Messaggioda tenente Drogo » 18 giu 2017 15:05
UNA STORIA ESEMPLARE E ORRIBILE.
di Ilda Curti
Facciamo un esempio semplice semplice. Elementare nella sua normalità (perché poi ci sono casi molto più ingarbugliati)
Prendiamo il caso di F, coetanea della Bionda (19 anni), sua amica dalle elementari.
I genitori di F. sono albanesi. F è nata in Albania ma arrivata in Italia ad un anno e mezzo.
Torna in Albania a trovare nonni e parenti circa una volta ogni due anni, d’estate. Più o meno 9 volte nella sua vita, per un paio di settimane.
E’ stata in Albania 9volteX2settimaneX7giorni= 126 giorni (circa lo 0,18 della sua vita)
E’ vissuta in Albania per il primo anno e mezzo: 547,5 giorni (9,8% del tempo)
E’ stata a Torino per 17 anni e mezzo (- i giorni di vacanza)=6.261,5 giorni (circa il 90% della sua vita, contando i bisestili)
COME E' ADESSO
Fino al 18 esimo anno era iscritta sul permesso di soggiorno dei suoi genitori. Ogni anno la famiglia doveva rinnovarlo, pagando il rinnovo circa 800 euro/anno per nucleo familiare.
E fin qui, passi. Un odioso balzello che ha riempito le casse dello Stato e che vi permette di urlare “vengono qui a rubare il nostro Welfare” (ditegli grazie, a ‘sti ladri di stranieri, che se avete gli ospedali e le scuole è anche grazie a loro e alle loro tasse)
Per andare in gita all’estero con i suoi compagni ha dovuto chiedere il visto in quanto straniera, ma vabbè, direte voi. Solo un’inutile umiliazione. Si sopravvive. Anzi, se vuoi essere italiano ti umilio in continuazione così vediamo se sei convinto
Al compimento del 18esimo anno, F è diventata straniera. Per restare regolarmente in Italia e continuare gli studi ha dovuto dimostrare di potersi mantenere ma siccome studia lo hanno dovuto dimostrare i suoi genitori (che ora devo raggiungere un reddito minimo che includa il "reddito" mancato della figlia. E sono fortunati che F è figlia unica, altrimenti avrebbero dovuto aggiungere circa 6000 euro per ogni figlio maggiorenne con permesso di studio, in forma fidejussoria per chi se ne intenda).
L’anno scorso, anno dei 18, lei e la Bionda avevano programmato la loro prima vacanza insieme a Berlino (presente il viaggio dei 18 anni? Zaino, treno, ostello, avventura?) ma è saltato. Motivo? In quanto straniera maggiorenne doveva fare il passaporto albanese all’Ambasciata Albanese (tempi di attesa: mesi). Ma siccome ha compiuto 18 anni in primavera, estate saltata. Non aveva il passaporto rilasciato dallo Stato dove ha trascorso il 9% della sua vita tutto compreso. Niente di grave, un’altra inutile umiliazione per vedere l’effetto che fa.
Se tutto va bene (permesso di soggiorno, reddito, tempi burocratici dalla richiesta di cittadinanza= 12/13 anni) F, con la legge attuale, diventerà cittadina italiana a 32/33 anni. Ogni anno rinnoverà il permesso di soggiorno, ogni anno pagherà tasse e. Balzelli allo Stato.
CON LA LEGGE IN DISCUSSIONE IN PARLAMENTO SULLO IUS SOLI/IUS CULTURAE
F, utilizzando la finestra dello Ius Culturae (almeno un ciclo dell’obbligo scolastico fatto In Italia), sarebbe cittadina italiana. Cosa che è di fatto. Sarebbe andata a Berlino, sarebbe meno stufa della burocrazia, sarebbe meno umiliata. Sarebbe, come è, uguale alla Bionda ma un po’ meno di serie B di fronte allo Stato
PS. Io ho promesso a F, quando aveva 10 anni, che sarebbe stata cittadina italiana prima dei 20. Perché la sua angoscia per i 18 anni è cominciata allora.
PS2. Di fronte a questo esempio semplice semplice (perché ce ne sono di più ingarbugliati) mi si spieghi perché, se non si è razzisti neofascisti urlanti convinti che il sangue italiano sia fatto di olio d’oliva e quello degli altri di plastilina, F non dovrebbe avere il diritto di essere cittadina italiana
PS3 tenete conto che, con la legge attuale, un pronipote di italiani partiti per l'Argentina nel 1936 può chiedere la cittadinanza italiana anche se non parla l'italiano e non è mai venuto in Italia.
PS4 venite a raccontare alla Bionda che F è straniera. Vi riderà in faccia con i singhiozzi e poi vi guarderà con gli occhi feroci.