Sbagli.
Lo Stato ha un esborso di cassa di circa 4,8 miliardi immediato, Il tutto a carico del “fondo salva risparmio” creato lo scorso dicembre per le banche in difficoltà. Di questi:
- 3,5 miliardi per il 12,5% delle attività ponderate per il rischio oggetto di acquisto da Intesa, che servono a compensare la riduzione dei coefficienti patrimoniali dell'istituto;
- 1,3 miliardi saranno usati a copertura dei costi di ristrutturazione e gestione degli esuberi, attraverso il Fondo di Solidarietà.
Nell'ambito del decreto sono previste anche garanzie pubbliche per 1,5 miliardi per la copertura di rischi, obblighi e impegni per fatti antecedenti la cessione o che riguardano attività e passività non trasferite.
Per recuperare l'esborso versato a Intesa lo Stato può contare su 11,7 miliardi di attivo della liquidazione (per la quale ha emesso garanzie di pari importo).
Questo attivo è formato da circa 18 miliardi di crediti deteriorati lordi (10 al netto degli accantonamenti conferiti) e circa 2 miliardi di partecipazioni.
Con questi 11,7 miliardi lo Stato farà tre cose:
- ripagherà nel tempo i 4,8 miliardi,
- coprirà il costo per il finanziamento da Intesa dello sbilancio di cessione per circa 6,3 miliardi,
- copre il costo stimato in 400 milioni di garanzie.
Ha detto Barbagallo di Bankitalia che c'è l'aspettativa di un buon recupero nel tempo, affidando l'operazione alla Sga.