Diario economico

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 25 set 2018 09:53

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Articolo pesantemente disinformativo e distorcente la realtà.
L'autore non ha la minima idea di quale sia il costo storico dei BTP in pancia alle banche, in primis (ciò che è stato comprato dal 2012 al 2014 per esempio offre guadagni in conto capitale notevoli).


I guadagni in conto capitale notevoli a cui fai riferimento purtroppo rischiano di essere gettati alle ortiche. Grazie al governo gialloverde il sistema bancario italiano continuerà ad andare alla deriva, aspetta che le tre zoccole del rating ci declassano a livello junk e poi saranno veramente catzi amari. Sull'argomento ti posto quest'interessante articolo (ininglese).

https://internationalbanker.com/banking/why-italys-banking-crisis-is-far-from-over/

".......Il sell-off dei titoli di stato in previsione di tale confronto ha innescato una massiccia ondata di rendimenti obbligazionari e una caduta precipitosa dei loro valori, e come risultato, ha consumato riserve di capitale delle banche. In effetti, il sell-off ha indotto UniCredit e Intesa a perdere circa un terzo di punto percentuale del capitale di base, mentre Jefferies Group si aspetta una ulteriore riduzione da 0,15 a 0,20 punti percentuali a entrambe le banche durante questo terzo trimestre in corso, in base agli attuali livelli di rendimento obbligazionario....."


Mi sembrano le polemiche sul deficit...checcefrega di uno zeroventi?
Con tutti gli aumenti di capitale che hanno fatto negli anni scorsi adesso le principali banche italiane sono a posto. Sia come Core Tier 1 che come misure allargate.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 26 set 2018 11:36

Questo post riesce a spiegare bene la dinamica che esiste tra stock di moneta e inflazione, analizzando l'attuale contesto economico americano (che influisce ovviamente sul resto del mondo).

http://scottgrannis.blogspot.com/2018/09/an-emerging-and-important-secular-trend.html
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 26 set 2018 11:41

L'illusione dell'aumento della ricchezza in anni di deficit spending governativo: prima o poi si ritorna al punto di partenza, quando si devono aumentare le tasse per ripagare il maggiore debito contratto.
La Grecia rappresenta benissimo questa situazione, e i grafici nell'articolo lo evidenziano in maniera lampante, con il risparmio privato passato praticamente da zero a 90 miliardi di euro in dieci anni, e che adesso sta tornando indietro.

https://kkalev4economy.wordpress.com/2018/05/09/greece-household-saving/
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 28 set 2018 00:15

Ognuno sta solo a via Venti Settembre
trafitto da un raggio di spread
ed è subito Troika
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 28 set 2018 00:17

PS quanto costa un conto corrente in Svizzera?
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 28 set 2018 09:36

tenente Drogo 2 ha scritto:PS quanto costa un conto corrente in Svizzera?


Troppo, sono cari, e poi devi dichiarare le giacenze all'estero nel quadro W

PS: complimenti per l'haiku, giusto la metrica è da affinare :D
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 28 set 2018 09:39

zampaflex ha scritto:
tenente Drogo 2 ha scritto:PS quanto costa un conto corrente in Svizzera?


Troppo, sono cari, e poi devi dichiarare le giacenze all'estero nel quadro W



e qual è il problema?
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 28 set 2018 10:03

tenente Drogo 2 ha scritto:
zampaflex ha scritto:
tenente Drogo 2 ha scritto:PS quanto costa un conto corrente in Svizzera?


Troppo, sono cari, e poi devi dichiarare le giacenze all'estero nel quadro W



e qual è il problema?


Problema relativo, devi pagarci una imposta non mi ricordo di che aliquota e gestire la presentazione del modello Unico.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 28 set 2018 17:36

zampaflex ha scritto:
tenente Drogo 2 ha scritto:PS quanto costa un conto corrente in Svizzera?


Troppo, sono cari, e poi devi dichiarare le giacenze all'estero nel quadro W

PS: complimenti per l'haiku, giusto la metrica è da affinare :D


la metrica coincide con l'originale
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 29 set 2018 12:43

I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 29 set 2018 19:30

tenente Drogo 2 ha scritto:
zampaflex ha scritto:
tenente Drogo 2 ha scritto:PS quanto costa un conto corrente in Svizzera?


Troppo, sono cari, e poi devi dichiarare le giacenze all'estero nel quadro W

PS: complimenti per l'haiku, giusto la metrica è da affinare :D


la metrica coincide con l'originale


Ho a casa un libro di haiku ma non ho fatto in tempo a compulsarlo. Basho o Issa?
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 29 set 2018 23:12

zampaflex ha scritto:
tenente Drogo 2 ha scritto:
zampaflex ha scritto:
tenente Drogo 2 ha scritto:PS quanto costa un conto corrente in Svizzera?


Troppo, sono cari, e poi devi dichiarare le giacenze all'estero nel quadro W

PS: complimenti per l'haiku, giusto la metrica è da affinare :D


la metrica coincide con l'originale


Ho a casa un libro di haiku ma non ho fatto in tempo a compulsarlo. Basho o Issa?


ma non è un haiku
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 29 set 2018 23:58

tenente Drogo 2 ha scritto:
zampaflex ha scritto:
tenente Drogo 2 ha scritto:
zampaflex ha scritto:
tenente Drogo 2 ha scritto:PS quanto costa un conto corrente in Svizzera?


Troppo, sono cari, e poi devi dichiarare le giacenze all'estero nel quadro W

PS: complimenti per l'haiku, giusto la metrica è da affinare :D


la metrica coincide con l'originale


Ho a casa un libro di haiku ma non ho fatto in tempo a compulsarlo. Basho o Issa?


ma non è un haiku


Me lo ha ricordato molto, invece. Ben più del riferimento originale, che ora mi sovviene. :D
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 01 ott 2018 11:01

Notizie economiche da tempi di trade wars.

L' Indice PMI (Purchasing Managers Index) IHS Markit del settore manifatturiero italiano, un indicatore a numero singolo degli sviluppi delle condizioni generali del settore, a settembre ha raggiunto il valore di 50 punti.
In leggera discesa da 50,1 di agosto, l' ultimo indice PMI rappresenta l' assenza di cambiamento nelle condizioni operative del settore. I dati di settembre inoltre segnano per la prima volta in appena più di due anni che il settore non riesce ad espandersi.
Il settore manifatturiero italiano ha registrato a settembre una stagnazione, con la produzione e i nuovi ordini in leggera contrazione. La creazione occupazionale è stata intensa ma il tasso riportato è stato più lento a causa dell' ennesima presenza di capacità produttiva in eccesso.
Sul fronte dei prezzi, i prezzi di acquisto sono aumentati ad un tasso elevato ma più lento, con i prezzi di vendita in forte incremento e ottimismo circa l' attività futura al livello più alto in quattro mesi.
---
Nel mese di agosto il tasso di disoccupazione è tornato sul livello più basso da gennaio 2012.
Il tasso è infatti sceso al 9,7% dal 10,2% rivisto del mese precedente, rende noto Istat.
Le attese degli analisti sentiti da Reuters stimavano un livello al 10,5%.
Il tasso di disoccupazione nella fascia di età 15-24 anni, ovvero l'incidenza dei giovani disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, si porta al 31% dal 30,8% di luglio. Il tasso di occupazione si colloca al 59% dal 58,8%.
Non si ferma invece la corsa del lavoro a termine. Nel mese gli occupati a tempo determinato erano 3.143.000 con una crescita di 45.000 unità (+1,5%) su luglio e di 351.000 unità (+12,6%) su agosto 2017. E' record dall'inizio delle serie storiche (dal 1992). Per il lavoro dipendente "permanente" si è registrata una crescita di 50.000 unità su luglio e un calo di 49.000 unità su agosto 2017.
---
La crescita del settore manifatturiero tedesco ha visto un rallentamento a settembre portandosi ai minimi di 25 mesi, penalizzata dalla flessione di nuovi ordini dall'estero più consistente in oltre cinque anni.
L'indice Pmi relativo alla manifattura -- che conta per circa un quinto dell'economia tedesca -- è sceso il mese scorso a 53,7 (in linea con la stima flash) da 55,9 di agosto.
"Era inevitabile che la crescita ritracciasse dagli alti livelli visti l'anno scorso, ma il recente indebolimento dell'export ha fatto davvero sgonfiare le vele delle imprese manifatturiere nell'ultimo paio di mesi", commenta Phil Smith, Principal Economist di IHS Markit.
Secondo Smith l'escalation del conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina, l'incertezza che circonda l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea e la crisi valutaria della Turchia sono tutti fattori responsabili del rallentamento della crescita.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 01 ott 2018 14:56

La BCE nel suo bollettino economico di settembre ha svolto una simulazione secondo la quale nella "guerra" economica tra USA e Cina i primi a perderci saranno proprio gli statunitensi. L’economia USA infatti importa molto anche perché esporta molto, visto che il suo settore produttivo fa un notevole uso di beni intermedi, solitamente acquistati all’estero.

Immagine

Lo studio della BCE stima le perdite potenziali per gli USA partendo da alcuni presupposti teorici. Si ipotizza che nel breve termine l’effetto diretto dei dazi sul paese che li impone dipenda da due canali: il trade effect e il confidence effect. Il primo misura il combinato disposto fra l’andamento della spesa interna, che si sposterà sui prodotti non daziati, presumibilmente di provenienza domestica, e quindi ha un effetto positivo sul pil, e l’andamento della ricchezza aggregata che ha l’effetto opposto.

A fronte di questa teoria si ipotizza inoltre che gli States decidano di applicare un dazio del 10 per cento su tutte le loro importazioni verso il resto del mondo. A loro volta i partner commerciali faranno la stessa cosa per ritorsione. Gli effetti stimati sui mercati finanziari, a causa del calo di fiducia, sarebbero un aumento del premio sui bond di 50 punti base e un calo delle borse generalizzato che per gli ammericani viene quotato al 16%.

I risultati della simulazione lasciano pochi dubbi: i dazi hanno una notevole influenza negativa per gli Usa.

Di seguito l'articolo in questione

https://www.ecb.europa.eu/pub/economic-bulletin/focus/2018/html/ecb.ebbox201806_01.en.html
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 01 ott 2018 19:47

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 02 ott 2018 13:12

Visto che la polemica sul deficit avvampa, vediamo quali sono i dati reali, le previsioni, e le variazioni concordate post governo Monti (dichiaratamente emergenziale, quindi non lo considero); punto di partenza, il DEF 2014 che ha fatto da base al lavoro del governo Letta:

anno deficit previsto / reale / variazione
2014 2,6 3,0 0,4
2015 1,8 2,6 0,8
2016 0,9 2,5 1,6
2017 0,3 2,3 2,0
2018 -0,3 1,6* 1,9 * dato dell'aggiornamento al DEF 2017

E' quindi evidente che, contrattando contrattando, un po' per via del quadro macroeconomico e un po' per spese impreviste, i governi di centrosinistra hanno chiesto e ottenuto di potere fare maggiore deficit per dare una spinta macroeconomica all'economia italiana.
Chiesto e concordato, senza troppe sceneggiate e mantenendo un rapporto costruttivo con l'Europa.
Infatti lo spread è costantemente sceso garantendoci minori costi e maggiori spazi.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 03 ott 2018 11:11

Una delle cose buone degli USA è che ci sarà sempre qualcuno pronto a fare fact checking, a differenza dei prezzolati e zerbinosi giornalisti italiani.

Come i dazi di Trump stanno impattando l'industria americana: https://reason.com/archives/2018/09/14/tariff-victims
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 03 ott 2018 18:23

Lunga, lunga e documentata storia del NY Times sulla famiglia Trump e su come il papà abbia usato ogni possibile mezzo per evitare di pagare ogni tipo di tasse, soprattutto nel trasmettere l'eredità ai figli. E ovviamente su come i figli abbiano continuato ad usare e contribuito a questo modello di elusione ed evasione.

https://www.nytimes.com/interactive/2018/10/02/us/politics/donald-trump-tax-schemes-fred-trump.html?smid=pl-share
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 03 ott 2018 18:25

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 ott 2018 00:29

p.s.: a chi immancabilmente vi dirà che anche il Giappone è altamente indebitato e vive bene e tiene bassa la disoccupazione stampando moneta senza compromettere troppo la produttività e il potere d’acquisto, rispondete che in Giappone i treni arrivano maledettamente in orario. Il che potrebbe sembrare una cosa senza senso, ma costituisce in realtà un’osservazione dal significato e dalle implicazioni macroeconomiche enormi al confronto con l’Italia. Chi è stato in Giappone capirà molto bene la metafora. La sovranità monetaria non è nulla se non è sostenuta da un'economia virtuosa che ispiri fiducia. I Giapponesi finanziano due volte lo Stato: pagando le tasse (con minor evasione fiscale e minor corruzione) e comprando tutto il debito pubblico perché i giapponesi sanno che ognuno ha la missione di fare la sua parte. E i treni arrivano in orario. E' una questione culturale, prima che macroeconomica. La sovranità monetaria viene dopo. Morale della favola: se non sei il Giappone lascia stare e ricordati sempre dell'Italia con la lira negli anni '70.
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 04 ott 2018 01:46

zampaflex ha scritto:p.s.: a chi immancabilmente vi dirà che anche il Giappone è altamente indebitato e vive bene e tiene bassa la disoccupazione stampando moneta senza compromettere troppo la produttività e il potere d’acquisto, rispondete che in Giappone i treni arrivano maledettamente in orario ....

Le nuove Frattocchie degli anni duemila :lol:
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 ott 2018 09:29

maxer ha scritto:
zampaflex ha scritto:p.s.: a chi immancabilmente vi dirà che anche il Giappone è altamente indebitato e vive bene e tiene bassa la disoccupazione stampando moneta senza compromettere troppo la produttività e il potere d’acquisto, rispondete che in Giappone i treni arrivano maledettamente in orario ....

Le nuove Frattocchie degli anni duemila :lol:


Ho preso il testo da un post su un blog che ho letto ieri. Non Piddino 8)
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 ott 2018 10:17

Ultimi dati di bilancio nazionale ancora sotto l'azione del precedente governo, pubblicati dall'ISTAT.

Nel secondo trimestre deficit/Pil a 0,5%

I secondi tre mesi dell’anno, fa sapere l’Istat, hanno fatto registrare una diminuzione del rapporto deficit/Pil che è passato dal 2,1% dello stesso periodo del 2017 allo 0,5%. Anche considerando l’incidenza dello scorso anno dell’intervento dello Stato sulla crisi delle banche venete per l’1,1%, il dato risulta in calo dello 0,5%.
Pareggio per i primi sei mesi dell’anno in corso escludendo l'intervento sulle banche: da gennaio a giugno 2018, il rapporto deficit/Pil è stato pari all’1,9% rispetto al 3% rilevato nello stesso semestre dell’anno precedente.
[Attenzione che una gran parte degli incassi tributari si concentra nella seconda metà dell'anno]
Positivi anche il saldo primario e il saldo corrente delle Amministrazioni pubbliche: l’incidenza sul Pil del primo è del 3,5%, per il secondo del 2,9%. Entrambi i dati sono in aumento a fronte rispettivamente del 2,3% e del 2,8% dello stesso periodo del 2017.

Buone notizie anche sul fronte della pressione fiscale, che nel secondo trimestre 2018 si porta al 40,8%, migliorando di 0,6 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, quando si era attestata al 41,4%.
Nello stesso periodo di riferimento, l’Istat rileva anche un aumento del reddito disponibile delle famiglie consumatrici, una variazione positiva dell’1,3% rispetto a primi 3 mesi dell’anno.
Ma a fronte di questo dato, non si smuovono i consumi, che crescono di appena lo 0,1%, mentre migliora la propensione al risparmio che guadagna l’1,1% rispetto al trimestre precedente, balzando all’8,6%.
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Re: Diario economico

Messaggioda beluga » 04 ott 2018 11:01

zampaflex ha scritto:Ultimi dati di bilancio nazionale ancora sotto l'azione del precedente governo, pubblicati dall'ISTAT.

Nel secondo trimestre deficit/Pil a 0,5%

I secondi tre mesi dell’anno, fa sapere l’Istat, hanno fatto registrare una diminuzione del rapporto deficit/Pil che è passato dal 2,1% dello stesso periodo del 2017 allo 0,5%. Anche considerando l’incidenza dello scorso anno dell’intervento dello Stato sulla crisi delle banche venete per l’1,1%, il dato risulta in calo dello 0,5%.
Pareggio per i primi sei mesi dell’anno in corso escludendo l'intervento sulle banche: da gennaio a giugno 2018, il rapporto deficit/Pil è stato pari all’1,9% rispetto al 3% rilevato nello stesso semestre dell’anno precedente.
[Attenzione che una gran parte degli incassi tributari si concentra nella seconda metà dell'anno]
Positivi anche il saldo primario e il saldo corrente delle Amministrazioni pubbliche: l’incidenza sul Pil del primo è del 3,5%, per il secondo del 2,9%. Entrambi i dati sono in aumento a fronte rispettivamente del 2,3% e del 2,8% dello stesso periodo del 2017.

Buone notizie anche sul fronte della pressione fiscale, che nel secondo trimestre 2018 si porta al 40,8%, migliorando di 0,6 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, quando si era attestata al 41,4%.
Nello stesso periodo di riferimento, l’Istat rileva anche un aumento del reddito disponibile delle famiglie consumatrici, una variazione positiva dell’1,3% rispetto a primi 3 mesi dell’anno.
Ma a fronte di questo dato, non si smuovono i consumi, che crescono di appena lo 0,1%, mentre migliora la propensione al risparmio che guadagna l’1,1% rispetto al trimestre precedente, balzando all’8,6%.


Si è ormai creato un bipolarismo micidiale.
Chi ragiona sul medio-lungo termine cercando di far diminuire il debito e relativi interessi viene massacrato dai demagoghi.
Costoro vincono le elezioni promettendo manna dal cielo e cappuccino a letto per tutti.
Creano nuove voragini facendo salire il debito. I disillusi non li votano più una volta che le impossibili promesse cadono nel vuoto.
Arrivano governanti più responsabili che impongono sacrifici per non arrivare al fallimento.
Debito e interessi cominciano a diminuire.
Ritornano i demagoghi.
Me ne importo

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