Messaggioda Fedevarius » 30 ago 2017 19:51
Metto due note per dare il mio piccolo (e poco competente) contributo a questo thread, che ho usato come guida durante qualche giorno in Valtellina.
5 giorni, 4 cantine visitate, qualche bottiglia aperta a cena, quindi una panoramica di assaggi limitata.
Come idea generale i vini risultano meno tannici e leggermente più pronti e godibili subito rispetto ai nebbioli di Langa.
Aggiungo che a volte i vini, anche in base ai produttori e/o alle annate un po' più sfigate, risultano buoni e ben fatti ma un po' freddi, come fossero chiusi e chissà se in grado oppure no di aprirsi dopo adeguato riposo in bottiglia.
MAMETE PREVOSTINI
Visitata la cantina mentre ero di passaggio, si visita solo la cantina di affinamento in Val Chiavenna perchè quella di vinificazione in Valtellina è nuova ed ancora in allestimento
per essere adatta ai visitatori.
La visita è condotta da una ragazza MOLTO carina ma a parte questo non è molto interessante. Traspare comunque la voglia di fare bene e migliorarsi come produzione.
I VINI:
Santa Rita Rosso di Valtellina 2015 - Fruttoso, croccante e fresco come ci si aspetta da un vino base. Piacevole.
Valtellina sup. Sassella 2014 - Il vino è corretto ma si concede poco o nulla, la sensazione di chiusura e incompiutezza che descrivevo in apertura qui è presente. Piaciuto poco.
Valtellina sup. Sassella Sommarovina 2014 - Selezione di uve provenienti da un unica vigna, leggermente più speziato ed elegante del precedente risulta però altrettanto "freddo".
Sfursat Corte di Cama 2013 - Qualcuno lo definirebbe un vino "da donna": naso molto dolce principalmente di frutta rossa e nera stramatura o in confettura, alcol leggermente in evidenza. Eccessivamente "piacione" per i miei gusti.
Sfursat Albareda 2013 - Leggendo qui mi aspettavo un vino decisamente marcato dal legno che, invece, c'è ma non è così eccessivo. Meno dolce e più complesso del precente, non lo comprerei visto il prezzo che ha ma non mi è dispiaciuto.
BALGERA
Valtellina superiore Sassella Riserva 2004 - Preso al ristorante perchè proposto a un prezzo conveniente (intorno ai 18 euro al tavolo) ricordavo che qui sul forum non se ne era parlato
benissimo ma a qualcuno il produttore piaceva, quindi ho voluto provare.
Leggera volatile che con il tempo si attenua senza mai scomparire del tutto. Il vino sembra molto più giovane di quello che è, al naso concede leggere note di frutta rossa mentre in bocca risulta
algido e decisamente poco espressivo.
Difficile andare oltre un paio di bicchieri, dispiace dirlo ma piaciuto proprio poco.
CANTINA SCERESINI
Castel Grumello riserva 2009 - Questo pure preso al ristorante a prezzo molto accessibile, forse non è un gran vino ma è piacevole.
Bel naso caldo di frutta matura, in bocca è giustamente fresco con un bel tannino e un allungo pulito che invoglia a versarsi un altro bicchiere.
Ha accompagnato egregiamente i piatti di zona.
PIETRO TRIACCA
Terraretica IGT 2009 - Prodotto con uve parzialmente appassite. Oltre al fatto che questo è un IGT se ho ben capito il produttore vinifica in svizzera, fattori che potrebbero lasciare intuire una certa dose di "libertà" in cantina.
Il vino comunque è buono, non complessissimo, l'appassimento benchè parziale si fa sentire e di nuovo troviamo note di frutta molto matura, una componente alcolica importante ma gestita abbastanza bene, note di vaniglia e cioccolato.
Per quel che vale aggiungo che il giorno dopo il vino risulta abbastanza "stanco", con sentori quasi liquorosi.
RAINOLDI
Visita in cantina da Rainoldi, ancora una volta non si visita nè vigneto nè cantina di vinificazione ma solo la zona di affinamento.
Premetto che il produttore è l'unico di cui avevo già assaggiato qualcosa e, il mio preferito ad oggi (mai assaggiato nulla di Arpepe, provvederò)
I VINI
Sassella riserva 2013 - Colore scarico, naso di frutta rossa e con un po' d'aria si aggiungono note agrumate e mentolate. Molto giovane in bocca, bella mineralità, pulizia ed eleganza. Piaciuto molto
Inferno riserva 2013 - Tra i vini assaggiati è quello che mi è piaciuto meno, più "carico" del precedente, sotto tutti gli aspetti. Colore pieno, naso intenso di frutta matura e speziatura dolce, alcol e tannini ben presenti in bocca.
Grumello riserva 2010 - Piaciuto molto anche questo, rubino pieno, naso intenso di frutta nera e leggermente balsamico. In bocca è equilibrato, con tannini ben fatti. L'impressione è che sia da bere ora o nei prossimi 3, massimo 5, anni.
Sfursat Ca' Rizzeri 2013 - Tanta materia per questo sforzato, tra note dolci di fragola e legno e alcol un po' troppo marcati. (Bevuta recentemente una versione eccellente di fine anni '90, il che mi fa pensare che ci sia bisogno di qualche anno di bottiglia per farlo distendere e far uscire un bel vino).
Sfursat 2013 - Questo risulta invece più godibile ora, molto più leggero sia al naso che in bocca, al naso note dolci ma non stucchevoli, si ritrovano le note mentolate. Una buona freschezza e un bel finale pulito e giustamente lungo.
ANTONIO MOZZI
Come spesso accade con i piccoli produttori la visita in cantina è estremamente piacevole e istruttiva.
Accolto da Antonio in casa, visitiamo insieme le vigne e la cantina di produzione. Il panorama delle vigne da vicino è incredibile, un muro degno di uno scalatore.
Recentemente è stata impiantata una nuova vigna, posizionata perpendicolarmente rispetto alle altre della valle e (se ho ben capito) usato un clone di nebbiolo diverso.
Assaggi da botte del 2015 che verrà imbottigliato a breve ed è, tutto considerato, già abbastanza pronto. Fruttato e fresco, bei profumi e ottima bevibilità.
Presa e bevuta a casa la versione 2014 che, pur essendo la migliore delle 2014 che ho assaggiato, secondo me risulterà molto inferiore alla 2015. Si beve bene anche questo ma il naso regala molte meno soddisfazioni e in bocca è più scarno.
Presa senza assaggiare anche la riserva 2013, vedremo.
COOPERATIVA TRIASSO E SASSELLA
Visita un po' frettolosa perchè era tardi e, dopo un'intero pomeriggio passato per cantine, la famiglia mi reclamava a casa.
La cantina è una serie di cunicoli labirintici, scavati nella montagna e risultato di recenti aperture che hanno unito locali preesistenti.
Il produttore è simpaticissimo e ogni tanto lascia andare a divagazioni in dialetto.
Si perde a raccontarmi dei suoi nipoti, della sua vita da ferroviere, di come un giorno di qualche hanno fa,
insieme con altri produttori-conferitori di zona, abbiano deciso di provare a imbottigliare il proprio vino. Prosegue parlando dei trattamenti in vigna e
delle idee che ha per migliorare la sala assaggi e la parte commerciale. C'è voglia di fare e migliorarsi e ingrandirsi.
Assaggio solo il Ciaz 2015 da botte e il Sassisolivi 2014. I vini sono ben fatti anche se non si grida al miracolo, forse avevo troppa aspettativa per quello che avevo letto qui.
Presa comunque la riserva 2013, anche qui staremo a vedere.
PS. ho mangiato bene da Trippi, così così da San Carlo a Chiuro, bene a il Poggio a Poggiridenti e molto bene alla trattoria Altavilla.