Tex Willer ha scritto:Sul patteggiamento.
In ambito sportivo,dove l'accusato non rischia la galera,ricorrere al patteggiamento mi pare una soluzione inconcepibile se si è innocenti.
Ma come:uno mi accusa ingiustamente,ho una caterba di testimoni a mio favore. Ciò nonostante preferisco sostanzialmente ammettere una colpa che non ho commesso???
Io se fossi in Conte una soluzione di questo tipo non la accetterei mai:uno sportivo ha la sua onestà da difendere anche a costo di rischiare di essere squalificato per un periodo più lungo. SE sono innocente continuerò a sostenere la mia innocenza e se mi condannano ho la possibilità di continuare a cercare nuovi elementi che confermino la mia estraneità, ma mai ammetterei una colpa non commessa,mai. Almeno io la vedo così.
Se fosse stato vero quello che scrivi, Conte non avrebbe dovuto essere deferito.
Invece è stato deferito, e, libero di crederci o meno, la squalifica per lui è già scritta, che patteggi o meno.
Quello di oggi non è un processo (ripeto per la milionesima volta che in un processo c'è un dibattimento con interrogatori di tutti verso tutti) ma la delibera della tesi di Palazzi inconfutabile per diritto divino che se non presa per buona farebbe cadere tutto il castello processuale costruito sulle dichiarazioni di Carobbio, verso Conte e altri mille tesserati.
Quindi, Conte in accordo e spinto dalla società, decide di patteggiare per ottenere il minor danno possibile.
Se non patteggi, ti becchi la squalifica, stai fuori un anno e più e forse, dopo due anni di ricorsi riesci a provare la tua innocenza.
A quel punto, hai provato la tua innocenza ma l'hai preso abbondantemente nel deretano, tu e chi ti stipendia.