Re: Diario economico
Inviato: 22 gen 2018 20:05
n'è che me state a pija' freddo eh?
harmattan ha scritto:"La vita in Italia è la vita di un Paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni''.
Era il 2011.
https://youtu.be/LsSCrHzwW8w?t=7
Timoteo ha scritto:harmattan ha scritto:"La vita in Italia è la vita di un Paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni''.
Era il 2011.
https://youtu.be/LsSCrHzwW8w?t=7
Io ho chiamato il numero di un ristorante recuperato via web per prenotare.
Dice "no ha sbagliato. Questo è l'ufficio stampa del ristorante. Per prenotare deve chiamare. ."
"Grazie non fa niente. Non voglio nel conto pure l'ufficio stampa".
Siamo impazziti.
pippuz ha scritto:Timoteo ha scritto:harmattan ha scritto:"La vita in Italia è la vita di un Paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni''.
Era il 2011.
https://youtu.be/LsSCrHzwW8w?t=7
Io ho chiamato il numero di un ristorante recuperato via web per prenotare.
Dice "no ha sbagliato. Questo è l'ufficio stampa del ristorante. Per prenotare deve chiamare. ."
"Grazie non fa niente. Non voglio nel conto pure l'ufficio stampa".
Siamo impazziti.
Sotto casa mia ha aperto Borghese (BORGHESE!!!) ha chiamato un amico a metà dicembre e ha trovato posto venerdi scorso.
Forse doveva chiamare l'ufficio stampa
harmattan ha scritto:"La vita in Italia è la vita di un Paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni''.
Era il 2011.
https://youtu.be/LsSCrHzwW8w?t=7
maxer ha scritto:harmattan ha scritto:"La vita in Italia è la vita di un Paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni''.
Era il 2011.
https://youtu.be/LsSCrHzwW8w?t=7
LA DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA IN ITALIA
(fonte: Gl.Wealth Databook 2017 Credit Suisse)
Il 20 % più ricco possiede il 66,41 % della ricchezza
il 20 % successivo il 18,76 %
il 40 % successivo il 14,74 %
il 20 % più povero possiede lo 0,09 % della ricchezza
Riassuntino:
l' 85,17 % della ricchezza nazionale è posseduta dal 40 % della popolazione più benestante
il 14,83 % della ricchezza nazionale è posseduta dal 60 % della popolazione più povera o in difficoltà
Domande:
ma chi saranno mai quelli che "riempiono" i ristoranti ?
Per gli altri, mensa della Caritas o, al massimo, trattoria sotto casa solo nelle grandi festività ?
Al di là delle battute, le 500 persone più ricche del pianeta possiedono una ricchezza di 2.400 miliardi di dollari, più del Pil dell' India che ha 1 miliardo e 300 mila abitanti.
Ma di queste disuguaglianze (ancora peggiori a livello mondiale), che tra l' altro continuano ad aumentare, ne stanno parlando a Davos, per cui a breve ci sarà la soluzione del problemino, apparso "improvvisamente" nel panorama economico mondiale.
Chi l'avrebbe mai detto che andasse a finire così ?
P.S.: penso che la maggioranza dei forumisti (fra cui il sottoscritto) appartenga a quel 40 % di persone con risorse economiche sopra la media.
E non vorrei che ci fosse in risposta la solita battuta cretina, similsalviniana o paracattolica, dell' invito a chi parla della questione delle disuguaglianze di effettuare qualche "donazione" individuale. Il problema è "leggermente" più ampio.
maxer ha scritto:P.S.: penso che la maggioranza dei forumisti (fra cui il sottoscritto) appartenga a quel 40 % di persone con risorse economiche sopra la media.
pippuz ha scritto:Dubito che la vita a Verbania costi come a Macerata.
Hai detto di non aver visitato molto l'Italia, beh Verbania è sul lago Maggiore.
harmattan ha scritto:pippuz ha scritto:Dubito che la vita a Verbania costi come a Macerata.
Hai detto di non aver visitato molto l'Italia, beh Verbania è sul lago Maggiore.
Il borsino immobiliare mi da il semicentro di Verbania a 1800-2000€ al mq. A Roma zona San Giovanni, quindi semicentro (anche per i puristi della toponomastica del forum!) il prezzo medio è 4.2k. Logicamente le case (a Verbania) che affacciano sul lago avranno un valore maggiore, ma il ragionamento di base è che il computo della riccanza va sempre contestualizzato.
Possiamo cambiare città??
maxer ha scritto:harmattan ha scritto:"La vita in Italia è la vita di un Paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni''.
Era il 2011.
https://youtu.be/LsSCrHzwW8w?t=7
LA DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA IN ITALIA
(fonte: Gl.Wealth Databook 2017 Credit Suisse)
Il 20 % più ricco possiede il 66,41 % della ricchezza
il 20 % successivo il 18,76 %
il 40 % successivo il 14,74 %
il 20 % più povero possiede lo 0,09 % della ricchezza
Riassuntino:
l' 85,17 % della ricchezza nazionale è posseduta dal 40 % della popolazione più benestante
il 14,83 % della ricchezza nazionale è posseduta dal 60 % della popolazione più povera o in difficoltà
Domande:
ma chi saranno mai quelli che "riempiono" i ristoranti ?
Per gli altri, mensa della Caritas o, al massimo, trattoria sotto casa solo nelle grandi festività ?
Al di là delle battute, le 500 persone più ricche del pianeta possiedono una ricchezza di 2.400 miliardi di dollari, più del Pil dell' India che ha 1 miliardo e 300 mila abitanti.
Ma di queste disuguaglianze (ancora peggiori a livello mondiale), che tra l' altro continuano ad aumentare, ne stanno parlando a Davos, per cui a breve ci sarà la soluzione del problemino, apparso "improvvisamente" nel panorama economico mondiale.
Chi l'avrebbe mai detto che andasse a finire così ?
P.S.: penso che la maggioranza dei forumisti (fra cui il sottoscritto) appartenga a quel 40 % di persone con risorse economiche sopra la media.
E non vorrei che ci fosse in risposta la solita battuta cretina, similsalviniana o paracattolica, dell' invito a chi parla della questione delle disuguaglianze di effettuare qualche "donazione" individuale. Il problema è "leggermente" più ampio.
zampaflex ha scritto:E a proposito della equa o meno ripartizione delle ricchezze tra le capitale e lavoro, e tra managers e dipendenti, una interessante posizione la leggete qui https://it.businessinsider.com/henry-blodget-lancia-a-davos-il-suo-manifesto-economico-vogliamo-un-capitalismo-migliore-per-un-mondo-migliore/
zampaflex ha scritto:Gli italiani sono poco stakanovisti e si piazzano al penultimo posto in Europa per media di ore lavorate la settimana. A rilevarlo di dati di Eurostat secondo i quali un lavoratore dipendente a tempo pieno in Italia lavora in media 38,8 ore la settimana, circa un’ora e mezza in meno della media europea. Tra i lavoratori indefessi invece gli inglesi, che registrano una media di 42,3 ore la settimana. Gli ultimi in classifica sono i danesi con 37,8 ore.
A incidere sulla performance degli italiani è però l’orario di lavoro del pubblico impiego, fissato per contratto nel nostro Paese a 36 ore e in particolare i risultati del settore dell’educazione. Se si guarda all’industria, infatti, i lavoratori dipendenti del Belpaese con 40,5 ore medie lavorate alla settimana si trovano nella media europea (40,4) e risultano più ore in fabbrica anche rispetto ai tedeschi (39,8 ore). Ma se si guarda alla Pubblica amministrazione l’Italia è il Paese nel quale si lavorano meno ore la settimana (37,2 in media) a fronte delle 39,6 medie in Ue. L’Italia è ultima soprattutto per ore lavorate nel settore dell’educazione con 28,9 ore la settimana, circa dieci in meno della media Ue (38,1) e quasi 14 in meno del Regno Unito.
Nel settore degli alberghi e della ristorazione i lavoratori dipendenti italiani sono impegnati in media 41,5 ore la settimana in linea con la media europea (più dei tedeschi che segnano 41,2 ore) mentre nel trasporto le ore lavorate sono 40,6 contro le 41,6 medie in Ue. Nel settore bancario e assicurativo i dipendenti italiani lavorano circa 39,4 ore (40,6 la media Ue). Nella sanità e servizi di cura i dipendenti sono impegnati per 37,5 ore in media, quasi due ore in media in meno rispetto alle 39,4 ore medie Ue (40,6 nel Regno Unito).
Il numero di ore lavorate cresce in modo consistente per i lavoratori autonomi. In Italia gli indipendenti lavorano in media 45,8 ore la settimana a fronte delle 47,4 ore medie in Ue (54,1 in Belgio). Tra questi lavorano di più in Italia quelli con dipendenti (48,7 ore a fronte delle 50,1 medie in Ue) rispetto a quelli senza dipendenti (44,5 ore a fronte delle 46,1 medie Ue).
beluga ha scritto:zampaflex ha scritto:Gli italiani sono poco stakanovisti e si piazzano al penultimo posto in Europa per media di ore lavorate la settimana. A rilevarlo di dati di Eurostat secondo i quali un lavoratore dipendente a tempo pieno in Italia lavora in media 38,8 ore la settimana, circa un’ora e mezza in meno della media europea. Tra i lavoratori indefessi invece gli inglesi, che registrano una media di 42,3 ore la settimana. Gli ultimi in classifica sono i danesi con 37,8 ore.
A incidere sulla performance degli italiani è però l’orario di lavoro del pubblico impiego, fissato per contratto nel nostro Paese a 36 ore e in particolare i risultati del settore dell’educazione. Se si guarda all’industria, infatti, i lavoratori dipendenti del Belpaese con 40,5 ore medie lavorate alla settimana si trovano nella media europea (40,4) e risultano più ore in fabbrica anche rispetto ai tedeschi (39,8 ore). Ma se si guarda alla Pubblica amministrazione l’Italia è il Paese nel quale si lavorano meno ore la settimana (37,2 in media) a fronte delle 39,6 medie in Ue. L’Italia è ultima soprattutto per ore lavorate nel settore dell’educazione con 28,9 ore la settimana, circa dieci in meno della media Ue (38,1) e quasi 14 in meno del Regno Unito.
Nel settore degli alberghi e della ristorazione i lavoratori dipendenti italiani sono impegnati in media 41,5 ore la settimana in linea con la media europea (più dei tedeschi che segnano 41,2 ore) mentre nel trasporto le ore lavorate sono 40,6 contro le 41,6 medie in Ue. Nel settore bancario e assicurativo i dipendenti italiani lavorano circa 39,4 ore (40,6 la media Ue). Nella sanità e servizi di cura i dipendenti sono impegnati per 37,5 ore in media, quasi due ore in media in meno rispetto alle 39,4 ore medie Ue (40,6 nel Regno Unito).
Il numero di ore lavorate cresce in modo consistente per i lavoratori autonomi. In Italia gli indipendenti lavorano in media 45,8 ore la settimana a fronte delle 47,4 ore medie in Ue (54,1 in Belgio). Tra questi lavorano di più in Italia quelli con dipendenti (48,7 ore a fronte delle 50,1 medie in Ue) rispetto a quelli senza dipendenti (44,5 ore a fronte delle 46,1 medie Ue).
E' Timoteo che abbassa la media perché sta sempre in Grecia
harmattan ha scritto:Belle o brutte notizie, a secondo dei punti di vista e ideologie a parte.
L'ISTAT, come sempre, ci delizia con i suoi dati provvisori sull'occupazione
http://www.istat.it/it/archivio/208681
dove abbiamo il piacere di scoprire che c'è un calo della disoccupazione, che a dicembre perde un decimo di punto (10,8%). Contemporaneamente sono aumentati gli inattivi, ossia coloro che non sono occupati nè disoccupati perché non cercano lavoro.
Per la misteriosa logica della statistica ISTAT i disoccupati possono diminuire perché smettono di cercare lavoro, non perché l’hanno trovato
Altra "chicca" è il seguente diagramma
In pratica siamo entrati a pieno titolo nella contemporaneità, che fa rima con precarietà, a cominciare dal lavoro. Nulla è per sempre, d'altronde, e figuriamoci un contratto di lavoro. Mi sorge il sospetto, tuttavia, che la modernità tenda a incoraggiare il fancazzismo piuttosto che l'occupazione.
Aspettiamo fiduciosi il 4 marzo
zampaflex ha scritto:beluga ha scritto:zampaflex ha scritto:Gli italiani sono poco stakanovisti e si piazzano al penultimo posto in Europa per media di ore lavorate la settimana. A rilevarlo di dati di Eurostat secondo i quali un lavoratore dipendente a tempo pieno in Italia lavora in media 38,8 ore la settimana, circa un’ora e mezza in meno della media europea. Tra i lavoratori indefessi invece gli inglesi, che registrano una media di 42,3 ore la settimana. Gli ultimi in classifica sono i danesi con 37,8 ore.
A incidere sulla performance degli italiani è però l’orario di lavoro del pubblico impiego, fissato per contratto nel nostro Paese a 36 ore e in particolare i risultati del settore dell’educazione. Se si guarda all’industria, infatti, i lavoratori dipendenti del Belpaese con 40,5 ore medie lavorate alla settimana si trovano nella media europea (40,4) e risultano più ore in fabbrica anche rispetto ai tedeschi (39,8 ore). Ma se si guarda alla Pubblica amministrazione l’Italia è il Paese nel quale si lavorano meno ore la settimana (37,2 in media) a fronte delle 39,6 medie in Ue. L’Italia è ultima soprattutto per ore lavorate nel settore dell’educazione con 28,9 ore la settimana, circa dieci in meno della media Ue (38,1) e quasi 14 in meno del Regno Unito.
Nel settore degli alberghi e della ristorazione i lavoratori dipendenti italiani sono impegnati in media 41,5 ore la settimana in linea con la media europea (più dei tedeschi che segnano 41,2 ore) mentre nel trasporto le ore lavorate sono 40,6 contro le 41,6 medie in Ue. Nel settore bancario e assicurativo i dipendenti italiani lavorano circa 39,4 ore (40,6 la media Ue). Nella sanità e servizi di cura i dipendenti sono impegnati per 37,5 ore in media, quasi due ore in media in meno rispetto alle 39,4 ore medie Ue (40,6 nel Regno Unito).
Il numero di ore lavorate cresce in modo consistente per i lavoratori autonomi. In Italia gli indipendenti lavorano in media 45,8 ore la settimana a fronte delle 47,4 ore medie in Ue (54,1 in Belgio). Tra questi lavorano di più in Italia quelli con dipendenti (48,7 ore a fronte delle 50,1 medie in Ue) rispetto a quelli senza dipendenti (44,5 ore a fronte delle 46,1 medie Ue).
E' Timoteo che abbassa la media perché sta sempre in Grecia
Sto impunito fancazzista!
Quasi radicalchic
Timoteo ha scritto:zampaflex ha scritto:beluga ha scritto:zampaflex ha scritto:Gli italiani sono poco stakanovisti e si piazzano al penultimo posto in Europa per media di ore lavorate la settimana. A rilevarlo di dati di Eurostat secondo i quali un lavoratore dipendente a tempo pieno in Italia lavora in media 38,8 ore la settimana, circa un’ora e mezza in meno della media europea. Tra i lavoratori indefessi invece gli inglesi, che registrano una media di 42,3 ore la settimana. Gli ultimi in classifica sono i danesi con 37,8 ore.
A incidere sulla performance degli italiani è però l’orario di lavoro del pubblico impiego, fissato per contratto nel nostro Paese a 36 ore e in particolare i risultati del settore dell’educazione. Se si guarda all’industria, infatti, i lavoratori dipendenti del Belpaese con 40,5 ore medie lavorate alla settimana si trovano nella media europea (40,4) e risultano più ore in fabbrica anche rispetto ai tedeschi (39,8 ore). Ma se si guarda alla Pubblica amministrazione l’Italia è il Paese nel quale si lavorano meno ore la settimana (37,2 in media) a fronte delle 39,6 medie in Ue. L’Italia è ultima soprattutto per ore lavorate nel settore dell’educazione con 28,9 ore la settimana, circa dieci in meno della media Ue (38,1) e quasi 14 in meno del Regno Unito.
Nel settore degli alberghi e della ristorazione i lavoratori dipendenti italiani sono impegnati in media 41,5 ore la settimana in linea con la media europea (più dei tedeschi che segnano 41,2 ore) mentre nel trasporto le ore lavorate sono 40,6 contro le 41,6 medie in Ue. Nel settore bancario e assicurativo i dipendenti italiani lavorano circa 39,4 ore (40,6 la media Ue). Nella sanità e servizi di cura i dipendenti sono impegnati per 37,5 ore in media, quasi due ore in media in meno rispetto alle 39,4 ore medie Ue (40,6 nel Regno Unito).
Il numero di ore lavorate cresce in modo consistente per i lavoratori autonomi. In Italia gli indipendenti lavorano in media 45,8 ore la settimana a fronte delle 47,4 ore medie in Ue (54,1 in Belgio). Tra questi lavorano di più in Italia quelli con dipendenti (48,7 ore a fronte delle 50,1 medie in Ue) rispetto a quelli senza dipendenti (44,5 ore a fronte delle 46,1 medie Ue).
E' Timoteo che abbassa la media perché sta sempre in Grecia
Sto impunito fancazzista!
Quasi radicalchic
tz!
mi sono appena fatto qualche giorno in padania.
porcoddiaz che sfigati!
partiti dalla capitale (corrotta) col sole, appena varcata l'ultima galleria a bologna si entra nella nebbia.
mai più visto il sole.
apposta questi lavorano.
pippuz ha scritto:A MilanoMilano (che per gli stranieri vuol dire in città) la nebbia mica c'era
Timoteo ha scritto:pippuz ha scritto:A MilanoMilano (che per gli stranieri vuol dire in città) la nebbia mica c'era
Stavo prima a Pavia poi a bovisa.
Dove parlavano tutti inglese.