zampaflex ha scritto:Andyele ha scritto:Ieri sera in 5 CGT più due graditissimi ospiti forumisti abbiamo testato questo tanto chiaccherato e ricercato Vatan:
Winston Churchil 2002
Krug 2002
Bollinger RD 2002
Vatan Clos la Neore 2005
Vatan Clos la Neore 2008
Vatan Clos la Neore 2010
Vatan Clos la Neore 2011
Vatan Clos la Neore 2012
Collestefano 2002
Dagueneau jardins de babylone 2004
Diciamo così...perlomeno abbiamo mangiato molto bene!
Non te la puoi cavare così. Voglio sapere sia delle bolle che della verticale.
Provo a dire qualcosa. Intanto il denominatore comune che tratteggia Mont Damnées e Chablis, il suolo d'origine Kimméridgiana, quella roccia conchigliosa che caratterizza i vini di chavignol e non solo quelli di vatan ma anche di Pascal Cotat. Terroir e climat creano un connubio unico dove il sauvignon perde completamente i suoi tratti varietali.
Non c'è nulla da dire, probabilmente quella parcella all'interno di M Damnées di vigne di 60 anni riassume il sancerre di Chavignol, direi che ne è l'emblema. Vini all'opposto di quelli di dagueneau (mi piacciono entrambi) non urlati, che non mostrano i muscoli, bisogna cogliere con calma le sfumature e i semitoni che ti offrono. Mi sento di dire che Anne Vatan che ha preso in mano l'azienda dalla vendemmia 200i8, interviene meno possibile sul vino che rappresenta nel bene e male il millesimo, quasi ci si nasconde dietro. Semplicemente e senza magheggi. Cosi la 2011 è una annata piccola piccola, abbastanza (sur?)matura, già dal colore e nel successivo corredo olfatto-gustativo. Non ci si scappa. Così come la 2008 è una delle annate migliori del nuovo millennio, di grande equilibrio, con una roccia minerale, una pietra focaia che chiude il sorso; così come la 2010 è "more", di più, con un sorso di notevole pressione palatale e profondità ma anche qualche accenno di alcool. Tanta roba. 2012 con potenzialità elevate, anche qualche sensazione vegetale (ma si parla di Vatan in cui il vegetale è una menta, un'anice, un leggero sfalcio d'erba) questa si una lama che piacerà ai malati degli chablis.
Così come la 2005 è direi, mi si passi il termine, nella fase di plenitude 2, un vino ben diverso da quella lama che spesso troviamo nei vini giovani di Vatan, un vino mutato, dove note dolci, di tiglio, di gelsomino, di camomilla ma anche di fruit passion, mango fanno capolino e lasciano spazio ad una beva piacevole, più quieta, meno vibrante di acidità ma di godibile terziarizzazione. Qualche note sugli champagne 2002: un Krug che sventaglia note floreali, così espressivo fin da giovane e perde le note di tostatura non può che presagire ad un radioso futuro con una bocca compatta, tesa, da Krug insomma. Bolla finissima. E' stato il vino cui ho attribuito il punteggio più alto della serata (93 /93,5 ora, in divenire 2 punti in più). Winston invece non mi convince appieno, mentre Krug col tempo migliorava, Winston (non va oltre 90) si è assopito assai velocemente. Inoltre questo sì con note di tostatura, seppur ben fatta, che cmq si sentiva e bolla più grossa che Krug, sorso più evanescente. Rd bevuto a fine pasto, dopo tanti vini (bevono come dei draghi quelli della CGT
) è il solito Rd che col tempo arriverà a dare il meglio di sè, lascia ben sperare, ora è il più giovane dei 3. Un saluto ai membri della CGT, Becho in primis che ha organizzato, Jok, Lucalu, Pudepu, il notaio Andyele che ha provato a falsificare il Collestefano 2002 nella bottiglia di un Clos di dauvissat, tranello mancato dato l'esito non felicissimo del verdicchio, e infine Landmax.