Beh, dipende dalla traduzione che se ne fa, visto che è stato citato Il Male che aveva una rubrica apposita.
La mia traduzione è questa:
"Più sono i vini e le aziende premiate, maggiore sarà il “parco buoi” dal quale attingere per chiedere la partecipazione a quegli eventi. Ma questo inverte il ruolo delle cose. Non si fa più [
trad it: Quando c'ero io, che ero e sono er mejo, si faceva indubitabilmente] il roadshow in funzione della guida e della sua diffusione anche su mercati esteri, [
trad it: adesso che questi nanerottoli hanno preso il mio posto] si fa la guida in funzione dei vari roadshow [
trad it: quelli che io definisco arbitrariamente come tali], che sono l’obiettivo vero per la remunerazione che la loro organizzazione consente. Altro evidente segno di decadenza."
Sottolineo che il "ragionamento" di Cernilli si fonda su un sillogismo: se crescono i premi, allora si inverte "il ruolo delle cose". Ovviamente non è così banale: ci sono stati anni in cui la crescita dei premi era molto più robusta di adesso, quindi se questo ragionamento semplificato vale, andava fatto allora. Per il GR, mi ricordo che il boom è stato negli anni '90, mentre negli anni 2000 la crescita dei premi è stata molto più lenta, a parte il salto del 2010 (la prima edizione senza Slowfood, +15% di premi rispetto all'anno precedente, da 339 a 391 YYY). Parlando degli ultimi anni, nell'edizione 2012 c'è stata addirittura una decrescita (da 402 a 375 YYY), negli altri anni una crescita moderata.