Messaggioda l'oste » 07 mar 2014 04:31
Sebbene il merlot sia vitigno prosaico e cicciotto, anche in Italia riesce a fare qualche rima di poesia.
Certo a volte, spesso, ci sono merlottoni che sembrano Serena Grandi, da giovane, non destaurata come nel film di Sorrentino. Bona ma noia.
Le merlot nel suo mondo di forse facile piacioneria propone di sè varie versioni, diverse a seconda di zona e manici, forse perchè il merlot "legge" il territorio e "sente" molto il manico, vedi rive droit, checchè se ne dica con minor trasporto che della gauche, boh, sarà per l'argilla.
Penso vi siano diversità enormi, anche nel corredo olfattivo e varietale oltre che nello "stile", tra -per esempio- Apparita, Ricolma, Masseto, Messorio e Redigaffi, non proprio tutti vicini di casa ma son comunque toscani.
Per dire che il merlot sarà quel che a volte purtroppo è, ma a cercare non è sempre banalotto e l'emozioncina la si prova, via.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.
Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini