Messaggioda Ludi » 08 apr 2018 20:55
V. Girardin, Rully 1er cru Les Cloux 2007: la grassezza e la freschezza della Borgogna ci sono tutte, anche da una zona minore. Non fa gridare al miracolo, ma è un bel vino.
Fratelli Alessandria, Pelaverga di Verduno Speziale 2016: lampone, fragola e sottili note animali per un rosso che non sazia mai. Delizioso.
Valentini, Trebbiano 2005: didascalico nelle note di camomilla, genziana, nespola e pellame. Bocca di acidità davvero sferzante. E' il classico Trebbiano di Valentini che - posso dirlo? - non mi emoziona più come un tempo.
Bodegas El Nido, El Nido 2008: più che berlo, lo si assapora con il cucchiaio, tanto è denso, materico, debordante. Tecnicamente perfetto, con un persistenza da primato mondiale, ma oramai persino Parker se ne sta andando in pensione....
Cantina di Santadi, Rocca Rubia 2008: fa il compito come uno scolaretto non geniale, ma diligentissimo. Si beve bene.
Jacquesson, Dizy Terres Rouges 2008/b]: più che rosato sembra un rosso, e ricorda da vicino il Rubis de Noirs di Leclerc Briant, con note di ciliegia matura, rabarbaro, china. Bocca assolutamente bilanciata, con acidità tenuta in equilibrio dalla dolcezza materica. Lasciato "sgasare" nel bicchiere è quasi altrettanto buono.
[b]Beaucastel, CdP 2004: in una parola: splendido. La garriga, il pepe, l'oliva, la prugna al forno si contendono l'olfatto, e la straordinaria bevibilità fa il resto. Non è la mia denominazione preferita, ma a certi livelli Chateauneuf-du-Pape non si discute.
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Ludi il 09 apr 2018 08:22, modificato 1 volta in totale.