zampaflex ha scritto:In realtà le due affermazioni potrebbero essere ambedue corrette, se si accerta che, nel post da me pubblicato, appare una divisione tra poveri italiani (in calo) e poveri non italiani (in aumento).
L'indagine ufficiale con i dati e le metodologie è qui:
https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/indagine-famiglie/bil-fam2016/index.html - rilevo come sia stata eseguita su un campione di 7000 famiglie, per cui non ha l'attendibilità totale a livello di macroeconomia come si potrebbe invece pensare, venendo fatta da BI.
Leggendo i singoli dati di BI peraltro appare come, lentamente, dal 2012 al 2016 siano migliorate le condizioni di reddito e risparmio (tranne per il calo del valore delle case).
L'indagine ISTAT invece deriva dai dati raccolti nell'ambito della "Indagine sulle spese delle famiglie", per la quale vengono intervistate a campione circa 20.000 famiglie.
https://www.istat.it/it/archivio/217650In un caso e nell'altro, insomma, abbiamo di fronte piccoli campioni statistici che andrebbero, a mio parere, riconciliati con i dati di contabilità nazionale.
Vedi harmattan, è sempre il solito problema di PERCEZIONE.
Dopo 5 anni di successi pd, per tutti evidenti, la povertà ufficialmente non può che essere diminuita, mi sembra più che ovvio.
Sono solo quei quattro poveracci che invece insistono a PERCEPIRE una crescente difficoltà nel potersi curare decentemente, nel fare la spesa alimentare quotidiana con l' inflazione che continua a salire di molto solo in questo settore, nello spostarsi con la loro vecchia auto per l' aumento del prezzo dei carburanti, nella costante diminuzione del welfare e dell' assistenza, nel non aver visto neanche da lontano i famosi ottanta euro riservati solamente a chi già stava meglio di loro.
E contemporaneamente si impuntano a PERCEPIRE che i loro stipendi o i loro salari, se ce li hanno ancora, non aumentano mai, anzi, quando magari qualche bella statistica indica che le retribuzioni "medie" sono in deciso rialzo o che la ricchezza "media" degli italiani sale (rif. Trilussa - La teoria del pollo).
Tu chiamale, se vuoi, PERCEZIONI
(rif. Lucio Battisti - 1970)