Messaggioda giandriolo » 13 nov 2017 14:32
Ieri sera degustazione di vini da uve autoctone organizzata da Slow Food FVG.
Premetto che ero in compagnia di diverse persone che vorrebbero avvicinarsi al vino, quindi gli assaggi sono stati perlopiù rapidi e mirati a scopo "didattico" sui bianchi, non per forza nell'ordine che riporto.
Parto subito con le personali conferme:
Edi Keber - Collio bianco 2016: per me un punto di riferimento imprescindibile in regione, ha una costanza qualitativa difficilmente riscontrabile in altri lidi.
Lis Neris - BBK 2016: nuova linea dell'azienda, prodotto con uve Ribolla Gialla di provenienza slovena (Brda) - tanta frutta matura e buona bevibilità. Meno interessante il Fiore di Campo 2016, per me troppo aromatico.
Lupinc - Stara Brajda 2015: uvaggio di Vitovska, Malvasia, Friulano - per me sempre intrigante e ben fatto. Mi è piaciuto meno lo Stara Brajda 2016, più corto sia al naso che al sorso, ma senz'altro deve maturare oltre. Interessanti anche Malvasia 2015 e Vitovska 2015.
Meroi - Ribolla Gialla 2016: elegante ma di carattere, molto pulito e di persistenza decisa, mi ha colpito per la marcata mineralità. Buono anche il Friulano 2016, da magnum.
Stemberger: in visita in cantina mi ero innamorato della loro Malvasia e dello Chardonnay 2005, adesso in commercio. Piccola realtà del Carso sloveno, sono proprio bravi e sempre accoglienti. Stavolta ho assaggiato il Robinia 2013, blend di Ribolla e Riesling, sempre bello grasso e minerale.
Brandulin - Malvazija 2015: bella complessità olfattiva e agile da bere. Non male la Rebula 2011, anche se mi è parsa più pesante e difficile.
Piaciuti poco
Amandum - Friulano: assaggiato in verticale 2015, 2014, 2013. Solo l'ultimo, per me, godibile e pronto da bere. Il 2015 è il fratello minore, mentre 2014 non pervenuto.
Movia: mi hanno lasciato perplesso sia il Gredic 2016 che il Lunar 2013, li ho trovati poco bilanciati, sopratutto il secondo, una specie di spremuta. Si sente che c'è materia, ma non rispecchia le aspettative. Delusione per il Puro 2010: al naso intriga, ma poi lo sorseggi e pare una gazosa per quant'è grossolano.
JNK - Rebula 2009: poco decifrabile, ma meglio della Rebula 2008, secondo me con evidenti difetti.
Marinig: vini corretti, assaggiata tutta la linea, ma non è il mio genere.
Zaro 1348: per me interessante solo la Malvasia macerata 2015.
Sorprese
Blazic Borut: tutta la linea è ben fatta. Jakot 2016 e Rebula 2016, rispettivamente Friulano e Ribolla, versioni base di grande eleganza. Stupendo il Rebula Robida 2013, macerato breve, passaggio in botte grande, davvero morbido ed elegante, con leggero tannino e sfumatura minerale. Non male il Rebula selekcija 2011, con macerazione più lunga, ovviamente molto più carico, ma sempre piuttosto fine.
Simon di Brazzan: buono il suo Friulano 2016, ineccepibile e piuttosto beverino. Mi ha stregato il Blanc di Simon Tradizionale 2012, strepitoso. Naso delicatissimo, con tocco fumé, seppur di densità e profondità notevoli, e sorso di intensità superlativa. Per me, l'assaggio della serata.
Outsider
Antico Broilo: merita una menzione a sé, non solo per la gentilezza di Massimo, ma anche per la linea di assaggi, che mi hanno confermato la bontà di quest'azienda. Fresca e graziosa la Ribolla Gialla 2016, strepitoso il Friulano 2016, di sostanza grassa e densa, ma di bevibilità estrema. Menzione anche per i rossi: sia lo Schiopettino 2015 che il Refosco 2015, entrambi assaggiati da Magnum, promettono bene. Il primo ancora ruvido e spigoloso, ma va atteso. Il secondo per me già più morbido e godibile. In entrambi si percepisce il passaggio in legno, che però non sovrasta il resto della sostanza. In prospettiva due ottimi prodotti.
Wine improves with age. The older I get, the better I like it.