Voleranno stracci

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Re: Voleranno stracci

Messaggioda tenente Drogo » 21 apr 2024 16:05

il nome nel simbolo, come Salvini
la candidatura anche se non andrà al Parlamento Europeo come una Meloni qualunque

una pagliaccia

https://www.repubblica.it/politica/2024 ... 422666914/
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda l'oste » 21 apr 2024 17:06

zampaflex ha scritto:L'orgoglio arrogante col quale sempre più persone oggi si dichiarano ammiratori del duce, se non apertamente fascisti, è il segno di una declinazione sociopolitica violenta e illiberale, immatura e asociale, dalla quale temo non guariremo mai.

E' anche il segno del voler ignorare la storia e venti anni di buio, terrore, omicidi, mancanza di libertà.

I "nostalgici" che credono in derive fascistoidi secondo me si dividono in diverse categorie, ci sono quelli più anziani e ormai meno attivi e tonici fisicamente che sperano nel famoso "uomo forte" per declinare e appaltare su di lui anche le proprie responsabilità e azioni.
Poi ci sono quelli più giovani, i violenti e intolleranti verso il diverso, che trovano nelle varie associazioni estremiste un'occasione per sfogare il proprio odio.
Nel branco militarizzato trovano un ruolo sociale che altrimenti non avrebbero (a parte andare ad urlare in curva allo stadio o a fare raid isolati contro neri, zingari eccetera).
Infine ci sono coloro che hanno dai governanti di turno un tornaconto diretto, sia esso economico o psicologico (tipo "l'importante è che governi la destra, qualunque essa sia").


Il dato più assurdo è che in questo modo distruggono loro stessi la possibilità di far nascere un'idea politica di destra moderna, non violenta, sociale, etica e rispettosa delle regole civili e democratiche.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Voleranno stracci

Messaggioda tenente Drogo » 21 apr 2024 17:29

al contrario di quello che dice l'Azzeccagarbugli, per battere la destra serve una sinistra moderata e riformista, alla Prodi

la sinistra radicale sarà sempre perdente

https://napoli.repubblica.it/dossier/re ... 422666368/
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda l'oste » 21 apr 2024 22:08

Secondo il ministro cognato, il termine antifascista è troppo generico e negli anni "ha portato tanti morti".
Quindi secondo lui vent'anni di un governo ufficiale con tanto di vessilli, parole d'ordine, gesti identitari (er braccetto ar cielo) che ha prodotto un'entrata in guerra (dalla parte dei nazisti), omicidi, stragi, deportazioni e umiliazioni di propri connazionali per motivi etnici, di pensiero e di identità sessuale sono equiparabili ad assassini "indipendenti" che hanno agito isolati come terroristi sciolti.
Il monologo di Scurati era proprio focalizzato sui due termini fascismo e antifascismo.
Stanno provando a cambiare le parole della storia.
Le mettono in bocca a dei mezzi personaggetti di governo ma dietro c'è chi ha un progetto molto chiaro.
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda zampaflex » 22 apr 2024 10:38

Hanno fatto finta per settant'anni, ma questi sono fascisti, lo sono sempre stati
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda tenente Drogo » 22 apr 2024 14:24

penso valga la pena riportare per intero questo articolo de La Stampa dedicato a Scurati
(se metto il link lo leggono solo gli abbonati)

----------------------

Scurati: “Mi hanno disegnato un bersaglio sulla faccia, ma non bisogna avere paura”
Lo scrittore censurato dalla Rai, oggi a Napoli alla Repubblica delle Idee parla di Fascismo e presa di coscienza. Standing ovation: «Viva l’Italia antifascista»
lorenza rapini
21 Aprile 2024 Aggiornato 22 Aprile 2024 alle 08:26

Un monologo che doveva essere censurato (nella trasmissione di Rai3 “Chesarà”) e che è diventato virale, riletto e riproposto da giornali, trasmissioni televisive, nel tam tam sui social. Lo scrittore Antonio Scurati ha riletto il suo intervento sul Fascismo oggi alla Repubblica delle Idee a Napoli. Ha parlato di Fascismo, ma soprattutto ha fatto un appello ai progressisti di oggi, che non devono avere paura, «perché la paura è cosa loro» (riferito ai fascisti), ma che devono tutti ritrovare il piacere, il gusto del pensiero e della parola libera.
Ha anche arricchito il suo monologo, durante la lettura, aggiungendo che «anche nel dopoguerra, fino a tutti gli Anni Ottanta il fascismo è stato stragista», che «alcuni repubblichini hanno fondato il partito a cui in gioventù aderì Meloni (e questa mi avevano consigliato di toglierla)».
Un applauso lungo, partecipato, con una standing ovation ha abbracciato simbolicamente lo scrittore, con una voce dal pubblico che ha urlato «Viva l'Italia antifascista».

«Ho vissuto male la giornata di ieri - dice Scurati - è duro, doloroso. Tu sei un privato cittadino, non sono una istituzione, un giornale, una azienda, un partito, sono un privato cittadino che fa il professore, il padre di famiglia, legge e scrive libri. E all'improvviso per aver fatto lo scrittore, mi hanno chiesto un testo dalla Rai, anche la mia televisione, la tv pubblica dello Stato, un testo da leggere in occasione di una festività nazionale, scrivo un testo che riferisce di fatti storici e cronachistici, con una lieve inflessione interpretativa alla fine. E mi ritrovo al centro di una polemica politico ideologica accanita, spietata, di attacchi personali denigratori che mi dipingono come un profittatore, quasi come un estorsore, quando l'agenzia che mi rappresenta aveva negoziato un semplice ingaggio in linea con quelli degli scrittori che mi avevano preceduto. Mi bandiscono dalla tv pubblica, mi dicono "No, tu non entri", come si fa con un ospite indesiderato. Qualcun altro ti dipinge come un estorsore. Ma questo qualcun altro non è uno qualunque, è il capo del governo. Che il capo del governo, che è incarnazione del massimo potere politico possa attaccare personalmente un privato cittadino che fra l'altro fa di mestiere l'intellettuale, il giornalista, lo scrittore, che ha un ruolo di critica, attacca non le sue idee ma la sua persona, dandogli addosso con frasi denigratorie ("volevi prendere più soldi di quelli che ti spettavano"), un privato cittadino non ha nessuno alle spalle, è solo contro il governo. Io non ho mai gridato al lupo, stanno tornando i fascisti, ho studiato troppo a lungo per fare queste previsioni avventate. Beh, questo tipo di aggressioni sono una forma di violenza. Tu privato cittadino ti senti sottoposto a un peso che è schiacciante».

Hai avuto paura? gli chiede il direttore di Repubblica Maurizio Molinari. «Ho raccontato le vittime storiche troppo a lungo – ancora Scurati – per volermi rappresentare come una vittima. Mi ha infastidito che una uscita, un post della presidente del Consiglio mi ha costretto a una risposta. Siccome c'erano delle falsità, volontà denigratorie ho voluto replicare. Ma non voglio fare e non voglio essere una vittima. Il problema è che certi atteggiamenti, certe azioni, certi interventi ti spingono in una posizione vittimaria. Quando un leader politico di tale forza carismatica come è la presidente Meloni, che ha un seguito molto vasto, nel cui seguito da qualche parte, là sotto, vista anche la storia politica da cui proviene, c'è sicuramente qualche individuo non estraneo alla violenza come accade nelle masse anonime e oscure, probabilmente non molto equilibrato e stabile, quando il capo punta il dito contro il nemico e i giornali, o meglio i giorna-squadristi ti mettono nelle prime pagine con il titolo "l'uomo di M" e il direttore di quel giornale si perita di spiegare che giocano sul doppio senso, ma intendono proprio quello, ti stanno disegnando un bersaglio attorno alla faccia. Poi magari qualcuno che mira a quel bersaglio c'è, in varie forme. Succede. E' successo. Poi arriva anche un po' la paura. Dopo che accadono queste cose, quando esci di casa la mattina guardi a destra e guardi a sinistra. Basta questo, la tua vita è già cambiata».

La genesi del testo. «Per scrivere questi testi ci vuole un giorno e tutta la vita. Io sono uno degli ultimi ragazzi del secolo scorso. Forse l'ultima generazione che ha ricevuto una educazione antifascista. E come dicevo ai miei studenti, quando dico antifascista non dovete pensare a qualche estremista che va a spaccare le vetrine di una banca. Antifascista è la Costituzione italiana (applauso, ndr), antifascista è la Repubblica italiana, antifascista è quel rispettabile vecchietto che risponde al nome di presidente Sergio Mattarella. In questo senso, appartenendo io alla generazione degli ultimi ragazzi del secolo scorso, nati fine Anni Sessanta, inizio Settanta, gli ultimi ad avere istruzione antifascista, per me commemorare con rispetto, come una religione civica il 25 aprile, ricordando le donne e gli uomini che ci liberarono, ma soprattutto da cosa ci liberarono. Noi italiani non abbiamo fatto i conti fino in fondo con il Fascismo. Perché? perché ci siamo identificati con le vittime, con gli antifascisti. E' stato necessario e sacrosanto, la nostra Repubblica si fonda su questo. Ma ci ha reso difficile fare i conti con Fascismo, che significa riconoscere di essere stati fascisti. Che l'Italia ha inventato il Fascismo, una delle nostre ultime creazioni storiche. Qui vicino a Napoli ci fu l'ultima adunata di Mussolini prima della marcia su Roma. E solo riconoscendo di essere stati fascisti, guardando dentro all'abisso, assumendosene la responsabilità e la colpa si supera quel passato. Ma siccome non lo si è fatto, non si è voluto guardare nell'abisso e attendere che l'abisso restituisse lo sguardo, e guardarsi un po' allo specchio, un gruppo dirigente che proviene dalla militanza neofascista ha potuto vincere le elezioni e andare al governo senza mai tematizzare il suo passato fascista».

E ancora: «Poi per me è stato naturale occuparmi di quei temi. Non ho l'eschimo nell'armadio, non ho mai rotto una vetrina, indossato una kefiah. Poi quando i postfascisti che ci governano si rifiutano di dichiararsi antifascisti arriva il giorno in cui scrivi quelle cose, che sono ovvie. Dovremmo sapere che cosa fu il fascismo, quali crimini commise. Dovremmo pretendere da chi ci governa di prendere congedo definitivamente da questo passato. Fughi i fantasmi e disinfesti la casa comune, fughi le ombre, sennò quelle ombre continueranno a allungarsi su di noi». «Non siamo noi, io e Corrado Augias che è qui, che siamo ossessionati dall'argomento. Ho tanti altri argomenti nella vita. Ma sono loro che non vogliono dire questa parolina, che non vogliono recidere quel legame. Le ombre camminano con loro».

Perché Meloni non riesce a parlare di antifascismo, qual è il vero motivo? «Mi attengo alla superficie visibile delle cose. Non c'è bisogno di dietrologie. Leggo la storia di queste persone. Tendo ad adottare come romanziere una prospettiva storica sugli eventi. Non riusciamo ad alzare lo sguardo nella prospettiva della storia. Se viviamo solo dentro al presente siamo prigionieri di questa dimensione asfittica del tempo. Se ci si rende conto di essere soltanto un anello in una catena di generazioni che si susseguono si ha un respiro più largo. In una prospettiva storica, a me sembra semplicissimo: vediamo da dove viene e dalla militanza giovanile nel Movimento Sociale Italiano, fondato da Giorgio Almirante, Peppino Romualdi, vicesegretario del Partito fascista Repubblicano, cioè la Repubblica di Salò, i servi dei tedeschi, massacratori, fucilatori, è storia, non è una opinione. La massima che guidava il loro rapporto con il loro passato fascista è riassunta in questo piccolo motto "non restaurare, ma non rinnegare". Ed è quello a cui ancora oggi ci si attiene. Mi sembra limpido e lineare, non credo di dire qualcosa di sorprendente o sconvolgente. Sono solo dei fatti, nella nostra storia politica e culturale che si mettono in fila».

Molti dicono che chi lancia l'allarme fascismo esagera. Queste forze politiche sono eredi di quel meccanismo populistico inventato da Mussolini? «Sì. Credo che sia profondamente sbagliato additare il pericolo di un ritorno del fascismo tout court, come è stato fatto da molti colleghi. Il fascismo è un fenomeno storico, non eterno come voleva Umberto Eco, e non torna. Diviene, si trasforma, segue percorsi carsici, muta, feconda. Sbagliato e fuorviante attendere il ritorno della camicia nera che bussi alla porta, ti trascini per strada per i capelli e ti fucili. Non è quello che torna. Tornano nuove forme di violenza, nuove forme di aggressione alla democrazia, che hanno radici lontane. A me pare che vi sia nell'analisi dei fatti storici e sociali una somiglianza, a volte una simmetria, tra alcune caratteristiche del fascismo e del mussolinismo e i populisti di oggi, non solo italiani. La prima consiste nel concetto stesso di populismo. Mussolini, che fu un politico di straordinaria intelligenza, lungimirante, che ebbe alcune intuizioni fondamentali nell'era delle masse, (dipingerlo come grottesco è stato il principale equivoco, non era affatto un buffone), una delle prime cose che lui vede è che nell'era delle masse governerà la massa il leader capace di sedurla, diffondendo la convinzione di essere lui l'incarnazione del popolo. Il primo assunto del populismo è questo. Io sono il popolo, il popolo sono io. Non è un fatto personale, non faccio nomi di politici. Guardate quanti politici di destra, ma alcuni anche autonominati di sinistra negli ultimi decenni in Italia, Europa e nelle Americhe hanno parlato di questa identificazione tra se stessi e il popolo. Questa affermazione oltre a essere falsa è pericolosa, per molti motivi: uno dei quali è che questa deriva populista sovranista getta discredito sul sapere. Su tutti coloro che sono portatori di un sapere, che dovrebbero consigliare la via, i politici stessi. Si individua un nemico in qualcuno che vuole espropriare il popolo della sua sovranità, magari soltanto perché ti dice che ti devi vaccinare. Se il leader si identifica con il popolo, poi, a che ci serve questo Parlamento? La propaganda antiparlamentare, il discredito gettato sull'istituzione parlamentare che è l'equivalente democratico della moltitudine, dell'idea che il popolo non sia una massa compatta e sottomessa, ma una molteplicità di posizioni diverse, la polemica antiparlamentare che dipinge il Parlamento come vecchio, corrotto, inetto e dunque inutile è caratteristica di tutti i movimenti populisti al loro sorgere».

«Io non faccio politica, io sono l'antipolitica: lo ha detto Benito Mussolini nel 1919. Questa casta di parlamentari rinchiusa nei privilegi dei suoi palazzi come dei raja indiani che ha perso contatto con il popolo, lo ha detto D'Annunzio nel 1920, prima di marciare su Fiume. Metteremo in liquidazione le mummie di Montecitorio: lo ha detto Mussolini nel 1920. Ci sono delle somiglianze».

La Repubblica è a rischio? «Quando diciamo che la democrazia è a rischio non dobbiamo far l'errore di pensare che sia domani il rischio. Dobbiamo guardarci affianco, a volte dietro. Gli avversari della democrazia liberale, compiuta, matura, come noi l'abbiamo conosciuta nell'Europa occidentale sono già qui, governano già in alcuni Paesi. Non aspettate, vi prego, il ritorno delle squadracce fasciste. La democrazia corre dei rischi da parte di leader, movimenti che hanno un largo seguito popolare, e che ritengono superata, inetta, vecchia e corrotta la democrazia liberale così come l'abbiamo conosciuta e come si esprime nel nostro Parlamento garantito dalla nostra Costituzione. Come è il nostro Parlamento? Lento, inefficiente, a volte conflittuale, dà sui nervi. Tutto vero. Ma sono già qui. Non vi aspettate che abbattano la democrazia a manganellate, è una azione di erosione dall'interno, attraverso gli stessi strumenti democratici. Non marciano su Roma i nemici o gli avversari della democrazia. Arrivano a Roma vincendo le elezioni. E poi come erodono le basi della democrazia liberale? Con riforme. A volte censurando, con atti antidemocratici. Ma noi non dobbiamo avere paura. Per un motivo molto semplice. Noi chi? Ero bambino quando c'erano gli ultimi comunisti. Ci vorrebbe una sorta di internazionale dei progressisti. Una parola, progressisti, che ha ancora un senso. Con chi stai? con Hamas o con Netanyahu? nessuno dei due. Mi sento vicino ai progressisti israeliani, con i ragazzi iraniani che vogliono la modernità. Noi progressisti non dobbiamo avere paura perché la paura è la passione della destra fascista ieri e della destra oggi».

«Prendete Trump. Non va preso alla leggera. Basta alla pseudo superiorità degli intellettuali di sinistra, va preso terribilmente sul serio. Non ne posso più di trovarmi in questa posizione di eroe della libertà di espressione. Ora vorrei smetterla qui, fumare una sigaretta e mangiarmi una pizza, ma siamo costretti. Come vince le elezioni americane Trump? Con la storia del muro. L'emigrante che arriva dal Messico, spaventoso, terrificante, ci taglia la gola nella notte: e noi che facciamo? Alziamo un muro. Lo schema di gioco con cui vince è facile. Brutale semplificazione della complessità del reale. Lo capì Mussolini. Tutto si riduce a un unico problema, quel problema a un nemico, il nemico a uno straniero, invasore, uccidibile. O ucciso a manganellate negli Anni Venti, o ributtato a mare, o gli alziamo un muro, e se tenda di scavalcarlo lo buttiamo giù. Mussolini capì che nel crepuscolo della Prima Guerra Mondiale, dopo che milioni di persone avevano vissuto la paura, capì che la gente aveva questa paura. Chi era lo straniero di cento anni fa? Il socialista, perché guardava la rivoluzione russa: dicevano che "questi sono portatori della peste asiatica». Grande intelligenza comunicativa: "Sono anti italiani, nemici, esercito di invasione, nemici miei e dunque del popolo e li puoi uccidere". Dopo che hai fatto paura alla gente, commuti la paura in odio. E dici alla gente: devi odiare, è il tuo nemico, è invasore, odialo, il Parlamento non ci serve, il tuo unico nemico è straniero, invasore, sta davanti a te. E io sono al tuo fianco. E allora, noi progressisti non possiamo aver paura perché la paura è una cosa loro. Noi dobbiamo ritrovare l'altra passione politica. La stessa da cui veniva Mussolini in gioventù: è la speranza. Di cosa avevano paura i piccoli borghesi su cui il fascismo soffiava? Le speranze degli altri, la rivoluzione socialista, il sol dell'avvenire, la giustizia sociale, la rivendicazione dei torni, generazioni di schiene spezzate che finalmente guardano speranzose al futuro. Questa cosa non esisteva, comincia con la Rivoluzione francese. Da allora le generazioni sperano nel futuro, nella giustizia. Qual è il problema? Che fare una politica della paura è più facile che fare una politica della speranza. Se i progressisti non ritrovano la forza di fare una politica della speranza, non dell'odio del rancore del risentimento, di darci valide ragioni per credere nel domani tornando a guardare i nostri figli pensando che le loro vite saranno migliori, continueremo a perdere contro la paura».

Come difendere la parola quando è aggredita? «Non ho ricette o formule magiche da insegnare. Penso che si debba ritrovare, tutti noi assieme, il gusto, l'ebrezza, la vertigine della parola franca e libera. E del parlare, della politica, di tentare di risolvere problemi collettivi con mezzi collettivi e non ridurre sempre tutto a questioni personali. Non c'è modo migliore per imparare l'arte profondamente politica della parola libera che esercitarla. Tutto qui. L'Italia progressista ha perso le ultime elezioni. Vero. L'Italia antifascista è in una posizione oggi emarginata. C'è una certa sfiducia profonda nelle istituzioni, viviamo tutti col fiato corto, con una pula di sfiducia e sconforto nei polmoni. Facciamo un bel respiro e parliamo con franchezza. Uno ritrova il gusto di farlo, sente una corrente di vita che lo attraversa. E vedete che poi è vero che ieri sono stato insolentito dalla presidente del Consiglio, mi hanno proibito di parlare alla Rai. Ma mia madre è nata in questa città il 5 ottobre 1942, quando Napoli cominciava a essere martoriata dal cielo. Un mese dopo i bombardamenti fecero 1000 morti in un giorno, vivevano in 10 in uno stanzone. Eppure hanno vissuto, sono sopravvissuti, hanno ricostruito questo Paese, dato vita a una stagione di immensa creatività, gioia e fiducia nel futuro e venivano da abissi infiniti. Ce la possiamo fare anche noi a tirare su la testa».
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda Trabateo » 22 apr 2024 15:01

A proposito di censure, la cosa che stona, nell'intervista di Molinari a Scurati, è lo stesso direttore di Repubblica che, non più tardi di due settimane fa, ha bloccato un articolo (successivamente sostituito), poco gradito all’editore, sui rapporti industriali tra Italia e Francia (in cui c'era un passaggio su Stellantis) e mandato al macero 100k copie di Affari e Finanza.
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda l'oste » 22 apr 2024 18:32

tenente Drogo ha scritto:
l'oste ha scritto:Viva Renzi il lobbaiolo della nuova destra "moderata e affidabile".
:lol: :lol: :lol:


Renzi è di sinistra, di centrosinistra

Allora il centrosinistra sta vincendo le elezioni in Basilicata.
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda tenente Drogo » 22 apr 2024 19:54

"Il livore antirenziano segnala come ripeto da tempo un problema storico del centro-sinistra assai più serio di quello della diagnosi psicopatologica di Renzi. In gioco è l'identità stessa del Pd, di ereditare autenticamente la propria storia, della sua capacità o incapacità di interpretare il suo tempo. Nonostante Renzi militasse nel loro stesso partito i vecchi comunisti lo hanno vissuto sempre come un corpo estraneo, facendogli la guerra in modo militante e organizzato. Questo non ha solo contribuito alla caduta del sogno riformista che Renzi ha rappresentato, seppur per un breve tempo, per l'Italia, ma - ben al di là di Renzi - ha mostrato tutti i limiti interni relativi all'identità politica del Pd."

(Massimo Recalcati, 2021)
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda Tex Willer » 22 apr 2024 20:54

Nessun livore. E' un personaggio spregiudicato, e se ne vanta. Uno che si comporta da boss quando vale il 2%. Un bluffatore seriale.
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda l'oste » 22 apr 2024 21:58

tenente Drogo ha scritto:"Il livore antirenziano segnala come ripeto da tempo un problema storico del centro-sinistra assai più serio di quello della diagnosi psicopatologica di Renzi. In gioco è l'identità stessa del Pd, di ereditare autenticamente la propria storia, della sua capacità o incapacità di interpretare il suo tempo. Nonostante Renzi militasse nel loro stesso partito i vecchi comunisti lo hanno vissuto sempre come un corpo estraneo, facendogli la guerra in modo militante e organizzato. Questo non ha solo contribuito alla caduta del sogno riformista che Renzi ha rappresentato, seppur per un breve tempo, per l'Italia, ma - ben al di là di Renzi - ha mostrato tutti i limiti interni relativi all'identità politica del Pd."

(Massimo Recalcati, 2021)

Certamente un limite di identità politica del PD è di non allearsi con Meloni e Salvini come ha fatto Renzi in Basilicata.
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda Marco » 23 apr 2024 09:30

...notizie del campo largo in Basilicata ?
Chiedo per un amico.
:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
L'unico monologo che conta è quello delle vittorie di centrodestra.

E per l'avvocato del popolo e pippo franco è consigliato un amaro...lucano ! :D :lol: :D :lol:
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda tenente Drogo » 23 apr 2024 10:09

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Re: Voleranno stracci

Messaggioda l'oste » 23 apr 2024 12:43

Il campo largo del centrodx ringrazia i camerati Renzi e Calenda per l'aiuto determinante in Basilicata.
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda tenente Drogo » 23 apr 2024 12:46

l'oste ha scritto:Il campo largo del centrodx ringrazia i camerati Renzi e Calenda per l'aiuto determinante in Basilicata.


Italia Viva e Azione volevano allearsi a PD e 5S, ma Conte ha messo il veto e siccome ormai il PD è succube dei pentastellati sono stati a sentirlo

https://askanews.it/2024/04/23/basilica ... trodestra/
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda l'oste » 23 apr 2024 12:51

Le percentuali non sono opinioni, camerata Drogo.
L'anno prossimo vogliamo Renzi ad urlare "Presente" ad Acca Laurenzia!
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda tenente Drogo » 23 apr 2024 12:53

l'oste ha scritto:Le percentuali non sono opinioni, camerata Drogo.
L'anno prossimo vogliamo Renzi ad urlare "Presente" ad Acca Laurenzia!


è vero, mi sono corretto

per quanto riguarda la tua stupida ironia, devo constatare che l'odio per Renzi acceca anche le menti solitamente più lucide
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda l'oste » 23 apr 2024 12:57

L'ironia non è mai stupida, per definizione, anche se capisco che rode essere diventati alleati di Meloni & Salvini.
Nessun odio per Renzi, provo pena e disgusto per un imbroglione, opportunista, democrista, buffone e ora camerata.
Per le Europee è prevista la fusione in Fratelli d'Italia Viva?
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda tenente Drogo » 23 apr 2024 13:11

lasciando perdere le stupide provocazioni, atteniamoci ai fatti
questo scriveva Calenda a marzo

Immagine

il PD ha preferito assecondare il veto di 5S e come prevedibile ha perso

Azione e IV hanno appoggiato il candidato uscente, che non è di FDI, che non è fascista, anzi pare abbia amministrato la regione abbastanza bene

il PD non si rende conto che assecondando Conte questo finirà per sorpassarli perché intercetta meglio di loro il malcontento, i sentimenti populisti e il "pacifismo" (rigorosamente tra virgolette)

il PD ancora non ha capito che si vince al centro
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda zampaflex » 23 apr 2024 14:23

Torniamo a quando, con le primarie PD, avevo detto che c'era stato un voto di pancia degli ex comunisti, voglia di riappropriarsi del partito, insieme alle Magnifiche sorti, e Progressive.
Senza centro la sinistra è destinata alla sconfitta forse anche, ormai, in Toscana ed Emilia.

E voi ancora a dare addosso a Renzi che giustamente fa il suo. Se da una parte lo respingono, cosa deve fare, darsi fuoco come un bonzo a Saigon?
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda Trabateo » 23 apr 2024 14:32

Insomma, Calenda va bene a targhe alterne...ma pure lui che ogni due x tre dice mai più con Renzi e poi ci ricasca o se lo dimentica...a targhe alterne.
Ma anche Renzi va bene quando vota le porcate della maggioranza e/o si allea alle amministrative anche con FdI...ma non erano fascisti della peggior specie?
Forse anche loro a targhe alterne. :mrgreen:
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda l'oste » 23 apr 2024 15:00

tenente Drogo ha scritto:
l'oste ha scritto:Le percentuali non sono opinioni, camerata Drogo.
L'anno prossimo vogliamo Renzi ad urlare "Presente" ad Acca Laurenzia!


è vero, mi sono corretto

per quanto riguarda la tua stupida ironia, devo constatare che l'odio per Renzi acceca anche le menti solitamente più lucide

Visto che parli di menti lucide, Renzi ha iniziato nella DC poi è passato al PD e ora sostiene questa destra e questa Lega.
Lucido opportunismo?
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda l'oste » 23 apr 2024 15:05

zampaflex ha scritto:Senza centro la sinistra è destinata alla sconfitta forse anche, ormai, in Toscana ed Emilia.

Meglio perdere seguendo le proprie idee che vincere con quelle degli altri (Tom Waits)
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Voleranno stracci

Messaggioda Trabateo » 23 apr 2024 15:13

l'oste ha scritto:
zampaflex ha scritto:Senza centro la sinistra è destinata alla sconfitta forse anche, ormai, in Toscana ed Emilia.

Meglio perdere seguendo le proprie idee che vincere con quelle degli altri (Tom Waits)


Applausi!!!
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
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Re: Voleranno stracci

Messaggioda tenente Drogo » 23 apr 2024 15:35

l'oste ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
l'oste ha scritto:Le percentuali non sono opinioni, camerata Drogo.
L'anno prossimo vogliamo Renzi ad urlare "Presente" ad Acca Laurenzia!


è vero, mi sono corretto

per quanto riguarda la tua stupida ironia, devo constatare che l'odio per Renzi acceca anche le menti solitamente più lucide

Visto che parli di menti lucide, Renzi ha iniziato nella DC poi è passato al PD e ora sostiene questa destra e questa Lega.
Lucido opportunismo?


ma non sostiene proprio niente
continua a stare all'opposizione in Parlamento
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
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