vinogodi ha scritto:l'oste ha scritto:vinogodi ha scritto:l'oste ha scritto:Sul tema del thread penso che visti i prezzi dei mezzi ettari in Langa top (es. Martini compra da G.Voerzio) ma anche delle sottozone langarole meno vocate, sia molto più prospettivo (in molti sensi) acquistare in nord Piemonte dove non mancano suoli, vigne vecchie, storia e varietà delle differenti zone/vini.
...penso proprio alla prospettiva d'investimento e al potenziale inespresso. Dico la mia : apprezzo il Nord Piemonte da tempi non sospetti , ho ancora qualche scampolo di storia degli anni cinquanta e sessanta perché ... perché piacevano assai sia a me che a mio nonno . Antoniolo, Nervi , Antoniotti , Ferrando, Sella , Travaglini persino Umberto Fiore facevano vini austeri ma crepuscolari, ferrigni ma profondissimi . C'è stato un limbo successivamente (anche qualitativo e di mercato, infatti si sono ridotte spaventosamente le aree vitate) dove solo negli anni novanta si è cercato di vedere la luce , con piccoli capolavori ma isolati (alcuni Osso San Grato e Omaggio a Quintino Sella sono piccoli capolavori ... ancora oggi) , poi la riconversione di alcuni , esaltati da critica e pubblico (Le Piane , Anzivino, Sperino , Ravellotti &C) . Quindi il potenziale, enorme, esiste , così come , lentamente , qualcuno sta vedendo la possibilità , anche finanziaria , di portare la propria esperienza in un'area ancora da valorizzare in pieno, ad un prezzo non così proibitivo come succede in una Langa ormai satura e fuori controllo nei prezzi. Penso che Roberto Conterno, con la sua indubbia bravura tecnica , riuscirà nell'intento di invertire la rotta mediatica del Nord Piemonte così come Gaja è riuscito a fare a Barbaresco , fratellino sfigato del Barolo ... io sono certo che farà grandi vini perché il Nord Piemonte è terra , come dimostrato, che può fare grandi vini ...
Grandi vini oserei dire spesso di grande personalità. Risatona.
Tra l'altro nella "macro" zona da Ghemme a... Carema...le diversitá dei vini e dei suoli sono molto marcate nonostante siano tutti a base nebbiolo (più o meno in purezza).
Se ricordi Rossano molti anni fa aveva scritto un pezzo molto approfondito su porfidi & co...
...a me verrebbe voglia di un super approfondimento : sono certo che brutti ceffi come te e Rossano o Picard (o Arnaldo) vi convincerei a muovere le chiappe fino a Bue House...
Sarei molto interessato ad un approfondimento con cotanta compagnia, senza dimenticare di coinvolgere Luca/bardamu e pippuz, autentici enospasimanti e conoscitori fini della macrozona da almeno due decenni.
Se poi riusciamo a mettere in line-up qualche vecchio boca del Castello Conti, qualche Spanna anni '70 veronelliano possiamo riuscire a far muovere verso nord anche il goloso baffetto del moschettiere.
Senza la loro testardaggine sarei ancora scettico sul fatto che il nord Piemonte sia meritatamente un Eldorado enologico (i critici affermano che manchi il vino "over 95", manca il nome traino, un "sassicaia" del luogo che faccia
trendy anche per la critica spingipunti, mah...)
Per reale approfondimento, ispirato dalla solita voglia di bere e dalla discussione stasera abbiamo stappato :
Osso San Grato 2007 - Antoniolo, naso ammaliante, pieno, pulito, dai fiori al rabarbaro dolce. Palato elettrico, tannino potente ma finissimo, educazione estrema, finale che ti insegue, per il mio, era dalla 2004 che non godevo tanto con l'Osso. Piaciuto un bel po'.
Boca 2010 - le Piane colore da dipingerci una stanza, luminoso, promettente. Naso esplosivo, frutto, erbe balsamiche, rose a mazzi, bocca in dipendenza dopo il primo sorso, goloso, non lunghissimo, per il mio bevuto non ha la massimissima tipicitá ma ha un manico esemplare, in bolla perfetta. Ho riflettuto di più con l'Osso, cerebrale, mentre il Boca è sexy, pensi di meno. Piaciuto proprio (un pelo meno dell'Osso)
Gattinara 2012 - Caligaris apre sfidandoti con note scure, chinose, vulcaniche. Ok, scusa il disturbo, resta nel bicchierone mentre assaggio un po' di pasta di salame. Senza fretta dopo mezzora il vino si rilassa, esce il sottobosco, un frutto speziato, una liquirizia ancora scura. In bocca è pieno, denso, in formazione, aprire un Gattinara con meno di dieci anni dalla vendemmia è sacrosanta, inutile, curiositá. Piaciuto (con margini medio alti).