pippuz ha scritto:beluga ha scritto:pippuz ha scritto:Intanto l'idolo della imbecillighenzia nostrana Macron fa protezionismo e sbarra le frontiere.
Mentre la poco intellighenzia nostrana se la prende con la Bonino che è una delle poche persone oneste votabili e con l'Europa senza la quale saremmo con le pezze al culo e l'inflazione a livelli argentini.
Punti di vista, per me è la più invotabile e pericolosa di tutte.
Lo dici per sentito dire o hai letto il programma? Io l'ho letto.
PS: alle pezze al culo gli argentini ci sono arrivati a causa dell'aggancio della loro moneta ad una più forte, il dollaro. Ricorda qualcosa?
Ne abbiamo parlato con Tommy E. Murphy, economista argentino dell’Università Bocconi di Milano che lavora su argomenti di storia economica.
Esiste un comun denominatore dietro alle recenti crisi del paese?
In generale i problemi dell’Argentina derivano da un misto di cattive politiche e cattive aspettative. In parte, l’Argentina ha avuto un destino avverso, segnato da dittature che hanno impedito la formazione di una classe politica adeguata e l’adozione di politiche economiche lungimiranti. Quando finalmente è arrivata la democrazia, ha portato con sé molte promesse e speranze ma anche una pessima eredità da un punto di vista economico. Tuttavia, la democrazia non ha saputo ritarare le scelte di politica economica, prediligendo sempre quelle di breve periodo - più popolari - sacrificando quelle necessarie nel lungo periodo (ad esempio le riforme per ridurre la corruzione nel settore pubblico, aumentare l’apertura al commercio e favorire maggiore imprenditorialità). Di conseguenza, il paese non è riuscito a raggiungere un equilibrio stabile, ma è sprofondato in una situazione di forte volatilità alternando cicli positivi a cicli negativi. E non importa molto di quelle che sono le conseguenze di tali politiche, se c’è una cosa che hanno imparato gli argentini è che alle crisi e alle situazioni di forte volatilità si sopravvive; le crisi arrivano e passano.
L’Argentina ha un problema di inflazione cronica, perché il paese sembra ritrovarsi periodicamente a far fronte alle stesse questioni?
L’Argentina ha un problema cronico di mala gestione che persiste da almeno 60 anni. Ma la cosa che aggrava questo problema è che la popolazione sa che queste questioni si ripresentano periodicamente.
Ci sono essenzialmente tre modi in cui un paese può finanziarsi: attraverso la tassazione, attraverso l’emissione di titoli di stato, e stampando moneta. L’Argentina ha una base imponibile piuttosto ridotta, a causa degli alti livelli di evasione e tendenzialmente la tassazione colpisce chi esporta. Inoltre, il paese ha un limitato accesso ai mercati di capitali, per questo, ora che i soldi stanno finendo, l’unica possibilità che il governo ha a sua disposizione è quella di stampare moneta. In questo senso, l’Argentina è diversa dagli altri paesi perché la popolazione, attraverso le sue aspettative, anticipa l’inflazione che si creerà stampando denaro. Vista la sua lunga storia e memoria di forti spinte inflazionistiche, il sistema si auto-alimenta. Per questo il problema dell’inflazione è più difficile da gestire in Argentina che in altri paesi.
Però ora l’Argentina ha rilassato i controlli sui capitali
Si, ma solo in parte. Ora le persone possono comprare dollari ma ci sono ancora dei limiti a quanti se ne possono acquistare. Inoltre è necessario dimostrare di guadagnare più di 7,200 Pesos; dati i livelli di evasione, solo alcuni sono in grado di farlo. Per molti il reddito dichiarato è molto inferiore a quello reale.
La banca centrale ha alzato i tassi al 26%, sarà sufficiente per ridare stabilità al peso?
No, non sarà mai abbastanza. Anche se questo tasso è indubbiamente elevato, l’Argentina ha sperimentato, non troppo tempo fa, tassi ancora più elevati. Nel 1989 il tasso di interesse mensile è stato alzato al 50%, e nemmeno quello è stato sufficiente a dare stabilità alla valuta. Come ho detto, se i fondamentali economici non cambiano, le aspettative prevedono che il governo continuerà a stampare moneta, e questo di per sé rende il Peso molto vulnerabile.
Ad esempio, nel 1990 il piano di convertibilità – che ha impedito al paese di stampare moneta e ha ancorato il Peso al dollaro – implementato da Cavallo ha funzionato, almeno inizialmente. L’Argentina per la prima volta in molto tempo ha avuto un periodo di stabilità economica. Tuttavia, quando l’instabilità monetaria ha cessato di essere un problema invece di affrontare gli altri problemi chiave dell’economia, l’Argentina ha scelto, come altri paesi dell’America latina, di seguire alcune politiche anche giuste (come quelle suggerite dal Washington Consensus), ma non prioritarie per il paese. Questi programmi hanno assorbito molte risorse, impedendo successivamente l’utilizzo della politica fiscale durante le crisi finanziare di fine anni ’90.
In ogni caso, il punto è che non so se il piano di convertibilità potrebbe funzionare oggi, se oggi il paese smette di stampare moneta, finirà i soldi e non sarà più in grado di erogare i sussidi ai ceti più poveri. Questo porterà a forti scontri sociali senza precedenti.