Diario economico

Dove discutere, confrontarsi o scherzare sempre in modo civile su argomenti attinenti al mondo del food&wine e non solo.

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Tex Willer
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Re: Diario economico

Messaggioda Tex Willer » 21 apr 2020 19:01

zampaflex ha scritto:
maxer ha scritto:
Tex Willer ha scritto:https://www.corriere.it/economia/aziende/20_aprile_20/decreto-liquidita-cosa-si-chiede-un-azienda-avere-prestito-31821c2a-8346-11ea-86b3-8aab0c7cf936.shtml
Si mette male :(

..... per 15.000 €uro ! :shock: .....

mi sa che alle grandi aziende "amiche", per 1mln di €uro, chiedono una documentazione inferiore :mrgreen:


Di sicuro le banche stanno cercando, nell'ordine:

1) di pararsi il cubo
2) di non perdere soldi
3) di non farsi fregare
...
99) di rendere finalmente un servizio ai clienti...

E' un gioco delle parti. Un intervento poderoso.... di poderoso ricordo soltanto i decreti salva banche arrivati sotto governi di tutti i colori negli ultimi anni.
Paradossalmente chi se la cavera' meglio saranno le imprese che evadono e che hanno di sicuro i capitali per ripartire.
Se qualcosa è gratis, il prodotto sei tu
"E’ più facile imbrogliare la gente che convincere la gente che è stata imbrogliata” Mark Twain
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 21 apr 2020 19:58

Vuole il racconto non ufficiale della nascita del progetto comune, che quando nel 1950 il ministro degli Esteri francese Robert Schuman annunciò il piano della Ceca, la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio antesignana dell’Ue, il governo olandese non ne sapesse nulla. L’Aja non era stata informata perché tutti gli altri, correttamente, pensavano che avrebbe detto di no. E in verità fu forte la tentazione istintiva dei Paesi Bassi di rigettare quella costruzione sovranazionale, potenziale embrione di un’unione politica, che confliggeva col sogno olandese del Grande Largo atlantico.

Ma prevalsero il pragmatismo e la paura di trovarsi tagliati fuori da un progetto che vedeva in cabina di comando anche il loro primo partner commerciale, la Germania che avanzava a grandi passi verso il miracolo economico. Così, l’Olanda si trovò suo malgrado tra i Paesi fondatori dell’Europa, decisa a lavorare per diluire il progetto dall’interno, orientandolo verso una direzione più liberale e liberoscambista. Fu anche per questo che ai giovani diplomatici italiani in partenza per Bruxelles, veniva sempre ordinato, in assenza di indicazioni chiare da Roma (com’era, aimè, spesso il caso) di prendere sempre la posizione specularmente opposta al rappresentante olandese, nella vulgata la Legge Fracassi.

Quell’ambiguità iniziale non è mai stata risolta. E ha attraversato quasi indenne i sette decenni della costruzione europea, sia pure con successivi aggiustamenti che non hanno escluso adesioni convinte dell’Olanda a questa o quella tappa dell’integrazione. È utile ricordare che i Paesi Bassi sono stati fra i più entusiasti sostenitori dell’euro, ma anche fra i più decisi oppositori di ogni integrazione politica, per tutte la bocciatura della Costituzione europea nel referendum del 2005.

Quando giovedì al Consiglio europeo il primo ministro Mark Rutte rinnoverà il suo deciso no agli eurobond e a ogni forma di mutualizzazione del debito, è a quel peccato originale che occorre riferirsi per capire le ragioni profonde di questa opposizione. Settant’anni dopo il Piano Schuman, gli olandesi stanno di nuovo dicendo istintivamente no a un’iniziativa politica europea.

Ora però si sono assunti una responsabilità in più. Per anni l’Olanda aveva potuto marciare all’ombra dell’euroscetticismo britannico: a partire dal 1973 infatti, l’Aja non era stata più sola a difendere le ragioni del libero commercio, della liberalizzazione dei mercati finanziari, della limitazione dei trasferimenti di sovranità a Bruxelles, del contenimento della spesa. Il prestigio e la forza del Regno Unito le avevano permesso di avanzare le sue posizioni e i suoi interessi (anche quello di essere un quasi paradiso fiscale) pur rimanendo sottotraccia. Ma dopo la Brexit è dovuta uscire allo scoperto, prendendo la testa prima della cosiddetta Lega Anseatica (dal nome del blocco di città Stato che nel Rinascimento dominò i commerci nel nel Baltico) e ora dei Frugal Four, i quattro frugali, insieme ad Austria, Svezia e Danimarca.

C’è anche qualcosa di ancora più profondo nell’esplicito rifiuto olandese, che a molti può appare come una totale mancanza di compassione e solidarietà di fronte alla realtà della pandemia. Nella forma: «Parlar chiaro non è necessariamente scortesia o maleducazione. La cortesia per l’olandese è una forma d’ipocrisia. Ogni calvinista sa che la verità ci rende liberi», dice lo scrittore Joris Luyendijk. E nella sostanza: «Credo che ogni Stato che non faccia le riforme o usi i fondi europei in modo non corretto o non rispetta il Patto di Stabilità e crescita non debba poter più beneficiare dei fondi europei», ha detto un anno fa il ministro delle Finanze, il falco Wopke Hoekstra, in un discorso a Berlino. E qui dobbiamo risalire ancora più indietro, all’Olanda dei secoli d’oro raccontata da Simon Schama nel suo mai abbastanza elogiato «Il Disagio dell’Abbondanza». Dove emerge la lacerazione morale di una cultura, la cui economia ha dominato il mondo per due generazioni, ma che ha sempre avuto un problema, quasi un senso di colpa a vivere e ostentare la propria opulenza. Era vero nel XVII° secolo, ed è stato vero dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando l’Olanda ha raggiunto livelli altissimi di benessere, ma è come imbarazzata da tanta ricchezza, predicando il rigore per sé e per gli altri.

Questa volta però è diverso. E il rifiuto della solidarietà rischia di essere letale anche per i «geniali e incomprensibili» olandesi.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 22 apr 2020 12:49

zampaflex ha scritto:Vuole il racconto non ufficiale della nascita del progetto comune, che quando nel 1950 il ministro degli Esteri francese Robert Schuman annunciò il piano della Ceca, la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio antesignana dell’Ue, il governo olandese non ne sapesse nulla. L’Aja non era stata informata perché tutti gli altri, correttamente, pensavano che avrebbe detto di no. E in verità fu forte la tentazione istintiva dei Paesi Bassi di rigettare quella costruzione sovranazionale, potenziale embrione di un’unione politica, che confliggeva col sogno olandese del Grande Largo atlantico.

Ma prevalsero il pragmatismo e la paura di trovarsi tagliati fuori da un progetto che vedeva in cabina di comando anche il loro primo partner commerciale, la Germania che avanzava a grandi passi verso il miracolo economico. Così, l’Olanda si trovò suo malgrado tra i Paesi fondatori dell’Europa, decisa a lavorare per diluire il progetto dall’interno, orientandolo verso una direzione più liberale e liberoscambista. Fu anche per questo che ai giovani diplomatici italiani in partenza per Bruxelles, veniva sempre ordinato, in assenza di indicazioni chiare da Roma (com’era, aimè, spesso il caso) di prendere sempre la posizione specularmente opposta al rappresentante olandese, nella vulgata la Legge Fracassi.

Quell’ambiguità iniziale non è mai stata risolta. E ha attraversato quasi indenne i sette decenni della costruzione europea, sia pure con successivi aggiustamenti che non hanno escluso adesioni convinte dell’Olanda a questa o quella tappa dell’integrazione. È utile ricordare che i Paesi Bassi sono stati fra i più entusiasti sostenitori dell’euro, ma anche fra i più decisi oppositori di ogni integrazione politica, per tutte la bocciatura della Costituzione europea nel referendum del 2005.

Quando giovedì al Consiglio europeo il primo ministro Mark Rutte rinnoverà il suo deciso no agli eurobond e a ogni forma di mutualizzazione del debito, è a quel peccato originale che occorre riferirsi per capire le ragioni profonde di questa opposizione. Settant’anni dopo il Piano Schuman, gli olandesi stanno di nuovo dicendo istintivamente no a un’iniziativa politica europea.

Ora però si sono assunti una responsabilità in più. Per anni l’Olanda aveva potuto marciare all’ombra dell’euroscetticismo britannico: a partire dal 1973 infatti, l’Aja non era stata più sola a difendere le ragioni del libero commercio, della liberalizzazione dei mercati finanziari, della limitazione dei trasferimenti di sovranità a Bruxelles, del contenimento della spesa. Il prestigio e la forza del Regno Unito le avevano permesso di avanzare le sue posizioni e i suoi interessi (anche quello di essere un quasi paradiso fiscale) pur rimanendo sottotraccia. Ma dopo la Brexit è dovuta uscire allo scoperto, prendendo la testa prima della cosiddetta Lega Anseatica (dal nome del blocco di città Stato che nel Rinascimento dominò i commerci nel nel Baltico) e ora dei Frugal Four, i quattro frugali, insieme ad Austria, Svezia e Danimarca.

C’è anche qualcosa di ancora più profondo nell’esplicito rifiuto olandese, che a molti può appare come una totale mancanza di compassione e solidarietà di fronte alla realtà della pandemia. Nella forma: «Parlar chiaro non è necessariamente scortesia o maleducazione. La cortesia per l’olandese è una forma d’ipocrisia. Ogni calvinista sa che la verità ci rende liberi», dice lo scrittore Joris Luyendijk. E nella sostanza: «Credo che ogni Stato che non faccia le riforme o usi i fondi europei in modo non corretto o non rispetta il Patto di Stabilità e crescita non debba poter più beneficiare dei fondi europei», ha detto un anno fa il ministro delle Finanze, il falco Wopke Hoekstra, in un discorso a Berlino. E qui dobbiamo risalire ancora più indietro, all’Olanda dei secoli d’oro raccontata da Simon Schama nel suo mai abbastanza elogiato «Il Disagio dell’Abbondanza». Dove emerge la lacerazione morale di una cultura, la cui economia ha dominato il mondo per due generazioni, ma che ha sempre avuto un problema, quasi un senso di colpa a vivere e ostentare la propria opulenza. Era vero nel XVII° secolo, ed è stato vero dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando l’Olanda ha raggiunto livelli altissimi di benessere, ma è come imbarazzata da tanta ricchezza, predicando il rigore per sé e per gli altri.

Questa volta però è diverso. E il rifiuto della solidarietà rischia di essere letale anche per i «geniali e incomprensibili» olandesi.


chi lo scrive?
forse quel vecchio trombone stonato di Sergio Romano?
quello che voleva diventare ministro degli esteri e paragonò Berlusconi a De Gaulle?

comunque questa nuova narrazione anti-olandese a me ha già parecchio rotto le palle
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 22 apr 2020 12:52

no, un certo Paolo Valentino
il Corriere di Cairo sempre più grillizzato

meno male che ospita ancora Alesina e Giavazzi, come al solito anche oggi magistrali

----------------



Ciò di cui l’Italia oggi ha più bisogno è tantissima liquidità. Tanta quanta ne serve per chiudere il buco aperto da una caduta del reddito che, alla fine dell’anno, varrà, secondo le previsioni del Fondo monetario internazionale, oltre 150 miliardi di euro. Serve liquidità affinché chi non può lavorare non perda il suo reddito e quindi possa continuare a consumare: se così non accadesse, agli effetti del lockdown sulla produzione si sommerebbe una straordinaria contrazione della domanda. E serve liquidità per evitare che le aziende falliscano; per far fronte alla straordinaria pressione sul sistema sanitario, che ha dimostrato di avere medici e infermieri eroici, ma gravi carenze strutturali. Paragoniamo le conseguenze del virus in Lombardia e nella vicina Germania. Eppure la nostra spesa pubblica complessiva è 4 punti di Pil più alta di quella tedesca: abbiamo speso per decenni per tutto e di più, accumulando un enorme debito anche in periodi di normale crescita del Pil, ma nella sanità spendiamo due punti e mezzo di Pil meno della Germania. Serve liquidità affinché la decisione su quando ripartire la prendano medici e virologi, magari con l’aiuto di qualche economista, ma non la prendano imprenditori sull’orlo del collasso.

Non possiamo rimanere chiusi finché non si scoprirà un vaccino, il che non sarà presto, purtroppo. Ma non possiamo neppure permetterci di riaprire senza un programma di test ben avviato e sufficientemente diffuso: è mai possibile che in tre mesi non si sia riusciti a copiare quanto fatto a Seul o a Taiwan, o più semplicemente a Berlino? Se riaprissimo in modo confuso e alla cieca rischieremmo di dover richiudere tutti in casa fra poche settimane, compresi coloro che potrebbero uscire e lavorare senza rischi: un nuovo stress che le imprese e i cittadini farebbero molta fatica a sopportare. A quel punto gli effetti negativi sulla salute stessa dei cittadini, depressione, ansia, suicidi, violenze familiari sarebbero effetti secondari della cura assai pesanti. Non solo ma «c’è il rischio che si infiltri la criminalità» nel vasto progetto di sostegno dell’economia, ha dichiarato ieri in Parlamento la ministra Luciana Lamorgese.

Dove si trova tanta liquidità? Certo non tassando un’economia che non produce: la si affosserebbe definitivamente. Le tasse non si alzano durante una recessione. Al massimo quando è finita. Tantomeno ricorrendo a forme di prelievo forzoso: per ogni euro incassato forzosamente lo Stato ne perderebbe molti di più perché un prelievo obbligatorio, ad esempio un’imposta patrimoniale, segnalerebbe che abbiamo perso l’accesso al mercato. Il debito che è detenuto all’estero non verrebbe rinnovato e anche gli italiani cercherebbero di disfarsene. Allora dove trovare la liquidità? Nonostante un’iniziale gaffe della sua presidente, la Bce è intervenuta massicciamente per fornire liquidità. Nel mese di marzo la banca ha annunciato che da ora a fine anno acquisterà titoli pubblici e privati per 930 miliardi di euro. La nostra quota è il 13 per cento, quindi 120 miliardi circa. E la Bce ha anche detto che, se necessario, quella cifra nel corso dell’anno potrà essere aumentata.

Quindi tutte le discussioni su Mes, eurobond, Recovery fund sono inutili? No, perché la Bce può spegnere un incendio, ma poi gli incendi vanno prevenuti ed evitati. La Bce non può acquistare un trilione di titoli all’anno per sempre. Per questo ci vogliono il Mes, gli eurobond o qualche altro meccanismo per far fronte a choc comuni, cioè choc, come il Covid, che colpiscono tutti i Paesi dell’euro. Questa pandemia non sarà l’ultimo choc comune per l’eurozona.

Problema già risolto quindi? Assolutamente no: il vertice europeo di domani è cruciale. Chiedetevi che cosa potrebbe accadere se domani i Paesi dell’eurozona litigassero e la riunione terminasse senza un comunicato congiunto, ad esempio perché il presidente del Consiglio italiano si impunta sugli eurobond e il suo collega olandese non ne vuole sentir parlare, come è accaduto nella penultima riunione dell’eurogruppo. Dopo un Consiglio europeo che finisse male lo spread sui titoli di Stato italiani si impennerebbe e solo gli interventi della Bce riuscirebbero ad abbassarlo. La Bce può farlo, ma solo sbilanciando i suoi acquisti di titoli a favore dell’Italia. La sua posizione diverrebbe sempre più difficile, guardata con sospetto dai Paesi del Nord Europa.

Che Salvini spari a zero sull’Europa è comprensibile. La sua è una scelta politica, a nostro parere folle, ma lucida. Il suo scopo è portarci fuori dall’Europa. Ma che il presidente del Consiglio affronti le riunioni europee con frasi tipo «Pronti a fare da soli» non solo è controproducente, è assolutamente privo di credibilità. Come può l’Italia minacciare di uscire dall’Europa e dall’euro? Che cosa succederebbe se fossimo da soli? La liquidità dovrebbe fornirla la Banca d’Italia, e una lira non ancorata all’euro si svaluterebbe come accadeva negli anni Novanta, quando la lira si svalutava un anno sì e l’altro pure, senza che la nostra competitività nel commercio internazionale migliorasse stabilmente. Gli investitori esteri fuggirebbero spaventati dal rischio svalutazione, gli italiani, a meno che non glielo si impedisca per legge, investirebbero in euro e dollari. I nostri titoli perderebbero valore e i tassi sul debito pubblico schizzerebbero. Una strada che ci porterebbe dritti verso un default sul debito, o a causa dell’inflazione o per decreto. Davvero qualcuno pensa che sia un’alternativa preferibile a una sia pure imperfetta Europa?

Siamo un popolo straordinario, capace di produrre ricerca d’ avanguardia, capace di creare grandi aziende e grandi innovazioni, con i nostri combattenti in prima linea contro il virus abbiamo dimostrato un eroismo che ha commosso tutto il mondo. Ma l’Europa non discute con gli italiani, discute con i rappresentanti del nostro Stato. Che è uno Stato indebitato, che spesso ha gettato al vento le tasse pagate dai cittadini, accumulando debito inutilmente, che non sa spendere i fondi europei, che in due mesi non è riuscito a imparare dalla Corea del Sud a mettere in piedi un sistema per testare, isolare e affrontare il Covid. Che alcuni rappresentanti dei Paesi del Nord Europa siano talvolta gretti non c’e dubbio. Ma noi dobbiamo essere un po’ più umili e realistici nel riconoscere che chi non si fida dei rappresentanti del nostro Stato qualche motivo in passato l’ha avuto.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 apr 2020 14:21

"che in due mesi non è riuscito a imparare dalla Corea del Sud a mettere in piedi un sistema per testare, isolare e affrontare il Covid"

Questo non lo ha fatto nessun paese AL MONDO.
Tranne quelli che fin da subito sono partiti così: Corea del Sud, Germania, Taiwan. E Veneto.

"Che Salvini spari a zero sull’Europa è comprensibile. La sua è una scelta politica, a nostro parere folle, ma lucida. Il suo scopo è portarci fuori dall’Europa. ... Che cosa succederebbe se fossimo da soli? La liquidità dovrebbe fornirla la Banca d’Italia, e una lira non ancorata all’euro si svaluterebbe come accadeva negli anni Novanta, quando la lira si svalutava un anno sì e l’altro pure, senza che la nostra competitività nel commercio internazionale migliorasse stabilmente. Gli investitori esteri fuggirebbero spaventati dal rischio svalutazione, gli italiani, a meno che non glielo si impedisca per legge, investirebbero in euro e dollari. I nostri titoli perderebbero valore e i tassi sul debito pubblico schizzerebbero. Una strada che ci porterebbe dritti verso un default sul debito, o a causa dell’inflazione o per decreto. Davvero qualcuno pensa che sia un’alternativa preferibile a una sia pure imperfetta Europa?"

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Re: Diario economico

Messaggioda bobbisolo » 22 apr 2020 16:32

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 apr 2020 17:15

bobbisolo ha scritto:https://youtu.be/dPZlFmUxeJM

Che ne pensate?


L'ho visto, e non sono per niente d'accordo perché il commentatore esclude di proposito le aree di esenzione e parla solo dei tassi nominali. Una frode, insomma.
Peccato che, come da lui stesso ammesso, l'Olanda sia stata citata da un lavoro comunitario ufficiale come paese dotato di fiscalità "aggressiva".
I tax rulings piuttosto che le esenzioni su dividendi, interessi e royalties sono la chiave per capire come mai così tante multinazionali hanno deciso di stabilirsi lì. Mica lo fanno perché ai CEO piace il Gouda, zio caro!

Cosa mi tocca vedere, maledetti...liberali alle vongole...
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Re: Diario economico

Messaggioda bobbisolo » 22 apr 2020 18:57

bobbisolo ha scritto:https://youtu.be/dPZlFmUxeJM

Che ne pensate?


L'ho visto, e non sono per niente d'accordo perché il commentatore esclude di proposito le aree di esenzione e parla solo dei tassi nominali. Una frode, insomma.
Peccato che, come da lui stesso ammesso, l'Olanda sia stata citata da un lavoro comunitario ufficiale come paese dotato di fiscalità "aggressiva".
I tax rulings piuttosto che le esenzioni su dividendi, interessi e royalties sono la chiave per capire come mai così tante multinazionali hanno deciso di stabilirsi lì. Mica lo fanno perché ai CEO piace il Gouda, zio caro!

Cosa mi tocca vedere, maledetti...liberali alle vongole...[/quote]

Mi dispiace Zampa, è toccato anche a me :lol:
Grazie comunque...
Lui però sembra liquidare la questione fisco aggressivo dicendo che entro il 2021 l'Olanda si adeguerà verso regolamenti più stringenti.. Dove sbaglia in parole semplici?
A me sembra che l'altro messaggio sia che la critica ai 'ladri' olandesi sia infondata.. Che non siamo indebitati perché gli olandesi ci han sottratto chissà quanti profitti.. E invece cerchiamo il capro espiatorio fuori e pretendiamo che i paesi più virtuosi lo diventino meno, quanto noi

Ma i nostri politici in tutto questo? Solo calcoli elettorali?
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 apr 2020 19:17

bobbisolo ha scritto:Mi dispiace Zampa, è toccato anche a me :lol:
Grazie comunque...
Lui però sembra liquidare la questione fisco aggressivo dicendo che entro il 2021 l'Olanda si adeguerà verso regolamenti più stringenti.. Dove sbaglia in parole semplici?
A me sembra che l'altro messaggio sia che la critica ai 'ladri' olandesi sia infondata.. Che non siamo indebitati perché gli olandesi ci han sottratto chissà quanti profitti.. E invece cerchiamo il capro espiatorio fuori e pretendiamo che i paesi più virtuosi lo diventino meno, quanto noi

Ma i nostri politici in tutto questo? Solo calcoli elettorali?


La sua tesi è che noi dobbiamo diventare più liberali e meno aggressivi nei confronti dei poveri utili delle imprese; diventando più concorrenziali attrarremmo più capitali, diventeremmo più efficienti, staremmo meglio.
Tutto giusto e tutto bello.
Peccato che il diavolo si nasconda nei dettagli e Irlanda, Lussemburgo, Liechtenstein, Olanda, Cipro siano paradisi fiscali conclamati o in toto o per determinate categorie di ricavi, e che vengano espressamente usati come tali dalle multinaz.
E quindi questa è concorrenza SLEALE. Quando non proprio autentico furto.
Di ricavi che scappano ai sistemi fiscali tradizionali (Francia, Germania, noi, Spagna ecc) e che quindi diventano mancati introiti ce ne sono molti.

Perciò, a mio parere, ci si fa concorrenza in a levelled field.
Qui invece si parte per la corsa bendati e con i piedi legati.
Togliamo ai tulipani e ai celtici questi vantaggi, facciamo tornare i soldi qui e poi ne riparliamo.
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Re: Diario economico

Messaggioda bobbisolo » 22 apr 2020 19:26

zampaflex ha scritto:
bobbisolo ha scritto:Mi dispiace Zampa, è toccato anche a me :lol:
Grazie comunque...
Lui però sembra liquidare la questione fisco aggressivo dicendo che entro il 2021 l'Olanda si adeguerà verso regolamenti più stringenti.. Dove sbaglia in parole semplici?
A me sembra che l'altro messaggio sia che la critica ai 'ladri' olandesi sia infondata.. Che non siamo indebitati perché gli olandesi ci han sottratto chissà quanti profitti.. E invece cerchiamo il capro espiatorio fuori e pretendiamo che i paesi più virtuosi lo diventino meno, quanto noi

Ma i nostri politici in tutto questo? Solo calcoli elettorali?


La sua tesi è che noi dobbiamo diventare più liberali e meno aggressivi nei confronti dei poveri utili delle imprese; diventando più concorrenziali attrarremmo più capitali, diventeremmo più efficienti, staremmo meglio.
Tutto giusto e tutto bello.
Peccato che il diavolo si nasconda nei dettagli e Irlanda, Lussemburgo, Liechtenstein, Olanda, Cipro siano paradisi fiscali conclamati o in toto o per determinate categorie di ricavi, e che vengano espressamente usati come tali dalle multinaz.
E quindi questa è concorrenza SLEALE. Quando non proprio autentico furto.
Di ricavi che scappano ai sistemi fiscali tradizionali (Francia, Germania, noi, Spagna ecc) e che quindi diventano mancati introiti ce ne sono molti.

Perciò, a mio parere, ci si fa concorrenza in a levelled field.
Qui invece si parte per la corsa bendati e con i piedi legati.
Togliamo ai tulipani e ai celtici questi vantaggi, facciamo tornare i soldi qui e poi ne riparliamo.



Eh ma chi glielo fa fare ai paesi più 'sani'?
In un certo senso ci siamo bendati e legati noi... O no?
Quali soldi intendi, i mancati proventi?
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 23 apr 2020 00:37

bobbisolo ha scritto:https://youtu.be/dPZlFmUxeJM

Che ne pensate?



se vale ancora la vecchia legge del forum, mi devi sette euro


spiego per Maxer che è nuovo ;)
quando uno diceva una cosa già detta o postava una cosa già postata pagava una multa di cinque euro
che poi furono aumentati a sette
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 23 apr 2020 04:43

tenente Drogo 2 ha scritto:
bobbisolo ha scritto:https://youtu.be/dPZlFmUxeJM

Che ne pensate?


se vale ancora la vecchia legge del forum, mi devi sette euro

spiego per Maxer che è nuovo ;)
quando uno diceva una cosa già detta o postava una cosa già postata pagava una multa di cinque euro
che poi furono aumentati a sette

..... grazie, Nico, sempre gentile ! :wink:
La storia non si deve mai cancellare .....

( svegliatomi or ora : I miei ritmi circadiani sono ormai definitivamente sconvolti :|
Non so I vostri )

è ancora buio e mi tengono compagnia tre passerotti, un merlo e un usignolo
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Re: Diario economico

Messaggioda bobbisolo » 23 apr 2020 08:55

tenente Drogo 2 ha scritto:
bobbisolo ha scritto:https://youtu.be/dPZlFmUxeJM

Che ne pensate?



se vale ancora la vecchia legge del forum, mi devi sette euro


spiego per Maxer che è nuovo ;)
quando uno diceva una cosa già detta o postava una cosa già postata pagava una multa di cinque euro
che poi furono aumentati a sette


:lol: :lol:
me lo sono perso Tenente!

non facciamo come loro:
https://www.youtube.com/watch?v=THzFdwreXjA&t=19s
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 apr 2020 08:55

tenente Drogo 2 ha scritto:
bobbisolo ha scritto:https://youtu.be/dPZlFmUxeJM

Che ne pensate?



se vale ancora la vecchia legge del forum, mi devi sette euro


spiego per Maxer che è nuovo ;)
quando uno diceva una cosa già detta o postava una cosa già postata pagava una multa di cinque euro
che poi furono aumentati a sette


E' un nuovo vecchio :mrgreen:
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 apr 2020 09:03

bobbisolo ha scritto:
zampaflex ha scritto:
bobbisolo ha scritto:Mi dispiace Zampa, è toccato anche a me :lol:
Grazie comunque...
Lui però sembra liquidare la questione fisco aggressivo dicendo che entro il 2021 l'Olanda si adeguerà verso regolamenti più stringenti.. Dove sbaglia in parole semplici?
A me sembra che l'altro messaggio sia che la critica ai 'ladri' olandesi sia infondata.. Che non siamo indebitati perché gli olandesi ci han sottratto chissà quanti profitti.. E invece cerchiamo il capro espiatorio fuori e pretendiamo che i paesi più virtuosi lo diventino meno, quanto noi

Ma i nostri politici in tutto questo? Solo calcoli elettorali?


La sua tesi è che noi dobbiamo diventare più liberali e meno aggressivi nei confronti dei poveri utili delle imprese; diventando più concorrenziali attrarremmo più capitali, diventeremmo più efficienti, staremmo meglio.
Tutto giusto e tutto bello.
Peccato che il diavolo si nasconda nei dettagli e Irlanda, Lussemburgo, Liechtenstein, Olanda, Cipro siano paradisi fiscali conclamati o in toto o per determinate categorie di ricavi, e che vengano espressamente usati come tali dalle multinaz.
E quindi questa è concorrenza SLEALE. Quando non proprio autentico furto.
Di ricavi che scappano ai sistemi fiscali tradizionali (Francia, Germania, noi, Spagna ecc) e che quindi diventano mancati introiti ce ne sono molti.

Perciò, a mio parere, ci si fa concorrenza in a levelled field.
Qui invece si parte per la corsa bendati e con i piedi legati.
Togliamo ai tulipani e ai celtici questi vantaggi, facciamo tornare i soldi qui e poi ne riparliamo.



Eh ma chi glielo fa fare ai paesi più 'sani'?
In un certo senso ci siamo bendati e legati noi... O no?
Quali soldi intendi, i mancati proventi?


I paesi sani ne stanno bellamente approfittando.
Noi possiamo rifarci adottando strategie amministrative (vedi indagini della GdF) e legislative compensative.
I mancati proventi ci sono, sono stati stimati, trovi un paper qualche post fa.

Altrove invece dei coglionazzi che si sono dati la zappa sui piedi pensano che sia L'AREA EURO ad essere la loro Olanda...
https://briefingsforbritain.co.uk/uk-is-the-eurozones-dumping-ground/

Ben vi sta
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bobbisolo
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Re: Diario economico

Messaggioda bobbisolo » 23 apr 2020 09:57

zampaflex ha scritto:
bobbisolo ha scritto:
zampaflex ha scritto:
bobbisolo ha scritto:Mi dispiace Zampa, è toccato anche a me :lol:
Grazie comunque...
Lui però sembra liquidare la questione fisco aggressivo dicendo che entro il 2021 l'Olanda si adeguerà verso regolamenti più stringenti.. Dove sbaglia in parole semplici?
A me sembra che l'altro messaggio sia che la critica ai 'ladri' olandesi sia infondata.. Che non siamo indebitati perché gli olandesi ci han sottratto chissà quanti profitti.. E invece cerchiamo il capro espiatorio fuori e pretendiamo che i paesi più virtuosi lo diventino meno, quanto noi

Ma i nostri politici in tutto questo? Solo calcoli elettorali?


La sua tesi è che noi dobbiamo diventare più liberali e meno aggressivi nei confronti dei poveri utili delle imprese; diventando più concorrenziali attrarremmo più capitali, diventeremmo più efficienti, staremmo meglio.
Tutto giusto e tutto bello.
Peccato che il diavolo si nasconda nei dettagli e Irlanda, Lussemburgo, Liechtenstein, Olanda, Cipro siano paradisi fiscali conclamati o in toto o per determinate categorie di ricavi, e che vengano espressamente usati come tali dalle multinaz.
E quindi questa è concorrenza SLEALE. Quando non proprio autentico furto.
Di ricavi che scappano ai sistemi fiscali tradizionali (Francia, Germania, noi, Spagna ecc) e che quindi diventano mancati introiti ce ne sono molti.

Perciò, a mio parere, ci si fa concorrenza in a levelled field.
Qui invece si parte per la corsa bendati e con i piedi legati.
Togliamo ai tulipani e ai celtici questi vantaggi, facciamo tornare i soldi qui e poi ne riparliamo.



Eh ma chi glielo fa fare ai paesi più 'sani'?
In un certo senso ci siamo bendati e legati noi... O no?
Quali soldi intendi, i mancati proventi?


I paesi sani ne stanno bellamente approfittando.
Noi possiamo rifarci adottando strategie amministrative (vedi indagini della GdF) e legislative compensative.
I mancati proventi ci sono, sono stati stimati, trovi un paper qualche post fa.



il punto è: con quei mancati proventi avremmo meno debito? Saremmo meno inaffidabili secondo te agli occhi dei paesi "sani"?
Cosa vuol dire che possiamo rifarci adottando strategie amministrative e legislative compensative?
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 apr 2020 10:31

bobbisolo ha scritto:
zampaflex ha scritto:
bobbisolo ha scritto:
zampaflex ha scritto:
bobbisolo ha scritto:Mi dispiace Zampa, è toccato anche a me :lol:
Grazie comunque...
Lui però sembra liquidare la questione fisco aggressivo dicendo che entro il 2021 l'Olanda si adeguerà verso regolamenti più stringenti.. Dove sbaglia in parole semplici?
A me sembra che l'altro messaggio sia che la critica ai 'ladri' olandesi sia infondata.. Che non siamo indebitati perché gli olandesi ci han sottratto chissà quanti profitti.. E invece cerchiamo il capro espiatorio fuori e pretendiamo che i paesi più virtuosi lo diventino meno, quanto noi

Ma i nostri politici in tutto questo? Solo calcoli elettorali?


La sua tesi è che noi dobbiamo diventare più liberali e meno aggressivi nei confronti dei poveri utili delle imprese; diventando più concorrenziali attrarremmo più capitali, diventeremmo più efficienti, staremmo meglio.
Tutto giusto e tutto bello.
Peccato che il diavolo si nasconda nei dettagli e Irlanda, Lussemburgo, Liechtenstein, Olanda, Cipro siano paradisi fiscali conclamati o in toto o per determinate categorie di ricavi, e che vengano espressamente usati come tali dalle multinaz.
E quindi questa è concorrenza SLEALE. Quando non proprio autentico furto.
Di ricavi che scappano ai sistemi fiscali tradizionali (Francia, Germania, noi, Spagna ecc) e che quindi diventano mancati introiti ce ne sono molti.

Perciò, a mio parere, ci si fa concorrenza in a levelled field.
Qui invece si parte per la corsa bendati e con i piedi legati.
Togliamo ai tulipani e ai celtici questi vantaggi, facciamo tornare i soldi qui e poi ne riparliamo.



Eh ma chi glielo fa fare ai paesi più 'sani'?
In un certo senso ci siamo bendati e legati noi... O no?
Quali soldi intendi, i mancati proventi?


I paesi sani ne stanno bellamente approfittando.
Noi possiamo rifarci adottando strategie amministrative (vedi indagini della GdF) e legislative compensative.
I mancati proventi ci sono, sono stati stimati, trovi un paper qualche post fa.



il punto è: con quei mancati proventi avremmo meno debito? Saremmo meno inaffidabili secondo te agli occhi dei paesi "sani"?
Cosa vuol dire che possiamo rifarci adottando strategie amministrative e legislative compensative?


Se aumenti le entrate puoi alternativamente avere o meno deficit e quindi debito oppure finanziare nuove spese (come la sanità).
Strategie amministrative sono le indagini di Agenzia delle Entrate o GdF su transfer price o occultamento utili (ogni tanto se ne parla sui giornali, da Valentino Rossi a Giorgio Armani a Amazon...); legislative ancora non ce ne sono ma le vedrei bene, per impedire i meccanismi di elusione esistenti.
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Re: Diario economico

Messaggioda bobbisolo » 23 apr 2020 10:38

zampaflex ha scritto:
bobbisolo ha scritto:
zampaflex ha scritto:
bobbisolo ha scritto:
zampaflex ha scritto:
La sua tesi è che noi dobbiamo diventare più liberali e meno aggressivi nei confronti dei poveri utili delle imprese; diventando più concorrenziali attrarremmo più capitali, diventeremmo più efficienti, staremmo meglio.
Tutto giusto e tutto bello.
Peccato che il diavolo si nasconda nei dettagli e Irlanda, Lussemburgo, Liechtenstein, Olanda, Cipro siano paradisi fiscali conclamati o in toto o per determinate categorie di ricavi, e che vengano espressamente usati come tali dalle multinaz.
E quindi questa è concorrenza SLEALE. Quando non proprio autentico furto.
Di ricavi che scappano ai sistemi fiscali tradizionali (Francia, Germania, noi, Spagna ecc) e che quindi diventano mancati introiti ce ne sono molti.

Perciò, a mio parere, ci si fa concorrenza in a levelled field.
Qui invece si parte per la corsa bendati e con i piedi legati.
Togliamo ai tulipani e ai celtici questi vantaggi, facciamo tornare i soldi qui e poi ne riparliamo.



Eh ma chi glielo fa fare ai paesi più 'sani'?
In un certo senso ci siamo bendati e legati noi... O no?
Quali soldi intendi, i mancati proventi?


I paesi sani ne stanno bellamente approfittando.
Noi possiamo rifarci adottando strategie amministrative (vedi indagini della GdF) e legislative compensative.
I mancati proventi ci sono, sono stati stimati, trovi un paper qualche post fa.



il punto è: con quei mancati proventi avremmo meno debito? Saremmo meno inaffidabili secondo te agli occhi dei paesi "sani"?
Cosa vuol dire che possiamo rifarci adottando strategie amministrative e legislative compensative?


Se aumenti le entrate puoi alternativamente avere o meno deficit e quindi debito oppure finanziare nuove spese (come la sanità).
Strategie amministrative sono le indagini di Agenzia delle Entrate o GdF su transfer price o occultamento utili (ogni tanto se ne parla sui giornali, da Valentino Rossi a Giorgio Armani a Amazon...); legislative ancora non ce ne sono ma le vedrei bene, per impedire i meccanismi di elusione esistenti.


grazie x la spiegazione...
e sulle prime due domande sui mancati proventi, che pensi?
Interessante il report che hai pubblicato, lo sto leggendo... un po' tecnico ma comprensibile
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 apr 2020 10:44

bobbisolo ha scritto:
zampaflex ha scritto:
bobbisolo ha scritto:
zampaflex ha scritto:
bobbisolo ha scritto:

Eh ma chi glielo fa fare ai paesi più 'sani'?
In un certo senso ci siamo bendati e legati noi... O no?
Quali soldi intendi, i mancati proventi?


I paesi sani ne stanno bellamente approfittando.
Noi possiamo rifarci adottando strategie amministrative (vedi indagini della GdF) e legislative compensative.
I mancati proventi ci sono, sono stati stimati, trovi un paper qualche post fa.



il punto è: con quei mancati proventi avremmo meno debito? Saremmo meno inaffidabili secondo te agli occhi dei paesi "sani"?
Cosa vuol dire che possiamo rifarci adottando strategie amministrative e legislative compensative?


Se aumenti le entrate puoi alternativamente avere o meno deficit e quindi debito oppure finanziare nuove spese (come la sanità).
Strategie amministrative sono le indagini di Agenzia delle Entrate o GdF su transfer price o occultamento utili (ogni tanto se ne parla sui giornali, da Valentino Rossi a Giorgio Armani a Amazon...); legislative ancora non ce ne sono ma le vedrei bene, per impedire i meccanismi di elusione esistenti.


grazie x la spiegazione...
e sulle prime due domande sui mancati proventi, che pensi?
Interessante il report che hai pubblicato, lo sto leggendo... un po' tecnico ma comprensibile


Cerca indietro, c'è un link ad una indagine di TaxJustice.net che ne parla
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Re: Diario economico

Messaggioda bobbisolo » 23 apr 2020 10:56

affidabile il link?
Non vorrei fosse un po' troppo autoreferenziale...
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 apr 2020 12:58

bobbisolo ha scritto:affidabile il link?
Non vorrei fosse un po' troppo autoreferenziale...


affidabile, e temo che abbia grattato solo la superficie del problema
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 23 apr 2020 13:05

zampaflex ha scritto:
tenente Drogo 2 ha scritto:se vale ancora la vecchia legge del forum, mi devi sette euro
spiego per Maxer che è nuovo ;)
quando uno diceva una cosa già detta o postava una cosa già postata pagava una multa di cinque euro
che poi furono aumentati a sette


E' un nuovo vecchio :mrgreen:

..... tèntoté ..... :twisted:
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 23 apr 2020 13:35

Questo articolo sarebbe da incorniciare sopra la testolina di giuseppi mentre bofonchia a reti unificate, facendo attenzione alla tinta nero corvino dei suoi capelli.

Come sempre cattifa cermania, cattifa europa. (e pure cattiva olanda!)

https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2020/04/23/bufale-mes-eurobond/
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 apr 2020 15:01

harmattan ha scritto:Questo articolo sarebbe da incorniciare sopra la testolina di giuseppi mentre bofonchia a reti unificate, facendo attenzione alla tinta nero corvino dei suoi capelli.

Come sempre cattifa cermania, cattifa europa. (e pure cattiva olanda!)

https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2020/04/23/bufale-mes-eurobond/


Ma sono tre osservazioni pro MES sanitario, una moderatamente contro Olanda evasore ("Nelle sue Country Specific Recommendations la Commissione ha richiamato l’Olanda ad applicare imposte anche su questa fattispecie di ricavi e l’Olanda ha accettato di rivedere* nel 2021 la sua normativa fiscale sui redditi d’impresa").
E una pro surplus commerciale tedesco affermando che non viola alcun trattato.
Capirai che sforzo di debunking.


* campa cavallo...
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 apr 2020 15:01

Articolo di scenario sul futuro dell'aviazione, lungo, in inglese, bello.

https://delano.lu/d/detail/news/long-read-what-future-do-airlines-have-three-experts-discuss/210223
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