoni me ne rendo conto, ma a volte il mio esprit de geometrie prende il sopravvento... :mrgreen:
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Re: Esagerazioni

Messaggioda l'oste » 15 mag 2018 00:21

Visto che si parla di prezzi in rapporto al margine finale degli Iperproduttori, allora paradossalmente trovo indecente che alcuni Chianti classico, Coste della Sesia, Grumello, Rossese, Aglianico ecc. costino soltanto intorno 10€ o poco più, visto che le emozioni nel bicchiere saranno minori come le aspettative, ma lo smazzo in vigna e cantina sono gli stessi ed i rischi "imprenditoriali" sono molto maggiori per chi non è nelle tipologie o etichette top.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Esagerazioni

Messaggioda alemusci » 15 mag 2018 09:38

l'oste ha scritto:Visto che si parla di prezzi in rapporto al margine finale degli Iperproduttori, allora paradossalmente trovo indecente che alcuni Chianti classico, Coste della Sesia, Grumello, Rossese, Aglianico ecc. costino soltanto intorno 10€ o poco più, visto che le emozioni nel bicchiere saranno minori come le aspettative, ma lo smazzo in vigna e cantina sono gli stessi ed i rischi "imprenditoriali" sono molto maggiori per chi non è nelle tipologie o etichette top.


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