Se c'è un modo perfetto di bere vino è pian piano, dandogli tempo e dandosi tempo, senza fretta. Ascoltandolo e ragionando con un amico. Ieri sera tre orette per dare fondo a
Chateau Smith Haut Lafitte grand cru 2005 Non vi annoio con i soliti descrittori, preferisco parlare della meravigliosa integrità, della coerenza, della pulizia e del connubio perfetto tra spessore-bevibilità, densità-eleganza. Quasi analcolico.
Via, mi scappa detto dei profumi infiniti e intensi; menta, ginepro, rosmarino, patchouli
, marjuana
, more, "vaniglietta", prugna, tabacco... e potrei andare avanti.
Barolo riserva 2004 Enzo Boglietti Venuto per secondo non si è fatto intimorire. Carattere diversissimo, ovviamente ( ? ) più caldo del primo, anche più irruento ( o "ignorante" come diceva il mio compare ), anche questo di perfetta integrità e, secondo il mio personale gusto, maturazione ideale. Qui l'alcool è presente quel tanto che basta a ricordare che il vino è in effetti una bevanda alcolica.
Giusto ora, per curiosità, sono andato ricercare commenti sul produttore, ma ho trovato poco e quel poco mi sembra leggermente controverso, a me lo stile è piaciuto tanto.
Ai punti vince il primo, ma di un soffio.
Due grandi bottiglie.