l'oste ha scritto:balrog ha scritto:Se vuoi il mio parere OSTE se ne va per due ragioni .
Una l'hai detta tu.....l'altra riguarda come è fatto lui.....se ne va perchè gli piacciono le sfide e vuole essere ricordato come l'allenatore più grande di tutti i tempi e per farlo deve fare imprese eclatanti e vincere dovunque.
Megalomania ?? Quasi certamente.
Però almeno una GRANDE megalomania e sognare in grande ha dell'affascinante.
Vuole lasciare un segno indelebile nel calcio mondiale , non so se ci riuscirà ma certamente ci proverà.
bal
Veramente la ragione che ho detto io era velata -ma nemmeno troppo- di sarcasmo.
Secondo me il motivo assolutamente principale per cui va via, è perchè vuole vincere anche in Sapgna dopo Portogallo, Inghilterra e Italia.
Poi, se riuscirà a vincere a Madrid (tocamos madera) allenerà una nazionale per cercare di rendere assoluto il suo palmares.
E secondo me tra i motivi per cui gli scoccia andare via dall'inter, più che l'amore, è non poter arricchire il curriculum anche con l'intercontinentale.
Ma il treno blanco passa adesso, il Real non può aspettare.
Premettendo che l'esuberanza caratteriale (
) di Mou non mi risulti proprio simpatica, credo però che balrog abbia centrato entrambi i punti.
Sicuramente Mou nel pollaio italia (come paese in generale e come ambiente del calcio in paritcolare) ci ha sguazzato interpretando il miglior atteggiamento possibile pro domo sua (e dell'inter), però lo comprendo benissimo se ora che ha vinto tutto e può uscirsene con tutti che lo osannano, abbia voglia di andarsene su altri lidi.
Le motivazioni di una nuova sfida, già sarebbero abbastanza sufficienti per uno come lui (voglio dire: è mica italiano o milanese che dovrebbe provare un qualche senso di attaccamento....).
La voglia di cambiare aria è comprensibile e giustificata.
Quante volte molti di noi hanno pensato e detto che da quest'italia se ne andrebbero senza troppi rimpianti, stufi ed abbattuti dall'eccessivo ed infimo livello della polemica, della qualità della vita, dell'immobilismo intellettuale che oltre la classe dirigente sembra ormai attanagliare anche i semplici cittadini
(OT: GRANDISSIMO ELIO GERMANO e che poveretti Bondi la Gelmini e le loro reazioni) .
Ripeto, mi riferisco al paese in generale, poichè non solo nel calcio oggi come oggi regna la cultura del sospetto, del sotterfugio, della furbizia premiante sul merito.
Oste, tu mi dici che in Spagna non si troverà meglio perchè anche lì le tensioni sono alte, non voglio contraddirti perchè credo tu la conosca meglio di me, ma sono ormai 2 anni che per questioni di amore vivo tra napoli e barcellona, e sinceramente, per quanto anche lì il calcio a volte diventi questione di stato (la semifinale di ciampion lo ha dimostrato) non mi sembra ci sia tutta quell'acredine, quell'invidia, quella cultura antisportiva che vivo oggi in italia.
La tensione è una cosa, la faziosità e disonestà sono altre.
La domenica sera non vedo le tv invase da moviole commentate da fazioni ultras che si spacciano per opinionisti, non vedo 45 programmi sul calcio (e solo sul calcio non su altri sport) dove tutti insultano tutti.
Non vedo tifosi inferociti che aggrediscono indistintamente i propri avversari o i propri giocatori.
Non vedo stadi dove andare ti mette paura perchè pericolanti.
Tutto questo secondo me fa di quello spagnolo e inglese (ma anche degli altri, seppur qualitativamente inferiori...forse) ambienti migliori dove vivere, soprattutto se si è "portoghesi" come Mou (nel senso di vagabondi, un pò zingari, ma senza nessun intento offensivo, il mio guru era de andrè: io gli zingari non li disprezzo affatto).
Forse noi in italia, soprattutto chi non ha vere esperienze di vita all'estero, ci siamo abituati a questo marciume imperante, e abbiamo dimenticato che ci sono altri orizzonti, altri modi di vivere, che spiace dirlo, ma sono decisamente migliori o almeno meno mediocri.