Diario economico

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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 20 mar 2018 10:44

Supermario Draghi, in un recente convegno tenutosi a Francoforte, citando dati Eurostat, ha inondato la platea di buone e confortanti notizie sul mercato del lavoro :D

"......continua la ripresa nel mercato del lavoro con un aumento (nell'eurozona!) di circa 7,5 milioni di posti dalla metà del 2013, ma l'Italia frena con un -0,3% nell'ultimo anno......"

".....tutti i posti di lavoro persi durante la crisi sono stati recuperati e il tasso di disoccupazione è ai minimi da dicembre 2008..."

"....ci sono interrogativi sulla qualità di questi posti di lavoro con un aumento del part-time e di quelli a termine"

http://www.corriere.it/economia/18_marzo_14/lavoro-draghi-recuperati-posti-persi-crisi-ma-molti-termine-999f4a0a-2761-11e8-bb9f-fef48ac89c0b.shtml.

Insomma, non dobbiamo preoccuparci, la disoccupazione mediamente è calata, noi come sempre dobbiamo fare i compiti a casa, ma soprattutto con l'aumento dei contratti a termine e part-time la banca ci accoglierà a braccia aperte per concederci un bel mutuo casa o un finanziamento per l'istruzione dei figli. Ahhhhhh che gioia il futuro!!!!
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 20 mar 2018 19:26

zampaflex ha scritto:
harmattan ha scritto:più Stato, meno privatizzazioni e soprattutto zero liberismo, quando la ricetta per far ripartire il paese è l'esatto contrario


Incredibile. Siamo totalmente d'accordo.


anche io sarei abbastanza d'accordo
ma che avrà voluto dire Harmattan?
che Renzi è stato troppo poco liberale?
adesso per spirito di contraddizione mi diventa liberista?
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 20 mar 2018 22:19

pippuz ha scritto:
tenente Drogo 2 ha scritto:Immagine

bei tempi

Qui cosa gli stava regalando?

Zone di pesca?
Pezzi di mare?
Il controllo dei cantieri Saint-Nazaire?

Purtroppo non li processeranno mai.

Colgo oggi la citazione sui pezzi di mare.
Pare che i francesi abbiano provato a fare i furbi.
Vatti a fidare dei cugini col complesso di superiorità, sempre sconfitti in battaglia però. .....
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 23 mar 2018 09:48

tenente Drogo 2 ha scritto:..............................
ma che avrà voluto dire Harmattan?
che Renzi è stato troppo poco liberale?
adesso per spirito di contraddizione mi diventa liberista?


Non è spirito di contraddizione, è guardare in faccia la realtà, che purtroppo è tristissima. Il nascente governo M%S & affini, come ho già detto, rappresenta l'apoteosi della dissociazione della realtà, quello che la maggioranza degli italiani vive.
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Re: Diario economico

Messaggioda pumpkin » 23 mar 2018 10:12

zampaflex ha scritto:
pippuz ha scritto:
tenente Drogo 2 ha scritto:Immagine

bei tempi

Qui cosa gli stava regalando?

Zone di pesca?
Pezzi di mare?
Il controllo dei cantieri Saint-Nazaire?

Purtroppo non li processeranno mai.

Colgo oggi la citazione sui pezzi di mare.
Pare che i francesi abbiano provato a fare i furbi.
Vatti a fidare dei cugini col complesso di superiorità, sempre sconfitti in battaglia però. .....


Ma dai, quella sui pezzi di mare è una bufala grande come una casa.
E sui cantieri alla fine l'accordo si è trovato.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 25 mar 2018 11:06

nonostante tutto, c'è un'Italia (del nord) che va avanti
saranno oasi in un deserto, ma almeno ci sono

https://www.ilfoglio.it/granmilano/2018 ... te-185553/
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 26 mar 2018 11:41

Sempre per rimanere in tema economico ecco l'ultima chicca sui costi dei poveri migranti che tentano la ruota della fortuna in un paese devastato e senza futuro.

Considerato che è cambiato il vento, il timing di questa pubblicazione è semplicemente fantastico :D

Ahhh...quante caz zate che c'hanno raccontato in questi anni!

"Il costo della prima accoglienza degli immigrati che giungono in Italia nel 2016 è stato per 1,7 miliardi sulle spalle dello Stato italiano, contro poco più di 46 milioni messi sul tavolo dalla Ue........ "

"Nel 2016 il 56% delle richieste è stato respinto e solo il 13% dei richiedenti ha ottenuto lo status di rifugiato. La maggioranza dei richiedenti è costituita da “migranti economici” che non fuggono da situazioni di aperto conflitto, ma partono dal paese di origine spinti dall’aspettativa di migliorare la propria vita."

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-03-21/prima-accoglienza-migranti-2016-stato-ha-speso-17-miliardi-l-ue-46-milioni-173608.shtml?uuid=AEWWJuKE

http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sez_centrale_controllo_amm_stato/2018/delibera_3_2018_g.pdf

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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 29 mar 2018 16:41

Il munifico QE (quantitative easing) di SuperMario ha inondato di titoli di stato, per la maggior parte italiani, il bilancio di Bankitalia. Una parte sono stati acquistati da Francoforte, il resto dalla Banca d'Italia.

Il bilancio di via Nazionale è arrivato a 931 miliardi (+20% del 2016) di cui 358 miliardi di titoli (+45% nel 2017 pari a 112 miliardi), 289 dei quali sono titoli di stato italiani acquistati per il QE.

https://www.bancaditalia.it/media/notizia/assemblea-ordinaria-dei-partecipanti-2018-intervento-del-governatore/
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 29 mar 2018 22:30

harmattan ha scritto:Il munifico QE (quantitative easing) di SuperMario ha inondato di titoli di stato, per la maggior parte italiani, il bilancio di Bankitalia. Una parte sono stati acquistati da Francoforte, il resto dalla Banca d'Italia.

Il bilancio di via Nazionale è arrivato a 931 miliardi (+20% del 2016) di cui 358 miliardi di titoli (+45% nel 2017 pari a 112 miliardi), 289 dei quali sono titoli di stato italiani acquistati per il QE.

https://www.bancaditalia.it/media/notizia/assemblea-ordinaria-dei-partecipanti-2018-intervento-del-governatore/


Tra l'altro nell'ambito del QE la BdI acquista per conto BCE.
L'altro aspetto è che tutto ciò ha moltiplicato gli utili di BankItalia, e di conseguenza dividendo e tasse per lo Stato italiano.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 30 mar 2018 22:50

In Germania i lavoratori stanno meglio che qui da noi, nonostante i minijobs siano l'equivalente delle varie forme di lavoro malpagato che conosciamo. Ma siccome ce ne vogliono sempre di più, perché l'industria marcia a pieno ritmo, ecco dei benefits impensabili per gli immigrati appena arrivati.

https://www.bloomberg.com/news/articles/2018-03-27/germany-courts-workers-with-sausages-and-cheap-housing?cmpid=socialflow-twitter-business&utm_medium=social&utm_content=business&utm_source=twitter&utm_campaign=socialflow-organic

"La Germania corteggia i lavoratori offrendo salsicce e affitti calmierati"
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 30 mar 2018 22:52

Analisi dei distretti italiani: quelli meglio organizzati continuano a crescere e alcuni fanno meglio che prima della prima crisi del 2008. Articolo che parte da queste analisi di Banca Intesa.
http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_distretti.jsp

Cibo, vino e meccanica: così i distretti industriali hanno battuto la crisi
Il fatturato è cresciuto del 13% tra 2008 e 2017, anche i margini hanno colmato il gap. Buone nuove per le imprese giovanili nel Mezzogiorno. Aumenta la gittata dell'export: ora i prodotti del Made in Italy fanno 400 chilometri in più per arrivare ai mercati di sbocco.

Sono gli alimentari e la meccanica gli ingranaggi più oleati della ripresa economica italiana degli ultimi tempi. Sono loro i distretti industriali che si mettono più in luce per l'espansione di margini e fatturato nel biennio 2016-2017. L'esser parte di un blocco di industrie che lavorano nella stessa filiera è una garanzia di performance migliori rispetto alla media, dicono i numeri del recente passato; e il traino dell'export è una assicurazione di crescita sostenuta anche per il prossimo futuro. Innovazione, qualità e marchi in crescita sono alla base di un tessuto industriale che sta dimostrando una spiccata capacità di rinnovarsi, se si guarda all'avvento di imprese condotte da giovani: un fenomeno che - una volta tanto - permette di guardare con ottimismo anche ai dati provenienti dal Mezzogiorno.

Queste le evidenze del corposo lavoro della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo riassunte nel decimo Rapporto sull'economia e finanza dei Distretti industriali, presentato stamattina a Milano dal Consigliere Delegato Carlo Messina, insieme al capoeconomista Gregorio De Felice e al responsabile della Ricerca Industry & Banking Fabrizio Guelpa. Nel rapporto confluiscono i bilanci aziendali degli anni 2008-16 di quasi 18.000 imprese appartenenti a 153 distretti industriali e di quasi 54.000 imprese non-distrettuali, attive negli stessi settori di specializzazione.

A guardare la classifica dei migliori distretti per crescita e redditività spiccano i colori verde dell'agro-alimentare e arancione della meccanica, anche se il primato va all'occhialeria bellunese che va al traino del colosso Luxottica. Nel mondo del cibo e del bere, meritano i primi posti il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene e i salumi di Parma.

A livello di numeri aggregati, i distretti vantano una crescita del fatturato del 13% tra il 2008 e il 2017, che supera dunque il +8,7% delle aziende che operano negli stessi settori ma fuori dalle aree distrettuali. L'agroalimentare spicca con un balzo del 29% abbondante, come a dire che gli affari sono cresciuti di un quarto nonostante la dura crisi. "Anche i margini unitari sono ormai su livelli superiori a quelli pre-crisi. Al contrario, al di fuori dei distretti il divario è ancora significativo". Nel solo biennio 2016-2017, il margine operativo lordo si è attestato in media al 7,6% del fatturato, spiega la ricerca, in seguito alla debolezza dei prezzi.

Nel prossimo futuro, le previsioni sono positive con una crescita per il biennio 2018-19 stimata in accelerazione al +5,8% cumulato, "trainata nuovamente dai mercati esteri, in presenza di una domanda interna che rimane sostenuta, con un maggior ruolo per i beni di investimento. In particolare, un contributo importante potrà venire dalla filiera metalmeccanica, sulla spinta degli investimenti in macchinari, a loro volta supportati dalle misure di incentivazione previste nel Piano Industria 4.0", dice il rapporto. (mia nota: recentemente qui si è discusso di cosa aveva fatto il Governo per il sistema industriale: ecco, la validità di questa iniziativa è certificata dalle cifre)

Ma qual è la ricetta per questi numeri superiori alla media? Gli esperti li chiamano fattori di competitività, e dentro ai distretti italiani non sono pochi. A partire dalla forza con la quale il tessuto produttivo è uscito dalla crisi, che è stata però pagata dai lavoratori. "La base produttiva ha subito modifiche importanti, risultando ridimensionata in termini numerici ma ampliata per valori di fatturato (+12,3 miliardi di euro)", dice il rapporto. Marchi registrati, brevetti e certificazioni di qualità sono aumentati, così come è cresciuta la gittata delle esportazioni: ora i prodotti Made in Italy fanno in media 400 chilometri in più per arrivare sui mercati di sbocco (si va dai 3.900 chilometri dei materiali per le costruzioni a 2.700 degli elettrodomestici).

Da citare poi l'inversione di marcia (re-shoring) delle produzioni, che in parte stanno tornando in Italia soprattutto nel sistema della moda. E proprio nel fashion spicca la presenza di imprese femminili (una su tre), che nel complesso si collocano a un buon 23%. Altra annotazione positiva: "La presenza di imprese giovanili, soprattutto nel Mezzogiorno, altamente dinamiche e in grado di garantire un ricambio generazionale. Nei distretti un’impresa su dieci è gestita da under 35, con punte del 15,5% nel Mezzogiorno e del 20% nella Metalmeccanica e nel Sistema moda". E, infine, i nuovi bacini che si affacciano: quello della cosmesi lombarda, per esempio, ha già ora un saldo commerciale con l'estero favorevole per 2,3 miliardi.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 30 mar 2018 23:08

Mi è venuta voglia di tirare un bilancio della scorsa legislatura anche dal punto di vista dei dati macro sul lavoro.

Disoccupazione: ha toccato il minimo storico a aprile 2007 (5,7%), dopo di che con le due crisi economiche la situazione è drammaticamente peggiorata fino a toccare l'apice a novembre 2014 (13%), per poi cominciare gradualmente a riprendersi.

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Parallelamente il numero degli occupati tocca il massimo a aprile 2008 a circa 23,2 milioni per poi scendere ad agosto 2013 a 22,1 milioni, e tornare ora vicino ai massimi storici a 23,1 mln.

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Quindi, perché la disoccupazione è così alta se il numero di occupati è tornato ai massimi?
Credo che in parte ciò sia dovuto all'emersione dal nero di parecchie persone, grazie alle varie operazioni condotte negli ultimi vent'anni; persone che prima non figuravano ufficialmente nella forza lavoro attiva o in cerca.
E in parte al contributo numerico dato dall'immigrazione.

Altro aspetto della crisi e del recupero, le ore di cassa integrazione autorizzate, esplose da 200 mln pre crisi a ben 1,1 miliardi, e ora rientrate a quota 360 milioni (2017).

Immagine
http://www.mc.camcom.it/uploaded/Allegati/Promozione/Dati/CIG-Mensile-Italia.pdf
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 apr 2018 17:53

Vitalizi, se ne riparla. Perché i vitalizi sono stati sì superati alla fine del 2011 — al governo Mario Monti; Gianfranco Fini e Renato Schifani presiedevano Camera e Senato —, ma la riforma vale solo dal 2012 in poi: per la pensione dei deputati e senatori eletti dopo quella data si applica il sistema contributivo, come, in sostanza, a un qualsiasi dipendente pubblico. Per quanti hanno occupato un seggio in Aula a cavallo del 2012 il sistema è misto: all’assegno maturato fino al 31 dicembre 2011, con il vecchio vitalizio, si aggiunge la parte del contributivo. E restano in piedi tutti i vitalizi degli ex parlamentari: è sopratutto di questi che si parla adesso.

Quanti sono gli ex parlamentari e quanto percepiscono?
Sono circa 2.600, tra ex deputati ed ex senatori. La spesa nel 2018 — secondo i dati forniti dal presidente dell’Inps Tito Boeri — dovrebbe raggiungere il picco di 207 milioni di euro (a fronte di 37 milioni di contributi versati). Per poi scendere, naturalmente, negli anni (nel grafico) http://www.corriere.it/politica/cards/vitalizi-200-milioni-l-anno-gli-ex-parlamentari-perche-sono-caso/quanti-sono-ex-parlamentari-quanto-percepiscono.shtml. Un termine di paragone? La spesa complessiva della Camera, nelle previsioni per il 2018, è di 968 milioni, quella del Senato di 551 milioni.

Come si può intervenire sui vitalizi?
È contro gli ex che si combatte: come ridurre l’assegno? Ci aveva provato il Movimento, su proposta di Roberta Lombardi. Poi il Pd aveva presentato il testo Richetti: oltre a riallineare l’età della pensione dei parlamentari di oggi, voleva ricalcolare i vecchi vitalizi in base al sistema contributivo. Con un taglio stimato, per il 2018, di 82 milioni. Su questo testo si erano allineati Pd, 5 Stelle, Lega, FdI e Scelta civica. La proposta si è arenata, ed è morta, al Senato. Attaccata anche dal Pd, con Ugo Sposetti in testa: «È incostituzionale, intacca diritti acquisiti». Lo stesso ex presidente della Consulta, Valerio Onida, nel 2017 avvertiva: «Potrebbero risultare incostituzionali le norme che riducono fortemente l’importo dei vitalizi già in essere». Questo il nodo che si troverà davanti il Movimento, che pensa di agire non per legge ma con una delibera dell’Ufficio di presidenza.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 05 apr 2018 16:26

zampaflex ha scritto:
Come si può intervenire sui vitalizi?


In tanti modi, ma è una goccia in un oceano.

Lo tsunami, che in pochi vedono, è rappresentato dalla spesa pensionistica.

C’è un grafico, pubblicato dal Sole24Ore qualche giorno fa, che dovrebbe essere incollato alla scrivania di chi avrà l’onere di governare questo Paese per i prossimi cinque anni. È un grafico che, a partire dalle dichiarazioni Irpef, mostra quando siano cresciuti dal 2006 al 2016 la ricchezza prodotta dai redditi da lavoro e quella distribuita attraverso gli assegni pensionistici. Tenetevi forte: l’aumento pro capite della ricchezza dei pensionati è stato quattro volte maggiore rispetto a quello di chi lavora. Più precisamente, i redditi da lavoro sono aumentati dell’8,1% in undici anni, quelli da pensione del 31,6%.


http://www.linkiesta.it/it/article/2018/04/04/litalia-e-diventata-un-ospizio-ma-a-nessuno-sembra-importare-nulla/37656/
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 05 apr 2018 19:07

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Come si può intervenire sui vitalizi?


In tanti modi, ma è una goccia in un oceano.

Lo tsunami, che in pochi vedono, è rappresentato dalla spesa pensionistica.

C’è un grafico, pubblicato dal Sole24Ore qualche giorno fa, che dovrebbe essere incollato alla scrivania di chi avrà l’onere di governare questo Paese per i prossimi cinque anni. È un grafico che, a partire dalle dichiarazioni Irpef, mostra quando siano cresciuti dal 2006 al 2016 la ricchezza prodotta dai redditi da lavoro e quella distribuita attraverso gli assegni pensionistici. Tenetevi forte: l’aumento pro capite della ricchezza dei pensionati è stato quattro volte maggiore rispetto a quello di chi lavora. Più precisamente, i redditi da lavoro sono aumentati dell’8,1% in undici anni, quelli da pensione del 31,6%.


http://www.linkiesta.it/it/article/2018/04/04/litalia-e-diventata-un-ospizio-ma-a-nessuno-sembra-importare-nulla/37656/

Vallo a dire a tutti quelli che vogliono la riforma della Fornero
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 05 apr 2018 23:18

zampaflex ha scritto:
Vallo a dire a tutti quelli che vogliono la riforma della Fornero


Sono parecchi milioni, purtroppo! I legaioli + gli stellini sono la continuazione ideologico-onirica di una popolazione che negli ultimi 50 anni ha vissuto di assistenzialismo, tirando 'a campá. Il risveglio alla realtà sará devastante.
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Re: Diario economico

Messaggioda pippuz » 06 apr 2018 09:08

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Vallo a dire a tutti quelli che vogliono la riforma della Fornero


Sono parecchi milioni, purtroppo! I legaioli + gli stellini sono la continuazione ideologico-onirica di una popolazione che negli ultimi 50 anni ha vissuto di assistenzialismo, tirando 'a campá. Il risveglio alla realtà sará devastante.

Stai parlando del centro-sud Italia immagino.
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Re: Diario economico

Messaggioda Timoteo » 06 apr 2018 11:12

pippuz ha scritto:
harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Vallo a dire a tutti quelli che vogliono la riforma della Fornero


Sono parecchi milioni, purtroppo! I legaioli + gli stellini sono la continuazione ideologico-onirica di una popolazione che negli ultimi 50 anni ha vissuto di assistenzialismo, tirando 'a campá. Il risveglio alla realtà sará devastante.

Stai parlando del centro-sud Italia immagino.


a frogio!
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 06 apr 2018 11:25

pippuz ha scritto:
harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Vallo a dire a tutti quelli che vogliono la riforma della Fornero


Sono parecchi milioni, purtroppo! I legaioli + gli stellini sono la continuazione ideologico-onirica di una popolazione che negli ultimi 50 anni ha vissuto di assistenzialismo, tirando 'a campá. Il risveglio alla realtà sará devastante.


Stai parlando del centro-sud Italia immagino.



Non ne faccio una questione geografica, anche se è indubbio che al sud c'è una maggiore propensione all'assistenzialismo. Di sicuro a farne le spese sarà tutto il paese.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 08 apr 2018 09:46

Gli emiri del terrore non sono nel Medio Oriente, ma nella stampa italiana (al soldo di alcuni partiti ben determinati). Per fortuna non vincono quasi mai:

MILANO, 6 aprile (Reuters) - Intesa Sanpaolo (ISP.MI) ha completato le possibili operazioni di riacquisto dei titoli obbligazionari emessi da Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e assistiti da garanzia pubblica e puòprocedere quindi all'annullamento dei titoli in suo possesso per 9,3 miliardi.
Conseguentemente, oggi Intesa ha inviato al Mef comunicazione di rinuncia alla relativa garanzia dello Stato che azzera il rischio potenziale per il debito pubblico di un onere per 9,3 miliardi.

PS e OT: avendo quasi vinto le elezioni, Mediaset ha chiuso la trasmissione creata per fare impaurire gli anziani e spingerli nelle braccia della destra: Quinta colonna. Manca solo che chiudano Dalla vostra parte e il cerchio sarà completo :evil:
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Re: Diario economico

Messaggioda Timoteo » 08 apr 2018 11:55

zampaflex ha scritto:PS e OT: avendo quasi vinto le elezioni, Mediaset ha chiuso la trasmissione creata per fare impaurire gli anziani e spingerli nelle braccia della destra: Quinta colonna. Manca solo che chiudano Dalla vostra parte e il cerchio sarà completo :evil:


non avendo il televisore mi risparmio di prendermi del vecchio rincojonito da te.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 08 apr 2018 17:58

Timoteo ha scritto:
zampaflex ha scritto:PS e OT: avendo quasi vinto le elezioni, Mediaset ha chiuso la trasmissione creata per fare impaurire gli anziani e spingerli nelle braccia della destra: Quinta colonna. Manca solo che chiudano Dalla vostra parte e il cerchio sarà completo :evil:


non avendo il televisore mi risparmio di prendermi del vecchio rincojonito da te.


Rettifico, chiudono anche Dalla Vostra Parte! :lol: :lol: :lol:
http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/13325658/maurizio-belpietro-tagliato-mediaset-dalla-vostra-parte-del-debbio-ascolti-insoddisfacenti-motivazione-politica-salvini-di-maio.html

E lo fanno perché, come era OVVIO agli occhi di noi non destrorsi, ha tirato la volata a Salvini! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 11 apr 2018 21:34

Articolo politico ed economico

Forse non era mai successo prima che il Mezzogiorno riuscisse a contare tanto nel governo del nostro Paese. Possono infatti restare dubbi su come esso verrà formato, ma non sul fatto che in qualunque maggioranza il Movimento 5 Stelle sarà determinante perché ha quasi il doppio dei voti del secondo e del terzo partito. Se quello oggi è il primo gruppo in Parlamento, deve ringraziare il territorio sotto Roma che da solo formerebbe il quinto Stato più grande dell’area euro.

Senza il Mezzogiorno, le elezioni avrebbero deluso M5S. Rispetto alle legislative del 2013 il Movimento ha perso voti in Piemonte, Veneto e Liguria, ed è crollato in Friuli-Venezia Giulia. Al Nord nel complesso ha fatto fatica ed è riuscito a prevalere solo grazie a un balzo dal 26% al 47% nel Mezzogiorno. Il gruppo sociale nel quale si è imposto più nettamente non sono i disoccupati, ma quello meno esposto ai rigori della globalizzazione: gli statali fra i quali, stima Ipsos, il 40% ha preferito la forza di Luigi Di Maio.

Per radicarsi e consolidare il proprio ruolo come cardine del sistema politico, M5S ora dovrà dunque rispondere alle speranze di milioni di elettori in Campania, Sicilia, Calabria, Puglia o Sardegna. La ricetta è nota: il reddito di cittadinanza, in qualunque forma dovesse realizzarsi. Ma per capire se un’idea del genere abbia una possibilità di fare la differenza, è il caso di ricordare quale sia la situazione nell’area di venti milioni di abitanti che oggi chiede un governo nel proprio interesse.

Il Mezzogiorno sta vivendo una ripresa, un po’ più lenta rispetto al resto del Paese, dove a sua volta è più lenta rispetto al resto d’Europa. Vanta alcuni distretti competitivi, segnala Intesa Sanpaolo, come la meccatronica e l’agroalimentare in Puglia o la mozzarella di bufala campana. Ma niente di tutto questo cambia il quadro di fondo: gli anni dell’euro al Sud hanno coinciso con una catastrofe economica con pochi paragoni nella storia europea. Dall’inizio del secolo il Meridione è rimasto indietro rapidamente: in termini di reddito lordo, ha perso un terzo sulla media dell’Unione europea, il 30% sulla Germania, il 27% sull’area euro e circa il 40% sulla Spagna; l’arretramento sul centro-nord dell’Italia è stato di oltre dieci punti, persino sulla Grecia di cinque (i dati sono basati su stime della Svimez).

In tutta Europa solamente in Campania, Calabria e Sicilia metà della popolazione o oltre viene considerata da Eurostat a rischio di povertà e di esclusione sociale. La stessa agenzia europea mostra che, stimando il reddito per abitante in proporzione al costo della vita, il Mezzogiorno ormai viaggia al livello della Lettonia, più indietro della Lituania e dell’Ungheria, quando vent’anni fa era molto più avanti. Nel 2015 circa quattro abitanti del Sud su dieci non avevano mai usato Internet, sempre secondo Eurostat, valori registrati solo in una singola regione greca e in parti della Romania.

Criticare e ancor meno deridere non avrebbe senso. Per motivi che hanno poco a che fare con Bruxelles o Francoforte, l’esperienza del Mezzogiorno nell’euro finora è stata un drammatico fallimento ma adesso il tempo stringe: dall’inizio del secolo quest’area ha visto emigrare un decimo dei suoi abitanti, i più dinamici e istruiti. E provateci voi a vendere una casa, quando tanta gente vuole andarsene. Al Sud milioni di famiglie hanno profuso i loro risparmi in immobili che oggi hanno un valore di mercato residuale. Di Maio probabilmente si rende conto che nessun tipo di reddito di cittadinanza basta a correggere un quadro del genere e a preservare la fiducia riposta in lui dagli elettori. Se non vuole che la speranza si trasformi presto in delusione e la forza dei 5 Stelle si riveli effimera, deve pensare a qualcos’altro. Per esempio può guardare ai contratti di lavoro, che in Italia sono ancora definiti a livello nazionale in circa l’80% dei casi. In teoria questa centralizzazione nata con il fascismo servirebbe a garantire una presunta uguaglianza fra lavoratori, anche se finisce soprattutto per scoraggiare l’investimento laddove l’efficienza è minore ma i costi del lavoro no.

È anche possibile che i sindacati abbiano sempre rifiutato l’idea di allineare i salari alla minore produttività e ai costi della vita ridotti del Sud per evitare delocalizzazioni dal Nord. Ma oggi che dal Veneto o dal Piemonte si può comunque spostare un impianto in Slovacchia o in Romania, è ora che questo tabù nazionale ai danni del Mezzogiorno cada.
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zampaflex
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 19 apr 2018 09:24

Leggo da un report di una società di assicurazione del credito la statistica sulle insolvenze in Italia nell'ultimo decennio. Variazione annua su Base 2007.
2008 +22
2009 +25
2010 +20
2011 + 8
2012 + 3
2013 +13
2014 +11
2015 - 6
2016 - 9
2017 - 13
Quindi a fine 2014 erano due volte e mezza quelki pre crisi.
Tutti quelli che in questi anni hanno straparlato di banche e di politici che rubavano alle banche dovrebbero riguardarsi i dati e chiedere scusa.
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Re: Diario economico

Messaggioda Timoteo » 19 apr 2018 11:29

zampaflex ha scritto:Tutti quelli che in questi anni hanno straparlato di banche e di politici che rubavano alle banche dovrebbero riguardarsi i dati e chiedere scusa.


Il punto mancante è che era una strategia.
Quindi le scuse fioccheranno.

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